Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 531 recensioni.
Positive : 531
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
13/02/17, ore 21:23

Non si deve fare una gran vita sotto il dominio di Hades. Sarà che il suo è pur sempre il regno dei morti, quindi non è che proprio di 'vita' si possa parlare, oppure perché lì sotto non c'è altro colore se non il nero e quella sfumatura melanzana che si ottiene schiarendo il viola delle Surplici (escludendo Myu che tra ali, capelli amaranto e Surplice arancione è un adorabile pugno nell'occhio). Le urla dei dannati non rallegrano l'atmosfera.

Pandora comprensibilmente non ne potrebbe più. Tra la lancia e l'arpa - che ormai soltanto Pharaoh la sopporterà, e Rhada le girerà alla larga per via di brutte esperienze con gli strimpellamenti - si perde nei ricordi, in un tempo in cui si stava tutti meglio e Athena ed Hades non tentavano di ammazzarsi - immagino che l'Athena e l'Hades che Pandora ricorda appartengano alla visione degli dei che ci hai accennato in 'Rosa dei Venti', più che alla canonica mitologia...
E i Giudici non sono d'aiuto, essendo 'ognuno in fondo perso per i fatti suoi' (cit.).
Se nell'anime Pandora si attaccherà ad Ikki per riscoprire un po' la propria umanità, qui ci pensa uno sguardo scambiato con un Camus già stanco.

Congratulazioni per il nuovo nome!
JudithlovesJane

Recensore Master
11/02/17, ore 19:38

Io credo che Pandora sia la variabile impazzita nel piano di Ade, quel quid che ti manda a gambe all'aria qualsiasi piano sensato. Più va avanti, e più mi viene il dubbio che Ade non voglia vincere questa benedetta guerra sacra, quanto fare lo spauracchio per l'umanità: che se ne farebbe il dio della morte della terra? Tanto, prima o poi, dovremo finire nel suo regno. Che senso ha incaponirsi così? Non è che Athena ha promesso all'umanità la vita eterna, eh. Insisto a volerci vedere un discorso di batone (Ade) e carota (Athena); quando a Pandora, lei e la strategia esistono su due universi paralleli, di quelli che non si sfiorano manco a cannonate.
Sì, usare della carne da cannone ti fa risparmiare le tue, di pedine, ma chi ti garantisce che quella carne da cannone non ti otturerà il cannone stesso? E che succede, poi? Succede che l'arma ti esplode tra le mani, cosa che succede. E se Pandora si salva è solo perché Rhadamanthys ci mette una pezza, come si dice a corte.
Il guaio è che questa ragazza è accecata dalla voglia di dimostrare il proprio valore ad Ade, colpa anche degli dei gemelli che l'hanno messa in competizione coi tre Giudici; ma temo che Pandora non abbia mai sentito parlare del modo di dire divide et imperat, purtroppo per lei.

Recensore Veterano
10/02/17, ore 21:42

Beh, avrebbe senso che Pandora non abbia voglia di vincere la guerra. Dopotutto, non mi piace pensare che sia completamente rintronata come parrebbe dalle sue ""abilità"" strategiche, anche se alla fin fine lei è stata creata per portare scompiglio tra i mortali, non certo per guidare un esercito. Non si può pretendere molto da lei in tal senso.

La Guerra Santa non finisce mai, e per Pandora è una guerra persa in partenza - e a giudicare dai precedenti direi che ha pure ragione. Ha voluto cambiare la musica, tanto per dare un po' di pepe alla faccenda. E così è andata a ripescare dei Gold Saint morti e ha ordinato loro di portarle la testa della loro dea.
Sì, certo, come no.
Ma lo sa anche lei che quei personaggi da operetta non faranno quello che lei gli ha ordinato, e forse sarà questo a rendere il gioco più divertente.
E' contorta, Pandora, e trascinata del tutto dagli eventi, senza nemmeno tentare di puntare i piedi.

JudithlovesJane

Recensore Veterano
10/02/17, ore 17:57

Io lo aspettavo ansiosamente, il ballo su Pandora che avevi promesso. La mia attesa è stata premiata. E che bello che è questo valzer! Non avevo mai riflettuto sul retroscena del piano folle di Pandora. Per millenni questa donna è stata a capo delle armate di Ade: per quanto sia allettante l'idea di far combattere la propria guerra ai soldati del nemico, chiunque con un po' di senno ed esperienza saprebbe bene che non ci si può fidare. Ma se è una guerra che non si può vincere, allora le cose cambiano. Come lo spartito, per farla finire, quella guerra, in un modo o nell'altro. E allora forse il piano di Pandora non è poi così folle.

Recensore Master
10/02/17, ore 16:41

Pandora versione sette veli o quasi ha il suo fascino e perché, a questo giro mi rievoca Erodiade di Flaubert nei "3 Racconti". Passo davvero potente e raffinato, la raccolta continua e non annoia mai. Ma non credo ci verrà servita la testa di Anissa sul vassoio come il povero Giovanni Battista Un inchino e passo oltre ... Uno spritz? Jane. Queen Imperatrix

Recensore Master
09/02/17, ore 18:35

Io con il maestro di Camus uscirei eccome per disquisizioni raffinate e romantiche e alcoliche XD non lapidarlo,che B. È delizioso e deliziante, fa meditare Camus e lo influenza. Un bacio e doppio brindisi salute Jane Queen Imperatrix

Recensore Veterano
08/02/17, ore 23:06

Quello che mi piace di più di come strutturi i passi è la simmetria, il contrappunto fra quello che stanno imparando questi due bambini. Ed il ritratto dei due maestri che ne viene fuori: sono due personaggi vivi, vividissimi, attraverso le loro azioni e le parole. Queste diapositive dall'addestramento sembrano innanzitutto un dialogo fra di loro, qualche volta complementare, qualche volta un battibecco a distanza.
Ora io non so che trascorsi abbiano Sargas e Bàn, ma non ho bisogno di saperlo, perché l'essenziale viene fuori in quello che insegnano, nelle differenze di tono o dello sguardo che hanno sulle cose importanti.
Bàn è assolutamente più disincantato, dice le cose come stanno senza cerimonie. E quello dell'eroe è un lavoro ingrato. Camus l'ha imparata bene, questa lezione.
Poi c'è anche che la tua prosa è sempre impeccabile! È davvero un piacere leggerti :)

Recensore Master
08/02/17, ore 20:00

Il nostro Bàn la tocca piano, come si direbbe oggi.
E ha ragione, lui, ché a farsi prendere dai delirii d'onnipotenza è un attimo. Un tac, un vidiri e svidiri, per dirla con Camilleri. È anche umano, ché quando hai quanto?, sei, sette anni, e maneggi gli atomi a tuo piacimento, conservare l'equilibrio è qualcosa di complicato. È quella, la vera sfida, più che ammantare di brina - di ghiaccio inamovibile - qualcosa, fosse anche fin dove arriva lo sguardo.
Un maestro serve a questo: a farti entrare nella zucca un po' di equilibrio. A farti volare basso. E a rammentarti sempre da quale parte occorra guardare, alla luna, mai al dito.

Recensore Veterano
08/02/17, ore 19:16

Le verità più difficili pesano come macigni nel silenzio.

In Siberia il mondo è fermo, un respiro trattenuto, come se il sole e il ghiaccio e la neve stessero aspettando che Bàn emetta la sua sentenza - la realtà nuda e cruda, quella che a nessuno fa piacere sentire e che si cerca sempre di ammantare con un po' di retorica, per addolcirne il sapore amaro.
Quello che ci raccontano - che i poeti, gli scrittori, ci dicono - è che gli eroi sono coloro che ad un certo punto fanno qualcosa di talmente straordinario da ribaltare il finale di una vicenda. Quelli il cui nome rimane impresso nei libri.
Ma la retorica non è la realtà, soprattutto in guerra. In guerra l'eroe è colui che fa ciò che gli altri non vorrebbero, ma che è necessario. E' chi sopravvive e deve ricostruire tutto daccapo quando attorno è solo polvere. 

Camus deve imparare quest'amara verità, per poter essere un buon Santo. Per fare bene il lavoro della spia.

JudithlovesJane

Recensore Veterano
06/02/17, ore 22:14

Do ragione a Milo, che c'azzecca l'algebra con il genio militare? Dopotutto, io sono del tipo che 'in matematica andavo bene finché non hanno aggiunto le lettere ai numeri', quindi figurati se non approvo la sua fuga!
E adoro il fatto che Sargas lo riacchiappi sospirando, per la serie 'ma chi me l'ha fatto fare?' XD

I soldati sono carne da cannone e chiunque può diventare un soldato, se necessario. Ma un guerriero non si fa dalla mattina alla sera - un guerriero si tempra nella mente oltre che nel corpo; gli si insegna a scegliere la battaglia, non a trovarcisi in mezzo. Gli si insegna a creare una strategia, a leggere le situazioni, a guidare gli altri - a guidare quelli che sono chair à canon e magari ad evitare che s'ammazzino con niente.

JudithlovesJane

Recensore Veterano
06/02/17, ore 21:35

Vorrei dirti qualcosa di serio sulle riflessioni profonde di Sargas sulla natura del guerriero contro quella del soldato. Vorrei davvero. Profetico: Milo sarà un guerriero, non un soldataccio.
("Così un guerriero non si manda a morire: decide d'andare." *__* Massima verissima e cesellata alla perfezione)
Però sono troppo impegnata a ridacchiare di Milino che se tenta di svignarsela dai compiti di matematica! Ma quanto è adorabile questo bambino?!

Recensore Master
03/02/17, ore 20:10

Pezzo perfetto ma a quale prezzo.. Livello divino punto per punto ci mostri la situazione, siamo tra il nulla e un eterno arrivederci. I richiami e le promesse e le voci mancate ..shaka è molto zen..non a caso erede di buddha il più vicino agli dei ..triplo brindisi al fiore di loto baci Jane Queen imperatrix

Recensore Veterano
03/02/17, ore 15:37

Io questa drabble non potevo non commentarla, dato che apprezzo molto l'accoppiata Shaka e Mu... effettivamnete per un carattere ermetico e superiore come quello della Vergine è più che normale che tutto gli sia indifferente, ma come tutti, prima di essere Saint si è uomini, e il continuo ripetersi che la situazione, la lontananza di qualcuno non lo preoccupi mi fa pensare che, forse, si sia reso conto di non essere così perfetto.
Io parlo per me, che ci vedo tante cose in queste tue righe (soprattutto la fangirl che è in me piange lacrime per come Shaka si sia svegliato troppo tardi), ma vedo anche l'angoscia che una persona abituata ad avere il controllo o la situazione completa provi in questa situazione. Quel "non sono preoccupato" da parte di Shaka è il più grande segno di debolezza che, nel mio immaginario, si sia mai fatto sfuggire.
Complimenti per il tuo lavoro; sarò un fantasma, ma vedo tutto

Recensore Veterano
02/02/17, ore 21:41

Non poteva mancare l'altro "figlio " di Saga. Qui è così tanto Shaka: un misto di diniego, fragilità e arroganza. Prendi un personaggio che è quasi un dio e ne mostri il lato umano, ritrai il bambino, in modo convincente e allo stesso tempo fedele. Dolcissimo nella sua boria e nella sua deliberata cecità.
Mi ha fatto sghignazzare che Shion non sopporti Shaka e che Shaka lo sappia e se ne freghi altamente. :D

Recensore Veterano
02/02/17, ore 19:27

Shaka si crede superiore a tutto. Alla nostalgia, all'attaccamento, alla solitudine, all'invidia, alla preoccupazione.

Ma in queste cinque righe l'unica cosa di cui è riuscito a convincermi è che stia negando l'evidenza. E che ogni suo pensiero sia un'opera non troppo ben riuscita di autoconvincimento.
Lui è l'Illuminato, non gli può mancare un compagno che è stato padre.
Non si può sentire solo perché un amico non c'è e il Buddha non gli parla più.
Non può provare un sentimento misero come l'invidia per Milo, che ha ancora qualcuno a cui rivolgersi quando il giorno finisce.
Non può essere preoccupato dall'eventualità di dover dire a Saga, sempre che sia vivo, che Aiolos ha tradito.
Lui è l'Illuminato, è al di sopra di queste piccolezze umane...
...no?

Bisogna ammettere che la negazione gli è riuscita piuttosto bene, visto che le altre quattro fasi di elaborazione del lutto gliele ha fatte passare tutte Ikki in una volta sola, tredici anni dopo!
JudithlovesJane