Ciao, carissima ♥
Eccomi tornata su questa storia che, come sai, amo alla follia (infatti appena terminerò tutte le recensioni, tornerò a proseguire perché DEVO sapere assolutamente).
Comunque, bando alle ciance. Ho adorato il Loki che hai presentato all'inizio, nel suo confronto con Sigurd: è un Loki che non è ancora il villain che conosciamo, ma che si sta lentamente incamminando su quella strada e che sta consapevolizzando. Sta consapevolizzando la sua natura, i suoi impulsi, che riconosce come difetti, certo, ma che non rifugge. Non ne è atterrito, non ne è spaventato, non li accoglie ma nemmeno li rinnega. Eppure sa anche non lasciarsi sopraffare da loro, sa ponderare cosa sia giusto e sbagliato fare e agisce di conseguenza. Sa che proverebbe un immenso piacere nell'affondare la lama nella gola di Sigurdr, eppure sa frenarsi, perché ne comprende le conseguenze. Così come raderebbe al suolo più che volentieri il tempio in cui si trova Sigyn, ma non lo fa perché Odino non approverebbe, perché, di nuovo, percepisce il peso delle conseguenze. E tutto questo, mia cara, tu lo hai reso meravigliosamente, hai saputo donarci un Loki in divenire, un Loki che sta scoprendo e accettando ciò che poi sarà e che ancora non è. Ci stai mostrando il suo processo evolutivo, e lo stai facendo con una precisione e una minuzia incantevoli, che lo rendono complesso e sfaccettato, mai piatto o scontato.
Ho adorato anche qui il confronto con il fratello e il modo in cui proponi il loro rapporto. Nei tuoi scritti, apprezzo sempre immensamente il legame tra Thor e Loki, perché ti soffermi sempre a indagarne la dicotomia che lo caratterizza: loro due sono cresciuti insieme, forgiati dalle battaglia che hanno affrontato fianco a fianco, e questo ha creato tra loro una connessione speciale, un legame profondo che li porta a comprendersi con un solo sguardo, ad agire quasi all'unisono, a leggere i pensieri l'uno dell'altro e, infine, a sostenersi a vicenda, ed è questo il motivo per cui Thor ha voluto accompagnare Loki. Il loro rapporto è però anche improntato alla rivalità, allo scontro, al doversi sempre misurare come a voler stabilire una supremazia, quasi che Mjolnir non sia sufficiente per decretare chi dei due sia più meritevole. Hanno bisogno di confrontarsi, come se questo facesse parte del delicato equilibrio che li regge. E anche il loro scontrarsi è, in fondo, pieno d'affetto, quando termina sempre con due corni d'idromele.
Ho adorato anche il fatto che Loki si consideri al pari di Thor, e che quest'ultimo da lui non avrà mai un rapporto di servilismo o adorazione, ma solo paritario.
E giungiamo al personaggio che ha saputo rendersi detestabile in pochissime righe: Kalfr. Certamente, non posso biasimare né Loki né Thor per avere l'impulso di voler radere al suolo questo luogo sacro, dove ogni anfratto, ogni angolo, ogni navata, ogni decorazione, sa d'ipocrisia e inganno. Il tempio dovrebbe muovere altre sensazioni nell'animo, e invece è come trovarsi in una trappola soffocante che si traveste di serafica pace. C'è qualcosa che stona, che non va, e lo percepiscono tanto Loki e Thor, quanto noi lettori.
E poi arriviamo al momento che attendevo con trepidazione e che è stata la mia parte favorita di questo capitolo: l'incontro tra Loki e Sigyn. Mi ha spezzato il cuore tanto vederli divisi da quella grata, quanto scoprire una Sigyn divorata e appassita, che si porta appresso un corpo sofferente, così diverso da quello che Loki è stato abituato a conoscere. Eppure, l'ingannatore la trova bella anche così, in nome del fatto che l'amore, quando non è più innamoramento, guarda al di là di certe cose e questi materialismi neppure li vede più: Sigyn è sempre Sigyn, e per questo ancora bellissima.
Ho amato il modo in cui i due si sono cercati, si sono toccati e desiderati in silenzio, senza poterselo - e saperselo - dire. Il toccare lei di Loki, il non riuscire a rifuggire i suoi tocchi di Sigyn sottendono un sentimento mai sopito, una passione mai spenta. E Loki deve prendere atto di molte cose, per questo, deve aprire gli occhi e affrontare la crudezza della realtà, una realtà che fino a quel momento non ha voluto vedere. Sigyn lo ama ancora, e Sigyn non vede. All'inizio Loki non vuole accorgersene, perché è una realtà troppo amara da accettare, ma poi non può fare a meno di notare che lei segue solo la sua voce. Il loro incontro è stato davvero struggente, e non solo per le parole che si sono scambiati (Loki mantiene sempre quella sua durezza che lo caratterizza, ma Sigyn dopotutto lo sa), ma anche per tutti i gesti, gli sguardi di Loki e i ricordi di Sigyn che accompagnano le di lui parole (come sorride? Può solo immaginarlo). Insomma, questa parte è stata davvero estremamente toccante, e sono arrivata con riluttanza alla fine del capitolo.
Leggere che il loro incontro non è terminato e che hanno ancora altro da dirsi, mi rende davvero impaziente e trepidante di proseguire.
Non posso che farti di nuovo tanti, tantissimi complimenti per questa storia meravigliosa, che io amo alla follia.
Un grande abbraccio, a presto ♥ |