"Anch'io, una volta, credevo in Dio. E anche Sasuke ci aveva creduto. Eppure qual è stata la ricompensa per la nostra fede?"
Sakura ha fatto una scelta: è una Vampira, sa di appartenere al Diavolo. Ed è una strada che la condurrà fino all'impensabile: sfidare il Regno dei Cieli!
Sequel di "Strigoi" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=738337&i=1

Alle amiche, quando ricordavano tutte insieme i tempi passati – che per loro arrivavano a malapena a tre anni addietro -, propinava come scusa che era piccola quando l’amore l’aveva colta, e l’aveva colta totalmente impreparata, e che a quindici anni ci si innamora un po’ di tutto e di tutti, e che, comunque, ogni singola ragazza di Konoha attraversava la fase “Sasuke”, e che quindi non aveva nessun motivo per vergognarsene.
(…)
Del resto Sasuke, nonostante i due anni trascorsi, continuava a significare tutto per lei. Ma quella volta si era premurata di nasconderlo bene a tutti. Anche a lui.

[Prima classificata (a pari merito con Morgan_of_Nighfall) e vincitrice del premio giuria - Ayumu al contest Odore di fragole rosse indetto da _Fox e Ayumu7 sul forum di EFP]
***
La chiamano disperazione, questa fame di quel pane che ci sporca i denti di sangue, lacrime e preghiere, ma con il quale siamo costretti a nutrirci.
Con il patrocinio di Goethe e Schiele, eccovi tre coppie, sei drabble e tre destini – uno già scritto, uno improbabile, uno plausibile:
1. Svestirsi – di carne, di sogni [SasuSaku];
2. Abbandonarsi – alla pioggia, ai rimorsi [NaruHina] (Spoiler capitolo 614 ed episodio Naruto Shippuden 364);
3. Imporsi – di non vivere, di non morire [ObiRin] (Spoiler capitoli 603-607 ed episodi Naruto Shippuden 345-346).

Sì, l'ennesima raccolta di drabble. Sì, su un'ennesima famiglia. Sì, una SasuSaku e un pargoletto.
[...]
7. Tempo [Tic Tac. Te ne accorgi? Sta passando davvero, stai vivendo!]
8. Un dobe di troppo - Prima Parte [Né nè, Sas'ke, c'è un po' di gelosia?];
9. Un dobe di troppo - Seconda Parte [Pur di toglierselo dai piedi, si scende a scommesse idiote, né?]
10. Una questione di onore [Perchè non conta che tu abbia soltanto due anni];
11. E svegliarsi la... notte [Potresti mai lasciar tutto nelle mani di Sakura? Certo che no!];
12. Vuoi il ciuccio? Così dormi meglio! [A me funziona!];
13. L'ora di cena: pomodori per... tutti? [Apriti cielo!];
14. Mamma Uchiha [Quando un idiota ne è convinto, che dia pure aria alla bocca];
15. Non. Piangere. [Hai visto che con te piange sempre, Sasuke-kun?]
16. Scontro tra Uchiha [Un marmocchio non può spuntarla]

Seoul...Pieno inverno...Anno corrente 2012...
La giovane Melany -bloccata nella grande metropoli Asiatica a causa di uno spiacevole incoveniente- si trova costretta a lavorare per guadagnarsi da vivere e riuscire a tornare nella sua madre patria.
Solo che la vita inaspettatamente le ha riservato qualche scherzetto in più, e quindi si ritrova a rimanere coinvolta con il Korean Idol più famoso di quella città, che scoprirà non essere propriamente il più gentile della terra...
Ma cosa accadrà quando lei -costretta dagli eventi- dovrà rimanere a stretto contatto con il giovane e si renderà conto che lui è uno tra i ragazzi più cinici e maleducati che ci possano essere?

Dong Woon osservava la scena a qualche metro di distanza con la solita aria imperscrutabile mentre l'aria fresca della sera filtrava sotto la sua camicia senza riuscire però a farlo rabbrividire.
Du Jun passò alle sue spalle accompagnato dagli schiamazzi dei suoi amici, ancora eccitati per il loro operato, e la sua attenzione fu monopolizzata da quella strana figura solitaria, che rispose al suo sguardo curioso piegando appena l'angolo delle labbra.
Nel frattempo uno Yoseob zoppicante si affrettava a tornare a casa con la morte nel cuore, pronto a subire gli aspri rimproveri del padre che, anche quella volta, avrebbe avuto le sue buone ragioni per denigrarlo e ripetergli quanto fosse inutile ed inetto; Hyun Seung invece, tra le gambe dell'ennesima donna sbagliata, dava sfogo al suo orgasmo immaginando di viverlo con una persona irraggiungibile.
Ma le cose sarebbero cambiate per ognuno di loro, Dong Woon lo sapeva, e presto anche Yoon-Ji lo avrebbe capito.

« Sakura-chan! »
« Sì? »
Si sporse dall’uscio e notò con orrore e imbarazzo che il sorriso del giovane Uzumaki si era allargato a dismisura.
« Starete insieme, da soli, giorno e notte. E assicurati di stargli sempre molto vicino! »
[Dedicata ad Ato - Black Madness 2012!]

Bussai. 1 colpo. 2 colpi. 3 colpi: niente.
Visto che la porta era aperta, ne aprofittai. Con lo sguardo curioso, cercai il proprietario, e caddi sul ragazzo che sarebbe stato la mia rovina.

Nel primo capitolo la protagonista vi racconta la mia vera storia dal Giappone in poi avrà una vita tutta sua. Una ragazza che ha perso le speranze va in un altro paese per cercare di costruirai una nuova vita e vivere avventure che come tutti ha sempre e solo sognato e l'incontro con dei ragazzi stupendi le ridarà la gioia e la speranza, vi prego siate buone con me è la prima volta che scrivo qualcosa e il primo capito l'ho scritto qui sopra senza neanche leggerlo o correggerlo... L'ho scritto per sognare e magari riuscire a far sognare anche chi lo leggerà spero davvero che vi piaccia... Allora buona lettura....

Anna-chan, vent'anni, fotografa.
Questa è l'identità che il caso, l'ansia e alcuni "lost in translation" mi hanno portato a creare.
Tutto quello che viene dopo è un insieme di (s)fortunati eventi poco chiari, totalmente involontari e piuttosto divertenti. Di mezzo, oltre a una grande confusione, ci siamo io, la mia vita prima e la mia vita dopo l'incontro con i Super Junior. E l'amore, in tutte le forme che vivere a contatto con questi ragazzi mi ha permesso di conoscere.
#1: La clandestina;
#2: Mister Park...;
#3: Il lavoro extra...;
#4: L'interprete Siwon...;
#5: L'ospite inaspettato...;
#6: Il messaggio in codice...;
#7: SUKIRA...;
#8: Le diversità...;
#9: L'incubo, la canzone e...;
#10: Fantasticherie romantiche, differenze linguistiche e..;
#11: Gli angeli, l'assenza e...;
#12: L'attesa, la voce metallica e...;
#13: Gli sguardi, la cena e...;
#14: Le modelle, il chiarimento e...;
#15: l'incontro con Park, il Tokyo Dome e...;
#16: Il compagno di shopping...;
#17: Non Anna-chan, l'appartamento e...;
#18: Le terrine vuote, le forme e...;
#19: La cena, la trasformazione e gli abbracci;
#20: La valigia, Incheon e la scatola di scarpe;
#Epilogo

Quando si risvegliò, non ricordava niente di se stesso. Né il suo nome, né dove si trovasse, tantomeno chi fosse. Sapeva solo di essere sdraiato sulla schiena, a contatto con il legno umido di una chiatta sul fiume Han. Si mise a sedere, confuso e stordito, nonché con un potente mal di testa. Solo quando portò una mano a sfiorarsi la tempia, in cerca di sollievo da quel dolore assillante, si accorse di stringere tra le mani un cellulare. Non lo riconobbe, non avrebbe saputo dire se fosse suo o di qualcun altro. Mise a fuoco l'immagine dell'apparecchio elettronico e notò i suoi polsi rossastri, le sue dita sporche di qualche vivida goccia cremisi, rafferma. Sangue. Sempre più confuso, ignorò quelle macchie sulla sua pelle e schiacciò un tasto del cellulare. Lo schermò si illuminò e, quando lo sbloccò, si ritrovò a leggere un messaggio formato da poche righe:
"Hai inviato questo messaggio a te stesso. Quando ti sveglierai non ricorderai più niente.
Ti chiami Kim Yesung. Sei una spia. Cancella questo messaggio non appena l'hai letto e getta il cellulare."
WonYe.
Yaoi.
Tutti i Super Junior, più possibili apparizioni di altre celebrità.

Dal capitolo 15:
-Le Le- mi chiamò e, a quel punto, lo fissai, -io sono quasi morto stasera… te ne rendi conto? Se io non ci fossi stato… non oso pensare a cosa sarebbe potuto accadere- scandì bene le parole, fissandomi intensamente, la sua mano tremante. –E non puoi venirmi a dire che non mi hai chiamato per questo assurdo motivo… c’è dell’altro?- mi domandò, scrutandomi con quegli assurdi occhi nocciola profondi.
[...]
E poi accadde.
Qualcosa in Seung Hyun scattò e un guizzo dorato attraversò il suo sguardo, prima che si chinasse verso di me a poggiare le sue labbra sulle mie. Erano morbide, così morbide e soffici come nuvole, leggere e dolci come piume; un bacio casto, un gesto così semplice ma così bello da farmi emozionare come non mai.

Si era imposta di non andarlo a trovare, non dopo ciò che aveva fatto. Non lo poteva assolutamente perdonare, ma nonostante ciò aveva calpestato il proprio orgoglio per poterlo rivedere. Perché infondo erano passati circa dieci giorni da quando non gli parlava e malgrado fosse rimasta in ospedale per cinque di essi si era rifiutata categoricamente di entrare una seconda volta in quella stanza asettica. Eppure eccola lì, a maledirsi mentalmente per essersi annullata completamente nei suoi confronti, mentre riportava gli occhi a posarsi su quel viso pacifico dal colorito smorto, non essendo in grado di scostarli più.

“Come un incidente può far incrociare due vite fino a farle intrecciare tra loro irrimediabilmente”
“[…] JunHyung raggirò velocemente l’auto e la vista che gli si presentò di fronte gli fece raggelare il sangue nelle vene. Il suo battito cardiaco accelerò al ritmo con il suo respiro che si faceva sempre più corto, mandandolo nel panico più totale, mentre l’angoscia saliva a più non posso.” [Cit. Prologo]