Chapter twenty two. ♥
Arlene’s pov.
Scappai, scappai da tutto ciò che mi circondava. Oltrepassai una soglia che mi fece ritrovare a carponi sul giardino. Non riuscivo a respirare.. faceva così male.. come aveva potuto? Il mio petto si abbassava e rialzava velocemente, stavo raggiungendo l’iperventilazione.. mi avvolsi le braccia intorno al corpo, cercando di farmi forza autonomamente. Mi levai la maschera con disperazione, mentre calde lacrime scivolavano lungo le mie guance senza alcun controllo. Mio Dio.. lui.. non riuscivo nemmeno a pensare a ciò che mi aveva fatto. Le mie gambe cedettero non appena tentai di rimettermi in piedi; caddi sulle ginocchia e cominciai a singhiozzare; non era un pianto liberatorio, era un pianto carico di agonia, e il dolore, invece di diminuire, aumentava.
“Oh Dio..” Dissi a me stessa. Non avevo mai provato tanto dolore tutto insieme, era come se qualcuno avesse appiccato un incendio all’interno delle mie viscere. Lo amavo così tanto. L’immagine della ragazza bellissima che lo prendeva per mano mi tormentava, era straziante. Immagini, solo immagini. Tutti i vampiri che applaudivano, il re che sorrideva, e Harry che stava lì, non nascondendo alla platea che prima o poi la avrebbe sposata. Non riuscivo a capacitarmene. Come sarei sopravvissuta? Il dolore era troppo e costante per potermi permettere di gestire il resto della mia vita.
“Per favore Signore, fa che questo dolore sparisca.” Esclamai al vuoto, non ottenendo risposta. Mi asciugai le lacrime e quando guardai le mie mani umide, notai una sostanza scusa mischiarsi con le goccioline salate; il mio trucco era rovinato, non che mi importasse, ma ciò mi fece ricordare quanto mi fossi impegnata per apparire decente nel caso avrei trovato Harry; tutto quello che avevo fatto, lo avevo fatto per lui.. volevo che mi vedesse bella abbastanza; a volte mi sentivo così insignificante per lui, che avevo deciso di rendermi più carina possibile, credevo che mi avrebbe fatta apparire come qualcuno che meritava il suo amore, ma mi sbagliavo. Io non ero quel qualcuno.. che cosa credevo? Lui era un reale.. era il futuro re.. non ero abbastanza per lui.
“Arlene..” Tubò una voce alle mie spalle. Mi voltai e vidi Ash e Lucian. Erano lì, dinnanzi a me, immobili e lividi. Quando incontrarono i miei occhi, distolsero lo sguardo entrambi.
“Io..” singhiozzai. “v- voglio s..stare sola” La mia voce era completamente spezzata dalle lacrime, non riuscivo a parlare. Ash sembrava essere amareggiato; camminò e si inginocchiò accanto a me.
“Arlene..” cominciò.
“No! v-vattene.” Dissi cercando di mantenere una compostezza vocale. Abbassai lo sguardo. Ero così imbarazzata che loro mi avevano visto in quelle condizioni, ma il mio cuore stava prendendo fuoco ed io non potevo fermarlo. Fu difficile frenarmi dall’abbracciare Ash e piangere così forte da farmi sentire da tutti i vampiri in sala. Sentii i passi di qualcun altro arrivare. Alzai gli occhi per vedere Annie, sembrava essere piuttosto controllata e calma.
Annie’s pov.
Ero assolutamente sorpresa, sapevo che sarebbe stata distrutta, ma non pensavo fino a questo punto. Era seduta per terra, i suoi occhi erano rossi, mentre il suo viso era scarlatto a causa delle troppe lacrime e delle sforzo muscolare adempiuto. Il suo trucco le stava scivolando sulle goti insieme alle sue emozioni, mi sentii mancare la terra da sotto i piedi; non potevo vederla in quelle condizioni. Vidi Ashton e Lucian tentare invano di darle conforto. Ovviamente, loro non avevano la più pallida idea di che cosa dire o fare per farla stare meglio, stavano improvvisando palesemente.
“Principe Lucian.” Dissi facendo una reverenza, non ero una reale; ero tenuta a rispettare i miei superiori come chiunque altro.
“Anne-Marie.” Lucian mi rispose sorridendo, guardai Arlene sconcertata; non aveva bisogno di essere sotto l’attenzione di tutti, doveva rimanere sola.
“Ash, Lucian. Per favore, andatevene. Ci penso io qui.” Affermai.
“Ma..” Sia Ash che Lucian annunciarono.
“Andatevene, ora.” Obbedirono senza che io dovessi passare alla mia occhiata assassina. Tornarono dentro. Arlene si limitò a far roteare gli occhi sul pavimento un’altra volta; era intimidita, lo potevo vedere. Era completamente in subbuglio. Mi rannicchiai accanto a lei. Iniziai a pulirle il volto con un fazzolettino che estrassi da una delle maniche; all’improvviso trasalì e mi abbracciò. Rimasi paralizzata, ma poi mi resi conto di quanto amore aveva bisogno e ricambiai senza esitazioni. Pianse senza ritegno sulla mia spalla, stava tremando.
“Lui è.. i-i-impegnato.” Pronunciò piangendo, il mio cuore stava andando a pezzi, le accarezzai i capelli. Sapevo che non aveva bisogno di parole, aveva bisogno di essere ascoltata.
“Sono così stupida.. io.. l-l-lo amo così tanto.. non so come sopravvivere adesso, Annie.” Una lacrima di sangue scivolò lungo la mia gote; mi stava facendo male tutto questo dolore, non piangevo da anni, Dio. Che cosa le potevo dire? Sapevo quanto un cuore spezzato poteva far male.. era così giovane; non si meritava di soffrire in questa maniera.
“Avrei dovuto saperlo.. non sono abbastanza per lui.” Balbettò mentre un’altra lacrima mi attraversò il viso. La separai da me e le presi il viso tra le mani.
“Tu sei abbastanza per chiunque, hai capito Arlene?” Dissi guardandola direttamente negli occhi. Estese una mano verso di me e mi asciugò una lacrima.
“Non dovresti piangere. Sei perfetta.” Mi accarezzò la guancia.
“Non lo sono, mia cara.” Risposi onestamente. “Andiamo a casa.” La aiutai a tornare stabile sui suoi piedi e la aiutai a ripulirsi il viso alla ben in meglio.
“Ho un aspetto orribile, non è vero?” Domandò con un timido sorrido, ma sapevo che era un sorriso falso.
“Mettiti la maschera.” Ma mi resi conto che la maschera le copriva solo una parte. “Cammineremo il più in fretta possibile, così nessuno ti noterà.” Dissi prendendole la mano, si limitò ad annuire. Entrammo dentro il salone e ci dirigemmo a passi veloci verso l’uscita, facendo slalom tra la folla di vampiri. Uscimmo e ci dirigemmo verso la nostra vettura; sentii una presenza alle nostre spalle, lui ci stava seguendo.
“Arlene.. aspetta!” Il principe Harry esclamò, percepii il corpo di Arlene tendersi mentre ci voltavamo. Mi posizionai di fronte a lei, dovevo proteggerla.
“Con tutto il rispetto, vostra altezza, lei non ha niente da dirvi.” Cercai di mantenere la calma e di reprimere l’istinto di prenderlo a schiaffi. Ero una signora, cercai di ricordarmelo.
“Ho bisogno di parlarle.” Replicò serio. Guardai Arlene, chiedendole implicitamente che cosa volesse fare; scosse la testa.
“Voglio andare a casa.” Disse amaramente; Harry si mosse velocemente. In pochi attimi si trovò dinnanzi a noi con una mano che teneva saldo il braccio di Arlene.
“Ho bisogno di parlarti, ti devo spiegare..” Arlene si allontanò. Quando lui cercò di avvicinarsi nuovamente, lo fermai.
“E’ stata chiara, vostra altezza. Ora, se ci volete scusare, dobbiamo andare.” Afferrai Arlene e la condussi verso la nostra vettura. Ma Harry era persistente, apparì difronte a noi facendoci fermare, Arlene distolse immediatamente lo sguardo; stava cercando di evitarlo in tutti i modi possibili.
Arlene’s pov.
Non volevo guardarlo, non volevo vedere la sua bellezza.. i suoi occhi verdi mi davano l’impressione di appartenergli per tutta l’eternità. Cercai di guardare altrove per la maggior parte del tempo, stava bloccando il nostro cammino. Non avevo la minima intenzione di parlargli.. il ricordo dell’annuncio del suo fidanzamento era ancora troppo nitido, non sarei stata in grado di gestire una conversazione con lui. La mia mente si era chiusa in una bolla. Il mio corpo cercava di reagire; rifiutavo di riconoscere quel freddo dolore che stavo provando.
“Arlene.. per favore. Non è quello che pensi.” La sua voce aggiunse alcool al fuoco ormai acceso da ore dentro di me, mi sentivo devastata tanto quanto una foresta che perde tutti i suoi alberi.
“Vostra altezza, dovremmo andare.” Sentii Annie cercare di convincere Harry a lasciarci passare, ma sapevo quanto fosse testardo; di lì non si sarebbe mosso. Presi un respiro profondo.
“Porta via il cazzo, “vostra altezza”” Urlai con ironia, Harry rimase in silenzio, avvolto nello shock. Annie era sorpresa, lo potei vedere nei suoi occhi. Presi la mano di Annie e la feci camminare veloce, accanto a me, verso la nostra vettura.
“Non mi arrenderò, Arlene.” Urlò in modo da accertarsi che lo sentissi nonostante la distanza che soccombeva, deglutii. “Ti amo Arlene, e lo farò sempre.” Pronunciò l’ultima frase. Il mio cuore cominciò a battere a mille, mentre un’altra lacrima mi solcò il viso. Come poteva urlare di amarmi, quando si stava per sposare con un’altra? Bugiardo. Io e Annie restammo in silenzio per tutto il viaggio.
“Stai bene?” Mi domandò. Annuii asciugandomi per l’ennesima volta le lacrime.
Ariel’s pov.
“Ti amo Arlene, e lo farò sempre.” Vidi Harry urlare, apparii accanto a lui spingendolo.
“Sei fuori di testa?” Domandai arrabbiata. Non rispose. “Che cosa diavolo era quello? Sei impegnato, ricordi? Non puoi urlare al vuoto che ami qualcuno che non è la tua fidanzata.” Dissi con logica, Harry prese un respiro profondo.
“Mi vuoi bene?” Chiese di punto in bianco.
“Certo.” Risposi accigliandomi.
“Faresti ogni cosa per me affinché io sia felice, giusto?” Domandò guardandomi negli occhi, non sapevo dove volesse arrivare.
“Si, suppongo.” Replicai dubbiosa.
“Bene, la mia felicità se n’è appena andata in quella vettura.. amo quell’umana con ogni singola parte del mio corpo, e quando lei non è al mio fianco.. la mia anima è con lei, sempre.” Disse calmo, guardando verso la direzione che aveva preso la vettura. Non sapevo che cosa dire. “Quindi, solo per un minuto, manda al diavolo la ragione e la logica, e dammi un piano, la rivoglio. “ Scandì ogni parola. Sospirai. Che cosa dovevo fare? Sapevo quello che stava provando in quel momento; lo amavo come un fratello e senza obbiezioni feci mente locale, cercando di rispondere alla sua richiesta. Organizzai un piano a prova di bomba; lo vidi sorridere mentre glielo raccontavo.
“Grazie, sei la migliore.” Mi baciò sulla fronte.
“Lo so, ora vai. Muoviti. Dirò a tuo padre che non stavi tanto bene e che quindi sei andato a casa.” Mi sorrise prima di sparire nell’oscurità.
Arlene’s pov.
La luna infondeva pace; l’unica cosa che mi distraeva dal dolore, sembrava essere guardare fuori dal finestrino. Annie era in silenzio; di tanto in tanto ci scambiavamo qualche occhiata, ma niente di più. Non avevo voglia di parlare con nessuno. La vettura si fermò brutalmente. Che diavolo era successo?
“Stai qui, vado a controllare.” Annie disse. Uscì, mentre io rimasi attonita. Perché ci stava mettendo così tanto?
“Annie?” Gridai, ma senza ottenere nessuna risposta. Ero sul punto di scendere, ma qualcuno aprì la porta. “Oh Annie, stavo cominciando a..” Notai che non era Annie, era.. “Harry?” Dissi sconvolta; tra le braccia portava il corpo di Annie privo di conoscenza. “Che cosa le hai fatto?” Chiesi in panico.
“Sta bene. L’ho sedata.” La ripose sul sedile come se nulla fosse.
“Che cosa? Sei per caso diventato scemo?” Ero confusa, uscii dalla vettura ed ora mi trovavo sul sentiero, un lungo e tetro sentiero, nessuna casa, niente di niente. merda. Harry mi afferrò per le braccia. Mi voltai cercando di liberarmi.
“Che cosa stai facendo? Non mi toccare.” Urlai, ricevendo in cambio un sorriso enigmatico.
“Tu adesso vieni con me.” Disse.
“Non ci contare. Io non vengo da nessuna parte, soprattutto con te.” Affermai.
“Davvero?” Si avvicinò a me a piccoli passi ma decisi.
“Stammi lontano.” Lo avvisai.
“Questo non è esattamente ciò che hai detto l’altra notte, quando mi hai dato la tua innocenza.” Constatò sorridendo, percepii il sangue ribollirmi nelle vene. Non era una cosa da rinfacciare, per Dio. Arrossii. Non avevo la risposta pronta per una cosa del genere.
“Lasciami sola. Vai dalla tua fidanzata.” Questo mi faceva male, ma dovevo dirlo.
“Io non ti lascio sola. Vieni con me e basta.” Disse. Fu l’ultima cosa che sentì prima che lui mi prese e mi caricò come un sacco sulla sua spalla. Mi sentivo così esposta a causa della cortezza del mio abito.
“Che cosa stai facendo? Tu sei pazzo.” Urlai battendo le mani sulla schiena e cercando di muovere le gambe. “Lasciami andare.” Gridai invano, cominciò a camminare veloce. Tutto ciò che potevo vedere era la terra sotto di noi scivolare sempre più veloce ai miei occhi, oh Dio i vampiri erano veloci. Il mio stomaco brontolò, stavo cominciando a sentirmi male. “Fermati!” Dissi non appena tutto divenne sfocato. Lo sentii ridacchiare. “Non è divertente!” Dove mi stava portando?
oddio!! questa ff è un 'opera d'arte ti prego continua presto e fammi sapere quando aggiorni!!! Ciao =) |