Il nuovo branco di Alpha è infine giunto a Beacon Hills, ma qualcosa di inaspettato avviene durante la battaglia. Stiles viene casualmente coinvolto nello scontro, attaccato proprio dal temibile capo Alpha, il quale imprime sulla pelle dell'adolescente un simbolo maledetto, dal passato oscuro.
È il "Ramo del Diavolo", un legame fisico che unisce nel sangue e nel destino la Radice al proprio Dominus e così il ragazzo umano si ritrova suo malgrado a vedere dipendere la propria vita da quella del lupo e costretto ad una convivenza forzata proprio con quest'ultimo, dettata dallo stato di necessità.
Ma quale segreto si nasconde dietro il Sigillo? Quale piano diabolico si cela dietro la scelta apparentemente casuale degli Alpha? E perchè proprio Stiles, l'inutile ragazzino umano?
Un puzzle da costruire, una verità che viene da lontano, ma soprattutto una passione che si fa strada nella solitudine e nel dolore, più forte e più pura di quanto mai nessuno avrebbe potuto immaginare...

C'è qualcosa di diverso fra Derek e Stiles. Cosa attrae precisamente Derek verso Stiles e Stiles verso Derek? Per capirlo bisogna percorrere la storia dall'inizio!

Vide il sole tramontare e l’umidità calare sulla terra non appena varcò il confine del Nebraska. “Welcome to Iowa.” Mentre l’orizzonte stracciava l’azzurro rivelando arancio e viola, le cifre sul contakilometri avanzavano silenziose e lui era in grado di annullare i pensieri. Finché era come volare lungo la via, casco in testa, giubbotto di pelle a coprirgli le terga, poteva fingere che non esistesse motivo di angustia. Non esisteva Lydia ferita che gli urlava contro, non esisteva nessuna delle bugie e delle colpe che, ancora una volta, s’infrangevano dietro di lui.
[bikers!AU - giacche di pelle & Harley-Davidson]

[...]Improvvisamente, vide una cosa in fondo al baule, nascosto dietro qualche vecchia maglietta.
James sorrise, riconoscendolo subito. Allungò una mano e raccolse un libricino rilegato in cuoio. Ci passò su una mano per togliere l’intenso strato di polvere e poi slegò i piccoli lacci che lo tenevano chiuso.
Aprì lentamente alla prima pagina, come se avesse paura che si sbriciolasse da un momento all’altro. Passò leggermente una mano sul foglio e sorrise.
Forse era arrivata l’ora di fare un salto nel passato.
[18V/A7x] JamesXMatt! <3

“Senti,” cominciò Stiles, raggomitolato al sicuro nella sua Jeep mentre guardava enormi scrosci di pioggia rotolare giù per il parabrezza, annebbiandogli la vista “in questo momento sono bloccato da qualche parte nel bel mezzo del nulla e credo di aver bucato.”

Quello era Derek.
Si, Derek, Derek Hale, con un paio di pantaloncini che non lasciavano minimo spazio all’immaginazione, di un bel blu elettrico che arrivavano fin poco sopra il ginocchio e che fasciavano il suo perfetto fondoschiena per non parlare del lato anteriore.
Sopra aveva una t-shirt larga e grigia, chiazzata di sudore appena… sudato e aveva l’Ipod (l’IPOD CAZZO) assicurato sul braccio, con un paio di cuffie bianche.
Aveva un sorriso tranquillo e si guardava attorno mentre faceva jogging.
Derek Hale.
Che fa jogging.
[special guest: Tyler Hoechlin]

Il titolo alternativo sarebbe "La tipica notte di Stiles Stilinski'', a voi l'immaginazione.

»INFINITE »Pairings: non li elenco onde evitare spoilers; la fanfiction è puramente slash.
Sungyeol conduce una vita all'insegna della musica e del divertimento, ha buoni amici e un posto di lavoro fisso, eppure ha sempre come la sensazione che sia impossibile fuggire da quella gabbia di apatia che lo intrappola. In un giorno di pioggia, senza rendersene conto, uno strano ragazzo su un autobus, un lettore mp3 abbandonato e una canzone sconosciuta gli apriranno quella gabbia...

Era la prima volta che sentiva le emozioni turbinare così forti dentro di lui per una persona che nemmeno conosceva... Non lo aveva mai provato prima, eppure gli era bastato guardare quello sconosciuto un attimo per capirlo: era amore a prima vista.
Per la Maritombola 3 [41. Fermata dell'autobus]

Da quanto tempo andava avanti quella storia?
Da quanto tempo non riuscivano a trovarlo? Aveva perso il conto dei giorni, delle ore. Era sparito senza lasciare una traccia, da quando Ronnie era finito in prigione, da quando si era trovato coinvolto insieme al ragazzo in quella brutta lite, da quando il suo mondo e tutto quello nel quale aveva creduto era caduto a terra come uno stupidissimo castello di sabbia inondato dall'acqua del mare. Tutto era crollato su di lui e lui aveva pensato bene di scappare. Scappare senza neanche avvisare, non che avesse dovuto farlo per forza, ma almeno lasciare un biglietto per dire che andava tutto bene, che non era morto e non era stato rapito e cose simili. La polizia era stata avvisata in tempo, ma nessuno - nonostante fossero famosi e conosciuti- lo aveva visto o sentito, non aveva lasciato traccia, si era dileguato nel buio.
[AU, Mental disorder]

Belial p.o.v:
Entro nel parco giochi dove un tempo mi piaceva fare impennate con la bici di Kian e mi siedo su una panchina ad osservare i bambini correre su e giù dallo scivolo. Se sapessero che anche io sono stato come loro, si toglierebbero la vita prima di provare tutta questa sofferenza? Piangerebbero se solo venissero a conoscenza della possibilità di perdere la capacità di sorridere per qualsiasi cosa…?
Piangereste per me, stupidi bambinetti? No, scommetto che riuscireste a ridere anche trovando il mio corpo accasciato al suolo…
Chiudo gli occhi e sento che la testa comincia a perdere peso. Com’è che era quella canzone? Ah ecco… “How could you cry for me…”
Ce lo chiediamo entrambi, papà.
Il calore del sole inizia a farsi insopportabile e asfissiante, mentre le pillole fanno il loro effetto dandomi quella strana sensazione di vuoto totale nel cranio.
E le parole di quella canzone si susseguono nella mia mente dandomi quasi fastidio.
“Just sleep”, dici? Potessi dormirei per sempre, Gerard…
Non vorrei mai, mai svegliarmi.
Storia scritta a quattro mani da Rou e Prudence. Narrata dai figli di Frank e Gee! Una frerard di seconda generazione, diciamo... Enjoy it!

*} Dedicata a Mitsu {*
«Ti va di fare un tiro?»
[ Shounen-ai - Tyki x Lavi ]

L’oscurità della stanza è la nostra unica luce. Ci avvolge, ci abbraccia, ci culla, come una madre amorevole che si prende cura dei propri figli. Offre riparo ai fuggiaschi. Consolazione agli afflitti. Cura coloro che hanno una ferita che non riescono a sanare. Cosa ne dici? Hai paura del buio, Elle?