In un quartiere poco lontano dal centro di Londra, un altro uomo viene trovato morto, pugnalato e derubato dei propri averi. Chi si cela dietro questi omicidi identici l'uno all'altro?
L'indagine porterà Holmes fino nel cuore del Club Flaubert, un club letterario che maschera all'interno un bordello d'alto borgo in cui le ragazze di Madame Bovary hanno nomi letterari e sanno conversare oltre che essere esperte d'amore. Ma cosa ha in comune quel luogo di dolce perdizione con la serie di omicidi?
La risposta può essere più complessa di quel che sembra e la missione rischierà di spezzare il delicato equilibrio che lo lega al proprio inseparabile collega, il dottor Watson. Quanto sarà disposto ad osare per risolvere il caso? Il tempo stringe e forse per i due la posta potrebbe essere troppo alta.
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[Ambientato prima di 'Gioco di Ombre']
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++ 1° classificata al contest 'Potere alla lemon!' di AkaneMikael ++

Ebbene, alla fine ho ceduto! La coppia Holmes / Watson mi ha affascinata a tal punto da scrivere su di loro una fanfiction. Inizialmente doveva essere una oneshot, ma ho deciso di dividerla in due..ehm, più capitoli... ecco a voi una piccola parte:
"Un nuovo inquilino. In casa sua – bhè, in realtà non era sua ma erano dettagli – un nuovo inquilino. Stentava a crederci. Ogni tanto aveva problemi per pagare l’affitto ma riusciva a ottenere qualche proroga o qualche prestito da suo fratello. Un nuovo inquilino. Una nuova persona pronta a ficcare il naso e ad immischiarsi negli affari altrui. Già era ingombrante la nonnina, ci mancava solo una persona curiosa e irritante "

Holmes e Watson alle prese con un nuovo interessante caso: il loro rapporto sentimentale. Seguito de "Il ritorno di Sherlock Holmes", pubblicata sempre qui su EFP.
“È bello essere di nuovo a casa.” dissi mentre mi toglievo cappotto e giacca.
“Era ora che lo facesse, Watson.” disse lui in tono burbero, dirigendosi verso la finestra.
Alzai il sopracciglio. Non era da Holmes dire così.

Fanfiction ambientata nel secondo film di Sherlock Holmes - Game of Shadows, di Guy Ritchie.
Pov del fedele ed affascinante Dottor Watson.
Quali sono state le vere emozioni del dottore quando il brillante Sherlock Holmes ha rischiato di morire sul treno che poi avrebbe portato la compagnia in Svizzera? Cosa pensava John, quando Sherlock pareva non risvegliarsi più?
E dopo? Se durante una loro conversazione si trovassero a parlare e John confessasse? Confessasse cosa, poi?
Dal prologo:
« Ma ciò che John Watson ancora non sa, è che la mente di Holmes, indubbiamente affascinante e seducente, non perdona. E tutti, prima o dopo, ne cadono vittime, come un qualunque insetto cade vittima della tela di un ragno. E se ne cade vittima, poi non ne esce. Anzi, ne rimane catturato per l'eternità. »
Dal primo capitolo: « Watson si sentiva già uno di quei sopravvissuti: Gli occhi vacui, traboccanti di ciò che la vita aveva mostrato loro fino a quel momento e la consapevolezza che da quel momento in avanti, come loro, avrebbe dovuto vivere con mezzo corpo. »

Watson ha in mano “Uno studio in rosso”, il suo primo romanzo.
L’editore ha organizzato una festa per la presentazione del libro, chiedendo l’intervento del protagonista: Sherlock Holmes.
C’è solo un piccolo problema… Il dottore non ha ancora rivelato a Holmes di aver scritto un intero romanzo su di lui e sulle avventure che entrambi hanno condiviso…

Holmes, abbattuto per la morte della sua amata, si rifugia a Whitechapel, cercando conforto per il suo cuore distrutto tra braccia (s)conosciute…

Salve a tutti eccomi tornata con una storia un pò diversa spero che vi piaccia.
La mia seconda storia su Holmes.
xoxo

- Sherlock, smettila di ignorarmi e parliamo.
Il detective si lasciò scivolare sul letto, coprendosi gli occhi con un braccio.
- Sei stato molto eloquente oggi pomeriggio e dopotutto non mi devi nessuna spiegazione, non sono affar mio il modo e le persone con cui ti intrattieni durate le ore di lavoro. E’ una bella donna, non mi stupisce che ti piaccia.

' “Ed inoltre Watson…” aggiunse passandogli un articolo ritagliato da un giornale, “Legga! Legga qua!” Lo lesse a bassa voce, quasi tra se e se. “Donna uccide il marito per ereditare ogni suo bene materiale… Dio, Holmes!!!” lo guardò, a metà tra l’esasperato e l’indignato. Ogni volta che voleva fargli conoscere una donna con cui usciva era sempre la solita storia. “Questi sono i fatti Watson! E per questo ci dovrebbe pensare due volte prima di sposare quella Lucy!” terminò, guardandolo con sguardo eloquente, mentre dava con dei gesti, con ancora un biscotto in mano, maggiore enfasi al suo discorso. Non faceva una piega come ragionamento! “MARY!” rispose, chiudendo gli occhi per non abbandonarsi all’isteria. “Si chiama Mary!! E che le piaccia o no, è la mia fidanzata!" '. Mia prima storia su Sherlock Holmes, nonchè ovviamente Holmes/Watson. Spero che vi piaccia. ^^

Non posso anticipare molto di questa fic, perché teoricamente si basa sull'effetto-sorpresa, però posso dire che credo sia una delle cose più cattive che abbia mai scritto. Post-matrimonio di Watson. Ah, ho coniugato il narratore-Watson in terza persona, tipico dei libri, ai personaggi del film, dato che sono più "sanguigni" ed emotivi...ad ogni buon conto, spero vi piaccia. =) i commenti, lo sanno tutti, sono gioia, tenerezza, amore. Anche quando sono negativi, purché costruttivi *annuisce* *rotola via*

Questa raccolta è completamente devota all'affascinante, quanto bizzarro, Holmes e il servizievole, a volte soggetto a crisi omicide nei confronti del suo collega, Watson. Non voglio aggiungere altro. Scopritelo leggendo, se ne avrete il coraggio.

Piccole drabble (probabilmente saranno 2, o 3) su -ovviamente- Holmes e Watson; per lo più demenziali.
O almeno questo era il mio intento.

Fu svegliato da una bambina, capelli castano scuro, occhi neri, di circa sei anni, che lo scuoteva con delicatezza.
ATTENZIONE: Spoiler su AGOS!

Poi fu lo sconosciuto a parlare : "Dottor Watson?"
"Sì,sono io..."
"Sono l'ispettore Brooks,ci deve seguire. -una pausa- E' in arresto".
Mrs Hudson dietro di loro piangeva.
Watson guardò incredulo l'uomo e poi Lestrade : "In arresto??!...E con quale accusa??!"
Brooks -tutta un'altra cosa rispetto a Lestrade- lo squadrò con uno sguardo duro,che non ammetteva
repliche : "Sodomia".

Ho deciso di scavare un po' nel passato di Irene Adler e di Sherlock Holmes, così ecco una fanfiction sul loro primo incontro.
Dalla storia: "Apparentemente sembrava una solita nottata londinese, ma le ombre che attraversavano la città si erano fatte più cupe e inquietanti, rendendo l’atmosfera serale maggiormente buia e tenebrosa. Negli angoli delle strade, solo gli assassini e i contrabbandieri più subdoli si attardavano ancora per proseguire i loro loschi affari, sfruttando quell’agitazione e quell’ansia momentanea. "
P.s. Il titolo è reso da "Uno scandalo in Boemia", il primo romanzo in cui appare Irene Adler.

Holmes e Watson alle prese con una partita a “scopa”, tipico gioco di carte italiano, sulla quale il dottore ha scommesso un bel gruzzolo…

Da un bacio non proprio piacevole Sherlock solleverà un curioso interrogativo… Avrà esso risposta?

Attenzione! SPOILER su “Sherlock Holmes: Gioco di Ombre”!
Un fazzoletto insanguinato sulla scacchiera del professore.
Un amore.
Una morte…?

Presentazione dei personaggi e i loro pensieri l'uno sull'altro, scritti usando solo le lettere dei solo nomi. Piccolo gioco linguistico per rendere omaggio a due meravigliosi personaggi: buon divertimento!

Sudore.
Colava esaminando con straordinaria minuzia le scapole di quell'uomo troppo poco umano per essere talmente genio.
Glaciale.
Brividi che preannunciavano una fine pretenziosa e infame, un epilogo impossibile, inopinato, una drammaticità viscerale che svicolava nelle vene traghettando stille di inquietudine e tormento, come Caronte su rive umane.
Impalpabile.
L'ineccepibile fallimento: l'unica nozione di cui non era riuscito ad avvalersi.
Ne ignorava la fisionomia, appigliandosi con la sua innata capacità e caparbietà a semplici distillati di cui coglieva distratti particolari, inutili per una diagnosi perfetta a mai lasciata al caso com'era solito accingersi.