Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet
Car ma viiiiiiiie |
E infatti non vissero a lungo: ce li hai fatti vedere morire alla fine dello scorso valzer. |
Questo Valzer dell'addio è stato meravigliosamente struggente per ognuna delle drabbles: Milo, Kanon, la crudeltà di Shaka, qualche pennellata vivida e dolorosa per Saga e per Shura, poi Camus. Un po' come la privazione dei sensi, è stato un valzer del perdersi, del lasciarsi andare, del dirsi a mai più rivederci, sempre sapendolo. C'è un'attesa logorante anche nel compimento; e l'onore, la gioia e (forse) quel po' di rimpianto di Milo prima dell'ultima nota sono la stoccata finale. Non ci si può tenere per mano. Peccato. Peccato. Anche io ho lasciato andare un po' di pianto. |
Bellissimo Camus che non può sentire niente, può solo ascoltare e ascolta suoni piccoli piccoli e strazianti, come le dita di Milo che strisciano sulla sua corazza e i petali che ancora svolazzano nell'aria. |
Lo sanno tutti che le migliori amicizie iniziano facendo a cazzotti. Pensiamo a d'Artagnan e ai suoi amici moschettieri, a Robin Hood e a Little John, a Gilgamesh e Enkidu... Certo, in quei casi volavano mazzate, bastonate e colpi di spada. Qui si liba ne' lieti calici (e vorrei sapere chi diamine pulisce, poi), ma è il pensiero quello che conta, no? |
Potrei dire molte, moltissime cose. |
Aspetta, qui le cose sono due. |
Uh, che bel giro di valzer! |
E oggi sono io a dovermi mangiare le mani, ché no, tempo per leggere il seguito non ne ho. Ma limitiamoci a questo gioiellino. |
...e io nella testa ho il bel valzer di Strauss padre. Mi sarebbe sempre piaciuto imparare a ballare il valzer (mi sono ammutinata alla terza lezione), foss'anche per ballare questo valzer, la mattina di Capodanno, in pigiama, in salotto davanti alla televisione accesa. |
Cos'è l'erotismo? |
Ti sto detestando. In senso buono - sì, c'è. Quello masochisticamente decadente che ti spinge a scegliere, inconsapevolmente, qualcosa di doloroso, che tocchi quei nervi scoperti che nemmeno sapevi tu di avere e che ti fa male, lasciandoti in bocca il sapore agrodolce della malinconia - ché questa drabble si è aperta un varco nel mio petto senza avere nemmeno la decenza di accorgersene. |
Ho pena per la povera Fräulein di turno. Sul serio. |
... e perché il lato oscuro gode di un fascino tutto suo, a cui è difficilissimo sottrarsi. Anche se non lo riconosci, sai che c'è; è qualcosa che galleggia nello sguardo, un'ombra, una sensazione, un'idea platonica. Non lo riconosco se non con l'intuito, l'istinto, quella cosa che ti fa prendere decisioni di pancia, e tutta di pancia è la volontà di Milo di seguire Saga. Da una parte, lo capisco. Aiolos - pace all'anima sua - è troppo solare e netto e definito. Non c'è spazio per le ombre, in lui. Saga, invece, ne proietta, di ombre, in cui potersi nasocndere, intanto che si cerca di capire chi siamo e dove stiamo andando. Garantisce delle zone franche, Saga, forse proprio perché conosce il dolore e perché sa che ti serve un angolo tutto per te, alle volte. Per rinchiudere i propri demoni. |
Le ragioni di simmetria hanno fatto bene a prevalere: bellissimo contrappunto al Pas élevé di Milo ed anche concettualmente tutto questo ghiaccio segue bene alla focosa tormenta siberiana del valzer di prima. |