Così teneramente avvinti, ti vedevo con trasparente sicurezza.
Non c’era più Edward Elric con le sue insormontabili difese, davanti a me.
Era alle tue spalle, senza nuove vittorie su di noi.
[EdWin, senza un'ambientazione precisa.]

Spaccati dell'infanzia e della crescita di L, scritti seguendo il passare degli anni ed il susseguirsi delle stagioni.
Ispirata al tema proposto da Liz sulla Writing Community di Frammenti.

Nelle strade esiste una regola… L’ultimo arrivato, il più giovane, quello che ancora non è riuscito a farsi valere nelle strade…ecco, lui è la “ragazza”. La donna di tutti…chiunque può usarlo a suo piacere, finché non riesce a sollevare la testa e ad imporsi ai suoi stessi aguzzini. Se riesci ad affermarti, allora tutto il tuo passato sarà dimenticato e potrai creare la tua banda. Nessuno si ricorderà di quello che è stato e da quel momento sarai tu a sottomettere gli altri. Un mondo, quello di strada, in cui non c’è spazio per l’amore, in cui ognuno lotta per la propria sopravvivenza. Le “ragazze”, le “puttanelle”…chiunque adesso conti qualcosa lo è stato. È passato attraverso le più grandi umiliazioni, fino al giorno in cui ha smesso di subire e si è affermato sugli altri. È una sorta di scuola, a cui nessuno dei capi delle bande può sottrarsi. Una scuola dura, difficile… Se riesci ad indurire il tuo cuore, a diventare freddo come il ghiaccio, allora hai vinto. Ma non tutti ci riescono…e molte volte, soccombi.

Aggiunto avviso al termine della fanfiction.

Si aggrappa ai ricordi per non scivolare via, ma da essi è trascinato con inaudita forza. Non può rialzarsi, perché vuole morire, un'ultima volta; per lei, di un amore che non è amore.
Vuole restare per lui, che cerca di trattenerlo.
Al può solo osservarlo, lui e i suoi sogni. Osservarlo mentre sa tutte queste cose, e le sa benissimo.
[Post-film, sorta di EdWin, POV di Al e Ed]

“Hai sette vite, come un gatto.
Hai sette vite, ma sei un marinaio. Lo sai perché hai una bella maglietta a righe e una modesta nave dalla vela quadrata.”
Spoiler se non conoscete Mello e Matt.

“Cos’hai? E cos’è che non vuoi dirmi?”
Lei fissa i propri piedi timidamente, stringendosi una spalla come se fosse dolorante in cerca di comprensione, con un’aria colpevole che è sempre stata più propria a lui che a lei, ed è immancabile notarlo. [EdWin]

Gaara e Sakura si 'incontrano' inaspettatamente nell'ospedale di Konoha. Sarà l'inizio che calmerà un demone, l'inizio di una pericolosa dipendenza...Una GaaraSakura ambientata dopo i preliminari al terzo esame dei chuunin.

Un caso che sconvolge Tokyo, un serial killer che uccide senza pietà e un fantasma che torna dal passato.

Ino strinse un po’ più forte la carta che avvolgeva i fiori che aveva in mano.
<< Sì, giusto. >>
[Perché non lo salutava, lei, Naruto?]
<< Beh, allora è proprio il caso che vada. C’è Naruto, non c’è niente di cui preoccuparsi. Guarirai presto, Sakura. >>
[C’è Naruto]
Guardò ancora una volta la sedia di fianco al letto.
[Bugiarda.]
~[Team7-centric, Malinconico, Threesome]~

Questo silenzio è di vetro, anche se non lo si può toccare. Finché non lo si frantuma, non può fare del male.

Uno dei nostri due baldi, giovani, speranzosi eroi sarà per caso caduto sotto i colpi del killer senza volto che, al termine di Claustrofobia, ha spalancato la porta della loro prigione sparando a bruciapelo?
E poi, come si suol dire in modo trito e ritrito in queste introduzioni, non è tutto oro quel che luccica. Nemmeno platino, furbetto in ultima fila.
Sperimentale, matto e un po' pericoloso se uscirà come vorrei che esca.

eccomi con una nuova fanfiction tutta per voi!!! Fangirls di Sasuke, perdonatemi. E' una coppia piuttosto...insolita. Voglio fare una bella long-fic su di loro. Su Haruno Sakura e Sabaku Gaara. vi avviso di già che il prologo è corto. e non vi assicuro la lunghezza dei capitoli seguenti! un po' OOC... [possibile cambio di rating] Il vento soffiava lieve, portando con sé la sabbia fine che copriva le strade di Suna.
Subaku no Gaara ammirava la falce di luna, bianca e pura, crescere ed avvicinarsi sempre di più alla perfetta rotondità che avrebbe segnato un’altra notte di dolore.
Si era rifugiato lassù quando Kankuro aveva cominciato a discutere con Temari su qualcosa di futile che neanche rammentava.
Probabilmente quello stupido aveva bevuto un bicchierino in più di sakè.
Sospirò.

Si cercano e si aspettano, ormai da anni. Non chiedono nulla l'uno all'altro, soltanto di esserci. Finora era sempre bastato, ma questa volta qualcosa sarà diverso. Lui lo sente. Lui lo spera. E' un pomeriggio piovoso, e il castello di Miraval è silenzioso. Le richieste d'amore saranno sussurrate, quelle di perdono implorate su nuove note. Musica, musica per guarire. [Dom/Matt]

"Le…le sue mani." mormorò Naruto, chinando il bel volto una volta che lo ebbe di fronte. "Le mie mani, cosa?" Sasuke finse di non capire, ma un barlume di divertimento balenò negli occhi di pece che invischiavano il suo interlocutore. E il biondino soffocava, annaspava in quella spirale viscida, affogandosi. "Sembra…che facciano vivere il pianoforte, che lo facciano vibrare." [SasuNaru][SasuIta][ShisuiIta]

“Oh, Shinchan…tu sei esattamente quello che eri prima. Un ridicolo…stupido sentimentale.”