Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet
Che ti piaccia Shaka è evidente (anche nella tua altra storia, che recensirò presto... so che anche per te è un periodo impegnato, quindi spero che tu possa accettare le mie scuse per il ritardo!). Che tu ci abbia riflettuto molto, su questo personaggio, lo è anche di più. Mi piace moltissimo il tuo Shaka, mi piace la delicatezza con cui racconti la sua crudeltà, come in una fiaba. Bellissimo e azzeccatissimo il riferimento a Perrault. Perché Shaka sarà anche un Buddha, ma la morale che insegna stasera fa particolarmente male, rigira il pugnale nella piaga: Shaka sarà anche un Buddha, ma stasera ha quattro conti da regolare. E, per quanto sia maturato, per quanto si sia umanizzato, Shaka rimane innocentemente crudele. O forse ancora di più proprio per questo. |
Quella scena è uno dei momenti più alti del Sanctuary: una delle rare occasioni in cui anche Kurumada prende un respiro dall'avanzare la trama e le battaglie di corsa e si concentra su un momento tutto di analisi dei personaggi. Le hai reso onore, raccontando i fatti da dentro, facendoli venire fuori dai sentimenti: il riconoscersi di questi due uomini come abbandonati e traditi, il desiderio di redenzione, la società umana ed il desiderio di avere compagni, di esserne parte, la malinconia perché non ce ne sarà il tempo. E quel peccato, alla fine, si attacca al cuore e stringe forte, e fa deliziosamente male. |
E con una galoppata si giunge alla fine. Una frenetica corsa, uno stillicidio che dura un battito di ciglia. Come il finale dell'Ouverture del "Guglielmo Tell" di Rossini, una frenesia che pare infinita e prima che tu te ne accorga è terminata... Il cuore di Saga batte più forte, salta il ritmo nella furia di battere tutti i colpi di una vita che sta per terminare - perché per lui non esiste redenzione, e anche se Athena gliel'accordasse lui non l'accetterebbe, troppo oberato dai sensi di colpa. Ogni salto è una perdita: suo fratello, Aiolos, Death Mask, Shura, Camus, Aphrodite e infine se stesso. Ma l'ultimo battito è per la Dea, che non ha saputo proteggere, come invece hanno fatto quei bambini dalle gambe agili e un cuore sconfinato (e una testaccia dura che metà basta, aggiungo io). Poniamo fine alla sua sofferenza, così. E siamo pronte per un nuovo ballo. JudithlovesJane |
Bellissima chiusura per la suite di Saga: una chiusura al galoppo. Mi ero chiesta come avresti adattato un pezzo così tanto più gioioso degli altri, e mi hai stupita andando sul ritmo, prendendoti il titolo e puntando dritto al cuore: al cuore di Saga al galoppo. Quel galoppo è in sintonia e contrasto col trotto dei santi di bronzo e con quello ancora diverso di Saori. E il galoppo del cuore di Saga perde un battito per tutti i suoi bimbi sperduti... che bella immagine. In cento parole, non potevo certo sperare una lista, ma lo senti Saga passarli in rassegna, i caduti, di dubbiosi, i traditi, e la disperazione di Milo. E poi c'è un battito perso anche per se stesso, per la sua parte mutilata, l'Altro che è anche Saga. E allora il confine dei due sembra farsi un po' più confuso. Cos'è quel galoppo del cuore di Saga? L'adrenalina della battaglia? l'eccitazione della quasi vittoria per L'Altro? Dolore? Un po' tutto insieme? E' un uomo a metà e che si sente tale quello che scende a mezza scala a incontrare la dea, ad offrirle il suo cuore sempre al galoppo strappandoselo dal petto. Mi piace la scelta di seguire la morte di Saga nel manga: meno plateale, ma tanto più intima e cruenta, a tono con come ce lo hai raccontato. |
Milo e Camus, così giovani, che fanno i capricci con Saga per andare in missione insieme sono adorabili. Perché sono ancora poco più che bambini, probabilmente non hanno idea dei sentimenti che stanno maturando, ma sono due ragazzini che non vogliono stare lontani. Ok, forse è Milo quello che sta facendo i capricci dei due, ma Camus lo asseconda. E Saga viene preso per sfinimento. Sarebbe una scenetta quasi domestica, quasi tenera, se non ci fossero di mezzo missioni, probabilmente morti e armature; se non ci fosse l'altra parte di Saga che ride di quella loro ingenua tenerezza, della folle speranza di Saga che a qualcuno di loro possa andar meglio di come sia andata a lui. |
Più efficienti. Sì, come no. *ridacchia* |
Come previsto, che Saga balli è una pessima cosa. Pessima! |
Le mazurke sono bellissime e io le adoro con tutto il cuore, però se questi sono i risultati è davvero un bene se Saga si limita a struggersi sugli adagi della musica da camera e lascia la pista ad altri. *idiozia time finito* |
Infatti: meglio, molto molto meglio, se Saga non balla... Per la mazurka e il galop - che sono balli in cui si dà dentro - mi preparo psicologicamente a un eccidio... |
Ma tu guarda, che piccoli sacrileghi. Tutta la faticaccia di arrivare fin lassù per una pomiciata spinta... E fanno pure gli sfacciati! *ridacchia bonaria* |
Saga! Sono andata ad ascoltarmi il valzer: terribilmente appropriato! C'è qualcosa di cupo ed angoscioso in questo valzer. Sono cupi i pensieri di Saga: guarda due bambini crescere, volendosi bene, amandosi senza rendersene conto, e rivede lo spettro del proprio passato, le proprie responsabilità, le proprie tragedie. |
L'amore degli adolescenti è un melodramma degno di Puccini. Se poi ci si aggiunge, a questi adolescenti con l'ormone galoppante e la giusta dose di instabilità emotiva la capacità di far fondere galassie e radere al suolo montagne 'perché sì', si ha la ricetta perfetta per il disastro. |
"Le notti della notte"... formulazione bellissima: lo vedi quasi Camus che legge al lume di una lampada ad olio, circondato dal buio opprimente. Il passare del tempo è lunghissimo, è opprimente anche lui: lo rendi meravigliosamente bene in 100 parole, ripetendo "giorno" e "notte" e "crepuscolo". |
L'eterno crepuscolo del Circolo Polare Artico. Dev'essere una gran batosta per l'umore, svegliarsi la mattina e andare a letto che è sempre buio e si gela sempre uguale. |
Non sono mai stata a Milos, ma dovrò presto rimediare! |