Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 531 recensioni.
Positive : 531
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/12/16, ore 21:36

Vabbè, figliola, ma qua è un crescendo. Prima vanno ad infilarle la testa fra le gonne ed ora ci si sollazzano da habitué!
Però quest'incipit con Aquarius donna di piacere, saggia, navigata ed un po' amica, da cui si torna, che si ama perché è solo una parentesi, è bellissimo.
Ad essere sincera, è ancora una volta tutto un capitolino bellissimo: la polvere, Milo che legge, Camus che suona.... *__*
No, fammi riformulare: Camus che suona MALUCCIO! *___*
Ci sono ancora i fantasmi, ma Milo e Camus si mettono ormai a loro agio nelle loro scorribande al piano di sopra, ed intrattengono anche loro. Fra un libro e un pianoforte.

Recensore Master
02/12/16, ore 10:56

Esplorare l'Undicesima come esplorare una vita.
Anzi, LE vite, le vite di chi c'è stato e di chi se n'è andato.
Le mensole, i cassetti, la cantina...e una lettera macchiata da una lacrima, perpetuo memento mori.
Fortissimo il contrasto tra i nostri bimbi che si divertono ad esplorare e i fantasmi che popolano una casa che, lo ripetiamo, ne ha viste ormai troppe.
Lacrimuccia :(
 

Recensore Veterano
01/12/16, ore 23:24

L'esplorazione continua. I nostri piccoli eroi passano dal colonnato esterno alle stanze interne, che lassù fa freddo e dentro si sta più caldi.
Contano le crepe - manco dovessero fare lavori di ristrutturazione; osservano l'arredo. Aprono tutte le mensole, tutti i cassetti - perché se vuoi sapere dov'è la roba in una casa non tua che fai, non rovisti?
E poi c'è il momento esilarante in cui Camus, a otto anni scarsi, conosce più nomi di bevande alcoliche di qualunque adulto nel Santuario. E aspetta solo di avere un metabolismo un po' più robusto per cominciare a scolarsele tutte, le sacre bottiglie (Rhada approves)! *rotola via*
Quella lettera accanto al cannocchiale mi 'puzza' di residuato bellico di Dégel. E io voglio tanto bene a Dégel, quindi la cosa mi sta benissimo così. <3
Mi piace l'idea che i passati Saint abbiano lasciato tracce di sé nella Casa che presiedevano, come un filo di collegamento tra le generazioni.

JudithlovesJane
 

Recensore Veterano
01/12/16, ore 23:15

E mi pare giusto, dare un po' di spazio sul palcoscenico anche all'unica Casa a pianta rotonda di tutta la scalinata. L'ho sempre trovata particolarmente affascinante, e i bambini Milo e Camus devono aver pensato la stessa cosa, all'epoca.
Quel "salivano su all'Anfora" mi ha fatto pensare ad un nome da ristorante/trattoria, il che è forse un po' blasfemo, considerando il ruolo dell'edificio! XD
Milo e Camus giocano a fare gli esploratori, in una Casa che non è morbida e familiare come Scorpio, ma ha il fascino algido di una gran dama d'altri tempi, già decadente ma ancora dotata di tutta la sua eleganza. Non gli riesce così accogliente come la Casa di Milo, ma è comunque degna d'attenzioni da parte loro!

Ooh, Scott Joplin! Adoro il ragtime! *__*
JudithlovesJane 

Recensore Veterano
01/12/16, ore 22:46

Io vengo volentieri a ficcare il nasino! Frugando si trovano i piccoli tesori. Come questo. Che bello questo frammento di dentro/fuori, passato e presente, attraverso la lente della curiosità dei due bambini. Come la lente di quel cannocchiale, puntato fuori. Ha un che di struggente quel cannocchiale (è lo stesso che vediamo in Lost Canvas?). È come se ci ricordasse che nonostante le esplorazioni avventurose dei piccini, queste minuscole evasioni notturne, questo è un mondo piccolo, soffocante, che si è quasi prigionieri di quelle Case e di quelle armature. Che fuori lo si guarda solo da lontano. Non ho idea di che cosa sia quella lettera antica, spezzata come un ragtime, lasciata a metà sulla scrivania, ma mi arriva diritta al cuore.
Poi misceli il tutto con l'alcolismo di Camus, in un dosaggio perfetto. Ho riso, ho provato tenerezza, malinconia, un po' di tristezza. In poche righe.

Recensore Master
01/12/16, ore 22:10

le mappe dei tesori e dei pirati, gli eroi e le ribellioni strette nei pugni .. Bambini che esplorano i luoghi, a piccoli passi di .. MINUETTO,,un gioco, un vagabondaggio .. Camus, il sapiente, Camus una specie di Siddharta (perdono .. mi viene in mente libro omonimo di Hesse ..) ma Milo .. in via sfumata è la sua lettera spezzata, il suo altrove, la sua dolcezza.. Ok, pezzo struggente e bellissimo, mi hai steso, lode a Te e Dm, offro una bottiglia di Dom Perignom ,,Baci jane queen

Recensore Master
01/12/16, ore 20:21

Bambini, andavano a trovarla, con la riverente timidezza dei ragazzi per una donna che è fuori portata - e la curiosità di metterle la testa fra le gonne, senza sapere bene cosa fare.
Stasera sono la prima.
(Ti prego, dimmi che ho vinto qualche cosa, così il Robertino che è in me si cheta!!)
Mi piace moltissimo l'immagine dell'Undicesima viva, sembra quasi che respiri. E si percepisce, nelle parole che hai scelto, tutta l'eccitazione che colora e arrotonda le esplorazioni dei bambini. E no, non è un caso che tu abbia accostato la curiosità dei due marmocchi al desiderio - un po' vago - di ficcare la testa sotto le gonne di una donna (o di sollevarle la sottana, passatempo preferito dei maschietti verso i nove anni), perché il sentimento è lo stesso, e ti arpiona le viscere e non ti molla fino a quando non lo hai soddisfatto. È sempre lui. Solo che, allora, non sapevano ancora definirne i contorni.

Recensore Master
01/12/16, ore 17:55

Per me, l'Undicesima Casa rappresenta la catarsi, quella dura e pura. Diciamo pure che, per me, l'Ottava è l'inizio della fine e l'Undicesima è la parola FINE. Poi un giorno capirò chi sia stato il pazzo che ci abbia piazzato una cupola, lì in cima, così, totalmente a buffo.
Tornando serie - o almeno provandoci - l'Undicesima qui descritta profuma di eternità. Perché questa Casa non appartiene a Camus, ma all'Aquario di quiest'epoca. È appartenuta a qualcun altro, prima di Camus e apparterrà a qualcun altro, dopo che lui se ne sarà andato. Lei lo sa. Ed è onesta nel trasmettere questa freddezza. Solo che non ci piacicono, certi discorsi, mentre siamo noi a possedere un oggetto, una casa, un'armatura. Non ci piace perché ci ricorda che si tratta di un prestito, non di un possesso. E che, alla fine del giro di giostra, dovremo restituirla a chi verrà dopo di noi. Ci fa sentire vulnerabili, questo pensiero. Vulnerabili e fragili. Come un fiocco di neve.

Recensore Master
01/12/16, ore 16:53

Io le Case dello Zodiaco non le capirò mai.
A parte il fatto che se ne stanno abbarbicate sulle montagne che manco le pecorelle del mio presepe, in bilico e incastrate in una maniera che ehi voi trapezisti del Cirque du Soleil levateve proprio.
Poi tendono a prendere una forma e un'atmosfera che è MOLTO legata all'inquilino di turno, roba che già solo alla Prima ti viene voglia di ingollare il caffè gentilmente offerto e scappare il più lontano possibile.
Sì, mi piace questo umanizzare le Case, questo renderle vere dimore abitative e non solo templi simbolici.
Aquarius non è adatta agli incontri romantici, o meglio, non lo è più. Gelata e altera se ne sta lassù a guardare con la supponenza (e la stanchezza?) di chi nella vita ne ha viste troppe.
Scendiamocene all'Ottava che è meglio va.
Anche perchè le mamme scorpione dicono siano molto dedicate e attente ai piccoli ^_^
Bye!

Recensore Veterano
30/11/16, ore 22:30

No, no, aspetta un attimino, ragassuola, fammi capire: Scorpio è la mamma chioccia (o artropode), e Aquarius è la signorina di malaffare un poco stagionata?! E questi due bimbi vanno a trovarla e a giocarci, ad esplorarla?
Mi piace. :D
È molto poetico questo notturno un poco di frontiera. Ci sta: Aquarius è in alto, remota, fredda. Ci sta che sia di passaggio, completa bene il trittico di Scorpio, che è davvero casa di questi bambini come lo sarà poi degli uomini.
Adeguatissima la musica. O forse è la tua descrizione che si adegua alla musica. Non so dire: sono dolcemente simbiotiche.

Recensore Master
30/11/16, ore 11:49

Oh, sì.
(Non farci caso. È periodo)
Uno pensa che Milo sia quello quadrato, quando è invece vero il contrario. Milo si piega, a dispetto della sua metaforica corazza da scorpione (o forse è proprio grazie all'esoscheletro che si piega? Boh). Camus, no. Camus se ne resta stoico come una colonna di ghiaccio, come se dovesse sorreggere su di sé il peso dell'intero Mar Glaciale Artico. Forse hai ragione tu, ed è questo che Camus non ha mai compreso fino in fondo, la sottile arte della tregua. Quando sciogliersi un po' è una necessità, oltre che una virtù. Però, e qui spezzo una lancia a favore del surgelato francese, con un allievo cocciuto quanto Hyoga uno deve essere più severo. Sennò si finisce come la neve, a primavera.

Recensore Veterano
29/11/16, ore 22:18

So che non dovei ridermela di Camus bimbino che cozza di capoccia sul ghiaccio, però ridere alle capocciate in Saint Seiya è ormai un riflesso incondizionato.
Bàn è un personaggio che mi intrippa sempre più: beve come un dannato e dispensa perle di saggezza. Ed insiste perché Camus impari ad essere anche come la neve: quando gli insegnava del ghiaccio, era il ghiaccio che protegge la vita, un ghiaccio pieno di sorprese. Ma la neve è più sottile: un'arma duplice, da battaglia, difficile da colpire, leggera, ma anche letale, suadente, ingannevole. Si adatta bene a una spia. E forse c'è la lezione più difficile, da imparare dalla neve: sciogliersi. Mi immagino ancora una volta tanta malinconia in quest'uomo mentre toglie la neve dai capelli al bambino, con tenerezza, mentre glielo spiega. E qui sono curiosa di sapere come l'abbia imparato lui. O se l'abbia imparato davvero.

Recensore Veterano
29/11/16, ore 21:43

Ecco, una cosa di Saint Seiya non l'ho mai capita: com'è che cadono tutti sempre, irrimediabilmente, di faccia o di capoccia? Non può essere solo una questione di gravità... possibile che con tutto quel che gli hanno insegnato nessuno ha pensato a questo piccolo dettaglio? o.O

Combattere tra la neve e il ghiaccio dev'essere una gran faticata... poi se la neve è alta tre metri e dopo una corcata di mazzate ci finisci dentro, quasi quasi ti verrebbe voglia di rimanerci. E Camus, piccolo e caro, sarà anche stato stufo di prenderle.
Ma anche nella neve c'è un insegnamento, Bàn lo sa. La neve può più cose del ghiaccio, perché se quest'ultimo è tagliente, bruciante - nonostante sia freddissimo - e anche infido, è anche fragile; basta un colpo ben assestato per romperlo, per distruggerlo. La neve non la puoi distruggere, perché anche se si scioglie diventa acqua e non perde la sua forza, la cambia solamente. E sa uccidere tanto quanto il ghiaccio.
E sì, Cam non ha imparato abbastanza dalla neve. Hyoga conferma.

E' da un anno e mezzo che non vedo la neve dalle mie parti, mi manca un sacco! Maledetta pianura veneta... ç__ç
JudithlovesJane

Recensore Master
29/11/16, ore 20:53

Bella la neve... Camus è il figlio dei fiocchi e del gelo.. Etereo e saldo come la brina.. O un fiocco di neve
... Se s osserva al microscopio ecco i frattali.. Superbe figure geometriche come la Vs. Raccolta... Che siete Te e DM... Ennesimo inchinone e battimani.. Breve breve brindisi baci Jane

Recensore Master
29/11/16, ore 16:45

Milino :3
Amore di mammma, viè qua! *lospuccia*
Guarda non entriamo nel merito dei diritti dei minori in Saint Seiya perchè l'argomento farebbe venire i capelli bianchi a tutti i piani alti e bassi dell'Unicef nel giro di mezza giornata.
E nel mezzo il nostro Milozzo e gli altri che " mannòòòò noi siamo AMAZZING, cioè, noi siamo li mejo, tranquilli che ce la facciamo! Tutto regolare! "
Sargas è fantastico, lo ribadisco.
Mi sa di uno molto scapestrato a cui un giorno hanno affibbiato un règazzino perchè toh, così almeno fai qualcosa nella vita XD
E Sargas tanto lo sa: lo sa che un giorno verrà superato, lo sa che quel bimbetto che sembra uscito dalla spuma del mare ha una fiamma in corpo che non si spegne.
Tanto lo sa.
Lo sa che Milo non impara, mamancoperilcazzoproprio.
E probabilmente è proprio questo il problema T_T
Bye <3