BRIII **
Eccomi qui, questa volta per lo Scambio a Catena del Giardino **
Ormai ogni occasione è buona per leggere qualcosa di tuo e portarmi avanti, sia dagli scambi che fuori, perché voglio assolutamente non solo mettermi in pari con tutte le storie che ho iniziato, ma anche leggere tutte le altre OS o long a cui non ho lasciato ancora nessuna recensione. *^*
Io credo proprio che ci metterò una vita, e che forse nemmeno tutto il 2019 – o anche il 2020 sarà sufficiente, ma ce la metterò tutta e poco per volta passerò dappertutto – che detta così suona tantissimo come una minaccia, ma ormai mi conosci, aw ~
E niente, bando alle ciance, ciancio alle bande, Grisha sgargiante [???], passiamo subito a sclerare su questo capitolo *^*
"Eren!", lo chiamò sua madre. "Ma cosa fai in queste condizioni? Ti ricordo che abbiamo ospiti oggi!".
"Sì, lo so", biascicò. "Ma dobbiamo proprio?" → Eren sarebbe in grado di chiedere una cosa del genere pure se avesse Obama come ospite, ne sono più che sicura.
"Bene allora non c'è alcun problema. Oh, ho dimenticato di dirti che ho invitato anche Jean Kircshtein e lady Historia". → C O S A .
Quello era un disastro. → E S A T T A M E N T E .
"Loro non possono esserci!".
"Eren, non essere scortese. Oramai fanno parte della famiglia". → AHAHAH, CERTO, CERTO.
"Non mi faccio problemi, avverto solo un po' di disagio. Questa per noi è la tana del nemico".
"In verità è la casa del mio amante", affermò lo scrittore senza troppi problemi. → questo pezzo. MAMMA MIA, QUESTO PEZZO. Io ti giuro, perdo i polmoni ogni volta che lo leggo, lol
Il capofamiglia non era stato esattamente felice alla notizia che casa sua sarebbe stata "invasa" da gente del genere. → madò, manco fossero dei topi…
"Questa casa è enorme!", commentò quest'ultimo. "Si vede proprio che questi qui sono ricchi". In seguito l'amico gli diede una gomitata sulle costole per costringerlo a zittirsi. → ERWIN SEMPRE SUL PEZZO.
Poco dopo, Erwin si era lasciato andare ad uno sproloquio circa la sua arte incompresa e i quadri che dipingeva, e Carla gli aveva risposto dicendo che sarebbe stata molto felice di vedere i suoi dipinti. → renditi conto che tu questi due me li hai fatti diventare BROTP.
Averlo lì era bizzarro, ma ancora più bizzarro era il non poter lasciarsi andare a certi atteggiamenti. Fingere. → quei due si stanno trattenendo malissimo, te lo dico io.
Poi, lui e Grsha presero a parlare tra un bicchiere di vino e l'altro. → COSA STA SUCCEDENDO.
"Che cosa scrivete?".
"Romanzi d'amore".
"Ah, adesso capisco perché Eren vi è così amico. Ha sempre avuto una strana passione per i racconti del genere, anche se io l'ho sempre trovata una cosa inadatta. Certe storie sono solo per le donne e per le giovani sognatrici". → sì, e io sono etero.
"Certi racconti sono semplicemente per tutti", ribatté Levi, guardando dritto negli occhi il suo interlocutore. → BOOM, BABY!
"Quindi voi la pensate così, eh? Credete che scrivere racconti d'amore vi darà la gloria?" → sì, problemi?
"Chi può dirlo. Io sento il bisogno di raccontare qualcosa. Ed Eren mi da molta ispirazione". → BOOM, BABY! [PARTE DUE]
Eren si voltò a guardarlo con gli occhi sgranati. Era proprio necessario far presente una cosa del genere? → perché no, uiii ~
Il volto di Grisha si era rabbuiato. → bersaglio colpito, ripeto, BERSAGLIO COLPITO!
Qualche secondo di ansia e terrore. Kirschstein aveva un'espressione indefinita. Il destino alle volte faceva proprio degli strani scherzi. → DECISAMENTE.
Sarebbe stato così facile parlare e mandare in rovina ogni cosa. Tuttavia non lo fece. → :O
C'erano delle cose davvero strane, tra cui il silenzio di Jean che proprio non riusciva a spiegarsi. E poi c'era Levi che ogni tanto guardava Historia come se fosse stata un insetto da schiacciare. → tutto ciò ha dell'assurdo e del mistico al tempo stesso.
"Signor Levi, sarei indiscreta a chiedervi di cosa parla il romanzo che state scrivendo?" → CARLA, PER FAVORE, NON TI CI METTERE ANCHE TE.
"Davvero? Sembra interessante. Intendete dire che uno dei due personaggi sarà un nobile mentre l'altro… no?"
"È esatto, lady Jaeger. L'amore che unisce queste due persone è qualcosa che sfugge alla comprensione di molti, ma che nonostante ciò resiste alle intemperie, come una rosa scarlatta sotto la neve". → CHE COSA MERAVIGLIOSA, PIANGO.
Nel dire ciò aveva guardato Eren, che si era sforzato di non sorridere. Era davvero questa la loro storia? Passione, amore, segreti? → assolutamente sì! **
Jean fece una smorfia. Era stato un sorriso a trattenerlo, delle lentiggini, degli occhi dolci e una gentilezza proveniente da un cuore puro. → ohoh, l'erede dei Kirschstein sta iniziando ad avere dei dubbi, ueueue – sto farneticando, lol
La cosa lo spaventò alquanto. Perché mai un altro uomo, un povero comune uomo, avrebbe dovuto destare tanto il suo interesse?
Era una cosa a dir poco assurda e innaturale. → ma la tua faccia da cavallo è assurda e innaturale.
"Il ragazzo che mi ha aiutato ieri, Marco… è vostro amico?"
"Eh? In verità è amico di Levi. Però sì, lo conosco. Perché mi chiedete di lui?"
"Non è nulla. Sono solo in debito con lui, tutto qua. Per questo vorrei rivederlo". → MA SE NON CI CREDI NEMMENO TU, SUVVIA.
A Eren venne da sorridere. Il viso arrossato, l'espressione imbarazzata, avrebbe riconosciuto quei segnali ovunque. → sì perché Eren non solo è diversamente etero, ma è anche fudanshi inside. :D
"Anche io, ma intanto eccoci qui. Marco deve avervi conquistato parecchio per potarvi addirittura a desistere dal non rivelare il mio segreto". → colpito e affondato, ripeto, COLPITO E AFFONDATO!
Che lui e quello che aveva sempre considerato un rivale fossero in realtà più simili di quanto pensasse? → … :D
"So che mi avete preso in antipatia a causa del ruolo infame che ho in questa storia". → che poi, povera Historia, è stata solo coinvolta senza volerlo, perché pure lei ha il cuore altrove, rip.
"Anche voi amate un'altra persona?"
"È proprio così. Ho promesso a questa persona che saremo state insieme, ma questo non può succedere se mi sposo. Per questo, io ed Eren abbiamo deciso che faremo il possibile per evitare le nozze". → B R A V A HISTORIA, COSÌ SI DICE – E SI FA.
Una bella storia. Sì, erano effettivamente questo, una bella storia da scrivere e a cui bisognava trovare il finale più felice possibile. → assolutamente. Perché tutti, in questa storia, meritano il proprio lieto fine.
"Ahm… sapete, io e Jean pensavamo di andare a teatro, domani", disse dal nulla. Kirschstein lo guardò ad occhi spalancati. Non avevano accordato nulla del genere. → Eren e l'organizzazione sono su due lunghezze d'onda differenti – anche se poi il fine è un altro ma shh, dettagli. :D
Forse quella era l'occasione giusta per salvare la sorella da un matrimonio combinato. → E SAREBBE ANCHE ORA.
"Bene, nonostante la vostra indole anticonformista siete comunque un adulto responsabile. Sembra quasi uno scherzo del destino che voi e mio figlio vi siate incontrati". → MA IL TUO TAGLIO DI CAPELLI È UNO SCHERZO DEL DESTINO.
"Certo… immagino. Spero solo non vogliate dare troppo alito alle sue sciocche fantasie. Anche perché tra non molto tempo lui si si sposerà e lascerà per sempre questa casa. Molto probabilmente la vostra amicizia finirà, ma non prendetevela. È giusto che sia così, venite da due mondi diversi". → non ho mai letto così tante cavolate tutte in una volta, ti giuro.
"Mio padre ti ha importunato?"
"Oh, no, è un gentiluomo, stavamo solo parlando. Tu piuttosto! Ma cosa combini? Ti allei con il nemico?"
"No, no, non capisci! È tutto a posto! Jean vuole incontrare Marco".
"Marco? Marco il mio amico? Perché?" → EREN E LEVI SONO IMPROVVISAMENTE DIVENTATI DUE PETTEGOLE, ADORO.
"Eren Jaeger, non provocatemi, non siamo nella sede adatta". → e ciò rende tutto molto più eccitante e audace, mlmlml– DEVO. STARE. MOLTO. CALMA.
"Temo che non abbiamo altra scelta. Piuttosto, devo recuperare Erwin, temo che altrimenti metterà radici qui". → ERWIN SEMPRE SUL PEZZO, DALL'INIZIO ALLA FINE.
Forse la realtà non era così crudele come invece aveva creduto. → speriamo in bene, uiii ~
E niente, adoro sempre di più questa storia e (ri)leggerla per poi recensirla è sempre un piacere!
Complimenti e alla prossima,
Harriet; |