Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 531 recensioni.
Positive : 531
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/07/19, ore 18:54

Mi stai dicendo, dear, che tutto l'amore è un inganno? Una luna di carta, che non può essere vera. Forse sì, forse è un cielo finto, come quelli che ci sono a vegliare il sonno dei bambini. Un cielo che prevede costellazioni che non esistono perché nessuna madre e nessun padre si chiama Alighieri. <3

Recensore Master
11/04/19, ore 13:44

Una luna di carta con delle stelle da assemblare alla buona: che importa che non siano quelle giuste - anche se ci abbiamo messo tutto l'impegno di questo mondo e dell'altro per infilarle una appresso all'altra - importa che ci diano un sollievo, una certezza. Il nostro personale simulacro portatile per qualcosa che crediamo di aver individuato, ma che, all'atto pratico, si rivela diverso da come lo abbiamo immaginato.
Ci aggrappiamo, a quella luna di carta, proprio come fa Milo ben sapendo che quei forse, se , ma, vorrei e domani - soprattutto al domani - sono un modo gentile di indorarsi una pillola troppo amara da mandare giù.

Recensore Junior
10/04/19, ore 17:15

Ciao, devo dire che le drabble e Saint Seiya, a braccetto vengono benissimo. Mi piace questa cosa della costellazione sbagliata, sa molto di fantasia XD
Questa è piuttosto bella, ma tutta la saga di Minuetto l'apprezzo moltissimo.
Probabilmente mi divorerò a breve anche tutta la raccolta di cui fa parte.

Recensore Master
01/12/18, ore 16:58

Chiunque sia stato a rubarti il computer e il resto possa marcire nel Cocito! Ma tu guarda, mi ricordo quando capitò a mio fratello, gliela fecero sotto il naso tornando da Milano in treno, in una cabina chiusa oltretutto! Ancora oggi non se lo spiega! A me rubarono il portafoglio sull'autobus, ho fatto più della metà del viaggio con lo zaino schiacciato sul finestrino... Vabbè, lasciamo perdere sennò davvero mi incazzo. Oh, il Milo vedovo! Quanto dolore e quante domande che non avranno mai una risposta! Il bianco e il rosso a invadere tutto, come in una chiesa sconsacrata...e l'inverno che avanza e sembra piangere, rabbioso più che mai, insieme al nostro Scorpione. Chi rimane paga sempre il prezzo più alto. Alla prossima!

Recensore Master
29/11/18, ore 10:03

La seconda, che hai detto.
Senza dubbio alcuno, con buona pace di chi dice che solo gli imbecilli non hanno dubbi. Perché Milo, in quel giorno scellerato, è l'unico dei sopravvissuti che ne esce vincitore. Non prende mazzate come Shaka, o si fa da parte come Aldebaran (ché tanto il Kuru ce l'ha messo per numero, lì, e quindi...) o rinsavisce, come Aiolia (su Mu stendiamo un velo pietoso, vuoi?). Milo agisce, pesta Hyoga come una chilata di olive nel frantoio, ma i suoi gesti costano la vita di un amico. Che poi Camus abbia fatto tutto da solo, andando dritto come un treno incontro ad un muro, non ci piove; ma mi sono sempre chiesta se Milo non si sentisse in qualche modo responsabile della morte dell'amico. La risposta è sì, almeno quella che mi sono data io, e vedo con piacere che anche chez toi si suona la stessa musica e si infila il coltello nella piaga con un delizioso gioco di polso che ti fa dire "ancora!".

Un minuto di silenzio per il tuo pc smarrito, le memorie esterne e il quaderno degli appunti.

Recensore Master
05/09/18, ore 12:19

È un'immagine raccapricciante, ma anche bella, nel suo terrore sottinteso. Quando hai due opzioni, alla fine ne dovrai scegliere una e scartare l'altra. Per forza. E una volta scoperta la storia di Isaac, s'è insinuato il dubbio che Hyoga, alla fin fine, abbia vinto la corazza per mancanza di concorrenti. O competitors, come direbbero i barbari. Non so, mi sembra sempre la seconda scelta, fatta perché la prima non è più disponibile. Ed è come se, colla morte di Isaac, Camus si sia trovato costretto a scegliere Hyoga. Non aveva altra scelta.
Però è interessante vedere Camus interrogarsi sul suo essere stato o meno un buon maestro, cosa che si riallaccia, qualche tempo più avanti, con la sua cocciuta determinazione ad occuparsi di Hyoga.
Sì, si può provare orrore di noi stessi, creature fragili e imperfette; chi non prova orrore di se stesso, almeno una volta, fa orrore a me.

Recensore Master
11/08/18, ore 22:47

Notavo che, se nella prima scalata, dodici ore avevano avuto i Santi di Bronzo per salvarla, la testa di Saori, qui i Rinnegati ne hanno appena dodici (incluso il tempo necessario per arrivare dall'Ade e tornare al castello di Pandora) per prenderla, la testa di milady. Dodici ore quanti sono i Santi a difesa della dea (sì, okay, dovrebbero essere ottantotto, ma diciamocelo: a nessuno, salvo fosse la sottoscritta e un paio di altre anime derelitte, frega qualcosa dei Bronzetti), e va da sé che non può essere casuale. Anche il Cialtrone, ogni tanto, ci piglia, come l'orologio fermo che segna l'ora giusta due volte al giorno. E, a proposito di orologi, mi piace da matti quel giro d'orologio, che allude in maniera volutamente ambigua al tempo e al suo scorrere sempre troppo veloce, ché un giro d'orologio è sì un'ora, ma può esserlo anche un minuto. O un secondo. Tutto dipende dalla lancetta che prendiamo come riferimento.

Recensore Master
11/08/18, ore 22:43

Come scusa per la mia irrefrenabile et immarcescibile propensione a procrastinare - oltre ogni decenza, va detto - io adduco l'essere un INFP senza speranza, però, anche la tua teoria non fa una piega. Anzi, mi sa che te la scipperò biecamente, ché cosa c'è di più eroico, va detto, dell'umano - finito - che sfida il tempo - infinito -?
Certo, il tempo vince sempre, ma lasciamoci cullare da quest'illusione. Che male fa? A pagà e a morì c'è sempre tempo, si dice dalle mie parti; ma questo perché l'essere umano ragiona come se fosse immortale e come tale dispone del proprio tempo. Peccato che, alle volte, quando si fermi a riconsiderare la questione, lo faccia quando è troppo tardi. O sta per diventarlo. È un po' questa, la fregatura del presente: un attimo c'è, quello dopo è già passato.

Recensore Master
11/08/18, ore 22:38

Eppure le lancette battevano comunque più in fretta del cuore.
È questo, che mi piace della tua penna: l'essere incisiva come un bisturi. Perché sì, tutto ciò che viene prima è un adorabile preambolo ben orchestrato e opportunamente reso al lettore, dall'assenza dell'uno alla necessità dell'altro (intercambiabili, in questo momento, ché la distanza non fa prigionieri e commuta le pene in maniera equa); ma il colpo di coltello, che affonda - e affonda bene, perché hai abbassato le nostre difese e il cuore è lì, che batte tutto contento - è la frase riportata in calce. Il tempo degli amanti a distanza è tempo rubato, tempo di cui non si dispone, tempo che, da bravo infame, scappa via più veloce di quanto noi siamo in grado di ingabbiarlo.

Recensore Master
11/08/18, ore 19:47

Siamo bravissimi a giustificare noi stessi, a raccontarci una menzogna, a stornare un punto di vista poco piacevole con cui dover fare i conti. In realtà, siamo tutti dei mostri; chi più, chi meno, ospitiamo dentro di noi una parte non presentabile, istintuale, ferina che si sporca le mani e fa quello che si deve fare quando lo si deve fare. Pulisce i panni sporchi e smacchia a buon mercato la nostra coscienza. Però noi sappiamo di starci raccontando una bugia, anche se facciamo finta di non accorgercene; ma quando la raccontiamo agli altri, quella stessa bugia?
Come cambia, la musica. Ed è più difficile, dopo anche solo guardarsi allo specchio, perché si presuppone una certa dose di schiettezza e sincerità quando abbiamo a che fare con l'amato bene. Però, tornando a bomba e chiudendo l'anello (l'otto del valzer), alle volte occorre sporcarsi le mani e mandare giù un'ennesima dose di fiele.

Sono poche le autrici che riescono a darmi una visione adulta di questi due ragazzi. La cosa che apprezzo maggiormente, oltre al taglio adulto e pratico delle istantanee che ci porgi (senza per questo tirare dritto sul lato interior/emotivo dei nostri baldi gaglioffi) è che, in mano tua, restano guerrieri. Non scolarette isteriche o bambocci viziati. Guerrieri.

Recensore Master
11/08/18, ore 19:37

"Coraggio: noi siamo mostri ben più forti di loro".
Io non so se questa frase sia più rassicurante o più agghiacciante. Sì, è vero, loro sono (loro devono essere) più forti di qualsiasi mostro che si nasconde sotto al letto o nell'armadio o in uno qualsiasi degli anfratti che popolano la stanzetta in cui dormiamo da bambini. Ed è proprio questa consapevolezza - ancora acerba e ancora poco messa a fuoco - a farmi correre un brivido lungo la schiena.
Camus inabile a qualsiasi pulsione paterna (o assimilabile a) è perfetto: non può esserlo perché lui stesso è ancora un ragazzo. Che distanza può avere tra le necessità di un bambino e le sue?

Recensore Master
09/08/18, ore 15:18

Tu procrastini ma io sono contenta che tu sia tornata <3
Purtroppo l'estate non aiuta: hai tempo libero e pensi che passerai le ore a scrivere, invece te ne stai spaparanzata sul letto impegnata nel dolce far niente.
EFP che latita coi suoi fandom deserti di certo non aiuta -.-
Me ne vorrei tanto andare in Siberia con Camus e i bimbi, che almeno si sta un pò al fresco!
Questo Acquario che non sa come far fronte ai comuni incubi infatili mi fa sogghignare: vedere il nostro in difficoltà mi dà sempre soddisfazione, gli voglio bene ma ne ha combinate troppe! X'''D
Io so che dovrei star zitta che la mia attività scrittoria, nonostante i buoni propositi, è dispersa in qualche deserto del Messico, ma posso chiedere con molta umiltà e reverenza se ci saranno aggiornamenti per la tua long? Le storie che stavo seguendo o sono ferme o sono state bloccate in vista di una futura pubblicazione cartacea.
Sto in astinenza (soprattutto da Shulia, e qua mi rendo conto che sfondo la famosa porta aperta, cerco l'ago nel pagliaio, faccio la scema per non andare in guerra eccetera eccetera eccetera...)
Help me.
Alla prossima! 

Recensore Master
06/08/18, ore 02:36

Ciao!
Non penso di aver mai commentato niente di tuo anche se credo di aver spulciato la raccolta di Mu e Shaka. Questa, però, me la sono letta tutta e ci tenevo anche a lasciarti un parere...perché l'ho amata profondamente.
Mi piace il modo in cui tratteggi Milo e Camus, sia adulti che bambini, il modo in cui butti in mezzo anche gli altri Gold, e persino i Giudici infernali, in un universo fantastico in cui sono finalmente in pace e ballano e bevono insieme, con Mu che offre tisane sospette, Minos che se la fa sotto, Shaka che tenta di diventare un tutt'uno con la parete dietro, Radha e Camus che fanno le gare di bevute, Milo che aiuta Kanon a fare lo spogliarello (lì sono morta, giuro).
Neanche a dirlo, le mie preferite sono quelle di loro bambini, delle prime volte. Sono dolci, intense, delicate. E crudeli, tanto, con quella storia dei soldati bambini, come li hai giustamente chiamati.
Mi hai straziato il cuore con le serie dedicate alle ormai conosciutissime morti, di Camus e quella singola di Milo, e ho apprezzato tanto i diversi punti di vista. di contrasto, quindi, sono stata felice di leggere di quel capello bianco di cui Cam va giustamente così fiero, anche se un po' invidia tutta quella manica di biondoni -che qua, è biondo anche chi non dovrebbe esserlo affatto!
Apprezzo tanto il modo in cui hai mosso, seppur in sordina, Saga e, soprattutto, Shaka -il mio Gold preferito tanto quanto il tuo, da quello che ho potuto capire-. Anche perché è lo Shaka che ho sempre amato vedere: forte, stronzissimo, eppure in un certo senso anche fragile.
Ho trovato interessantissimo, e parecchio azzeccato, il modo in cui tratteggi in maniera quasi umana anche le armature, Scorpio e Aquario. Specie quest'ultima, così tanto presa di riportare al focoso Scorpio il suo piccolo custode. E persino le Casa, soprattutto l'Undicesima. E' originale, bello e ben strutturato.
Milo e Camus, i protagonisti di questa fantastica raccolta, si commentano da soli. Non c'è bisogno che io dica niente, ne sono certa. Non serve che dica quanto mi piaccia il modo in cui hai descritto ogni carezza, ogni sorriso. Sono dolci, uniti, carichi in una maniera così intensa che fa quasi male al cuore, ma per una cosa positiva, almeno per una volta.

Tutto questo, un commento troppo corto per 145 capitoli ma è difficile, davvero difficile, infilarci tutto, perché è troppo...insomma, tutto questo per dirti che sto amando questa raccolta, e che ti seguirò, anche se a volte non commento sempre.
Sono qui, mi hai conquistata, ora non ti mollo più!
Un bacione,
Asu
(Recensione modificata il 06/08/2018 - 02:39 am)

Recensore Master
04/08/18, ore 21:14

Ciao e ben tornata.. La coscienza e incubi e sonno, sarebbe bello dormire senza stelle e sogni. A presto Jq

Recensore Master
14/03/18, ore 14:10

Massì.
Citiamo Alceo, tanto perché non fa abbastanza male vedere il commiato tra questi due, che si salutano come due adolescenti che si amano di nascosto, mentre i genitori sono fuori città o sono al lavoro, ribaltando le dinamiche di un amore di contrabbando, o quasi.
Due amanti si giurano di rivedersi presto, che è più importante delineare il quando che occuparsi del dove e del come: sono dettagli, rispetto alla certezza di rivedersi, presto, prestissimo.