Recensioni per
Scintille nel buio
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 440 recensioni.
Positive : 440
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/03/20, ore 13:32
Cap. 7:

Cosa mia!
Qui la trama s'infittisce, e quelle maglie che avvolgono Loki si stringono, si stringono sempre più... continuo ad amare questi flashforward che costellano i capitoli, lo so che l'ho ripetuto più volte, ma lo ribadisco: li amo!

Può sembrare tautologico, ma è sempre bello vedere che il tuo Loki rimane sempre il tuo Loki, come lo vuole il tuo headcanon. Mi riferisco alla sua ferita, al trauma di essere scampato per un soffio alle grinfie della morte. Un'esperienza che, seppur precedente alle rivelazioni sulla sua ascendenza, credo contribuisca non poco a disseppellire quel suo lato maligno già presente, ma ancora parzialmente sopito. Sai che è un canone che adoro, sin dai tempi di Coincidenze mancate, passando per Tesori e tutti i suoi derivati, e anche qui è inserito con maestria e mi presenta davanti agli occhi un Loki giovane, sofferente e con la morte che gli incombe sul capo ricordandogli che anche lui può morire.

"... capace di tagliare la gola di un nemico col sorriso sulle labbra e, poco dopo, costruire un giocattolo per un bambino." La doppiezza, anzi, multiformità di Loki resa in una frase. È questo che vuol dire conoscere un personaggio, costruirne la sua intelaiatura più profonda e fondamentale, per poi aggiungervi in modo coerente tutto ciò che non è canon, ma potrebbe benissimo esserlo.

E vedo che iniziano già i pensieri amareggiati nei confronti di Thor. O meglio, prendono forma più solida e minacciano di sfuggirgli di bocca di fronte al padre e Padre Tutto. Ogni volta che queste considerazioni premono nella sua mente, mi aspetto sempre che i suoi argini di autocontrollo si rompano, prendendo la via del what if, di quello che sarebbe successo se Loki avesse confrontato Odino prima di Thor e di tutte le problematiche sollevate in quello stesso film. Conoscendo il vecchio, probabilmente ne sarebbe venuta fuori una lite egualmente furibonda e inconcludente ma, chissà, forse Loki (soprattutto se affiancato da Sigyn) avrebbe avuto reazioni e dinamiche diverse, avrebbe compiuto altre scelte. Mi fai costruire interi what if su un singolo passaggio, ti rendi conto, sì?

"...il tono deciso che aveva rubato a Odino." E se non è bravura questa, non so davvero cosa potrebbe esserlo <3

Neruda in chiusura è una pugnalata a tradimento, che getta una precisa luce interpretativa sull'ultima discussione tra Loki e Thor. Ci vogliono intelligenza e sensibilità per far parlare i grandi autori su ciò che si scrive; e tu, ancora una volta, hai preso in prestito la voce giusta nel modo giusto.
Co', questa storia è un ottovolante in caduta libera, e io mi ci butto a copofitto più che volentieri <3

-Light/Cla'-

Recensore Master
01/03/20, ore 13:32
Cap. 6:

Quando ci innamoriamo di qualcuno? Forse è una domanda che, prima o poi, ci siamo fatti o ci faremo tutti. Non sempre c'è una risposta precisa – né è importante che ci sia, in effetti. Neanche Sigyn lo sa, non riesce a ricordarlo o fissarlo nel tempo, e questo la rende così umana rispetto a tante altre storie d'amore in cui sembra vi siano sempre coordinate spazio-temporali precise per questo momento cruciale. Questo per dire che la rendi umana, sempre, la avvicini a chi legge pur scrivendo di un personaggio appartenente a un'altra era e un altro mondo così distante e avulso dal nostro, ma soggetto agli stessi meccanismi emotivi.

"Pagheremo tutti. Pagheremo noi." Brividi. Questi fugaci scorci nella mente dei personaggi mettono i brividi, in senso positivo, perché questa oscura entità che vuole portarsi via Sigyn e i suoi occhi è ancora ammantata d'ombra, e ogni riferimento indiretto ad essa non fa che acuire il timore per ciò di cui potrebbe essere capace. Mi hai tenuta sulle spine, in questo capitolo, con la rivelazione che questa cosa (non voi Cose belle, ma la cosa brutta d'oscurità) è già stata sconfitta in passato.

"Conoscere il mondo era doloroso. Rinunciarci, lo era ancora di più." Questo passaggio e tutto ciò che lo precede mi ha catturata, completamente. Racchiudi in poche righe tutta l'evoluzione di Sigyn, lo sbocciare del suo amore, il suo svilupparsi diventando da ripicca a sentimento vero, profondo. C'hai le manine sante, Cosa, te lo devo proprio di' <3

A questo punto io voglio sapere, adesso, ma allo stesso tempo non voglio, perché è bello anche rimanere in quel limbo in cui ci si aggrappa ad ogni dettaglio e si cerca di capire quello che l'autore non vuole rivelare. Un po', lo ammetto, sto affrontando la storia come affronterei un libro di Agatha Christie, ovvero con occhio analitico... ma io sono una schiappa coi gialli e tu sei stata troppo brava :') Ho aspettato, prima di formulare ipotesi, e mi arrischio a farlo ora: hai nominato Yggrasil come entità venerata... però mi sa di specchietto per le allodole, così, a pelle, dico che c'entra Jotunheim. In qualche modo contorto che non so ancora spiegare, ma che rintraccio in questo passaggio: "Per farlo, però, sarebbe dovuto prima venire a patti con gli incubi che ancora lo tormentavano e con una consapevolezza spaventosa e amara più del fiele. Lo avrebbe capito più avanti – troppo tardi, forse." Dico questo, prendendo probabilmente un abbaglio, perché hai spesso riferito frasi simili a Loki nel parlare della sua ascendenza a lui ancora ignota, citando sensazioni e sogni inspiegabili. Mi son buttata, consapevole di aver sparato pressoché alla cieca (non letteralmente, stabbona, Sigynella).

E con questo, vado avanti nella lettura (perché sì, t'arriveranno tutte insieme, 'ste recensioni, ma sono onesta e non le modifico in luce di quello che ho letto in seguito :P)

-Light/Cla'-

 

Recensore Master
01/03/20, ore 13:32
Cap. 5:

Cosetta, eccomi!
Come avrai capito, questa sarà una vera e propria "mitragliata"... cosa pensi che abbia fatto in questa settimana?! Volevo farti il sorpresone, ecco!


Io adoro, adoro, adoro come tratti il Loki pre-Thor. È tutto un intrecciarsi di segni, accenni e allusioni alla sua natura e al suo futuro, visibili però unicamente al lettore che sa, e per una sola volta ha un vantaggio su di lui. Di per sé, è ovvio che Loki desideri esattamente l'unica cosa che non potrebbe mai avere: è un anelito che non sarebbe in grado di sopprimere nemmeno conoscendosi davvero, e che è ben camuffato dietro al suo essere stato cresciuto come figlio di re e futuro re lui stesso, quindi soggetto a un atteggiamento strafottente di chi può tutto.

Il modo in cui dipingi il conflitto interiore di Sigyn è superbo. Superbo in quanto, non smetterò mai di ripetertelo, anche se la poni spesso in condizioni difficili, in quanto prigioniera o inferiore di rango, lei non perde mai la propria dignità. Non accetta di farsi calpestare, né a parole, né con gli sguardi. Qui, terrorizzata su un drakkar, lei che non ha mai viaggiato per mare né ha mai lasciato la propria casa, circondata da uomini dediti alla guerra e alle armi con un rancore per i Vanir, invece di compiangersi riesce a vedere la logica dietro alle proprie disgrazie. La trova, anche se fatica ad accettarla e si perde in ricordi cari di appena qualche giorno prima, né è propensa a farlo in quando di per sé ingiusta, ma non la nega. E subito cerca di perseguire un vantaggio, di capire ancor meglio la situazione in cui si trova per rendersela più sopportabile. È questa sua capacità analitica a rendermela affascinante e ammirevole, e probabilmente è così anche agli occhi di Loki stesso.

Il passaggio dell'avvistamento delle balene, di per sé pittoresco e descritto con quella capacità evocativa che ti caratterizza così come le vedute marinaresche subito dopo, hanno non poco di simbolico. Il messaggio passa chiaro anche prima che Loki lo espliciti: Sigyn dovrebbe apprezzare quelle visioni che le è concesso di vedere per il semplice fatto che può farlo, ora che è lontana dalla sua casa. Un luogo amato, sì, ma che anche nei suoi pensieri assume spesso i contorni di una roccaforte-prigione, sicura ma inespugnabile sia dall'interno che dall'esterno.
Forse potrebbe davvero valerne la pena, di vedere questo mondo non solo dalle pagine di un libro; ché è vero che chi legge vive mille anni e mille vite, parafrasando il fu Eco, ma non dovrebbe rifugiarsi del tutto in quelle altrui e dimenticarsi di vivere la propria – e qui invece mi rifaccio al buono e saggio Silente.

Mi lasci con un cliffhanger non da poco... e non posso fare altro che proseguire col fiato in gola, perché so fin troppo bene che i confronti tra Loki e Sigyn tendono a diventare scottanti ;)

-Light/Cla'-

Recensore Master
01/03/20, ore 13:32
Cap. 4:

Carissima Cosa, dov'ero rimasta, io? Qui! Indietro anni luce ma piena di gloriosi propositi(TM) nel recuperare il tutto. E se nun me mandi la postale a 'sto giro, penso di essere salva a vita. Almeno credo.

"Resisteva bene al freddo – più di tutti gli altri, persino più di Thor – e non si era chiesto mai il perché" e qui si scoprono molti altarini, almeno per il lettore. La scelta di ambientare il tutto in un pre-Thor si sta rivelando vincente su tutti i punti di vista: ci permette di osservare e seguire un Loki già perfettamente formato, ma in un certo senso ancora acerbo, ancora all'oscuro di quella parte di sé che ne plasmerà le azioni in futuro. Ne ha un sentore, certo, perché il legame col seiðr, almeno credo, lo porta ad avere una sensibilità più acuta verso ciò che è nascosto e celato ai normali sensi, come possono esserlo ricordi di neonato o poco più. ma non ne ha consapevolezza, e ciò è inserito in modo subdolo e meraviglioso.

I meccanismi psicologici di Loki in relazione a Sigyn sono come sempre affascinanti da leggere, poiché imperniati sullo stesso, ripetuto ma mai ridondante concetto di "proibito" che a Loki va così per traverso, qualunque sia l'oggetto o la persona intoccabile in questione. Solo che alle maglie del destino non sfugge nemmeno lui, e nel suo voler travalicare regole e confini si ritrova intrappolato a sua volta – e questa forma di trappola è percepibile in quel bisogno che si è fatto irrinunciabile, irresistibile, quando lui è sempre stato libero da catene "futili" come quelle dei sentimenti.

E regalo una parola anche alla scelta della narrazione, ovvero onnisciente ma con punti focali che inquadrano di volta in volta questo o quel personaggio, permettendo anticipazioni che contribuiscono ad acuire la curiosità del lettore. Si era intuito il ruolo di vittima sacrificale di Sigyn sin dall'accenno alla cosa alla quale era stata promessa... resta da capire l'esatta identità di questo essere, o forza, al quale un padre è disposto a donare una figlia – una sorta di novella Ifigenia propiziatoria? O un sacrificio diverso, volto a placare un'ira? O a mantenerla sedata? Questa, mia cara, sono interrogativi che tu sollevi ma dei quali mantieni sapientemente nell'ombra le risposte, e io non posso far altro che divorare ogni singolo capitolo alla loro ricerca.
Un elogio particolare per le scene e descrizioni marinaresche: le amo di per sé, e vederle scritte dalla tua penna è stato davvero piacevole e suggestivo <3

-Light/Cla'-


P.S. Su quel "siamo nati per essere re" mi è partito inevitabilmente il Freddie Mercury interiore <3

Recensore Master
29/02/20, ore 21:24
Cap. 9:

Carissima! C’ho messo letteralmente tutto il giorno a leggere questo capitolo perchè la gente si è messa d’impegno a farmi fare TUTTO fuorché leggere, ma here I am.
Ho amato questo capitolo e capisco perchè sia stato difficile scrivere il dialogo tra Loki e Sigyn, ma credo anche che sia venuto davvero benissimo e che renda molto, molto bene la tensione tra i due. Ho adorato il cambio in Sigyn, è sottile nel senso che il lettore e Loki lo notano ma risulta molto “naturale” e realistico: un degrado che ci aspettavamo, ma che fa sempre male vedere. Sigurdr l’avrei ucciso e giuro che quando Loki ha considerato di affondare la lama e fare un’opera buona (ammettiamolo, sarebbe stato più che giustificato!) invece di limitarsi a minacciarlo ho davvero, davvero sperato che lo uccidesse. Per quello che ha fatto a Sigyn, sì, ma soprattutto per come si comporta e continua a comportare. Non è stata per niente simpatica ache l’attitude mezza sarcastica di Kalfr, che chiaramente addossa le “colpe” e le sventure di Sigyn al principe che l’ha, a dire di tutti, irretita nonostante dovesse rimanere pura: il risultato è un capitolo ricco di tensione e un cerchio sempre più pericoloso che si stringe attorno a Loki e Sigyn, rendendo chiaro che nessuno a parte loro conosce le motivazioni dei loro gesti (e anche così, i due sono separati da muri e segreti). Credo che sia una delle poche fic in cui il trope “noi due contro il mondo” sia sviluppato in modo da piacermi, perchè Loki e Sigyn non sono in grado di comunicare tra di loro ma sono uniti dagli errori altrui per cui loro devono, ingiustamente, pagare. Come dice Thor, Loki si fa incredibilmente male vedendo Sigyn, parlandole, rendendosi conto del terribile cambiamento in lei.
Vedere Sigyn così, come dicevo, mi ha uccisa. Il marking che fai sulla sua cecità incalzante spezza il cuore, perchè non è eccessivo e non risulta ridondante, ma è ricordato a sufficienza da rendere impossibile ignorarlo. Adoro ad esempio come speri che Loki non si accorga dello sguardo vacuo e della difficoltà a rendersi conto di quello che le sta attorno, è un desiderio disperato e allo stesso tempo invece Loki ci sta dando un resoconto accurato e sconvolto di come la veda spezzata, diversa. Quando pensa “come ha potuto farsi questo” il mio povero cuore è impazzito. Agli occhi di Loki lei ha scelto (lo dici, anche, giustamente) ma alla fine…lei cosa ha scelto? Non ha scelto di essere usata come merce di scambio, ancora con il vestito rosso del banchetto indosso, e non ha scelto il proprio destino, non ha scelto di essere la scintilla.
Ora immagino che Loki finalmente vedrà come stanno le cose e farà un sacco di domande, visto che si è reso conto (almeno così ho inteso dall’ultima frase) della maledizione di Sigyn e ha finalmente trovato risposta a quel presentimento oscuro che nominavi in questo capitolo e nei precedenti.


Come dicevo, in chiusura (potrei lanciarmi in un discorso sul fatto che Thor e Loki si spalleggino a vicenda through thick and thin, e quanto ami il tuo modo di gestire la loro relazione senza mai banalizzarla, ma sarebbe ridondante visto che ormai te lo dico sempre), il dialogo tra Loki e Sigyn è delicato e ricco di emozioni/tensione, ma ti è uscito benissimo. Si sente tutta l’esitazione di Sigyn e i sentimenti di Loki, e trovo che la preoccupazione di lei per gli incubi di Loki sia posta in un modo veramente bello, si sente che non vuole rispondere ma allo stesso tempo spera davvero che lui stia bene. I miei feels 😭
Non vedo l’ora di vedere come proseguirà questo dialogo, e di vedere come reagirà Loki alle recenti scoperte. Se prima voleva uccidere Sigurdr e radere al suolo quel luogo, non oso immaginare cosa farà ora (Loki, se rapisci Sigyn hai la mia stima). 



Un abbraccione e come sempre una valanga di complimenti, sono /così/ felice che questa fic si stia evolvendo in una trama così bella e complessa! Più la leggo più penso che una one-shot non le avrebbe fatto minimamente giustizia, e al nono capitolo posso davvero dire che la trama mi sta facendo soffrire e che voglio solo che Sigyn sia felice ;-; bambina mia, Loki liberala da 'sta stupidata classista delle ancelle e dal padre sciagurato, pls.



Ellie

Recensore Master
29/02/20, ore 15:38
Cap. 7:

Carissima!
Eccomi finalmente tornata su questa storia che amo davvero tantissimo e che continuo ad amare in ogni suo avanzamento e in ogni suo dire senza dire e in tutti i misteri ancora da svelare e, insomma... è un capolavoro.
Dunque, la parola chiave in questo capitolo è sacrilegio, che assume varie sfumature, comparendo lungo la narrazione con diverse accezioni. DI nuovo, vediamo una dualità in questo racconto, modi di vedere e di pensare, di interpretare differenti a seconda dei punti di vista che vengono adottati: per Loki è una cosa, per Sigyn un'altra, E qui, il sacrilegio per Sigyn è quello di aver abbandonato - di essere stata costretta a farlo - la sua casa e la vita che si era scelta e che tanto candidamente stava conducendo, piena di fervore e fede. Per Loki, quel sacrilegio ha invece il sapore oscuro di una maledizione, il sentore di qualcosa di ancora più terribile e che pure Sigyn ancora non conosce. Si tratta qualcosa di terribile, collegato a ciò che Sigurdr ha rivelato, e che rimane oscuro in parte anche a noi, che ne percepiamo la terribilità della portata, ma non riusciamo a comprenderla fino in fondo, e questo accende una grandissima curiosità, nonché una sfilza di ipotesi e domande che non ti dico, e che mi rendono il tutto estremamente intrigante.
Altra dualià, in questo capitolo, si ha con Loki, che sappiamo essere il dio della dualità per eccellenza (la sua natura glielo impone) e che Sigyn impara a guardare in tal senso, grazie al piccolo Balder che, con innocenza e inconsapevolezza, le mostra un Loki diverso da quello sbeffeggiante e pericoloso che le si è mostrato fino a quel momento. Loki è uno stratega, un terribile avversario, un mago crudele, che uccide i nemici con il sorriso sulla faccia, ma è anche quello che si siede a intagliare con maestria e perizia un cavallo per il suo fratellino, per dargli un nuovo balocco con cui dilettarsi. Ed ecco che il cuore oscuro di Loki si fa meno oscuro agli occhi di Sigyn che pure ancora lo rifugge, lo disprezza in un certo senso, e lo teme. Lei non lo comprende, proprio per via delle sue dicotomie, di quelle che sembrano incoerenze - e che invece sono solo sfaccettature di un carattere sfuggente - e questo la confonde, la spaventa e la disorienta.
Altra dicotomia che ho apprezzato grandemente è quella che riguarda la figura di Sigyn e la sua condizione. Da una parte, la ragazza non ha potuto scegliere nulla della sua vita, del suo destino beffardo. È stata promessa a qualcosa da suo padre, è stata maledetta, e questo ha tracciato il cammino della sua esistenza in maniera - forse - indelebile e immutabile. Per lei è già tutto detto, è stata ingabbiata in una tremenda trappola, e neppure lo sa. Nel tempo presente, invece, giunta alla consapevolezza di ciò che le accadrà, sollevato il velo dei segreti, lei decide volontariamente cosa fare, decide di andarsene e di allontanarsi da Loki prima che la sua maledizione faccia male anche a lui. Decide di tenere ciò che sa per sé, di non rivelarlo a lui, di non parlargli. Decide. Ed è proprio questo che ho amato in Sigyn: ci troviamo dinanzi a una ragazza che non può decidere, non potrebbe farlo, perché è inutile scegliere, essendo già predestinata, eppure lei si dà un libero arbitrio, prende decisioni. È libero. E tutto questo è davvero meraviglioso.
In ultimo, ho amato la reazione disperata di Loki alla partenza di Sigyn. Disperata perché è silenziosa, perché è un dolore muto eppure vividissimo, che lo spinge a non pronunciare nemmeno il nome di lei e ad azzuffarsi con Thor, perché ne sta parlando e ne sta parlando in un modo che Loki non vuole sentire. TUtto questo è doloroso, intensissimo e tremendo.
In ultimo, vorrei nominare Balder, di cui sto amando moltissimo la caratterizzazione e che mostra un equilibrio davvero delizioso, che lo rende saggio, anche se cieco ad alcune questioni. È inesperto, ancora, e all'oscuro di molte cose, eppure forse, tra i fratelli, pare essere il più promettente.
Davvero complimenti, carissima. Non vedo l'ora di proseguire la lettura.
Alla prossima ♥

Recensore Master
24/02/20, ore 17:54
Cap. 6:

Ciao!
È ora di cominciare, e continuare queste avventure così’ complicate e piene di dolore rivolto alla dolce Sigyn, a Loki e chiunque respiri la loro aria.
Io veramente non riesco a… Sigyn è così dolce, così tenera, e quelle parole che si trova costretta a pronunciare all’uomo cui è destinata. Quel “non riuscirò più a vederti” da solo scatena una tempesta addosso a noialtri. Loki non è sciocco, capisce come stanno le cose e contrasta la forza stoica, interiore di Sigyn. Nello stesso tempo si capisce la latente minaccia della cecità che sta per distruhherla, il “mondo di tenebra che la reclama”, e persino Loki non sembra capire come gestirla e se il dolore, la paura e l’angoscia di Sigyn può essere ridotta.
Mi piace come Loki rifletta sulla sua posizione sociale e sulla sua ambizione di re, come questa non si combini con l’amore per Sigyn e la cura per una persona malata, che ha bisogno di molta attenzione. Potrebbe essere una metafora della vita di Loki nella sua interessa, sulle “scelte difficili” e su quelle bastarde delle Norne che si divertono a giocare a Risiko con le vite delle persone
Nel frattempo adoro come viene mostrato il desiderio crescente di Sigyn, il desiderio di Loki, delle sue labbra e dell’amore che forse non sarà mai in grado di darle.
Allo stesso tempo, il passato e il futuro si collegano con Sigyn che ancora ricorda quello che le è successo e non riesce a superarlo.
Una piccola digressione sul modo con cui descrivi le tradizioni e la cultura di Asgard. Penso sia la cosa che amo di più della tua scrittura e riflette benissimo un ambiente dove sia Loki che Sigyn non hanno posto. Una cultura che ama autocompiacersi e autoincensarsi, in cui quello che fa Asgard è bello e giusto e “protegge” gli altri popoli indifesi, e in cui queste azioni sono auto-premiate con una ricchezza sconfinata, uno stile di vita lussuoso e un’ostentazione smodata. “Un popolo di Pirati”, lo definisce Sigyn, ma a me ricorda più i Nobili Mondiali e soprattutto la Moreka del nostro mondo, in cui si fa quello che si pare quando si pare. In questo senso Sigyn e Loki si avvicinano nuovamente. Lei non ha spazio in questo ambiente così pesante, e a lui non è concesso nulla del genere.
E si ameranno, lo so, e non posso aspettare che accada, perché mi rendi curiosa~
Ti abbraccio forte, e già ch ci sono anche Sigyn.
Lady R

Recensore Master
22/02/20, ore 23:48
Cap. 5:

L'episodio del marinaio che ha perso un figlio durante la battaglia a cui il padre di Sigyn non ha mandato rinforzi è, a suo modo, toccante. Sono solo poche righe e poche battute, ma colpisce che il dolore di questo padre vada ad un'idea di stirpe, a un risarcimento d'oro. In effetti è adeguato a quello a cui ci ha abituato, in parte, la mitologia.
Come sempre hai saputo scrivere senza perdere di vista il contesto.
Sigyn che lentamente si interessa a Loki, il ricordo di lei e Astrid che indulgevano in fantasticherie che a lei sarebbero state precluse... sono piccoli dettagli incantevoli.
E poi l'arrivo improvviso di Loki, a fine capitolo, a coglierla in flagrante mentre sta facendo i bagagli, lasciandoci col respiro in sospeso perché Loki sembra sul punto di dire o fare qualcosa, anticipata dagli aggettivi che sempre lo accompagnano, ma che non lasciano presagire nulla di buono: il viso affilato, il sorriso feroce, lo sguardo gelido. Loki sembra più pronto a dare battaglia che a prendere tra le braccia la sua amata.
A presto. ^^

Recensore Master
21/02/20, ore 16:19
Cap. 7:

Ciao!

Innanzitutto, volevo ringraziarti per lo spiegone: l'ho trovato utile dato il vario intrecciarsi di avvenimenti, pensieri, detti e non detti. In effetti, sapere quanto Sigurd conosceva, cambia radicalmente le carte in tavola. Le intenzioni di Loki, come lui stesso pensa, erano quelle di strappare Sigyn ad una vita di certezze e a tutto quello in cui credeva, anche per vedere se avrebbe imparato a sopravvivere e/o magari ad insegnarglielo lui stesso. Ciò nonostante la decisione di Odino prevede che lei resti un ancella, seppur confinata ad Asgard. Chiaramente Lingua d'Argento non ci sta ma almeno inizialmente sembrava convinto di voler accettare questa decisione paterna (già sappiamo dai capitoli precedenti che non avrebbe mantenuto questa decisione a lungo).

Lasciando perdere per un attimo la principessa, nella seconda parte del capitolo si affronta la questione della successione al trono di Odino. Chiaramente noi sappiamo già chi sarà scelto (trattandosi di una pre-Thor che non è un what if) e la frustrazione di Lingua D'argento è tremendamente IC al punto che mi sembrava di essere li con lui.
Spero soltanto che a questo giro anche la nostra bella possa avere qualche soddisfazione sebbene mi pare si sia incamminata su di un solitario cammino di martirio. Staremo a vedere che succederà.

Un saluto e a presto
Will D.

Recensore Master
18/02/20, ore 09:23
Cap. 6:

Ciao!

Sto veramente apprezzando questa storia dai toni tragici, nel senso shakespeariano del termine, dove come ho già accennato in precedenza Loki assume i tratti di un protagonista amletico e Sigyn che vorrebbe ma non può, non riesce ad aiutarlo perché in fondo è consapevole di stare facendo il suo bene con quel suo triste, orribile ma necessario silenzio. E come ogni personaggio principale di una tragedia che si rispetti, Lingua d'Argento ha una sua debolezza fatale che in questo caso è l'orgoglio. Ah se solo fosse riuscito ad lasciarsi andare! Magari non sarebbe servito a nulla, magari lo avrebbe fatto disperare ancora di più sapere di essere di fronte ad una maledizione davanti alla quale non c'è rimedio, proprio come Sigyn ha ritenuto in precedenza. Ma forse e dico forse la caparbietà del Dio dell'Inganno lo avrebbe portato a fare dei patti assurdi con delle forze che neanche possiamo immaginare - in altre storie lo vediamo comportarsi proprio in questa maniera, riuscendo ad ottenere anche un certo successo seppur a caro prezzo - e chi lo sa, scava che scava, avrebbe potuto trovare una soluzione. Dannate Norne, mi verrebbe da dire! Ma le si può maledire quanto si vuole, entrambi sapevano che la principessa apparteneva in maniera ineluttabile al suo destino di ancella e poco c'entra il volere di un padre che magari non avrebbe voluto pagare una cospicua doto per far maritare l'ennesima figlia femmina - tra l'altro, ottimo dettaglio. Adoro queste disquisizioni dal sapore storico. E parlando di dettagli, anche quello della necessità di ostentare il potere con la magnificenza dei corridoi e del mobilio asgardiano, ricordata nella parte finale del capitolo, è stata molto gradevole e pertinente.
Un caro saluto e a presto,
Will D.

Recensore Master
16/02/20, ore 15:28
Cap. 8:

Aaaaaa, ho finito di rileggere e ho un sacco, un sacco di cose da dire! Allora. Allora. Da dove cominciare? Come dicevo nella recensione precedente, avevo già iniziato a leggere questo capitolo settimana scorsa e oh boy se mi era piaciuto. Rileggendolo ora sono ancora più entusiasta, perchè l’introspezione che dai del nostro amato principe: l’ho amata sia rispetto Thor e al rapporto burrascoso con Odino sia riguardo Sigyn e a come “riempie la sua assenza” con altre amanti nonostante nessuna sia come lei, nessuna lo vada a cercare sulla terrazza e nessuna possa impedire a Sigyn di visitarlo quando i sogni prendono il sopravvento. 
Siccome non voglio rimanere ad infastidirti per 8312 anni, ci sono due cose su cui vorrei soffermarmi in particolare in questo capitolo, e sono rispettivamente Loki e Sigurdr.

Inizio con Sigurdr perchè credo sia il più facile da gestire nell’economia della recensione, e perchè sono COSI INFASTIDITA da ‘sto vecchio che prima vende letteralmente la figlia a Qualcosa di Inumano e PericolosoTM al punto da condannarla ad una maledizione, poi risulta inadempiente al punto da permettere che Asgard richieda sua figlia come pagamento (ricordiamo che se avesse mandato le truppe necessarie Sigyn sarebbe stata tranquilla) e che alla fine ha anche il coraggio di martirizzarsi e dare la colpa a Loki per aver reso Sigyn la sua amante. L’hai reso benissimo, don’t get me wrong, ma l’ho odiato moltissimo.
Già iniziare con uno “speravo mi avresti ascoltato” è da codardi e capisco che è debole e vecchio (adoro come lasci a Loki il compito di farci immaginare Sigurdr invecchiato) ma odio la sua attitude, tipo dare dello sconsiderato a qualcuno che può aiutarlo o dire cose tipo “hai commesso il sacrilegio”, come se non fosse colpa sua se Sigyn sta, e qui ti cito il capitolo precedente, “pagando per gli errori degli altri”.
Quindi adoro come lo stai gestendo perchè risulta proprio uno di quei re convinti di aver fatto il meglio che potevano, che chiedono insistentemente aiuto a chi disprezzano, ma che in realtà hanno solo causato assurda sofferenza alle loro figlie. 


Loki, al contrario, continua a piacermi molto. La sua introspezione e i dettagli del suo linguaggio corporeo (un esempio fra tutti, il fatto che mentre Thor già gusta la buona riuscita di questa “caccia” Loki sia già lontano con i pensieri) sono iper curati e calibrati, e adoro quanto risulti IC. Il fatto che non si stia a piangere addosso — non coscientemente quantomeno — ma affoghi quello che sente nell’idromele, nelle amanti, nelle discussioni con Thor e nel vago desiderio mai messo in pratica di distruggere la stola di seta dimenticata da Sigyn è perfetto e meraviglioso. Non finirò mai di dirti quanto il tuo Loki sia IC e complesso, un bellissimo personaggio sfaccettato che si fa amare ed odiare (ad esempio per come parla di Odino, e a questo stadio della storia Thor ha ragione imho e Loki si sta impegnando per non andare d’accordo col padre). Amo il cameratismo che mostri con Thor per la questione “andiamo e diciamo che siamo a caccia bro, chi vuoi che se ne accorga bro”, ma anche lì il rapporto fra i due principi di Asgard è ben lontano dall’essere idilliaco — la frecciatina sul trono mi ha spezzata, povero Loki ma anche povero Thor che /non ha deciso/ di essere l’erede più probabile, lo è e basta — ma non per questo sembrano meno affiatati.
In coda, adoro la descrizione del luogo dell’appuntamento segreto.
Ti cito questa: “piantate nel terreno come fossero i denti del gigante Ymir” perchè la adoro. Fra tutte le frasi e i dettagli di un paragrafo meraviglioso questa è forse la descrizione più bella perchè unisce lore e dettagli visivi estremamente vividi, è stato facilissimo immaginare il luogo. Adoro anche come Loki non risulti particolarmente colpito, all’apparenza, facendolo comunque restare IC ma nulla togliendo al paesaggio maestoso che dipingi.
Insomma, io scalpito perchè pregusto già l’incontro tra Loki e Sigyn, e spero che questa poverina non se la stia passando troppo male rispetto alle sue sorelle (ah, come aveva ragione Loki nel dire che l’istituzione delle Ancelle è fallace come tutte le istituzioni “umane”, ed esiste per servire la società… 😭) ma ho anche paura che la nostra buona, giusta Sigyn non accetterà l’aiuto di Loki. E c’è anche la maledizione! AAAA troppa suspence!



Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo e, se non si fosse capito dal rant, questa storia mi sta piacendo davvero sempre di più <3



Ellie

Recensore Master
14/02/20, ore 00:03
Cap. 5:

Ciao!
Allora, eccoci qui. Ho molto amato come hai scelto di ripercorrere tutti i momenti successivi a quello che è il rapimento di Sygin; hai saputo davvero porre l'accenno sull'introspezione di questo personaggio e, nei flashback, hai lasciato intuire con sapienza cosa succederà in futuro - molto carina e astuta l'idea di spiegare come, col tempo, la percezione delle espressioni di Loki da parte di Sygin sarebbe poi cambiata nel tempo. Il tuo stile è sempre alto, descrittivo, introspettivo.
Fra i miei passaggi preferiti, nella fic, c'è questa qui:
"“Girati,” le suggerì. “Potrebbe valerne la pena.”
"Lei si voltò verso il mare color argento e vide, in mezzo ai flutti, la sagoma grandiosa di una balena e poi di una seconda e di un’altra ancora. Piena di meraviglia, si accorse che non due, ma un intero branco nuotava poco distante dalla barca di Odino, incurante di loro e maestoso. Era uno spettacolo sorprendente, fantastico, che la ragazza non aveva mai visto. Gli immensi cetacei nuotavano sollevando le schiene lucide e le gigantesche code, inabissandosi nelle acque ghiacciate."
Mi piace molto questo passaggio perché il mare, in questo capitolo, è un elemento ricorrente ed è anche un parallelismo perfetto con quanto vediamo alla fine con una Sygin, ormai ferita e con un destino avverso, che volge gli occhi verso il mare, cerca di riempirsi gli occhi con quell'immagine, almeno per un altro istante.
Alla prossima,
Desy

Recensore Master
13/02/20, ore 17:17
Cap. 8:

Eccomi qua,
Finora questo posso dire quasi che è il mio capitolo preferito, ma sono sicura che anche i successivi lo saranno...
La scena di apertura incentrata sulla sciarpa di seta è stata un colpo al cuore per il mio sempre presente romanticismo e passione per gli amori tormentati.
La sciarpa gli ricorda lei e La tiene lontano, però non riesce a diatruggerla nelle fiamme, e da qui si evince quanto Loki soffra, ma non lo voglia ammettere... cioè si inganna da solo sui propri sentimenti per Sigyn.
È molto bello è incisivo il pezzo sul confronto tra Loki e Thor, dopo che attiva la missiva Loki vuole andare a Vanheim, e Thor si offre di aiutarlo, ma Loki vede in questo un tentativo di sminuirlo, come se già fosse consumato dall’odio verso quel fratello che sarà molto probabilmente sul trono dove voleva esserci lui.
Questo Thor non lo vede e però lo sguardo ferino di Loki segna la distanza tra loro due. L’inizio di un risentimento che scaverà una voragine incolmabile tra i due fratelli.
Comunque sia loro partono, più per “curiosità” dice Loki, che nel profondo nom ha mai dimenticato Sigyn, e quando giungono al confine trovano il padre di Sigyn vecchio e rassegnato seppur ancora rancoroso e diffidente.
Qui si scopre qualche dettaglio della vita che ha fatto Sigyn negli ultimi anni e che fa innervosire non poco Loki, che ancora non sa tutto, ma immagina in che razza di situazione Sirgurd abbia messo la figlia...
Cito questo passo che rende l’idea di come l’ira di Loki sia magistralmente trattenuta ...
“ “Quanto ancora vuoi allungare la lista dei tuoi sacrilegi, principe di Asgard? Siamo qui perché tu hai profanato ciò che apparteneva agli Antichi.”
“Oh, di molto,” ghignò l’Ase divertito stirando le labbra sottili e perfide, “se fosse utile a qualcosa, brucerei fino alle fondamenta questo posto orrendo.”

Io sono d’accordo. Non mi sembra che fare L’ancella, seppur espiando la colpa del sacrilegio, abbia portato a buone cose Sigyn, ora non vedo l’ora di sapere che be sarà o ne è stato davvero di lei e come reagirà Loki e con lui Thor.
Complimenti carissima Shyliss, ho adorato ogni singola riga, anche con questi due mi fai veramente penare, il mio povero cuore anela tanto ad un happy ending... chissà...
Un abbraccio
Ladyhawke83

Recensore Master
13/02/20, ore 17:01
Cap. 7:

Che bello tornare da te e farsi direttamente trasportare da questi due.
Come sempre riesci a fondere passato e presente in modo magistrale.
Ho adorato le descrizioni, il modo in cui Loki e Sigyn parlano... e qui la parola centrale è Sacrilegio, che però viene vissuta dai due in modo molto differente.
Sigyn non è ancora un’ancella, ma ha giurato, Loki la prende con sé, ma sa di non poterla avere per via della maledizione, eppure nel passato che ci mostri loro si cercano, seppur con diffidenza e con sguardi non visti, parole non dette...
Molto bello anche il passaggio sul piccolo Balder che mi ha fatto una tenerezza infinita quando mostra i giocattoli a Sigyn e riferisce che glieli ha intagliati il fratello, mostrando un lato di Loki che ancora non si era visto.
Venendo al presente Loki e Thor discutono. Sigyn se ne è andata e Loki si rifiuta di pensarci, forse perché non riesce ad ammettere che lei conta molto per lui, altrimenti non avrebbe usato il seidr per tentare di evitare l’inevitabioe.
Balder è cresciuto e ormai si sente ben lontano dai due fratelli, come se non li capisse, o li giudicasse troppo fuori dalle righe, e come biasimarlo?
È stato un capitolo bellissimo, ma soffro per le parole di Sigyn, spero le darai prima o poi una piccola gioia...
Un abbraccio e complimenti carissima. Adoro questa storia così intricata è piena di angst.
A prestissimo.
Ladyhawke83

Recensore Master
12/02/20, ore 16:51
Cap. 6:

Mia carissima shilyss,
riapprodo con immenso piacere in questi lidi, anche perché lo scorso capitolo si era concluso con un cliffhanger davvero coinvolgente e io non vedevo davvero l'ora di sapere come si sarebbe svolto il confronto tra Sigyn e Loki.
Dunque, questo capitolo è davvero ricchissimo di dettaglia e informazioni sparsi qua e là per il testo e che iniziano a darci una visione d'insieme più chiara, disvelando pian piano i meccanismi di questo mondo che hai costruito. Apprendiamo qualcosa in più riguardo la scintilla di Sigyn (le visioni della Voluspa, che ha detta di Loki lei non sa interpretare) e l'ordine delle ancelle, che trovo davvero molto affascinante. Di quest'ultimo, in particolare, abbiamo due visioni profondamente differenti, che sottolineano ancora una volta la dicotomia di pensiero e di vedute di Loki e Sigyn. Loki vede nell'ordine delle ancelle l'aspetto politico e, per così dire, economico che vi è sotteso: esso è stato creato per non dilapidare il patrimonio dei padri in doti per le figlie. Sigyn, invece, è più vicina alla parte spirituale dell'ordine, a quel lato che vuole onorare e rispettare le tradizioni e tutto ciò che questo comporta. È interessante notare che entrambe le chiavi di lettura sono corrette: Loki ha ragione, così come ce l'ha Sigyn. Di nuovo, è bello vedere come questi due personaggi profondamente diversi siano, in realtà, l'uno il completamento dell'altra: Loki coglie alcune cose del mondo, cose più razionali, in virtù del suo essere abile stratega e politico, e Sigyn ne coglie altre, comprendendo l'essenza delle cose, quel quid che c'è ma rimane nascosto, se non si sa come guardarlo.
Interessantissimo anche lo sguardo al passato, in cui ci viene spiegato perché Loki pensi che l'ordine costituito da Bor non vada toccato, nonostante non si trovi d'accordo. Ho inoltre trovato adorabile il suo moto d'orgoglio nel rendersi conto che Sigyn lo consideri adatto al trono: probabilmente, la di lei opinione è molto importante per l'Ase, forse più di quella di chiunque altro.
Il confronto tra Loki e Sigyn è stato davvero struggente e pieno di pathos: da una parte abbiamo questa ragazza tormentata, che vorrebbe dire ma non può (ed è interessante notare che non può perché vuole proteggere Loki, cosa che è stata rimarcata più e più volte. La maledizione ha già colpito lei, ma potrebbe estendersi anche a lui, se rimane); dall'altro lato abbiamo Loki, che sembra perdere tutta la sua sagacia dinanzi a Sigyn: il dolore che sta provando, e che pure dissimula dietro le sue parole taglienti e i sorrisi beffardi, gli offusca la mente: sa, comprende e capisce che Sigyn sta mentendo (perché quando si conosce intimamente qualcuno viene quasi naturale capirlo), ma non riesce - non vuole - capire perché. Rifiuta l'ipotesi che quella cosa possa tornare e che ciò che vale per tutti valga anche per Sigyn. Loki non riesce a vedere, non riesce a guardare e per questo non comprende; non riesce neppure a esternare ciò che prova e che pensa, in nome del suo orgoglio: confesso che per un attimo ho sperato che crollasse e che Sigyn cedesse, rivelandogli tutto, ma sapevo e so che questo non è possibile, perché Loki è fatto in un certo modo e tu sei sempre bravissima a mantenerlo fedele a se stesso. Il loro addio è stato comunque terribilmente straziante.
Nelle parole di Sigyn ci sono indizi velati, qualcosa che Loki può comprendere analizzandole a fondo e credo che Sigyn, conoscendo il suo amato, speri, magari inconsciamente, magari con una parte di sé, che lui riesca infine a capire cosa lei sottendesse.
Il flashback finale ci riporta all'arrivo di Sigyn ad Asgard, che trova magnificente e prosperosa, più di quanto i libri possano mai trasmettere. Loki le confessa che tutta quell'ostentazione serve a ricordare ai nemici la grandezza degli Æsir e a intimorirli. Sigyn, tuttavia, si dimostra insensibile dinanzi a tanta ostentazione, come se davvero non la toccasse; ciò che la affascina e la tramortisce, invece, è la consapevolezza di trovare Loki bello e il confronto tra i due circa il dipinto sancisce un avvicinamento che li porterà poi a rompere la sacralità di Sigyn come ancella e a dare vita a una spirale torbida e dolorosa.
Insomma, cara, non posso che farti tanti, tanti, tantissimi meritati complimenti per questo capitolo e per questa storia che si fa via via sempre più intricata, avvincente e coinvolgente. Leggerti è sempre un immenso piacere.
Alla prossima <3<3<3