Recensioni per
Minuetto
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 531 recensioni.
Positive : 531
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/10/16, ore 18:16
Cap. 65:

Senza sentimento?!
Cara, tu ti sottovaluti! Queste tue drabble sono frammenti di un amore così veritiero che quasi viene da vergognarsi di non averne per sè uno uguale! E che caspita!
Questi due, questi guerrieri che anche nella battaglia trovano il tempo per la tenerezza! E poco importa che sia per terra!
Tu li descrivi in una maniera che pochi nel fandom del nostro BelPaese hanno saputo fare! Cioè, in altri lidi, per trovare qualcosa di simile al tuo, mi devo affidare al francese e a quella santa di Saharu chan! Mica pizza e fichi! u_u
Anyway, sappi che sei una fonte di ispirazione. Il che non è poco per una che quando scrive si fa le mille paturnie come la sottoscritta!
Dai dai, che ti manca poco per arrivare a 100!
<3

Recensore Veterano
29/10/16, ore 23:47
Cap. 65:

Oooh, mi piace questa cosa che Camus sa esattamente ciò che vuole e non ha pruderie quando si tratta di dirlo a Milo. Vedi che il nostro scorpioncino non è l'unico oratore della coppia! u_u
Ed è ancora più bello che si siano 'amati' prima ancora che fosse amore romantico - quando erano solo amici (come se essere amici possa essere definito 'solo') e i loro piedi conoscessero il ballo senza bisogno di capirlo. Un istinto a stare insieme, a volersi bene senza sapere perché - tanto di un perché non c'è bisogno.
Poi il desiderio arriva, e il gioco si fa anche più divertente.

Flash news: io sono qui a fangirlare e leggere pur essendo fortemente convinta che quella tra Milo e Camus sia, principalmente, amicizia. Per carità, con la giusta dose di persuasione posso anche arrivare a shipparli romanticamente, ma per il resto... bros for life. E sinceramente, non riesco a credere che ti venga il dubbio di raccontarli senza sentimento. I sentimenti ci sono, un pugno al plesso solare ad ogni nuova drabble, e sono bellissimi. Mi azzarderei anche a dire che, dal punto di vista della coppia romantica, il modo in cui li tratti tu sia uno dei migliori che abbia letto da che bazzico questo fandom - che è poco, sì, ma tanto vale.
JudithlovesJane
 

Recensore Veterano
29/10/16, ore 23:00
Cap. 65:

Non conoscevo la cariñosa, né la bellissima canzone della signora Sylvia La Torre (ma dove le vai a pescare? no, seriamente!). Ho avuto una curiosa ma piacevole mezz'ora su youtube guardandomi una serie di questi balli. Te ne ringrazio!
Ogni frase qui è perfetta. C'è ben poco da aggiungere.
Camus ce lo avevi già presentato "senza vergogna": è un tipo che non parla tanto, ma non è un'educanda che arrossisce. Mi piace, mi piace immensamente. Ed è, ancora una volta, uomo di parola. Buon per Milo! XD
Ma, seriamente, c'è tantissima coerenza fra queste drabble: mostri questi due diventare uomini, imparare ad amarsi, a convivere con i loro impegni e con la loro umanità, con continuità fra i momenti e fra i capitoli. Dai spessore a questi personaggi con pochi tocchi. Metti in scena due vite. Trovo che questo amore che ci mostri, questo "eccesso di amicizia" vissuto all'ombra della guerra, negli spazi ritagliati (spazi piccoli, da cento parole), abbia tanta anima e tanto sentimento. È un sentimento raccontato con delicatezza, prezioso, mai scontato. Ed è convincente.
Sono contenta che ci siano ancora 79 balli e tanti passi: questa musica non mi viene a noia. Brava!

Recensore Master
29/10/16, ore 16:45

IL MIO PESCE ROSSO.

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
A parte spiegarmi come fai a mettere assieme personaggi che non c'entrano una cippa l'uno con l'altro (almeno nel canon, che poi noi nel fandom si sa i casini che combiniamo XD) e farli funzionare così bene.
Camus che disapprova il suo discepolo è tipo fantastico, verrebbe voglia di dirgli e lascialo stare il fanciullo, che si deve divertire! XD
Kanon e Poseidono neanche li commento...
Povero Radha che sta la col suo giornale a chiedersi che caspiterina ci fa in una balera viennese, lui, l'elegantissimo e schifiltosissimo britannico!
Milo del mio cuore <3
E niente, non ne sbagli una.
Alla prossima!

Recensore Veterano
28/10/16, ore 23:55

Ahahaha, il trio delle vecchie comari di paese! XDXDXD
Camus che si lamenta,Kanon pure, Poseidone si accoda e Rada non può non mancare. Povero Milo, tutto solo....
E tutti a tener d'occhio Isaak, povero ragazzo.... XD

Recensore Veterano
28/10/16, ore 23:06

*GIOISCE ABBRACCIANDO UNA LONTRA DI MARE*
I MIEI OMETTI ACQUATICI! *____*

Ho avuto un momento di black-out mentale quando ho visto i nomi delle due strade - dannato tedesco e le sue parole lunghe una riga! - ma per il resto... ISAAK CHE FA IL FILO A THETIS APPROVO APPROVO SI' SI'! *batte le manine come un'otaria felice*
Camus disapprova perché 'il suo bimbo è stato traviato da quella peste di Kanon'! XD
Poseidone che fa il cognato (di Thetis, ovviamente... 'pesce rosso'! IO MUOIO!) e il capo protettivo... *AMA*
Qualcuno spieghi a Kanon che NON SI USANO LE SIRENETTE COME ANIMALETTI DOMESTICI! RHADA RADDRIZZALO!
Milo tace. Preferisce non immischiarsi, brava creatura. <3
E Rhada... Rhada che in tutta la sua britannica flemma si dissocia e legge il giornale, manco alza lo sguardo che 'ehi questa cosa non mi riguarda non so nemmeno perché sono qui...' <3 <3 <3

Cos'è tutta questa disapprovazione che impesta l'aria di Vienna? Che han fatto Sorrento, Isaak e Thetis per meritarsi tutte 'ste zaffate di silenzioso rimprovero?! XD
JudithlovesJane

Recensore Veterano
28/10/16, ore 22:53

Ahahahaha! Deliziosa questa polka! Il capitolo costruito a dialogo si adatta bene alla musica, così come è perfetto che sia scherzoso.
Le tue drabble drammatiche o sentimentali vanno a fondo, colpiscono sui nervi sensibili; ma quando ti sposti sull'ironico e sullo scherzoso riesci ad essere altrettanto brillante, sempre con garbo e con finezza.
Ho riso tanto a questo crogiolo di disapprovazione!
Sottoscriviamo tutti alla saggezza di Milo, che ha capito tutto della vita!

Mah, secondo me, "het" o "non-het" poco importa, dipende dal tuo desiderio di completezza. In tante drabble non c'è una specifica componente di coppia, quindi potresti aggiungere anche un "nessuno".

Recensore Master
28/10/16, ore 15:01
Cap. 63:

Ma quanto sono pucci Camus e Milo bambini? <3
Fa sempre piacere vederli e leggerli da piccini, questi due!
Ho adorato tutti i sottintesi tra i due maestri. Ne sapremo di più. di questi omaccioni? 
Che tristezza dover tornare in Siberia dopo essersi fatti il giretto a Milos! Io non me ne vorrei andare, per quanto detesti il caldo XD
Su su carissima, che con questa raccolta sei a buona quota! Non vedo l'ora di leggere il quarto della Rosa dei Venti, giuro che fremo d'aspettativa! Ti aspettiamo :)

Recensore Veterano
27/10/16, ore 23:20
Cap. 63:

I rituali scandiscono il tempo come le percussioni il ritmo in un'orchestra. E questa rimpatriata programmata tra Bàn e Sargas con bambini al seguito sembra il pranzo della domenica con tutta la famiglia allargata e dodici persone a tavola - i Cosmi fanno per quattro, probabilmente.

Milo ricorda a Camus com'è fatto il mondo sotto al ghiaccio e gli svela segreti nuovi, che non potrebbe apprendere in Siberia. I due maestri discutono di vecchie questioni - si sa, la lingua batte dove il dente duole, e se questi due hanno vissuto quanto mi è parso di cogliere l'argomento dev'essere alquanto spinoso...
Quel 'tre settimane' pare quasi un tempo limite - più di tre settimane in quel freddo non riusciamo a stare, quindi veniamo a scaldarci le ossa ed il sangue giù in Grecia, se a voi non spiace! XD

*offre bevanda calda d'incoraggiamento* Dai che ce la fai!
JudithlovesJane

Recensore Veterano
27/10/16, ore 22:58
Cap. 63:

Bàn e Sargas!!! Sìììììì! *modalità fangirl: on*
Ok, te lo chiedo chiaro e tondo, senza finezza e senza mezzi termini: posso shipparli, questi due? Perché è dalla Rosa dei Venti che la loro tragedia mi ha colpita, ma lì, tecnicamente, non dici niente di esplicito, per il momento almeno. E questa mancanza di chiarezza crea interesse, quindi è un bene.
Poi in Minuetto li hai subito presentati in parallelo: i "passi" sono la storia della formazione di Milo e Camus, ma sono anche come un dialogo a distanza fra questi due. Ed ora ce li fai incontrare. Insieme. Sapevamo già da uno dei vecchi passi che Camus e il suo maestro andavano a Milos spesso, che andare ed avere la forza di tornare è parte dell'addestramento. Ed ora c'è una visita. Ancora non ci dici quasi niente di questi due, ma quei pochi tocchi che ci offri sono un silenzio eloquente: una vecchia discussione, passi pesanti che se ne vanno, ma sanno entrambi che Bàn ritornerà con Camus dopo tre settimane, puntuale più dei giorni, più delle stagioni.
Bellissimo il contrasto con le zuffe di Milo e Camus nel precedente Pas batu. Bellissimo qui il contrasto fra i bimbi (beata innocenza!) che contemplano tutto il rigoglio della vita isolana con meraviglia, come dividendo un segreto, con intimità, e degli adulti, che non sono capaci di parlare di vecchi rancori.
Ed io vorrei tanto essere a parte di questa vecchia discussione.

Recensore Master
27/10/16, ore 18:26

Strepitoso.. Se Parigi valeva una messa, cosa vale per i baldi Giovini.. Battute a parte questa raccolta è una meraviglia. A presto Jane
(Recensione modificata il 27/10/2016 - 06:26 pm)

Recensore Veterano
27/10/16, ore 10:39

Sì, ci sono certi ricordi che non sono della mente, ma del cuore: magari un'alba, o un tramonto o le luci di una città che ci è rimasta dentro; magari qualche momento speciale con chi amiamo, uno di quelli che, pur quotidiani, assurgono oltre la prosaicità ad uno stato di gloria. Questa libera uscita parigina è un po' un trionfo, piccolo, quotidiano, ma non per questo meno glorioso. Nell'attesa, fra una guerra e un'altra. Certo, la guerra verrà, ma intanto non si può trattenere una lacrima di commozione e di gratitudine, che si confonda con la pioggia, che resti in città. Il treno non serve, no: sono Gold, potrebbero arrivare ovunque in meno di un secondo. Ma il viaggio è anche un rito (qui torna la quotidianità); su quello stesso treno Camus viaggiò anni prima con sua madre nella direzione opposta, come ci hai mostrato. Certi treni vanno presi.
Bellissimo giro di polka fra le mille luci di Parigi, fra il sogno e la realtà, il ricordo, il desiderio, la realizzazione. Grazie di averlo fatto finire bene!

Death Mask che canta "che gelida manina" mi rimarrà per sempre piantato nella mente. Sentiti responsabile!

Recensore Master
27/10/16, ore 00:36

Mi sono goduta tutte e tre queste "Polka" con lo spirito della sognatrice che non hai mai visto Parigi o la Francia.
Voglio andarci il prima possibile TT_TT
Ah, OVVIAMENTE vogliamo spiegato il dettaglio della mansarda.
Scusa, ti farei una recensione più dettagliata ma sto appena tornando dall'apericena alticcia con i colleghi della facoltà. Siamo dovuti tornare a casa sotto la pioggia e sono distrutta XD
Sotto un acquazzone, proprio come i nostri Milo e Camus <3
...
vado a dormire che è meglio, và.

P.S. Ora per colpa tua sognerò DeathMask che canta "che gelida maninaaaa se la lasci riscaldaaaaar".
...
Gessùmmaria e santi.

Recensore Veterano
26/10/16, ore 23:16

Da pendolare incallita mi sono sentita rincuorata all'idea che anche i sommi Gold Saint dovessero correre dietro ad un treno - con la differenza che magari loro in quattro falcate lo pigliano, io invece vengo abbandonata da gambe e polmoni dieci metri prima di poterlo prendere, l'autobus...

Che bel modo di finire il trio. Milo che diventa la luce più bella di Parigi - e qui mi immagino Camus e la metà femminile della popolazione cittadina che si rifanno gli occhi di fronte a tanta beltade esposta. Una licenza tanto necessaria, questa, un ritrovamento dell'intimità e dell'unione perdute per colpa della guerra - che sempre incombe, come la certezza che la marea cala e cresce.
Le mansarde sono importanti. Il mondo vive del mito degli artisti squattrinati confinati nelle soffitte di Parigi, a vivere di espedienti e schivando la tubercolosi come gli spifferi. Ovviamente i nostri hanno modi migliori per riscaldarsi che non cercare ispirazione per una poesia... *sguinzaglia il proprio Death Mask personale*.

Ma guarda, ci fosse stato un Desu in modalità marpione che faceva ad Helena un 'ma che gelida manina' ci sarei caduta con tutte le scarpe. Helena, povera creatura, se la meritava una citazione di tale livello. E Death avrebbe dimostrato la giusta dose di cultura d'opera che ogni italiano stereotipato dovrebbe avere e che io gli attribuisco da un bel po' - dai, è troppo bello immaginarlo cantare 'Il Barbiere di Siviglia' sotto la doccia! *^*
JudithlovesJane

Recensore Veterano
25/10/16, ore 23:58

Che bella che è questa rêverie parigina! È sottilmente struggente che sia solo una rêverie: non lo nascondi sin dall'inizio, metti subito in chiaro che cosa sia incombente, che cosa succederà e che il sogno resta solo una speranza destinata ad essere frustrata, un vagolare della mente. Però il cuore centrale di questo capitolo è così vivido, così splendente, così reale nel desiderio di Camus, che per un momento ce ne dimentichiamo. E per un po' ci sembra di esplorare Parigi insieme a Milo, guidati da Camus. È una geografia dell'anima. Ma resta anche solo un viaggio della sola anima. Quanto fa male che ce lo ricordi, lì alla fine! Anche noi avremmo voluto...