Mia cara, carissima shilyss, ma quanto mi era mancata questa meraviglia di storia? Troppo, davvero troppo, ed è davvero con grande gioia che mi appresto quindi a tornare a immergermi in questa vicenda oscura e piena di misteri che stai magistralmente intessendo.
Questo è stato un capitolo davvero molto, moooolto interessante (il che si traduce nell'aver acceso nella mia mente mille teorie, soprattutto su cosa sia questa creatura oscura: qualche idea ce l'ho, e sono proprio curiosa di vedere se ho fatto un enorme buco nell'acqua con tutto o se qualcosa, per caso, l'ho azzeccato).
Comunque, teorie a parte, il capitolo si è aperto in un modo che ho amato davvero, con la frase iconica ed emblematica di questa storia, una frase di grande potenza, evocativa, forte, dolorosa come un pugno: alla sua Scintilla si erano spenti gli occhi. Una consapevolezza che oramai ha raggiunto anche Loki, con dolore e rimpianto e rammarico e anche rabbia perché se avesse capito, se avesse visto in tempo, se solo Sigyn gliene avesse dato la possibilità, lui avrebbe potuto fare qualcosa, qualcosa per salvarla, per tirarla fuori da quella terribile maledizione che l'affligge. E invece è troppo tardi, e Sigyn è perduta tra le mani di qualcosa di terribile e oscuro, qualcosa che Loki credeva di aver sconfitto, e che invece è ancora lì.
Vedere un Loki così tormentato è stato doloroso, ma al contempo interessantissimo: vediamo emergere, in un certo senso, quello che è il lato più fragile di una mente sempre lucida e razionale, una mente che non è abituata a non fallire, una mente che è calcolatrice, e valuta tutto e si muove sempre con cognizione di causa e non si lascia mai cogliere impreparata. Qui, invece, è Loki a essere stato ingannato, è Loki che (ironicamente) è stato cieco e non è riuscito a vedere ciò che stava accadendo. Non ha voluto farlo? O si fidava così tanto della buone fede di Sigyn da non sospettare che proprio lei, sincera, schietta, potesse nascondergli qualcosa? Si è, insomma, reso cieco, o non è davvero stato in grado di cogliere i segnali, o una commistione di entrambe le cose?
interessantissimo notare come qui i ruoli della coppia si siano invertiti: solitamente, è Loki quello che inganna e mente e tesse trame, e Sigyn è quella che ricerca la verità, che tenta di capire una mente contorta che crea situazioni altrettanto intricate, mentre in questo caso è stata Sigyn a diventare ingannatrice, a mentire, a nascondere la verità, mentre Loki è quello che ricerca risposte, tenta di capire, di comprendere. È stata Sigyn l'artefice dell'inganno, proprio la dea della fedeltà. E la cosa ancora più interessante è che, così facendo, lei questa sua fedeltà non l'ha persa. Non l'ha persa perché, ingannando, è rimasta fedele al suo ruolo e compito, a ciò che è destinata a essere; non l'ha persa perché ha mentito per proteggere Loki, la persona che ama e a cui è ancora rimasta fedele, nonostante tutto quello che è accaduto, nonostante non gli appartenga più.
Davvero struggente il ricordi di Loki della prima volta in cui Sigyn gli si è concessa davvero, di quando hanno compiuto quel passo verso il sacrilegio, che li ha segnati per sempre, di quando hanno attirato la maledizione su di loro, credendo di poter vincere su tutto, credendo di poter trovare una scappatoia. Una scappatoia che effettivamente Loki credeva di aver trovato: ha affrontato questa cosa, e pensava di averla uccisa, di aver vinto, ma anche quello è stato un inganno, perché la maledizione non si è fermata, e l'orrore con cui lo constata, con cui lo dice a Thor, è così palpabile e reale da procurargli un brivido, lui che solitamente è così posato. Di nuovo, quanto accaduto è stato un inganno, al cui centro si trova proprio lui, quando invece solitamente è abituato a trovarsi in alto, a muovere i fili. Una posizione decisamente scomoda e non congeniale, che lo fa sentire vulnerabile, rabbioso e sconfitto. Se la prende con se stesso, persino con Odio, e infine anche con Sigyn, con cui si è infuriato perché gli ha mentito, perché ha osato scegliere per lui il destino, decidendo per entrambi e non lasciando voce in capitolo a un uomo che invece e abituato ad averla. Lei ha deciso e lui non ha capito, e la odia, vuole per lei la morte che merita, ma intanto si strugge, soffre e rilegge quella pergamena che gli dà le risposte che cerca, risposte che sono sempre state sotto i suoi occhi, ma che ora acquistano un senso e un significato oscuro e orribile.
Bellissimo anche il confronto tra Loki e Baldr, che qui vediamo esporsi di più e rimproverare il fratello per non aver fatto di più per Sigyn, la ragazza a cui è sempre stato profondamente affezionato e per cui non ha mai voluto altro che la felicità. Emerge, qui, anche la comprensibile gelosia che Baldr prova nei confronti degli altri due fratelli e del loro rapporto: lui è l'ultimogenito, l'emarginazione è quasi fisiologica, se poi ci si aggiunge anche il tipo di legame che hanno Loki e Thor, il risultato è che Baldr non si sente in grado d'integrarsi, neanche quando loro se lo portano dietro per forza. Loki e Thor hanno una sintonia perfetta, derivata da anni di addestramenti, battaglie e condivisioni insieme, hanno un rapporto che è quasi simbiotico, un equilibrio nel quale è impossibile entrare. Hanno il loro mondo e quel mondo si può guardare solo da lontano, ammirare in silenzio. È indubbio che Thor e Loki vogliano bene a Baldr, ma loro due hanno un altro tipo di rapporto, fatto di complicità, di guardarsi sempre le spalle a vicenda, di sostenersi, come infatti Thor fa anche in quest'occasione, prendendo le difese di Loki come se fosse una cosa naturale, capendone al volo le intenzioni di aggredire Baldr, quando invece quest'ultimo non lo aveva ancora compreso.
Insomma, carissima, un capitolo di svolta in cui hai inserito tante, tantissimo cose, e il mio cervello sta lavorando febbrilmente per unire tutti i fili insieme e trovare un senso alle mie teorie che si accordi con questa storia. Hai scatenato un mostro, sappilo!
Intanto, ti rinnovo i complimenti per quella che, ormai lo sai, è una delle mie storie preferite in assoluto tra quelle che hai scritto. Leggerti è un piacere per gli occhi e per l'anima.
Un abbraccio e alla prossima ♥ |