Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 531 recensioni.
Positive : 531
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/09/16, ore 08:23

Delicatissimo commiato, come la neve che cade ancora. E che nevichi ancora mi piace tantissimo, perché rende la chiusa malinconica e potente, dà un senso di circolarità e di chiusura.
Amo il tuo Milo. Amo anche Camus, solennemente appassionato sotto tutto quel ghiaccio: mi immagino che con quel suo "tacito orrore" tenga il broncio magistralmente.

Il valzer di Sviridov è tanto tronfio, tanto russo... lo Schiaccianoci si adatta meglio all'intimità della notte d'amore rubata che hai descritto, tempestosa ma intima.

P.S. Quell'Alceo citato passando mi ha riportato indietro al liceo. Grazie!

Recensore Veterano
31/08/16, ore 18:26

La neve va e viene, si posa e li spia - e io mi sciolgo, perché sono adorabili, anche quando sono cosparsi di doppi sensi. 

Veramente non so che altro dire, questo frammento è uno di quelli talmente belli che non riesco ad elaborare le sensazioni che mi dà. E' semplicemente magico e dolcissimo. <3

Sono tua compagna nel procrastinare cronico. Le cose si fanno all'ultimo, sennò non c'è gusto. u_u

Qualunque cosa mi arrivi, se la Coda o Camus bambino, sarò qui ad apprezzare.

JudithlovesJane

Recensore Veterano
31/08/16, ore 09:51

E dopo l'irruenza della passione, ecco un amore pigro, indulgente, come dici tu "con tanto languore", come uno stringersi ancora un poco prima di andare a dormire. Il ritmo della tua prosa diventa quasi cantilenante: la senti, la tormenta che culla i due amanti e che nasconde il tempo che passa. Suona un po' come un passaggio dal Valzer dello Schiaccianoci da cui prendi il titolo. Più sperimentale del solito, più ritmico e più da ascoltare degli altri, questo capitolo mi piace comunque. Mi piace Milo, così tenero nel coprire Camus di baci. Mi piace Camus che è coerente col tono della sezione e lo stringe più forte, lo trattiene come a non volerlo lasciare andare, e con la tempesta nasconde anche lui il tempo che passa forse sia a Milo che a se stesso.
Ci sta il rosso, di un erotismo quieto.
Aspetto la coda!

Recensore Master
30/08/16, ore 22:51
Cap. 5:

Ok, ho deciso. Questa raccolta fila tra le seguite. Per direttissima. Perché sì.
La solfa del balletto di Hyoga è fighissima la prima volta, quando hai tredici anni meno uno sputo e ti ritrovi la versione adolescente di Jon Bon Jovi in tutina aderente e paperetta sul diadema. Poi cresci. E la sospensione dell'incredulità inizia a gridare ogni volta che il paperottolo entra in scena e richiama a sé le energie fredde sulle note de Il Lago dei Cigni (nella sua testa, ça va sans dire).
Sì, Milo è dispettoso qb per aver suggerito all'orecchio di Hyoga di agitarsi come un novello Nureyev...

Recensore Master
30/08/16, ore 22:46

"Il difficile è non dimenticare il calore, proteggerlo, per non congelare."
Ora, io non ho la più pallida idea di chi sia il maestro del tuo Camus, cosa gli frulli per la testa e quanto sia egli stesso legato al maestro di Milo, ma posso dirti che, pur essendo digiuna delle informazioni di cui sopra, non fatico affatto a seguire i pensieri dei tuoi personaggi. E questo maestro innomintao mi piace. Mi piace come si muova su un binario parallelo a quello del maestro di Milo. Per sottrazione.
Al freddo ci si abitua, è vero; ma si resta vivi fino a quando si conserva un briciolo di calore umano all'interno dell'anima.

Recensore Master
30/08/16, ore 22:43

Il dolore ha un colore.
E non lo dico, io.
Lo dice Milo stesso, passando da parte a parte Kanon. E, dunque, se maneggi il dolore devi di necessità conoscerlo, e per conoscerlo, devi averlo provato. Sulla tua pelle, ovvio. Sennò che gusto c'è?
Conosci te stesso è una massima cui sono molto legata, e che ho inserito nel mio headcanon. È una verità talmente lapalissiana da lasciarti con quel senso di "perché non ci ho pensato prima?", che non comprendi fino a quando non ti fermi a ragionarci sopra. E allora, capisci. Come Milo, che cerca nel fulgore del tramonto l'amico assente.
E qui ti chiedo: quali colori hai scelto? Quelli dell'anime, con un foglia di tè per Camus ed un violetto per Milo, o quelli del manga, dove Milo è biondo e Camus rosso fiamma (e così questo tramonto avrebbe molto, ma molto più senso)?

Recensore Master
30/08/16, ore 22:38
Cap. 2:

Un bambino mandato via.
Mi piace come definizione. Certo, fa molto Dickens. Ma rende bene l'idea di un bambino solo, senza radici, senza alcun appiglio se non la sua valigia. Che, da come ce la descrivi, appare più vuota che piena, quasi fosse un ingombro. Col senno di poi, vien da pensare che la vita è così, ché i ricordi iniziano a diventare tali se e quando noi decidiamo di infilare un dato fatto, volto, evento all'interno della nostra metaforica valigia. Ed ecco qui il primo. Una mela rossa - che fa tanto fiaba - ed un ragazzino.
La danza ha inizio.

Recensore Master
30/08/16, ore 22:27
Cap. 1:

Premesso che la bellissima citazione di Carrol, che richiama l'immagine di un rinoceronte ed un ippopotamo che ballano un minuetto, ha fatto sì che il mio cervellino si lambicchi per cercare di capire chi sia l'uno e chi l'altro (propendo per Camus ippopotamo, sia messo pure a verbale); e premesso che per me, Minuetto è e sempre sarà la canzone di Mia Martini; e premesso altresì che ho visto spesso il nome di questa raccolta nella home-page della sezione, eccomi qua.
Spero ci faremo compagnia, strada facendo.

Recensore Veterano
30/08/16, ore 14:50

Supplicare. Seh. Proprio. *risatine pervertite in fondo alla sala*

Ha avuto una fortuna della malora Milo, ad arrivare in assenza di Isaak e Hyoga (che probabilmente lo avrebbe trattenuto per una nuova lezione di balletto'pose plastiche da battaglia'): chissà come l'avrebbe spiegato, ai due pargoli dalla mente ancora ingenua (forse Isaak non così tanto, ma Hyoga sì, assolutamente!), quella visita apparentemente casuale al loro maestro - con cui poi si sarebbe chiuso in camera "per discutere di cose da grandi"!

E' adorabile, però, come persino nella foga del momento (il fuoco della passione, il ghiaccio che brucia) Milo riesca ad essere estremamente tenero. Lo trovo indicativo del suo carattere e della profondità dei suoi sentimenti. c:

Lascio che Camus si goda le abilità oratorie di Milo (fra l'altro, in greco moderno il verbo milao, contratto in milò, vuol dire proprio 'parlare' e lo trovo estremamente divertente) e chiudo la porta, sperando che la stanza di Camus sia insonorizzata.

JudithlovesJane

Recensore Master
30/08/16, ore 09:24

Una perfetta sintesi di uno Scorpione in adorazione di un certo francese.. Wow!! Boiled Ice.. A presto

Recensore Veterano
30/08/16, ore 08:38

Hihih, il punto di vista di Milo per lo stesso fatto riesce ad essere un poco più spinto di quello di Camus. In un certo senso è molto in character: ho pensato "toh, ma guarda!" e mi ha fatto sorridere.
Milo che nella passione abbraccia Camus con tenerezza e lo rassicura mi ha fatto sciogliere, ma le doti oratorie di Milo in ginocchio mi hanno fatto morire! Ho le palpitazioni ed è colpa tua... :-D
Ben fatto!

Recensore Master
29/08/16, ore 19:51

Ciao, recensisco tout court e apprezzo il tuo esperimento, una danza, una perfetta sinfonia sia nei passi di ballo che nelle gradazioni alcoliche .. Quanto al rosso, nella mia opinione, ben lo rendi con l'allusione, il suggerimento.. Tanto detto, attendo Tue con rinnovata attenzione e di nuovo complimenti J

Recensore Veterano
29/08/16, ore 16:51

Lo Schiaccianoci, oooh, lo Schiaccianoci! *___*
Amo quel balletto con tutte le mie forze, quindi quando ho visto il titolo ho squittito per la citazione.

Detto, questo, mi è salita una risatina scema quando sono arrivata a "non venire": nella mia testa il mio lato pervertito ha iniziato a gridare "DOPPI SENSIIII" con squillo di trombe e rimbombo di grancassa. Perché ci avrei scommesso un mignolo che Milo avrebbe volutamente frainteso - e, puntualmente, disobbedito (non che ci si possa fare niente, almeno credo)... dubito che a Camus sia dispiaciuto, in ogni caso! ;)

Ti dirò, a me l'allusività non dispiace affatto. Insomma, apprezzo senza problemi anche cose più grafiche, ma è molto piacevole anche dover lavorare di fantasia - neanche tanto, in verità. E, forse, mi pare che l'allusione velata si confaccia di più all'eleganza del tuo stile. Per quanto non sia assolutamente un'esperta (non ho mai scritto dell'argomento), credo che il rating sia giustificato. ^-^

Che visione, comunque, vedersi arrivare Milo in casa durante una tempesta nel freddo e nel gelo. Invidio Camus da far paura (e non solo per i capelli rossi, che io AMO a livelli allucinanti).
Non vedo l'ora di sapere cosa combineranno dopo, questi piccoli mascalzoni! *^*

JudithlovesJane

P.s.: accetto volentieri gli abbracci random! ;)

Recensore Veterano
29/08/16, ore 08:27

Ok, sappi che ho preso l'abitudine di leggere i tuoi capitoli due volte: la prima in religioso silenzio perché la musica delle tue parole è bellissima e la seconda con in sottofondo i brani da cui prendi i titoli.
Qui è tutto meraviglioso: Milo che arriva come la tempesta, la scena d'amore, Milo che capisce altro e non ce la fa ! X3
Se vedi un milione di click sulla seconda di quelle Sul bel Danubio blu, è probabilmente colpa mia, perché amo quel capitolo (il pezzo sui battiti del cuore di Milo mi uccide ogni volta!). Questo capitolo però mi sembra un poco più esplicito e, dato che quello era proprio sul confine, direi che il "rosso" qui ci sta tutto.
Bellissimo! Ancora!
Complimenti e buon lavoro :)

Recensore Veterano
28/08/16, ore 12:55

Quando mi sono riaffacciata nel mondo di Saint Seiya - 'riaffacciata' per modo dire, avevo guardato qualche puntata da bambina e avevo sfasciato il joystick della Play su uno dei picchiaduro dedicati alla saga del Santuario - mi sono bastate una mezza dozzina di fanfiction ben scritte, l'episodio 60 e il capitolo Sanctuary per eleggere Milo a mio uomo dei sogni senza possibilità d'appello (scalzando figure come Mr Darcy e Sirius Black, mica patate).
Tutto questo per dire che lo scorpione del ventesimo secolo è oggetto, dalle mie parti, di devozione ed adorazione eterna. Soprattutto da bambino con gli occhi grandi e una testa di ricci più grossa di lui.

E anche qui, in cui viene addestrato ad ammazzare la gente in modo lento e doloroso (MOLTO lento e MOLTO doloroso), con quella sua unghietta laccata di rosso che mi fa un'invidia che non hai idea, con il sadismo innocente che hanno tutti i bambini, non solo lui (sono una di quelle persone a cui i cuccioli d'uomo dai due mesi ai diciotto anni fanno salire la vena misantropa), riesce ad essere meraviglioso e adorabile.
E' stato facilissimo immaginarmelo correre a balzelli sulla spiaggia, i capelli che fluttuano come frammenti di sole, gli occhi turchesi che brillano di luce loro, allegro e spensierato come l'angelico monello che è.
E' già un cavaliere in potenza, in lui si vede già il seme dell'uomo che sarà: beffardo e rispettoso, crudele ma capace di enorme generosità. Guerriero spietato, dal cuore gentile.

La chiudo qui perché questa recensione si sta trasformando in un panegirico di Milo - e invece volevo solo dire che è una drabble magnifica e perfettamente da lui. 
*si sfrega le mani al pensiero del rating rosso*

JudithlovesJane