Uno studente in cerca di lavoro, un neo ristoratore che vuole avviare la sua attività, tre panchinari in attesa di un'occasione per svoltare entrano in un bar. Solo che il bar è Onigiri Miya e la barzelletta è troppo vicina alla realtà per essere veramente divertente.
Finite le superiori si entra nel mondo reale. E il mondo reale è pronto per ucciderti.
Storia di come Sakusa sia riuscito a superare l'università, di come Osamu abbia messo in piedi il suo marchio e di come Atsumu, Suna e Komori siano diventati titolari.
Pairing: SakuAtsu, OsaSuna e accenni di inizio OsaSunaKomori.

[AtsuHina - spoiler se non siete in pari con il manga]
Atsumu Miya stava benissimo. Una meraviglia, davvero. La sua vita risplendeva, era un convergersi di vittorie e avvenimenti positivi. Si crogiolava nella fama, aveva la possibilità di ingozzarsi di onigiri gratis ogni volta che lo desiderava grazie alla professione di suo fratello, e davanti a sé si prospettava un futuro radioso.
Atsumu Miya stava davvero, davvero benissimo.
Almeno, finché non si ritrovò disteso sul letto di Shouyou senza maglietta, la faccia sepolta nel suo cuscino, l’odore di arancia nelle narici, e soprattutto le sue mani sulla schiena.
Oppure: storia (molto) scema in cui Hinata decide di aprirsi un canale di video ASMR desideroso di aiutare le persone a dormire meglio, e Atsumu è disperato.

La notte fuori dalla finestra è limpida, cristallina, come può essere solo quando l’aria è gelida, e Kei sospira contento mentre allunga le gambe nude sotto il piumone di Kuroo, mentre si stringe meglio la felpa che ha addosso. Anche quella è di Kuroo, ma solo perché aveva pescato a caso tra i vestiti sparsi sul pavimento.
(O forse non tanto a caso.)
[KuroTsuki di Natale per il Calendario dell'Avvento di fanwriter.it 🎄]

[Ship! BokuAka] [Brotp! KurooxBokuto] [9 Chap]
Akaashi, il secondo lunedì di Aprile, si ritrova a dover cominciare il suo ultimo anno di liceo senza Bokuto, ormai diplomato.
Tranciare di netto un legame come il loro è come mandare un vetro in frantumi, può essere doloroso e irrimediabile.
Soprattutto quando, presentatasi l'occasione, un ragazzo del secondo anno trova il coraggio di fare un passo avanti.
Un passo avanti verso quegli occhi affetti da una leggera eterocromia che conferiscono, ad Akaashi, un fascino particolare.
-
Dal testo: Bokuto, dopo due anni, poteva contare sulla punta delle dita le volte in cui aveva guardato Keiji negli occhi.
Ed erano poi state tutte notti insonni.
Non gli aveva mai detto di quella gioia esplosiva che gli montava dentro quando lo vedeva, di come si sentisse finalmente capito, non giudicato, libero di potersi esprimere in qualunque modo.
-
«Okay, Bro. Abbiamo decisamente un problema, e quel problema ha gli occhi fin troppo verdi per lasciartelo rubare da qualcuno. Non credi?».
Le parole ebbero l’effetto sperato e Bokuto parve finalmente allontanarsi dalla federa del cuscino, aveva ancora le guance segnate dal sonno.

[IwaOi]
Oikawa sentì la mente cominciare ad annebbiarsi sempre più, era diventato tutto buio e degli sprazzi di luce gli saltavano dietro le palpebre chiuse.
Come luci di emergenza durante un cortocircuito.
-
«Smettila di prenderti sulle spalle dei pesi che non sono tuoi, idiota! Una squadra funziona bene quando tutti gli ingranaggi combaciano, non puoi pretendere di essere l’intero orologio.» Hajime si morse un labbro, era snervante.
Dopo tanti anni non aveva ancora imparato come riattivare Oikawa dopo un black out.
Ogni volta temeva di sbagliare, di buttarlo giù anziché risollevarlo. Il confine tra le due cose era flebile, lo sapeva.
Sfocato come quando dimentichi gli occhiali e provi a leggere.

Bokuto e Akaashi, una coppia inossidabile, vero? E' quello che crede anche Akaashi, cullandosi nell'immutabilità dei sentimenti e ignorando il flusso della vita. Le cose però non vanno esattamente secondo i suoi piani e si ritroverà a fare i conti con una realtà inaspettata e un altro Bokuto.

Il mondo intero ama la libertà, eppure ogni creatura ama le sue catene.
Questo è il primo paradosso e il nodo inestricabile della nostra natura.
(Aurobindo Gosh)
[Semi x Shirabu]

{Sequel de ‘Il mio gioco preferito’}
… Forse è stato il tempo
forse quella solitudine
che ci portiamo dentro
troppo grande per noi…
(‘Se tornerai’ - 883)
[Semi x Shirabu]

{Sequel di ‘E ti vengo a cercare’ e ‘Mentre tutto scorre’}
Coraggio non vuol dire avere la forza di andare avanti, ma di andare avanti anche quando non si ha nessuna forza.
(Theodore Roosvelt)
[Semi x Shirabu]

{Sequel di ‘E ti vengo a cercare’}
Sparami addosso, bersaglio mancato
Provaci ancora, è un campo minato
Quello che resta del nostro passato
Non rinnegarlo è tempo sprecato
Macchie indelebili, coprirle è reato
Scagli la pietra chi è senza peccato
Scagli la pietra chi è senza peccato
Scagliala tu perché tutto ho sbagliato
(‘Mentre tutto scorre’ – Negramaro)
[Semi x Shirabu]

E ti vengo a cercare
Con la scusa di doverti parlare
Perché mi piace ciò che pensi e che dici
Perché in te vedo le mie radici.
(‘E ti vengo a cercare’ – Franco Battiato)
[Semi x Shirabu]

Tsukishima Atsuko è un poco perplessa dalla ragazza di suo figlio.
Almeno finché non scopre con chi si è fidanzato l'altro.
[AkiSae + KuroTsuki]

Cinque volte in cui Kuroo chiede una foto a Tsukishima, più una in cui la chiede Tsukki.

Bokuto, Akaashi, Tsukishima e Kuroo hanno progettato un breve soggiorno alle terme per festeggiare il compleanno dell'ex capitano della Nekoma, ma filerà tutto liscio per questi quattro sotto lo stesso tetto? Sarà davvero un week-end di relax come da programma?
Dal testo:
“Esatto Bro! Mica siamo dipendenti da quei due, siamo adulti per diamine, oggi compio ventun anni e, se voglio stare qui mezz’ora con te a leggere il cartellone, starò qui; niente potrà impedirmelo!” esclamò Kuroo con convinzione, ignorando il receptionist che si schiariva rumorosamente la gola.

Sì, un giorno si sarebbero detti addio, ma non oggi, non oggi, per favore.
"Una volta tanto vorrei che tu riuscissi a vedere il mondo con i miei occhi, vorrei che potessimo vedere le cose allo stesso modo, anche se per poco tempo. Sarebbe il regalo più bello che potrei farti e che tu potresti fare a me.”
Vedere le cose come le vedeva Kuroo, nel suo modo colorato, poetico e un po' strambo. Kei non era assolutamente sicuro di poterci riuscire, almeno non subito, ci sarebbe voluto tempo. Ma per la prima volta pensò che potesse valerne la pena.
KuroTsuki, con accenni ShimaYama