Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 531 recensioni.
Positive : 531
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/10/16, ore 00:11
Cap. 49:

Wow, che cambio di scena! La continuità qui è tutta per contrasto. La polka di prima era un giorno di posta, un giorno a parlare, in compagnia, in famiglia. Ma ci sono tanti giorni ad intervallare quelli di posta, quelli con le scuse per partire. C'è l'angoscia dell'assenza in quei giorni, i ricordi di baci che sono come fantasmi, e poi il sangue, gli assassini. Questo tango moderno è scelto bene, dà un senso di prigionia. Allora i pensieri vagano e Milo pensa a Saga, che forse se ne è andato, forse è in missione da anni, chi lo sa. Ma il tango è anche sensuale e Camus arriva, alla sera, richiamando Milo all'ordine, al dovere. Camus si impone e scaccia via quei pensieri cupi e il senso di prigionia con un altro laccio intorno al cuore e sensuale.
Un tango cosmico fra le lenzuola a distanza? Dovrebbe essere sottilmente perverso e forse lo è, ma l'impressione che mi lascia è ancora una volta di un' intimità tenera, che purifica.

P.S. A me non sembra che la raccolta sia sbilanciata a favore di Milo: Milo forse ha più momenti di introspezione della sua vita interiore, ma da una parte Camus ha il suo spazio scenico anche nelle drabble sociali e, dall'altro, quello che pensa e prova Camus emerge sempre bene. Non mi pare che sia limitato a fare da contrappunto.
(Recensione modificata il 10/10/2016 - 12:15 am)

Recensore Veterano
08/10/16, ore 19:41

*si raggomitola in un grumo di coperte e tanto amore*
Questa scenetta ha riscaldato i biscotti del mio cuore (cit.) ed è... adorabile a livelli inimmaginabili. <3 <3 <3
Milo che si rassegna ad uccidere (a parte qualche volta in cui punire in fondo gli piace) ma AMA parlare. Cicalecciatore folle! <3

Camus che fa la massaia è qualcosa di spettacolare, e i due pulcini che ascoltano incantati (sì, anche Isaak, che non frega nessuno, lui, con quell'aria da sostenuto! u_u) di fronte al fuoco scoppiettante è una delizia.
E poi, la parte finale... Anch'io voglio coccolare i capelli di Milo sulle mie ginocchia davanti al fuoco! *lancia confettini*
Camus ha ascoltato, ora parla - quando i suoi allievi non possono ascoltare. Milo ha parlato, ora ascolta - nell'intimità dell'essere soli.

*se ne va danzando a ritmo di polka*
JudithlovesJane

Recensore Master
08/10/16, ore 16:36

Confermo e ribadisco i miei elogi.. Riassumere Milo e Camus con la sua nidiata.. Splendida. Jane

Recensore Veterano
08/10/16, ore 14:57

Non c'è niente da fare: mi piace il tuo Milo, come lo racconti, Milo bravo un po' in tutto, ma a uccidere e a raccontar storie in particolare, e che a fine serata si accoccola contro le gambe di Camus per starlo a sentire. Mi piace come racconti un po' tutto, a dir la verità: con un niente, metti in scena dinamiche complesse, relazioni sottili fra questi personaggi. E non vale solo per Milo e Camus, ma anche tutti gli ospiti che compaiono nei vari capitoli. In questo caso, Isaac e Hyoga.
Milo che racconta la sua versione della storia della buonanotte ai due paperottoli (che bello che le sue fiabe siano senza morale!), Camus che finisce di risistemare dopo la cena per poi raggiungerli davanti al fuoco, per una volta lasciando correre che sia già passata da un pezzo l'ora di filare a nanna, i bimbi che si addormentano... è un quadretto domestico che ha un che di fiaba. La fiaba che poi è un tema ricorrente in questa tua raccolta, dove ogni tanto tiri fuori Perrault, sensazioni di incanto, fatine... ed è un po' dappertutto nel tono del tuo racconto, anche se soprattutto nei dettagli cruenti messi lì con eleganza, con tenerezza. La musica di sottofondo poi aiuta!
In futuro, io vorrei vedere più di questo rapporto fra Milo ed Isaac che ci hai abbozzato... Prendi nota!
(Recensione modificata il 08/10/2016 - 03:07 pm)

Recensore Veterano
06/10/16, ore 23:36

Questa raccolta è talmente ambiziosa che mi fa quasi paura. Complimenti per la dedizione!
Detto questo...

*SQUITTII INCOMPRENSIBILI IN LONTANANZA*
Isaak che fa il sostenuto e Hyoga che si aggrappa a qualunque gesto d'affetto tipo cagnolino felice; Camus che sorride, che non è roba da poco.
MILO CHE AVANZA A SALTELLI NELLA NEVE.
Al diavolo la lettera ufficiale, il Grande Sacerdote può aspettare. Il mondo si può salvare anche spargendo aMMore in ogni dove. u_u
...ok, mi è appena partita in testa la Trisch Trasch Polka e c'è un punto in cui sembra che la musica saltelli... e ora vedo solo Milo saltellare in stile Heidi al ritmo di musica...
*ROTOLA VIA FELICE*

JudithlovesJane

Recensore Veterano
06/10/16, ore 23:11

Ma quanto sono teneri tutti?! Nel modo migliore, non sdolcinato. Hyoga che risucchia affetto dove può, come una spugna, cercando di non farlo notare. E Isaac che gonfia le piume! Avrà ragione Milo?
E Camus e Milo sono semplicemente bellissimi: c'è un affetto ancora quasi infantile nella corsa di Milo come una danza vivace, nell'abbraccio, in quel saluto intimo e tenero, nella lettera che Milo si dimentica di essere venuto a portare. Ma c'è anche in potenza qualcosa d'altro in quell'intimità, in Camus che mormora "ciao, Milo" fra la faccia ed il collo dell'amico.
Non so se ti sia convinta tu, ma stai convincendo me!

Recensore Master
06/10/16, ore 14:08

Dohko aspettava: una nuova guerra e la posta; la posta arrivava più spesso.

Ho riso di cuore, sputacchiando i grani del risotto sullo schermo del portatile (ma sono dettagli).

Io ho grossi problemi con Doko, ma questa è storia vecchia. Tu sei riuscita a far trapelare il lato giocherellone di questo personaggio (la Prugna Secca) con poche pennellate. Come Milo, che arriva sempre in ritardo con due giorni d'anticipo. E che sì, ha una fretta dannata, lui; ma vuoi mettere fare due chiacchiere, brutto pettegolo che non sei altro?
Meravigliosa creatura, sissignore. In più di un senso.

Recensore Veterano
06/10/16, ore 00:00

La Trisch-Trasch Polka... LA TRISCH-TRASCH POLKA! *_____*
Io amo, amo, AMO quella melodia! E' una delle mie preferite di sempre degli Strauss! *gioisce*

La prima frase potrebbe essere l'incipit di un libro. E'... PERFETTA. Non ci sono altre parole da spendere a riguardo.
Detto questo, mi sto riempiendo di feels qui. Dohko che è come i vecchietti all'ospizio, che approfittano di qualunque visita per avere qualcuno con cui parlare... E Milo, che arriva bello pimpante, bello bello in modo assurdo (cit.), in ritardo con due giorni d'anticipo (come? COME?!) che parla tutto di fretta perché 'ho mille altre cose da fare sbrighiamocela in fretta' che però a sentire la parola 'the' si siede e si ferma a chiacchierare, che in fondo col vecchio Roshi parlare ogni tanto non fa male... *SPAMMA CUORICINI*
E concordo, Milo è una creatura meravigliosa. Amiamolo tutti insieme. u_u

JudithlovesJane

 

Recensore Veterano
05/10/16, ore 22:11

Milo è dolcissimo, sia che stermini eserciti da bambino, sia che faccia compagnia a un vecchietto inchiodato davanti ad una cascata, che capendo conceda un po' di tempo all'anziano Libra. Parla, Milo, parla, e Dohko ha bisogno di ascoltare.
Bello il contrasto fra il vecchio fermo, che aspetta ("una nuova guerra e la posta; la posta arrivava più spesso"! ed io ho riso), e Milo di fretta, sempre in ritardo anche se di due giorni in anticipo. Dohko rivive un po' la propria giovinezza, vicariamente.
E che bello quel cenno a Shaka, che dice di essere in India ma alla fine va a trovare Mu in Jamir! Così anche Milo ha tutte le intenzioni di passare quei due giorni da Camus... piccolo volpacchiotto! In fondo, Shaka e Milo sono fratellastri d'elezione in Saga, ci sta che mostrino altri tratti in comune...

Recensore Veterano
04/10/16, ore 23:54

MY ALCOLIZZATI PREFERITI ARE BACK! *_____* *lancia tappi di sughero in giro*

Eh beh, le polke scherzose di Strauss sono una meraviglia, quindi ci sta, abbinata allo champagne - e sì, spendere tutti quei soldi per delle bottiglie di succo d'uva alcolico è uno spreco. Ma per loro, questo ed altro! <3
Rhadamanthys che ha cominciato a sviluppare resistenza alle maratone di cirrosi epatica è di una tenerezza disarmante. E Camus che ormai è poco meno che brillo, giusto quel tanto che basta per trovare una scusa per appoggiarsi al suo Milo... *passa ai confettini*
Kanon che la prende con filosofia, ché tanto ormai se l'è messa via, a dover condividere il suo uomo con l'alcol... Milo si perplime ma accetta! X°D

Amo gli intermezzi alcolici, sono una manna dal cielo! Grazie per averli ideati! *__*
JudithlovesJane

Recensore Veterano
04/10/16, ore 21:21

Un attimo, donna, ora devi spiegarmi una cosa: questi due hanno continuato ad incontrarsi per bere, al punto che il vivernone ci ha fatto il callo (sul fegato) e che Milo e Kanon hanno raggiunto uno stato di pacifica rassegnazione? Non che Milo abbia di che lamentarsi... Che carino che è Camus alticcio che torna a casa appoggiandosi a lui: un languido ubriacone! Ed io avrei voluto esserci, a tutte quelle altre bevute...
Ormai Camus e Rhadamanthys sono amiconi, a modo loro; me li hai resi assolutamente credibili.
Bella questa polka! Sei in grado di passare da un tono all'altro, dal drammatico, il serio, il malinconico, etc. all'ironico e al leggero, con maestria, mantenendo una grande delicatezza nel tono e nel racconto.
Non c'è mai una caduta di stile in questa raccolta, niente fuori posto, tutto si muove a tempo e coesiste armoniosamente: è proprio una danza!
"Gli insulti fra loro scorrevano leggeri come uno champagne - per gradire e per rito, senza più peso" è un periodo bellissimo: elegante, leggero e incisivo.
Ma, come sempre, Kanon è l'uomo che ha le conclusioni!
Ancora una volta, mi hai deliziata e mi hai fatta sorridere.

Recensore Veterano
04/10/16, ore 20:50

Ahahah, fantastico questo!
Abbiamo i due alcolisti di nuovo alla carica?
Io li adoro, e adoro Milo e Kanon che li guardano come se fossero due bombe pronte ad esplodere.

Perchè si sa, nell' alcool trovi alleati... In tutti i sensi. XDXD

Recensore Veterano
03/10/16, ore 23:59

Oh cari. <3

Sì, lo so, i cuoricini paiono molto inappropriati considerando l'ambientazione delle ultime drabble, ma non posso fermarmi. Sono così incommensurabilmente dolci, anche dopo aver fatto una carneficina - almeno, Milo sicuramente l'ha fatta, se il suo combattimento con Hyoga può essere considerato rappresentativo del sangue che sparge - e anche se sarebbero due casi che altro che Telefono Azzurro, denunciate il Santuario al Tribunale dell'Aja.
Mi piace che cerchino - e trovino - una tregua. E' un modo per mantenersi umani, per mantenersi bambini.
Adoro che Camus accetti il lampo spietato negli occhi di Milo.Perché non si può cancellare quel lato di lui, ma questo non lo rende disumano.
E amo alla follia che Milo risponda al gesto riportando calore umano nell'animo gelato di Camus.
*SPAMMA CUORICINI*

JudithlovesJane

Recensore Veterano
03/10/16, ore 18:51

A questo punto non so davvero cosa dirti, perché c'è tanta devastazione, tanto orrore, un senso di "fanno la guerra e la chiamano pace" in questo capitolo, ed il lettore dovrebbe, vorrebbe, rimanere con quel senso di fango e di sangue. Con quel senso di vergogna quasi, perché Milo e Camus, ad uccidere, c'hanno preso la mano: Milo sembra aver fermato la pietà, non al punto da prenderci anche gusto, ma quasi; Camus ancora si congela dentro, ma forse è l'unico modo. È la prima volta che entrambi vedono l'altro, l'amico, uccidere qualcuno, forse al punto più basso che si possa raggiungere. Non metti l'enfasi sulla battaglia, sul difendere, ma sull'uccidere, quindi è giusto che sia così. Però, invece di lasciarci con la devastazione, ci dai tanta dolcezza: Camus, abituatosi al sangue, pulisce il naso di Milo, in un gesto dolcissimo di accettazione; Milo gli è grato, si aggrappa alla sua mano (o lascia che sia Camus ad aggrapparsi?), e il suo sorriso lo riscalda laddove Camus si è congelato da solo. Ed io ripenso alla prima drabble di Camus col maestro che gli dice di proteggere il calore, di non congelare...
Avrei dovuto andarmene con un senso di desolazione, ti dicevo, e invece mi lasci tanta tenerezza, una tenerezza che è perfetta nel suo contrasto con questo scenario devastato. Ma quanto altro spazio può esserci nella vita di un Santo ancora bambino? Allora lasciamo che siano gli altri a seppellire i cadaveri e torniamocene a casa con questi due bimbi che si tengono per mano.

Recensore Veterano
02/10/16, ore 10:39

E il contrappunto di Camus non delude.
È bellissimo il modo in cui racconti come questi due bambini attraversino lo stesso tipo di esperienza traumatica, la prima uccisione in battaglia. Sono stati addestrati per questo tipo di esperienza, sono destinati a questa vita, ma una cosa è la teoria, completamente un'altra la pratica. Non si arriva mai pronti ad uccidere deliberatamente, tantomeno quando non si è che bambini. Milo prova orrore di quanto sia facile uccidere; empatico, si riconosce nella propria vittima. Milo conosce il dolore ed il sangue, e alla fine della fiera capisce il peso di quello che ha fatto, il costo: torna orgoglioso, perché è un ometto adesso, ma anche amareggiato, perché ha ucciso anche un pezzetto di se stesso. Ma Camus... Camus è cresciuto in un modo asettico, bianco, vuoto; per Camus tutto è sempre stato puro come la neve, come il ghiaccio. Nonostante le asperità dell'addestramento, Camus, come ce lo hai raccontato, ha sempre mostrato un talento brillante e un'intelligenza analitica, oltre al suo grande cuore; le cose gli sono sempre venute facili, nonostante le esitazioni ad abbracciare l'orrore del vuoto; ma in Siberia, nel deserto, non ha avuto occasione di familiarizzarsi con la realtà della fragilità dei corpi umani, della vita umana, se non attraverso i libri. E gli uomini non sono pupazzi di neve: sanguinano. E quell'esitazione che Camus aveva già mostrato non vale che una morte più dolorosa, più sporca, per il suo nemico. Quel sangue Camus se lo porta addosso. Bellissima l'immagine di questo bambino che prova a pulirsi le mani col fondo del mantello sporco di fango e di polvere (la polvere poi richiama ancora la morte, l'effimero) perché è troppo lungo, perché Camus è troppo piccolo. Fa tanto Lady Macbeth. Ed è tanto bello che torni dal suo migliore amico, col cuore freddo (il suo cuore così grande) ed il sangue sotto le unghie. E Milo sa accoglierlo, perché Milo sa che cosa vuol dire uccidere e, soprattutto, conosce Camus.
Sembra quasi assurdo, ma c'è tanta tenerezza in questo frammento e in quello di prima, c'è tanta tenerezza nel modo in cui racconti di questi bambini che uccidono per la prima volta.
"La prima volta non è mai senza sbavature": incisivo, fa sanguinare un pochino anche me.