BRIII ~
Approfitto - nuovamente - dell'iniziativa del gruppo "The writing spell" per continuare a recensire questa meravigliosa storia. **
In questo capitolo succedono davvero tante cose e A I U T O , avrò un sacco da scrivere, cosa che mi piace sempre molto fare.
Quindi niente, bando alle ciance, ciancio alle bande, tortellini alle calcagna [???], iniziamo subito! **
Non voleva essere lì. Ma al momento giusto avrebbe trovato la scusa perfetta per evadere. ---> sì perché Levi ha la priorità su tutto e tutti, come è giusto che sia.
La cosa strana era vedere Mikasa estremamente tranquilla. ---> ma è impossibile che sia veramente tranquilla. Lo è solo all'apparenza, dentro secondo me sta morendo. O almeno, io nella sua situazione mi sentieri così. È la prima volta in tutta la vita che provo empatia nei confronti di Mikasa.
Rigida, accanto alla madre, attendeva la carrozza da cui sarebbe uscito il suo fidanzato ufficiale, nonché promesso sposo. ---> e sarebbe anche una cosa bella, se solo non le fosse stato imposto.
Eren sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Detestava quelle formalità, era anche per quel motivo che non voleva sottostare alle regole.
Era tutto noioso. ---> in una situazione del genere sì, proverei noia anche io.
Prima che se ne rendesse conto, Mikasa si ritrovò davanti a quello che, almeno teoricamente, sarebbe dovuto diventare il suo compagno di vita. ---> ti giuro che più ci avviciniamo "al momento" e più mi si stringe il cuore.
Eren invece ci aveva parlato eccome, e gli era bastato poco per capire che sicuramente non sarebbero andati d'accordo. ---> tipico di Eren, lol ~
Eren fu costretto a seguirli e ad accomodarsi su uno dei divani mentre gli altri parlavano. E parlavano. E parlavano ancora, con parole vuote, mentre i due futuri sposi stavano l'uno di fronte all'altro, osservandosi senza in realtà nessun sommo interesse. ---> EH, DIREI, dato che i loro cuori sono destinati ad altre due persone. Briii, quanta angoscia! T^T
Diceva sempre la parola giusta al momento giusto. Ma, anche quello, ai suoi occhi appariva come qualcosa di estremamente finto. Nessuno era realmente così perfetto. ---> esatto. Il troppo stroppia. Insomma, Jean sarà anche colto, bravo nel dialogo e tutto, però mi sembra solo una grande caricatura. Un po' come se avesse dedicato l'intera vita alla "cosa sbagliata".
Però di una cosa era certo. Jean non era particolarmente bello. ---> concordo, e su questo non si discute, lol.
Levi, per esempio, lo era molto di più. ---> E S A T T A M E N T E .
"Scusate se vi interrompo. Madre, forse lady Kirschtein gradirebbe un mazzo di gigli. Ne crescono così tanti nel nostro giardino"
"Ma che caro ragazzo, sei davvero gentile", rispose la donna, dai capelli di un biondo grano e un elegante cappello in testa. ---> no signora, in realtà lo fa solo perché dall'altra parte, ovvero NELL'ALTRA CASA, ci vive l'amore della sua vita, cosa che lei non può comprendere, sorry. E niente, era da quando ho letto la prima volta questo capitolo che volevo dirlo, YAOI POWAH.
"Non ce n'è alcun bisogno! Vado io! Per me è un vero piacere. State comode, farò subito!", tentò di apparire il più naturale possibile mentre affermava ciò. E probabilmente doveva esserci riuscito, visto che nessuno protestò. ---> potrà sembrare un'osservazione stupida, ma questo pezzo l'ho trovato molto importante. Mi spiego: Eren vive in una famiglia che non lo comprende ed è costretto, in un certo senso, a nascondersi, nonostante la sua vera natura sia in realtà molto cristallina. Pertanto, risultare così naturale quando deve nascondere le sue vere intenzioni lo trovo essenziale in una storia del genere. In parole povere, Eren ha imparato a recitare da autodidatta. E gli riesce tremendamente bene.
Mikasa immaginò i suoi veri intenti. ---> … ECCO, COME NON DETTO. Però dai, qui la differenza sta nel fatto che Mikasa sa qualcosa circa la """relazione""" - la metto tra tante virgolette dato che qui non è ancora sbocciata - tra Eren e Levi, quindi è giustificata.
Con il cuore in gola, Eren scappò da quella prigione. ---> ti giuro, questa frase ha suscitato in me un sacco di emozioni. È semplicissima e chissà in quanti, in tante altre storie, l'hanno usata, però davvero, mi sono sentita libera come Eren e insieme a lui mentre leggevo della sua evasione. Troppo bello.
Si ritrovò nel giardino di Levi senza neanche rendersene conto. ---> POTERE DELL'AMORE.
"Eren, vedo che alla fine sei venuto. Sei arrivato giusto in tempo, stavo preparando il tè. Accomodati pure" ---> mi sono immaginata Levi mentre diceva queste cose a Eren e niente, mi sono letteralmente sciolta! **
"Ma prima togliti le scarpe, non vorrei che mi sporcasse il pavimento". ---> LE PRIORITÀ.
L'interno dell'abitazione era diverso da come se lo era immaginato. Aveva creduto di trovare un disordine inimmaginabile e pareti rovinate, invece nulla di tutto ciò. ---> ti giuro che qui sono scoppiata a ridere. Si vede proprio che Eren non conosce ancora Levi. :D
A terra c'era un tappeto, un piccolo divano e davanti quest'ultimo un tavolo basso con su pile e pile di fogli perfettamente sistemati l'uno sull'altro. ---> bellissimo il dettaglio delle pile di fogli perfettamente sistemate, descrive molto bene Levi che, pur avendo tanti oggetti o materiali, riesce sempre a tenerli in ordine - visto quando è fissato con la pulizia. Molto bello, davvero!
Era tutto semplice, ma estremamente ordinato. E poi c'era un buon profumo. ---> eh sì, proprio tipico di Levi.
"Io ho diciotto anni. Perché, tu quanti ne hai?"
"Posso dirti che ne ho più di trenta. Tuttavia non importa. L'età è uno stato mentale" ---> concordo in pieno con Levi. Io ho quasi ventidue anni ma a volte son peggio di una bambina di cinque - quasi sempre. Così, giusto per dire.
"Eh? Sì, è vero, ma questo non importa. Non mi sento un nobile o, almeno, non rispecchio esattamente gli ideali del classico erede di una famiglia per bene. Sai no... arrampicarsi, esplorare..."
"Spiare un uomo..."
"Io non ti spiavo, ti ammiravo". ---> A D O R O TROPPISSIMISSIMO. Sì, alla fine Eren tutto può sembrare tranne che un nobile. Lo si riconosce solo perché è ricco e veste come un nobile, ma a parte questo non c'è altro.
Levi si lasciò andare ad un sospiro, poi si incamminò verso il divano e ci si sedette.
"Io sono uno scrittore". ---> Levi si ama a prescindere, ovviamente, ma quando vieni a sapere che è uno scrittore lo ami ancora di più.
Bastò quella semplice frase per mandare a monte tutti i tentativi di Eren di mantenere l'autocontrollo. ---> ecco, per l'appunto!
"Sei uno scrittore? Oh, mio Dio! Cos'hai scritto? Di che genere? Io adoro i libri e...!".
L'uomo gli fece segno di tacere. Poi si portò una mano tra i capelli.
"Certo che ti ecciti facilmente".
L'altro sorrise imbarazzato.
"Chiedo scusa". ---> io non oso pensare quando arriveranno al sodo * if you know what I mean *
CIOÈ, se basta questo per mandare Eren in estasi, addio proprio, lol ~
"Romanzo d'amore?", al ragazzo era bastata solo quella parola per andare in estasi. "Io sono un grande lettore di romanzi d'amore, ho appena finito Anna Karenina e l'ho amato. Insomma, passione, tradimenti, intrighi, segreti, come posso non appassionarmi?". ---> questa sono io quando sclero sulle cose che amo. U G U A L E .
Levi batté le palpebre un paio di volte. Ma era davvero un giovane uomo quello davanti a lui? O era una ragazzina mascherata? ---> una fangirl, Levi. Eren è praticamente la prima fangirl mai apparsa nella storia, OMG.
"Oh, giusto, a proposito! C'è una cosa che ho dimenticato di dirti! La prima volta che sono entrato nel tuo giardino, una persona mi ha fermato. Ha detto che non viveva qui. Mi ha fatto paura e sono scappato. Forse era un ladro. Ti ha rubato qualcosa? È più tornato?" ---> MA--- AHAHAHAH, POVERO ERWIN! STO MALE, TI GIURO.
"È lui! È lui il ladro!" immediatamente il giovane gli puntò un dito contro. ---> non ce la faccio, ti giuro, sto perdendo i polmoni.
"Il ladro? Aspetta un momento, io ti conosco, tu sei quel ragazzino! Alla fine lo hai perfino invitato a casa tua?".
Lo scrittore fece spallucce.
"E con questo? Tu sei sempre a casa mia"
"Un momento! Voi vi conoscete?"
"Erwin è un mio amico. Ed è un pittore, se proprio lo vuoi sapere". ---> NO, OKAY, 'sto pezzo mi fa venire in mente il meme che circola spesso su internet e i social, quello coi due Spider-Man che si incontrano e si indicano. TROPPO LA VITA, ADORO.
"Quindi siete passati dalle lettere d'amore a degli incontri veri e propri?" ---> B R A V O Erwin, hai capito tutto dalla vita. Bravo proprio.
Le loro non erano lettere d'amore, anche se si rendeva conto che era una situazione molto equivoca. ---> ed è una situazione che piace praticamente A TUTTI, quindi va bene così.
Ne era affascinato, attratto, anche se doveva ammettere a se stesso di continuare a sentirsi un po' in soggezione. ---> è una cosa che io ho sempre chiamato "effetto Levi": ti attira ma al contempo ti mette in soggezione. Ma al contempo ti attira sempre di più. Ahh, l'effetto Levi ~
Smise di sorridere quando si ricordò della sua famiglia che sicuramente doveva essersi chiesta dove fosse finito. ---> - Eren ma dove sei stato?
- A raccogliere i fiori.
- E dove sono?
- Usa l'immaginazione.
… BOH, COSÌ.
"Se lo vuoi, non vedo quale sia il problema. Magari sarai utile per farmi passare il blocco dello scrittore". ---> e chissà in quale modo, MLMLML--- DEVO. STARE. MOLTO. CALMA.
Il ragazzo tentò di non esultare. ---> ma sì dai, ormai lo sappiamo tutti che sei una fangirl inside, Eren ~
Mikasa era seduta perfettamente immobile, ma con la testa si trovava da tutt'altra parte. Non ci voleva un genio per capire che quella di Eren non era stata altro che una scusa. ---> diciamo che ha ragione… in parte. Come ho scritto più o meno all'inizio, Mikasa sa cose che gli altri non sanno. Per questo certi comportamenti di Eren ai suoi occhi sono meno naturali e genuini rispetto a chi non sa. Ad ogni modo, con la frase "Mikasa era seduta perfettamente immobile, ma con la testa si trovava da tutt'altra parte." per un attimo ho sperato che stesse pensando ad UN'ALTRA persona, anche se non è ancora arrivato il momento, rip.
Non stava neanche più badando alla chiacchiere della sua famiglia, la quale si stava ritrovando ad accordare, insieme ai genitori di Jean, la data più adatta per il matrimonio. ---> BEH, MI SEMBRA OVVIO, si """conoscono""" da neanche due ore e giustamente già si pensa al matrimonio che è stato concordato contro il loro volere. Giusto così.
L'unica cosa che poteva fare era tacere e acconsentire, esattamente come ogni brava donna doveva fare. ---> mamma mia, quanto detesto questa cosa…
E forse avrebbe anche dovuto ringraziare il cielo per quella possibilità che le era stata offerta. ---> MA ASSOLUTAMENTE NO!
"Mikasa cara, perché tu e Jean non andate a fare un giro in giardino?", suggerì Carla. "Sono certa che avrete molte cose da dirvi". ---> sì, cose del tipo "come ti chiami?", dato che non si conoscono per niente. [Scusami per l'acidità ma davvero, cose del genere non le ho mai tollerate. E se mi sento così irritata significa che le hai scritte bene e in modo molto realistico, quindi prendi la mia irritazione come un complimento].
Così i due giovani andarono nel giardino dietro casa, sempre tenuti d'occhio dalla numerosa servitù. ---> quelli della servitù mi sembrano tutti dei gran birboni, lol ~
"Di solito la timidezza è una cosa che piace, nelle donne. Cosa pensate in merito al matrimonio che le nostre famiglie stanno organizzando?". ---> CHE È UNA GRAN STRON--- UNA GRAN CAZZ---
UNA BUFALA. ECCO.
No perché altrimenti scrivevo parole poco cortesi, lol.
"Io non posso che essere grata alla mia famiglia. Non so se lo sapete, ma i Jaeger mi hanno adottata e si prendono cura di me come se fossi la loro figlia biologica"
"Quindi è solo per questo che accettate di buon grado? Per gratitudine?". ---> B R A V O Jean che oltre ad essere "Mister domande scomode" ha una propria personalità e dice sempre ciò che pensa. Da questo punto di vista ho sempre apprezzato questo personaggio e lo hai reso perfettamente IC, davvero.
"Ci sono delle regole a cui tutti noi dobbiamo sottostare. Per la società, per la morale, per l'occhio della gente. È triste, vero? Come una prigione, solo più grande e senza sbarre. Tuttavia non c'è scelta". ---> SUBLIME. In poche, pochissime parole, Jean ha descritto perfettamente la società di quel tempo.
Mikasa ammise di essere rimasta colpita dal suo modo di parlare. C'era una certa malinconia nelle sue parole, una tristezza insita negli occhi che proprio non seppe spiegarsi. ---> perché il cuore di Jean appartiene ad un'altra persona, Mikasa. Così come il tuo.
Quando pensò bene di approfondire la questione, Eren sbucò come se nulla fosse da dietro il muro, con i vestiti già sporchi e rovinati. ---> A D O R O .
"Ah, Mikasa! E... ah, voi", sbuffò. ---> L O L ~
"Vedo che stavate parlando. Effettivamente dovete approfittarne finché potete, immagino non abbiate molto tempo prima del matrimonio" ---> se Jean è "Mister domande scomode", Eren è sicuramente "Mister affermazioni scomode".
Quando giunse la sera, Eren si ritrovò comodo nel suo letto a sospirare con aria sognante. Era stata una giornata senza dubbio fantastica, aveva conosciuto meglio Levi. Uno scrittore. Sicuramente doveva essere una persona profonda e sensibile, non si poteva essere scrittori senza possedere, allo stesso tempo, una grande profondità d'animo. ---> Eren è entrato nuovamente in modalità fangirl, UIII ~
L'idea di poter essere la sua ispirazione gli faceva fremere il cuore. ---> la sua Musa ** ❤
"Perché non vuoi che sposi Jean?"
"Non è questo. Lui o un altro non cambierebbe nulla, si tratta del doversi sposare per convenienza che non mi piace. L'amore è più importante" ---> C O N C O R D O .
"Non posso capire quello che intendi dire. Dopotutto non ho mai amato". ---> secondo me no. Secondo me, invece, lo sa eccome. I casi sono: o Mikasa deve ancora incontrare QUELLA persona e quindi è sincera - anche se ne dubito, o l'ha già incontrata e a causa del trasferimento - o altri fattori - si sono separate. Ed io sono più per questa seconda ipotesi.
Non vedo l'ora di scoprirlo! *^*
"Piuttosto, oggi sono stato a casa di Levi. Ma lo sai che è uno scrittore? Sta scrivendo un romanzo d'amore, ti rendi conto? Allora, forse era destino che ci incontrassimo". ---> E S A T T A M E N T E .
In Eren stava nascendo un'ammirazione che facilmente sarebbe potuta sfociare in un sentimento pericoloso. ---> alias in un fangirlaggio T O T A L E .
"Eren, ti prego di non legartici troppo. Se vuoi instaurare con lui una buona amicizia, allora va bene. Ma non andare oltre..." ---> chissà se Mikasa si stava veramente riferendo a Eren o più a se stessa…
Per lui, l'amore era un sentimento puro e che trascendeva ogni cosa, sesso, ceto sociale e quant'altro. ---> il punto è che l'amore è questo. Non è che Eren stia pensando a cose fuori dal comune, è solo la società del tempo ad essere sbagliata.
Un tempo anche lei l'aveva pensata così. Ma la realtà era un'altra. La realtà era crudele. ---> quindi QUELLA persona c'è già stata! Lo sapevo, me lo sentivo! AAAHHHH ~
E non voleva che per Eren fosse lo stesso. Almeno lui doveva salvarsi dal dolore. ---> OKAY, io voglio assolutamente sapere cosa è successo tra Mikasa e QUELLA persona. Prevedo già A N G S T a palate, ma a questo ormai sono abituata, grazie a te mi sono fatta le ossa. :D
Niente, un altro capitolo meraviglioso, davvero! **
E che ha offerto anche tanti spunti di riflessione.
Tantissimi complimenti e alla prossima,
Jill ~ |