Mia carissima shilyss,
eccomi tornata su questa storia, che ormai è diventata come una coccola da gustarmi a fine giornata. E che coccola!
Allora, parto col dire che ho nuovamente apprezzato moltissimo la riflessione - già affrontata nella conversazione con Balder - sulle battaglie e sulla loro conseguenza. È difficile, per i due principi di Asgard, accettare la morte dei loro compagni, dei loro commilitoni, per portare gloria ad Asgard, e allora bevono, brindando ai loro fratelli caduti, brindando alle vittorie, ma anche e soprattutto per non pensare, per dimenticare. E il trono diventa un fardello, un peso e non più un onore: è una maledizione che ha posto Loki e Thor sempre dinanzi a determinati doveri e aspettative, dinanzi alle pretese di un padre che li ha sempre soppesati e giudicati, sempre analizzati per comprendere quale fosse il migliore tra i due a succedergli. E non solo: peggiore e più di tutto c'è il fatto che il trono abbia prima spinto i due fratelli a unirsi strettamente, a condividere tutto, ogni cosa, e poi a dividersi brutalmente, a rivaleggiare, a cercare di sopraffarsi per dimostrarsi degni, all'altezza. E di questo privilegio, qui, Loki, al momento presente, non sembra più degno. Non è più degno anche per Sigyn, ma non solo a causa sua, come hai sottolineato anche tu e come avevo avuto già modo di notare nel testo, grazie al modo in cui riesci a porre in evidenza ciò che deve risaltare. Non è stata solo Sigyn a rendere Loki indegno del trono, ma lei e la sua maledizione e il legame che il do dell'inganno ha deciso di instaurare con lei hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale. Quanto e come è tutto da scoprire e io già mi frego le mani.
Mettendo da parte la questione del trono, torniamo da una Sigyn smarrita e impaurita nel suo primo viaggio in mare, un viaggio che tu stai descrivendo con grande maestria e durante il quale avvengono molti fatti importanti per la crescita interiore di Sigyn, per la sua acquisizione di consapevolezza e per la nascita di quelle che sono le basi del suo rapporto con Loki. In particolare, ho molto apprezzato che il dio degli inganni si avvicini a Sigyn per - conti fatti - difenderla dalle ingiurie di un membro dell'equipaggio, che sottolinea come le mancanze di Sigurdr (non posso credere di essere riuscita a scriverlo bene senza dover chiedere l'aiuto del pubblico, andandolo a ripescare nel testo XD) abbiano portato alla morte di suo figlio. Sono accuse aspre, mosse a Sigyn che è lì e può ascoltare, e loki interviene dicendo quella che è un'oggettiva verità, ovvero che una manciata di guerrieri in più non avrebbe fatto la differenza, ma intromettendosi per togliere d'impiccio Sigyn, dimostrando ancora una volta come, a dispetto di tutto, lui sia già legato a doppio filo con la ragazza. Ha già segnato il proprio e il di lei destino, senza ancora saperlo - o volerlo capire.
Meraviglioso e struggente il momento in cui Sigyn vede per la prima volta le balene solcare il mare: la descrizione che ne hai dato è davvero suggestiva ed evocativa e riesce a trasmettere tutta la magnificenza del fenomeno, nonché lo stupore di una ragazza che del mondo deve vedere ancora tutto.
E, a tal proposito, mi è venuta in mente una riflessione, a seguito dell'indagine sui pensieri di Sigyn riguardo la sua avidità di scoprire il mondo: lei è venuta dalla cecità e alla cecità sta tornando. Voglio dire: per i voti che ha preso, per la vita a cui ha deciso di dedicarsi, ha dovuto sempre fare una vita da reclusa, dove i luoghi e le loro meraviglie potevano solo essere immaginati, scritti, disegnata, cantati. Lei si è sempre domandata se valesse la pena vivere questa vita di tranquillità, piuttosto che toccare con mano il mondo, vedere davvero e di persona. In questo senso, era cieca alle cose del mondo, non avendo mai potuto sperimentarle dal vivo. L'essere stata pretesa da Loki, in tal senso, le ha fatto vedere la luce, l'ha tratta dall'oscurità esperienziale che la circondava e le ha permesso di poter scoprire tutto ciò che, avida di sapere, di conoscere, di vedere, aveva sempre desiderato.
Realistico è poi il fatto che Sigyn si senta spaesata, impaurita e sia già attratta da Loki, ma quello che in un primo momento prevale è l'astio, il timore, lo smarrimento e lo sdegno. Si tratta, dopotutto, di una ragazza strappata alla casa e alla famiglia, ai suoi voti e alla sua vita di devozione agli Antenati, per essere gettata in pasto a un futuro per lei oscuro e ignoto.
E, come Loki le suggerisce, non è neppure ciò che di peggio le può capitare. E lei ancora non lo sa. Non lo sa neppure nel tempo presente, mentre si accinge a partire e lasciare Loki prima che sia troppo tardi, e non ti dico il magone che hai fatto salire anche a me, nel leggere quella scena. Ho sperato davvero che accadesse quello che poi è successo, ovvero che Loki comparisse alle sue spalle. Ho sperato davvero che ci fosse un confronto tra i due, un modo per salvare e preservare ciò che sono e che non può essere distrutto.
E questo confronto arriva, portando con sé un cliffhanger davvero appetitoso, che mi ha lasciata sulle spine (voglio il sesto capitolo, prestissimo!) Sembra che Loki abbia iniziato a sospettare qualcosa e ha messo Sigyn alle strette.
Con questo magistrale capitolo mi hai messo addosso una curiosità indicibile e io sto letteralmente fremendo, perché non vedo l'ora di proseguire con questa golosissima lettura.
Davvero complimenti per questo capitolo appassionante. Sei sempre una garanzia.
A presto <3 |