Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 531 recensioni.
Positive : 531
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/02/17, ore 21:59
Cap. 131:

Se i risultati della tua carenza di autocontrollo sono questi, continua pure così. Senza problemi!
Qui mi sto sciogliendo, più di Aquarius. È bella la simmetria di contrasti fra i temperamenti delle due armature e dei due custodi, le differenze fra le due relazioni. Profonde entrambe, ma diverse.
L'immagine di Camus che si scusa con l'armatura per averla imbrattata di sangue è violentemente adorabile!

Recensore Veterano
20/02/17, ore 21:13
Cap. 131:

Questo secondo movimento è di una tenerezza allucinante.

Il rapporto tra Scorpione e Milo era quasi di complicità, di un flirtare giocoso. Quello tra Camus e Aquarius è il rapporto tra una dama e il suo protetto, che si deve guadagnare la fiducia della sua signora prima di poter entrare nelle sue grazie.
Aquario è così, non ama concedersi con facilità. Ma Camus è buono, puro di cuore, e lei gli si affeziona, gentile, un po' mamma e un po' matrona. Calma le sue paure, riscalda il freddo del suo animo, protegge la sua gentilezza, e lo riporta da chi ama. Lo riporta da Milo.

Uffa, adesso voglio coccolare le Armature, ma ti rendi conto? *^*
JudithlovesJane

Recensore Master
19/02/17, ore 18:00
Cap. 130:

Ave ma tres chere.. Chablis per principiare alla sante della diletta Cloth. In effetti si capisce in fondo ma qui risiede il fascino della diletta armatura. Tutta una punta e una cuspide tuttavia id est, scorpione docet. A Camus diletto si mette a fianco. Alla prossima Jane Queen Imperatrix

Recensore Veterano
19/02/17, ore 13:55
Cap. 130:

Per un attimo ho pensato "scusa?! ed ora chi è costei?!". Poi mi sono sciolta. Kaput.
Scorpio che si fa i complessi accanto ad Aquarius è adorabile quasi quanto Milo. Questo ragazzo incarna la perfezione!
Dopo l'inferno, questo pezzo leggero e aggraziato risulta particolarmente gradevole.

Recensore Master
19/02/17, ore 08:55
Cap. 130:

Buongiorno e auguri per il nuovo nickname anche se in ritardo! Chiedo venia per la mia assenza ma la sessione non perdona. Conta che non dovrei manco stare qua a recensire che ho un esame tra poco più di 48 ore e mi manca ancora un libro... Comunque sia, sono felice che parlino le armature! Loro sì che sono vive, sono un'estensione dei loro proprietari, e sentono è capiscono tutto di loro: gioie e dolori e naturalmente amori. Che bellina Scorpio, così pungente di carattere ma che diventa timida davanti alla fulgida e fredda bellezza di Aquarius. Ma secondo te, una volto rotto il ghiaccio (LOL ) queste due si siedono a prendere il tra da qualche parte a lamentarsi dei loro umani?

Recensore Veterano
18/02/17, ore 22:19
Cap. 130:

Ma... ma... *SI SDILINQUISCE*

Ma questa cosetta è troppo dolciosa! Milo che si coccola l'Armatura! *____*
E c'ha ragione, che Scorpio è bellissima - gli scorpioni come animali non sono chissà che bellezza esteticamente parlando, eppure la Cloth ha un fascino ineguagliabile. Altrimenti come farebbe a far risplendere nel modo giusto la divina beltade del suo custode? *allunga manine verso i riccioli a fusillo di Milo*
E ognuno ha la Cloth che gli sta meglio: l'algida elegante signora per Camus, la seduttrice fiera e pungente a Milo.

Questo ballo richiede cioccolatini e coriandoli a forma di cuoricino, mi sa! <3
JudithlovesJane

Recensore Veterano
18/02/17, ore 12:50

Finora ci avevi dato il punto di vista di Pandora, ora guardiamo dalla parte dei cari estinti. E Camus è un attento osservatore, anche dopo più di un giro del Tenbu Horin di Shaka. Che bella questa chiusura con la tua declinazione degli attributi noti di Pandora, con tanto di vaso. Rotto. Che Pandora tutto doni è etimologico, giusto? (Il greco, non lo tocco da più di dieci anni!) Ma che i suoi doni siano dolorosi, siano i mali, è risaputo.
Mi è piaciuto tanto questo valzer all'inferno!
Al prossimo ballo :)

Recensore Master
18/02/17, ore 00:15

Si capiscono, questi due.
Aquarius sta per mettere in scena una farsa, Pandora ci vive, in una farsa che assomiglia ad una vita, ma che vita non è. Se ti tolgono i colori, se ti tolgono le sfumature, se il tuo mondo diventa grigio, cosa ti resta?
Una bambina che vuole disperatamente quello che era suo. Una vita. Si sta racocntando una balla, Pandora, così come Camus e gli altri cari estinti la stanno per raccontare al resto del mondo.

Recensore Master
18/02/17, ore 00:11

Occorre speranza, per volere; ma la speranza, lì, resta all'ingresso.

Ho fatto caso solo adesso al fatto che il 16 aprile 1987 era un giovedì. Giovedì Santo, per altro, il 19 sarebbe stata Pasqua. E mi chiedo se non ci sia un legame tra la speranza che vince la morte (la Pasqua dei cristiani) e la speranza che Pandora vuole che sia la morte, quella con la maiuscola, a vincere. E siamo in un circolo vizioso, ché sì, per volere qualcosa devi sperare di riuscire a realizzarlo, questo qualcosa, almeno per avere il carburante necessario a compiere il primo passo.
Ma all'Inferno la speranza resta all'ingresso. Si arrende pure lei. Quindi? Ci si racconta un sogno, sapendo di starci ingannando, oppure ci si prova lo stesso, hai visto mai?
Arma pericolosa, la speranza. A doppio taglio, ché se ci delude, la si deride, ma se ci accontenta è ben più crudele, ché ci toglie al tempo stesso la speranza.

Stasera sono più filosofa del solito. O meglio: stasera mi ingarello meglio del solito.

Recensore Master
18/02/17, ore 00:03

Ma i doni di Pandora si pagano in dolore.

Io sono convinta che i doni degli dei non siano fatti per i mortali. E Pandora proprio proprio mortale non è. Sì, questa Pandora nasce e cresce e muore, siamo d'accordo; ma sulle sue spalle grave il peso, l'eredità - la legacy, per dirla con Rhadamanthys - della prima Pandora, un po' come su noi donne continua a gravare un po' la colpa del peccato originale (scemo Adamo che ha dato un morso alla mela, diceva mia nonna. Io concordo con lei).

E quindi, i doni di Pandora non saranno come quelli degli dei, ma fanno male pure loro. Sono inopportuni. Dolorosi. Conservano il sapore ferroso del sangue. E sì, una vaso rotto non lo rincolli, non lo tappi, non lo ripari. Un vaso rotto è una pioggia di cocci in terra o una sbeccatura che corra sulla superficie. Un vaso rotto è inservibile. Lo usi per metterci dentro i fiori? Quelli finti, forse, ché l'acqua uscirebbe dalle crepe. Un vaso scheggiato è un memento, ma spesso ci accorgiamo solo troppo tardi di quella crepa che corre da nord a sud sulla porcellana bianca e blu (o sul cristallo di Boemia, fai tu), perché qualcuno è stato bravissimo a nascondere la magagna. O qualcun altro è stato altrettanto bravo a stornare lo sguardo.

Recensore Veterano
17/02/17, ore 21:19

I doni di un nemico, si sa, non sono mai davvero doni. E quelli di Pandora sono i più pericolosi, come un animale dai colori ammalianti ma che nasconde un veleno mortale.
Lei ha donato loro una nuova vita, effimera, ma che avrebbe potuto protrarsi per sempre se avessero tradito Athena.
Camus, Saga e Shura, per tutta risposta, hanno tradito lei. Dicendo di sì, per poi fare il doppio gioco, tornando con un sudario vuoto, la loro Dea già negli Inferi accompagnata da Shaka.
Pandora non fa una piega. Si lascia apparentemente mettere sotto scacco, tanto sa che i tre non vivranno oltre i primi raggi di sole, tornando alla sede infernale da cui aveva ordinato fossero estratti. 
L'Inferno non perdona - anche quando è sotto attacco.

*offre brindisi per i tuoi sforzi d'efficienza*
JudithlovesJane

Recensore Veterano
15/02/17, ore 22:13

Qualcuno, la fermezza dei cari estinti, potrebbe chiamarla ostinazione. Forse lo è. Ma è anche quel perseverare inamovibile perché si deve. Anche se si è disperati. Anche se si vorrebbe che le cose fossero andate in un altro modo. Anche se non c'è salvezza.
Laggiù sono tutti stanchi della festa, tranne Rhada, che prova a trascinare il carrozzone, come può. E le prende, senza manco i complimenti.
Pandora qui è quasi più vicina ai nostri cari estinti che al resto della propria metà campo (tranne Hades, almeno per quel che crede lei): sa che non si torna indietro.

Recensore Veterano
15/02/17, ore 21:54

"Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate", scrisse una volta il Sommo Poeta. Al Kuru è piaciuto tanto che ha fatto copia-incolla del primo libro, dimenticandosi poi bellamente degli altri due - e io ho passato mesi, dopo aver visto il capitolo Meikai, a chiedermi dove li ficcherebbe, il Cialtronissimo, quelli che hanno vissuto senza infamia e senza lode - quelli che una volta andavano nel Campo degli Asfodeli, per dire. Quella cara creatura di Aiolos, dove l'hanno messo? Lui che era Santo di Athena, ma è morto cercando di salvarla?

Hades è talmente stanco del cielo viola, delle urla di disperazione, della monotonia, che vorrebbe morire pure lui così almeno non si annoierebbe più. E Pandora farebbe di tutto per lui, quindi massì, lanciamoci allo sbaraglio contro il nemico, che tanto Athena ci fa le chiappe a strisce comunque!
Povero Rhada, lui caro adorato draghetto scorbutico, che ci prova un pochino a far sembrare l'Ade un esercito, non dico efficiente, ma un esercito - e appena prova a dire qualcosa sulla """strategia""" si ritrova torturato dall'arpa malefica! *corre a coccolare il vivernone*

JudithlovesJane

Recensore Master
14/02/17, ore 17:28

Salomè in secondo passo è deliziosa e deliziante. Frammenti sparsi di immagini e passato, la suonatrice di arpa è alle ultime battute, esausta.. Ma ecco che rialza la testa, va in scena CAM, dorato protagonista di cento e mille passi...bien fait. Un bacio Jane Queen imperatrix
(Recensione modificata il 14/02/2017 - 05:28 pm)

Recensore Veterano
13/02/17, ore 21:54

In una raccolta così centrata, dove davvero non sbagli un colpo, è difficile avere dei capitoli preferiti o indicarne qualcuno che troneggi sugli altri, perché sono tutti bellissimi. Ma se dovessi stilare una mia top ten, questo ci rientrerebbe senza dubbio. Io non so come fai a dire così tante cose in cento parole, tutte a segno come stilettate, tutte necessarie. Qui si vivono la solitudine e la stanchezza di Pandora e il suo rimpianto. E poi i giudici! Sono tutti lì in tre parole a testa. Dici così tanto di così tanti personaggi, l'essenziale. E lo fai senza mai mettere in disparte i protagonisti di quest'antologia. Chapeau!