Ciao, come puoi vedere, cara Nefastia, mi sono messa in pari e sono arrivata al 42° capitolo scoprendo che è quasi la fine, un po' me l'aspettavo.
Devo comunicarti che l'esame non l'ho dato, ma sentendo le domande, credo che avrei potuto sostenerlo senza problemi.
Torniamo alla tua storia, francamente non capisco Blanche, a me la povertà fa paura e non vorrei mai viverci.
Devi sapere che io sono sudamericana, non sono cresciuta in una favela, ho avuto una casa con i tutti i comfort(luce, gas, acqua) ma ci sono stati periodi in cui la povertà l'ho vista, l'ho sfiorata, l'ho sentita nelle preoccupazioni dei miei su come fare la spesa, su come comprare i libri che mi servivano per la scuola, oppure le scarpe da ginnastica che si sono rotte e che non potevano essere ricomprate costringendomi a saltare l'ora di ginnastica a scuola finché mia zia non le ha comprate.
Sinceramente io non tornerei indietro, oggi quando mi guardo indietro e mi sforzo di ricordare(tante cose le ho rimosse), mi sento davvero fortunata perchè anche se qui non è tutto rose e fiori, anche se i soldi non smettono di essere un problema, io ho molta più fiducia nel futuro, di quanto ne avrei potuta avere prima.
Vedo un mondo con possibilità anche per me e ringrazio ogni giorno perché ci vivo; capisco la preoccupazione del voler trasmettere ai propri figli dei valori giusti, far capire loro quanto sono insignificanti rispetto alla vita, spesso crudele e traditrice, condivido che non dobbiamo permettere che si sentano superiori solo perchè hanno più mezzi di altri(siano essi i soldi, il buon nome di famiglia oppure una vivace intelligenza).
A mio avviso, questi valori puoi trasmetterli anche in questo mondo benestante, dove spesso le persone pretendono quando non meritano, e che si possa far aprire gli occhi sull'importanza del rispetto dell'altro, sul valore del sacrificio e del lavoro.
Io vedo qualche volta la differenza tra me e gli altri, noto che io sono più determinata, più rigida nei miei giudizi, soprattutto nei miei confronti, perchè il senso della responsabilità è più alto e il timore di quello che è stato non mi lascia.
Ma posso garantirti che ho visto persone, nate e cresciute in famiglie benestanti, umili e con nessuna paura di frequentare qualsiasi estrazione sociale.
La diseguaglianza sociale ci sarà sempre, spesso è causata da egoismo, ma è altrettanto spesso causata dal tuo completo disinteresse per migliorarti.
Sei in un mondo che più o meno offre a tutti le stesse possibilità, l'istruzione più alta è garantita e hai possibilità di redimerti.
Certo, costa fatica e ci saranno momenti duri, ma se rimani solido e convinto delle tue capacità, puoi andare avanti.
Tutto questo per dirti che: è bello il messaggio che hai trasmesso con questa storia, che fa riflettere tanto(o almeno con me l'ha fatto), non è solo la storia del principe che teme di inserire una donna di bassi natali nel suo mondo, ma è anche la storia di Fernanda e del mondo che noi a volte ignoriamo.
E' una storia che ti racconta un modo di vivere che le persone non riescono a concepire nemmeno usando l'immaginazione, perché è troppo lontana da noi; e io ringrazio per questo, non fraintendermi, Nefastia, ma non scambierei, nemmeno per un secondo, la mia vita con la loro.
Hai scritto una storia bellissima che a me ha fatto ridere, arrabbiare, sorridere, rattristire, ed anche commuovere(di sicuro darò un'occhiata alle altre tue storie)
Grazie per Evan che, alla fine, non è stupido, come si credeva; per Blanche, che è determinata e paziente e ha avuto la vita che voleva e che si meritava;
per Morgan, che forse si è ripreso e riuscirà a modo suo ad essere papà e non solo padre;
per Hari e Jack che, anche se sono stati più ombre che presenze fisiche, mi hanno fatto ridere;
per Erin che si è dimostrata una donna capace di affetto e di spirito, non solo una spocchiosa aristocratica;
per i cinque piccoli che hai inserito nella storia e che sono spettacolari(riuscivo persino ad immaginarli);
e anche per tutti loro che hanno fatto da contorno a questa assurda storia che ha avuto il suo lieto fine, o quello che dir si voglia.
Che dire? i miei complimenti te li lascerò nell'epilogo, a presto! |