Questa vuole essere una raccolta di Flash di varie genere, ce
ne sarà una per ogni lettera dell'alfabeto. Non saranno tutte slash o Ryden.
''''Giorno.'' ha balbettato, aprendo gli occhi, il suo cuore martellava violentemente nel petto.
Spalancò gli occhi quando sentì la mano del più grande, strisciare sul suo petto, fermandosi
sopra il suo cuore.
"Stà battendo forte quasi come il mio." Spencer ha sussurrato con voce tremante prima di
stringere in un dolce abbraccio il più piccolo.''

Si addormentò quasi subito, tra le sue braccia, pensando a come si sarebbe dovuto comportare la mattina dopo, trovandoselo a letto.
Ma questo problema non ci fu, perchè, quando Ryan si svegliò il mattino seguente, al suo fianco trovò solo le lenzuola spiegazzate e un profumo che non era il suo. Brendon era andato via.
[Ryden]

Seduto ad un tavolo, con un giornale nella mano sinistra e una tazzina nell’altra, vestito come uno dei peggiori teddy-boy in circolazione negli anni Settanta –cazzo, ma non siamo nel 2010?- e con un portamento da padre di famiglia di quei tempi andati…
Ecco, in quest’assurdo atteggiamento c’è –chi altri potrebbe esserci, d’altronde?- Ryan Ross, il re degli hippie.
Storia scritta a quattro mani con Chemical Lady! Enjoy it!

“T-Tu devi essere Dallon, giusto...?”
“Esattamente! E tu sei Brendon?” Annuii cercando di impedire alla mia parte da ragazzina intimidita di fare la sua comparsa e prendere perciò il controllo della situazione.
Era tutto assurdo.

Premetto che è la mia prima fanfiction, quindi siate clementi.
E' una Ryden, o meglio, una Brendon/Ryan, ma c'è anche la Jon/Spencer.
Ho promesso ad un'amica che ci caccerò dentro i Fall Out Boy, quindi compariranno.
E boh, io sono una fangirl della peggior specie e la mia mente malata ha partorito questo: Ryan, Brendon, Doccia. Tutto qua. Vi auguro buona lettura~

Jon e Ryan vogliono riparare ai loro errori.
Ma non sarà facile per loro..

Aveva preso un grande respiro, trattenendo il poco fiato che il suo esile corpo poteva contenere. Aveva deciso di pensare più desideri a raffica, fino a quando i suoi polmoni avrebbero trattenuto l'aria, solo quando sarebbe stato sul punto di scoppiare avrebbe soffiato dalle candeline, l'ultimo desiderio sarebbe stato il prescelto, indipendentemente dal suo contenuto o dalla sua utilità.
« Sappi che se mi fai saltare l'appuntamento con Keltie io ti raso a zero! » aveva esclamato Ryan sbuffando.
Aveva soffiato le candeline, proprio nel momento esatto in cui il peggiore dei desideri possibili si era affacciato alla sua consapevolezza. Si era portato una mano sulla bocca, sperando di vedere almeno una candelina ancora accesa, in quel caso il desiderio non si sarebbe mai avverato, purtroppo però la stanza era nel buio completo, il suo respiro non aveva fatto ostaggi a quanto sembrava.
Spencer aveva acceso la luce, fissando l'espressione impaurita di Brendon
« Perché quell'espressione? Hai per caso desiderato di strozzare Ryan con uno dei suoi orribili Gilet? » aveva chiesto ironico Spencer, tornando a sedersi sulle gambe di Jon.
« Magari ... » aveva sillabato Brendon.

Brendon viene improvvisamente lasciato da Ryan, che si mette con una tipa che somiglia tantissimo al cantante, e il primo gli dedica la rancorosa You Oughta Know, assieme a una lettera schietta e piena di speranza, scritta con amore e tanta, tanta forza d'animo.

''Da quando Shane glielo presenta Ian rimane affascinato da Brendon Urie,
con il tempo peggiora, inesorabilmente, fino a quando con sommo terrore
si rende conto di essersene innamorato.''

Ultimo concerto prima che la band si dividesse. Un concerto pieno di paura, in attesa di una fine che era ormai vicina ed inevitabile...

Uno squarcio che dà sulla vita in tour dei Panic at the Disco con un'altra band, i Pure Note. Un tour pieno di sorprese, colpi di scena, psichedelico...ogni città è scandita da una canzone...
Perchè le canzoni dei Panic sanno trasportarmi in luoghi lontani e remoti...in atmosfere piacevoli e sconosciute...

Se dovessi descrivermi con una parola, direi bocciolo, un fiore chiuso non ancora pronto per aprirsi e mostrarsi al mondo, poiché tutti chiusi e nascosti si sta così bene che non ho alcuna fretta di sbocciare. I fiori sono così fantastici, meravigliosi e ricchi di significati che non vedo come una singola persona sulla faccia della terra possa non amarli, ma apparentemente questa mia ammirazione non è vista di buon occhio da nessuno, soprattutto quando sei un ventiduenne introverso che ha finalmente realizzato il suo improbabile sogno di una vita. Ebbene sì, sono un fioraio, e la cosa mi riempie di orgoglio e gioia indescrivibili.

''Non perchè manca la voglia, semplicemente perchè le nostre labbra
non riescono a star lontane, io non riesco a starti lontano.''Si, è un'altra Ryden.

Dal testo
Era una serata di metà agosto ed il caldo era afoso. I grilli, negli alberi in agitazione,gemevano e strillavano allertati da quell'ondata di caldo eccezionale anche in un posto come il Texas.
Finalmente il luna park era in città.

'Sul divano usurato di Brendon, con il più piccolo accoccolato a lui, in ricerca di senso di appartenenza e amore, poteva semplicemente lasciarsi andare. Brendon non avrebbe giudicato, non l'avrebbe mai potuto fare. ' Sono consapevole che non è molto carino pubblicare a mia volta una 'raccolta' di flash sulle canzoni di 'A Fever You Can't Sweat Out', quando cen'è già una in atto, ma a parte che ho sempre voluto farlo, queste flash si sono scritte da sole nel giro di due giorni e dato che non sono famosa per essere paziente eccoole qui. Le posterò in due 'capitoli' e sono tutte collegate tra di loro, anche se non in senso cronologico.

Aveva pagato il conto, ciondolando fino alla porta ed uscendo all'aria fresca, quell'aria che l'aveva fatto riprendere quel tanto che bastava per poter guidare almeno fino a casa sua. Aveva aperto lo sportello con tutta l'intenzione di entrare nell'abitacolo e mettere in moto, eppure una mano maschile, una mano davvero grande, aveva spinto la portiera chiudendola con un sonoro tonfo. Si era voltato incontrando gli occhi neri di un poliziotto, davvero troppo basso, persino buffo nella sua uniforme nera e blu.
« Cosa ho fatto agente? » aveva chiesto fingendo stupore, l'alito sapeva di birra da far schifo ed era più che sicuro che il moretto l'avesse visto scolarsi quelle cinque o sei birre di fila.
« Non è nelle condizioni di guidare. » aveva risposto l'altro, prendendogli le chiavi della macchina dalle mani.
« Un agente che si trova in un bar non è sicuramente in servizio... » sapeva di aggravare la sua posizione, ma poco gli interessava « Inoltre non vedo un palloncino fra le sue mani, cosa le fa pensare che non sono nelle condizioni di poter guidare? »
Il ragazzetto aveva messo le chiavi della macchina nelle tasche dei pantaloni, fingendo di non aver sentito le sue parole.

Ian se ne andava per il bus con un piccolo fazzoletto bianco. Cercava Spencer, ma non riusciva a trovarlo. Dallon dall'altra parte del bus se ne andava in giro con un altro fazzoletto bianco alla ricerca di Brendon.
« Ma che cazzo di fine hanno fatto? » aveva chiesto Dallon ritrovandosi Ian davanti.
« Ma che ne posso sapere io? Non avevano qualche intervista? »
Dallon si era portato una mano sul volto - fortunatamente quella senza fazzoletto- si erano dimenticati della loro intervista e della presenza, quasi certa, dell'omaccione della loro guardia del corpo una volta tornati. Dovevano aspettare che facesse buio.
Erano ormai le due passate quando, finalmente, sia Ian che Dallon avevano premuto il fazzoletto contro al naso di Spencer e di Brendon - anche se alla fine erano già addormentati e neanche un'intera orchestra di babbuini urlanti sarebbe riuscita a svegliarli- ma faceva scena, così avevano deciso di usarli lo stesso, inoltre avevano speso un pacco di soldi per trovare quel sonnifero potentissimo.
[Prima parte di due]

- Avreste dovuto leggerla - dichiarò entusiasta- questa fanfiction era epica e Spencer era totalmente una ragazza.
Brendon non continuò, dato che tale Spencer gli aveva appena tirato un cuscino in faccia. Accanto a lui Ryan si limitò ad alzare gli occhi, prima di cercare di far rinsavire il suo ragazzo.
- Bren, seriamente, devi smettere di leggere quelle cose. Sei già mentalmente deviato per i fatti così, non sò se potrei reggere un tuo peggioramento.- concluse avvicinandosi al ragazzo e posando una mano sulla sua coscia. Brendon in risposta incrociò le braccia e mise il broncio.
- Non dicevi così ieri sera mentre mettevano in atto quello che una fan ci faceva fare.
- Stai zitto Bren, non voglio sapere i dettagli della vostra vita sessuale. -Esclamò Jon, parlando per la prima volta, prima di continuare - E comunque Spencer senza dubbio sarebbe una donna, fianchi del genere non mentono.
Joncer :)

“Ho… ho paura, okay? Ma non è del mondo che ho paura quando tu sei con me. Non ho paura degli altri. Ho solo paura che tu vada via.”
-
Ryan soffre di depressione. È solo, impaurito. E si fa del male. Crede che la vita gli abbia voltato le spalle. O almeno fino a quando non incontra Brendon.