"Styles... Harry Styles" Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva.
"Styles, Styles, Styles... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Louis Tomlinson!"
Presi le chiavi che mi offriva e le rivolsi uno dei miei sorrisi, che ero sicuro l'avrebbero sciolta. Probabilmente quella segretaria quarantenne era la donna più giovane in questo posto. Perchè i miei mi avevano costretto ad un college maschile? Beh in realtà lo sapevo, ma non era comunque giusto.
Attenzione, questa storia è una Larry!

STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA (9-04-2014)
ATTENZIONE: sconsiglio questa fanfiction a chiunque sia debole di stomaco o si impressioni facilmente, il contenuto è piuttosto esplicito e crudo.
"Tu lo sai che ti amo, Harry?" mi interrogò mentre con le dita ancora sporche di sangue accarezzava dolcemente le mie labbra, annuii.
"E che tutto questo lo faccio per te?" continuò con un sorriso innocente, le sopracciglia leggermente inarcate a dargli un'espressione dolce ed apprensiva.
"Sì." sussurrai, lui continuava ad perlustrare la pelle del mio volto con estrema precisione. Da quattro anni andava avanti quella storia, da quattro anni ogni giorno dopo aver ucciso e mutilato il corpo delle sue vittime mi veniva incontro e dopo avermi baciato mi poneva in tono gongolante sempre le stesse domande, noncurante del sangue che gocciolava ancora sul parquet. Da quattro anni alla domanda "E tu mi ami Harry?" io rispondevo semplicemente di no.

Cosa accadrebbe se gli One Direction scoprissero EFP?
Una piccola storiella, nata per strappare un sorriso o un momento di allegria alla giornata di chi legge.
Dal 1° capitolo:
- Che brutta faccia, Niall! È successo qualcosa?
- … -
- Hei, è vero! Cosa ti è successo?
- … -
- Pronto? C’è nessuno in casa?! Niall, ma cosa stai guardando al computer?
- … -
- Ragazzi, credo che sia caduto in coma etilico. Il computer gli ha fuso il cervello.
- Non dire sciocchezze, Zayn. Niall, cosa diavolo ti prende?
- …H-ho t-t-trovat-to un s-sito…R-ragazzi, v-venite qui….Ha-harry questa … cosa…parla di t-te.
- Ma di cosa stai parlando?
- V-venite qui!
- Oh, Niall sta leggendo una storia su Internet.

Questa è la storia di tre migliori amici che parlano del meraviglioso mondo del fandom dando di matto e spiegando qualcosa di ciò che succede in questo universo del delirio e del fangirleggio...
Spero di strapparvi un sorriso.

4 ragazzi. 2 ragazze. 2 maschi. Cercano di fuggire a quello che sanno sarà per certo il loro crudele destino. Nuove conoscenze pericolose. Una sola maledetta frase riecheggiava nella loro testa. Una regola infranta. Pericolo. Punizioni. Lottare per continuare a vivere. Ma tra tutta questa negatività nascerà qualcosa di unico, magico. Ma soprattutto proibito.
Spero di avervi incuriosito... se è così entrare subito a leggere, se non è così... fatelo lo stesso!(Scherzo eh, non vi arrabbiate) :)

Zayn e Aria appartengono a due mondi completamenti diversi.
Lui è il più popolare della scuola, playboy incallito e spirito libero.
Lei è timida, impacciata e triste.
- Non è una domanda, ma un ordine -
- E se io non ti ascoltassi ? -
- Avresti molti problemi -

In una notte buia e tempestosa, un autore frustrato ha una pessima idea…
Una storia folle, presuntuosa e (si spera) divertente, scritta a quattro mani dal sottoscritto e dal suo irritante e insubordinato personaggio.
CIAO STELLINE XD QUESTA E LA PRIMA FF K SCRIVO QUINDI NN VACCOLLATE SE SCRIVO MALE :) SONO PRESENTI SCENE PERVY E ROBA FORTE, QUINDI SE AVETE IL PANCINO DELIKATO NON ROMPETE E NON LEGGETE
…ma che sei matta? Non puoi aggredire i potenziali lettori in questo modo! E da quando ci sono "scene pervy e roba forte"?
ODDIO NON TI ACCOLLARE ANKE QUI POI TI SPIEGO OK???
Eh sì, poi mi spieghi. Bella idea ho avuto, proprio una bella idea...

La pazzia è la malattia più interessante. Non c'è causa, non c'è cura. Forse perchè non c'è male da curare. La pazzia sta negli occhi di chi guarda. Se una cosa non si capisce fa paura e quale cosa migliore che rinchiudere la paura laddove nella paura ci si annega?
..dal Prologo..
“Chi parla?”.
“Sono nella casa davanti a te, mi chiamo..”.
“No! Non dirmelo. Dimmi invece di che colore è il sole”, chiese lei affacciandosi.
“Cosa?”.
“Di che colore è il sole! Puoi vederlo?”.
“Si beh.. è giallo. Forse un po’ bianco”.
“E com’è quando ti tocca?”.
“Caldo. È bello”.
“Ah.. è bello..”.
“Come ti chiami?”.
“Non te lo dico. Tu che nome mi daresti?”.
“Io cosa?”.
“Forza, dimmi come vorresti che mi chiamassi!”.
“Boh non lo so..”.
“Eddai! Per me tu sei Gorm.. significa azzurro. Il colore del cielo quando è giorno ed è sereno”.
“Eabhair!”.
“Come?”.
“Sotto la luce della luna la tua pelle è come l’avorio”.
“Bello..”.
“Ti piace?”.
“Molto. D’ora in poi io sarò Eabhair e tu sarai Gorm”.
“Andata!”, rise lui.

Darcy è una ragazza di venti anni.Ha il suo lavoro, le sue amiche... E un marito famoso che vuole a tutti i costi avere un bambino! E se lei non si sentisse pronta? Se avesse paura di diventare mamma? Tra litigi con il proprio marito, consigli, amiche pettegole e madri impiccione, Darcy si troverà ad affrontare la peggior gravidanza della sua vita!
*********
"Perché! Spiegami solo il cazzo di motivo per cui è 'NO'!"
"Perché NO, Harry! Non c'è un motivo preciso!", dissi piegando le maglie del riccio sparse per casa.
"Non ha significato la tua risposta!", urlò lui, facendo gonfiare le vene sul collo.
"Devo mettere in ordine il tuo casino! Non mi rompere!"
Accesi la luce nel salone, illuminando la stanza sotto sopra.
Ero stata via due giorni a causa di un'intervista e lui mi faceva trovare un porcile... Non una casa!
Lui mi seguì, sventolando per aria un paio di pantaloni puliti.
"Darcy... Quando fai così sei insopportabile!", sbraitò, infilando i jeans e rimanendo a torso nudo.
"Io?! Io sono insopportabile, Harry?! Per favore non ne parliamo!", dissi con arroganza, alzando una scatola di patatine dal pavimento.
"No, invece! Parliamone!", disse esasperato, allacciandosi con furia la cintura.

Mi fermai all’angolo della strada solo per riprendere fiato .Una mano da dietro l’angolo mi strinse il polso facendomi sbattere contro il muro. Le sue iridi verdi , anche se oscurate dal buio sembravano piene di odio e per un attimo incrociarono le mie celesti .
“Sei uno sbirro, vero?!”
Mi ringhiò contro facendomi sobbalzare .Io uno sbirro? Ahhahahahahah, no
“No , non lo sono ma ora lasciami “
Alzai il tono di voce. Anche se sapevo che era più forte di me mi piaceva sfidare la gente.Lui strinse più forte la presa sui polsi facendomi sussultare.
“Mi fai male , lasciami”
Sono presenti atti di violenza .Quindi se non vi piacciono questo tipo di storie vi consiglio di stare alla larga

1867. Black Hills. Battaglia del Little Bighorn. A mezzogiorno in punto il Colonnello George Armstrong Custer divide malamente il reggimento per attaccare senza basi concrete; così ha inizio un sanguinoso e violento attacco alle tribù dei Sioux, Cheyenne e Arapaho, uniti dall’intento di sgominare gli americani e cacciarli dai territori “non ceduti” nei quali era previsto che passasse una nuova ferrovia. Custer disobbedisce agli ordini e ciò comporta una grave e dolorosa sconfitta del suo squadrone. Il resto della 7° Cavalleria raggiunge il luogo del massacro: 268 morti, Custer compreso. Gli indiani si erano portati via lo scalpo e la dignità rimanente dei guerrieri, martoriandoli anche dopo la morte. Lo scempio del campo di battaglia occupa le successive tre giornate dei soldati rimasti, che devono contare ed identificare i propri compagni. In particolare il giovane Louis si vede costretto ad esaminare da vicino più di 50 corpi ammassati nella steppa finché qualcosa in lontananza non attira la sua attenzione. Un luccichio che solo un pugnale può emettere. Un pugnale come quelli che avevano i soldati morti, come quello che ha lui. E che bisogno c’era di nascondersi dietro a radi cespugli se si era un soldato della Cavalleria?

Perchè?
Perchè io?
Perchè lui?
Andava tutto bene, andava tutto come volevo, come avevo sempre desiderato.
E poi POOF: quello che mi ha rovinato.
È morto, lo ha ucciso, non potrà mai più baciarmi, o abbracciarmi.
Ma non finisce quì, no no no.
Io lo troveró, troveró chi lo ha ucciso, e a quel punto per lui sarà la fine.
Solo una cosa: meglio uccidere lui, prima che lui uccida me.
[...]
-cosa vuoi da me?-
Chiesi infuriata e spazientita dalle assillazioni continue da parte di quel ragazzo.
-aiutarti-
Mi guardava in un modo così dolce ed innocente.
-no, non ho bisogno di un'altra spina nel fianco-
Lo lasciai deluso, non sarei mai cambiata: non mi sarei mai più fidata.
[...]
-io...ti prego, ho bisogno di te..del tuo aiuto-
Urlai in preda al panico.
-io ci sono sempre stato, solo che non mi vedevi-
[...]
Un buco nell'acqua: un'altro POOF.
Avevo esaurito le mie lacrime per il primo, ed ora mi ritrovavo a piangere sangue per il secondo.
[...]
Lo giuro sulla mia vita: IO TI RITROVERÓ, OVUNQUE LUI TI ABBIA NASCOSTO.
-NO LOVE STORY (pochino)
-ATTENTI DEBOLI DI STOMACO
-NON LASCIATEVI INGANNARE DALLE DOLCI APPARENZE DELL'INVITO ALLA LETTURA.

Louis ha ventitré anni, ha una passione per i tatuaggi e i piercing, e lavora come commesso. Harry ha sedici anni, ama gli orsacchiotti gommosi e i cappellini dalle forme bizzarre, ed è uno studente disperato.
-
“Orsacchiotti gommosi?” chiese il ragazzo con voce squillante, prendendo in mano la confezione e alzando lo sguardo verso me e Niall. Incontrai due iridi di un blu che pareva elettrico talmente brillava di luce propria. Ma io, Harry Styles, classe 1994 non mi lasciavo intimidire da nessuno, figurarsi da un coglione con il ghigno stampato sulle labbra incorniciate da due piercing bellissimi e appuntiti. Anzi, un po' mi metteva in soggezione, ma non lo avrei mai dato a vedere.
[Harry/Louis] [13.1k] [Fede]

Un terribile incidente costringe Adrienne alla guerra.
Alla guerra con se stessa, con la sua solitudine, con i suoi sensi di colpa e con la sua testardaggine.
E proprio quando vede la sconfitta a pochi passi da sé una scelta tra passato, presente e futuro la porterà a cambiare tutte le sue idee.

Parodia sugli One Direction e le bromances. (non prendetela sul serio e scusate la mia ironia da quattro soldi).
[tratto dal testo] "Ora sta di nuovo camminando per i corridoi dell'Hotel, questa volta con spalle basse, le mani nelle tasche dei jeans, e l'espressione corrucciata in volto. 'Sono tutti gay qua? Ed io? Che faccio? Solo come un cane. No, sul serio, c'è qualcuno che non è gay?' "
ziam, larry.