«È questa la sola accoglienza che posso riservare a degli ospiti sgraditi come voi», tuonò il gigante. «Non uscirete vivi dal Tartaro!».
«Il Tartaro? Non siamo nel Labirinto?», chiese Morrigan, confusa.
E adesso l'hai capito, bella gioia? XD
Si respira una ubris inquietante, in questo capitolo. Non so se sia una scelta stilistica che prevede un ribaltamento nel prossimo capitolo o se ti sia scappata la penna (naaaahhh...), ma qui Geist fa quello che fanno tutti i cattivi da operetta ad un passo dal raggiungimento del loro obbiettivo: abbassa la guardia.
Nonostante non stringa l'Amuleto tra le sue mani, nonostante Shaina sia viva e vegeta e animata dalle peggiori intenzioni possibili (cioè, è sua sorella, davvero non crede che le caverà gli occhi pur di riavere Seiya incolume? Essù!!), nonostante stia avvenendo qualcosa che sfugge al suo controllo (cito: Per qualche strana ragione le anime dei defunti hanno ricominciato a confluire nell'oltretomba attraverso la Bocca di Ade.), per lei è fatta.
Capiamoci, la comprendo perfettamente, che quando hai superato una montagna troppo alta da scalare (cit.), quel che viene dopo è assimilabile ad un'accozzaglia di brecciolino (pure se ha le dimensioni della Marmolada, stazione sciistica inclusa - cit.), ma la ragazza non deve aver letto i romanzi di Dumas, altrimenti saprebbe che no, non si deve mai abbassare la guardia, mai, nemmeno quando hai la testa del nemico su di un piatto d'argento che stringi tra le tue stesse mani. Perché tu sei l'antagonista e lui l'eroe, e ogni eroe è un po' il cocco dello scrittore. E quello - lo scrittore - è capace di tirare fuori dalla manica un asso niente male e metterti in scacco in un battito di ciglia (vero, Cardinale Richelieu?).
L'altro punto è quello riguardante Athena (Athena? Saori? Tutt'e due?) prima della chiacchierata con Saga (che se non sa lui come si sta ad essere divisi in due, non lo sa nessuno. Forse Sisifo, ma è leggerissimamente non raggiungibile, in questo momento), quando la voce narrante rassicura il lettore che sì, c'è lo zampino di Athena dietro quello "strano fenomeno" che fa sì che le anime se ne tornino bel belle verso la Bocca di Ade (scusa, Geist, ma la Parthenos l'è dispettosa assai...): le preghiere. Delle semplici, innocue preghiere. E Death Mask deve sapere molto, molto bene quanto una preghiera possa farti perdere una battaglia, visto che le preci di ShunRei gli sono costate la vita (non per le preci in sé, quanto perché il gonzo s'è messo ad ascoltare quelle, piuttosto che scagliare giù la Biscia© nel dirupo una volta per tutte...).
Dov'è la ubris?
Qui:
Da geniale stratega quale era, la Dea aveva previsto ogni cosa, compresa l'insubordinazione dell'amazzone.
Se posso farti le pulci, avrei preferito un punto di vista meno di parte. Qualcosa che dicesse che tutto era andato secondo i piani, che la sua strategia aveva funzionato, ecc. ecc. Perché? Perché così sembra quasi che Athena se lo dica da sola che sì, è stata davvero brava a prenderli per il naso e a far marciare dei cavalli riottosi. Eggrazie, mi vien da dire. Sei la dea della guerra, non delle barzellette! Ci mancherebbe!
Ché brava, Athena, lo è davvero. E nelle tue mani, lo è di più, visto che mi ci hai fatto credere nel libero arbitrio di Shaina (ricordi le mie perplessità sul fatto che non si mette la paglia accanto al fuoco e che dire a qualcuno di non fare una cosa equivale a stendergli un tappeto rosso lungo la strada? Ecco.).
Guarda come ha ripreso Jabu, guarda come gli ha dato quello che lui voleva avere, quello che lui voleva sentirsi dire:
«Ascoltami! Solo se combatterai per la Dea, e non per la donna in cui alberga il suo spirito immortale, potrai elevare il tuo cosmo oltre i limiti che tu stesso ti sei imposto. Ecco ciò che ha reso Seiya e i suoi compagni degli eroi invincibili. Ciò che dà forza a un Cavaliere è la fede nella speranza. Un'ideale per cui vale la pena sacrificare ogni cosa, perfino se stessi. Dimentica Saori e combatti per Atena, come hanno fatto i tuoi compagni e tutti coloro che li hanno preceduti!».
Perché io lo so che non c'è solo Athena ad animare i pugni di Seiya. Che c'è anche Saori nell'equazione alla base di un complesso rapporto, tanto delicato quanto fragile. Una ragnatela ghiacciata, ecco cos'è che lega il Santo e la Dea, il ragazzo e la ragazza, Pegaso e la Parthenos: una relazione che si gioca su più livelli (come gli scacchi vulcaniani, direbbe qualcuno di mia conoscenza), ma talmente ricca ed articolata che è un peccato liquidare con un secco "Io sono la Dea e tu mi seguirai". C'è fiducia, rispetto e perché no?, anche amore tra Pegaso e Athena, inteso come l'agape della Prima Lettera ai Corinzi di S. Paolo (capitolo tredici), quell'amore puro ed incondizionato che lega due persone tra loro, a prescindere dalle implicazioni fisiche che tanto piacerebbero alla Fanciulla (e allora sì che la Guaritrice le caverebbe volentieri occhi e denti, n'est-ce pas?).
Eppure, questo è quello che Jabu vuole sentirsi dire. E Saori - e Athena - lo accontenta. Gli dimostra un briciolo di benevolenza, lo raddrizza come avrebbe fatto una mamma con un figlio problematico, uno che guarda a quello che hanno gli altri, piuttosto che considerare ciò che possiede di suo, quelle caratteristiche che lo fanno brillare, nel mucchio. In modo diverso, sì; ma che lo rendono unico e speciale. E questo voleva sentire di essere Jabu: speciale. Per Saori. Per Athena. Per tutte e due.
Edit: oltre a dei refusi pazzeschi, ed un'altra carrettata deve essermi sfuggita, sicché sii gentile e chiudi un occhio, per carità, mi sono scordata di passare al microscopio Marin!
Vogliamo parlare di quello che è successo alla povera Aquila? Le è capitata Aletto, mica una semplice semplice. Nossignore. È l'Aquila, non il Passerotto Non Andare Via di una certa canzone.
Solo che credo - spero? - che a) Marinella sappia cavarsela da sola e che b) potrebbe arrivare qualcuno a trarla d'impaccio, visto che ancora non s'è visto. Oddio, finora sono apparsi solo Cancro, Gemelli e Aquario. Io aspetto con virginale attesa Chi Sai Tu e la sua Spada, Chi Sai Tu II e il suo Aculeo, ma soprattutto, aspetto lui. Aiolia. Che se tanto mi dà tanto, Marin s'è presa tanto disturbo per controllare Shaina, d'accordo, ma anche epr dare una certa notizia ad Aiolia. E siccome il tabarro è un capo d'abbigliamento prettamente maschile, niente mi toglie dalla testa che quello in cui Marin si è infagottata appartenga ad Aiolia. E che il profumo del Leone le abbia tenuto compagnia strada facendo. Sbaglio? (Recensione modificata il 13/03/2015 - 02:25 pm) |