Mia carissima shilyss, finalmente sono riuscita a ritagliarmi del tempo (com'è 'sta cosa che può stai in casa e più hai da fare?) per gustarmi come si deve questa meravigliosa perla, che è ormai un appuntamento graditissimo e immancabile per me, come per un buon libro.
È stato davvero affascinante - oltre che struggente, ovviamente - leggere di questo Loki pieno di sofferenza e di melanconia per aver perduto la persona amata, per non poterla più avere fra le mani. Non gli rimane altro che uno scialle, quello scialle dove lei ha lasciato il suo profumo e che lui vorrebbe bruciare, per recidere quell'ultimo ricordo, quell'unico, labile legame rimasto, quell'appiglio con il passato che lo fa soffrire, ma non ci riesce, non riesce a bruciare quello scialle e non riesce a lasciar andare Sigyn. Loki cerca il conforto in altre ancelle, un rifugio che sa di amarezza perché nessuna di loro è Sigyn. Ed è davvero struggente la scena in cui, quando lui di notte si alaza ed esce sul bancone, nessuna arriva a cingergli le spalle e appoggiargli il mento sulla spalla. E non è forse questa la cosa preziosa delle relazioni? Conoscere così bene i dettagli dell'altro, le sue abitudini, i suoi modi di fare, il suo pensare, da diventare parte, da parteciparvi nel modo più consono e naturale. E così Loki sa che se si alza la notte, Sigyn verrà da lui e lo abbraccerà, e Sigyn sa che lo farà se Loki si alza. Un equilibrio fatto di piccole, meravigliose cose, che la lontananza rende ricordo insopportabile.
Hai reso meravigliosamente la sofferenza di Loki, il suo struggimento, senza tuttavia snaturarlo o renderlo banale. Hai presentato un dolore maturo, mascherato e dissimulato sotto altre facciate, come la posizione di Loki e il suo temperamento impongono. Eppure, lui soffre ed è giusto così, è così che deve essere, perché ora Sigyn, quella donna che per lui significa tante cose, è perduta, se n'è andata, e questo per lui significa molto altro oltre al mero abbandono.
È sempre bello vedere lo scambio di battute tra i due fratelli. Thor è sempre così adorabile che gli prenderei la testa e gliela spaccherei contro la prima roccia che trovo e so che agli occhi del sommo Odino la mia opinione conta meno di zero, ma secondo me non è affatto adatto al trono. Preferisco di gran lunga Loki, un arguto e astuto oratore, che un tracotante senza cervello (sì, lo odio, Thor, se non si fosse capito).
Mi piace le interazione che hanno Thor e Loki perché sono molto equilibrate e lasciano trasparire tutto l'affetto e la complicità che i due fratelli hanno, forgiati da una vita passata fianco a fianco, che ha donato loro, volenti o nolenti, un affiatamento perfetto. Si scontreranno, un giorno, si vedranno come ostacoli e nemici, ma non riusciranno mai a odiarsi davvero.
Mi è molto piaciuto anche l'incontro tra Loki e Sigurdr, anche se non puoi lasciarmi così, con la curiosità di sapere cosa ci sia scritto esattamente in quella lettera. Certo, veniamo a sapere cosa Sigurdr ha chiesto a Loki grazie alla loro conversazione, ma mi domando: è davvero tutto qui quello che era scritto nella lettera? Davvero davvero? Conoscendo la tua mente brillante e le tue trame mai scontate ed elaborate, non mi sorprenderebbe sapere che poi salti fuori qualcos'altro.
Il confronto tra Sigurdr e Loki, comunque, ci offre anche altre informazioni su queste ancelle e il loro ordine e modo di vivere, e non solo viene rimarcato il disprezzo di Loki a riguardo, ma scopriamo anche perché: le ancelle dovrebbero vivere in povertà, e senza beni, ma per quelle più anziane non è così. Alla fine, gli agi e la corruzione della purezza del culto hanno toccato anche queste ancelle che tanto pure si professano. Ma non sono impure tanto quanto Sigyn, nel non rispettare i precetti? Nel mascherare e dissimulare queste solo mancanze, senza porvi rimedio? Sigyn avrebbe dovuto essere pura e no lo è. Loro dovrebbero vivere in povertà e non lo fanno. Non è la stessa cosa? Non è lo stesso sacrilegio? Certamente, come sovente accade, si vede solo quello che si vuol vedere e nella misura in cui lo si vuole fare. Loki, invece, più pragmatico e obiettivo guarda le cose come stanno, le vede per quel che sono, e la sua visione cinica è forse quella più rispondente alla realtà.
Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai chiuso il capitolo, con quella frase di Loki che riassume tutta la sua argutezza e il suo pragmatismo: insomma, devo sapere, sapere e SAPERE. Questa è una di quelle storie che più ne leggi e più ne vuoi e che non ti basta mai. Tipo droga letteraria.
Bravissima, cara, davvero.
A presto ♥ |