Recensioni per
Il gioco della vita
di alessandroago_94
Diciamo che un tantino mi ero immaginato una qualche svolta drammatica - l'io paranoico ha incontrato l'io pessimista e fanno coppia fissa da allora, ma forse da sempre, non lo so - e mi sembra di ricordare di avertene fatto qualche cenno, ma non me la sarei aspettata così drammatica. Mi dispiace per Alice e spero di poter leggere che si è verificato una sorta di miracolo nei capitoli successivi, perché la vita di Antonio è già abbastanza dura così, non ha bisogno di perdere la sua prima amica e meno ancora di sentirsene responsabile, senza dimenticare che sarebbe piacevole per Jasmine. Sai che ti dico? Ho la sensazione che questa esperienza darà una spinta al rapporto che ha con Antonio: la ragazza ha già fatto un passo importante presentandolo ai suoi genitori - dei quali hai dipinto un ritratto molto vivo e molto realistico, complimenti - come il suo fidanzato. Chissà se Antonio ricambierà presentando Jasmine a sua madre come la sua fidanzata. Non sarà tanto presto, ma dico che succederà. O almeno lo spero. Mi hai fatto commuovere e mi hai fatto pensare a che farei se al posto di Alice ci fosse mai uno dei miei cari amici. Ecco, diciamo che già ci penso di mio spesso e volentieri e che, per un giorno che non lo facevo, me lo sarei risparmiato volentieri, ma chissà che non ne venga fuori un nuovo racconto. In ogni caso, spero che accada, come ho scritto, un miracolo e che Alice si riprenda. Ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e ci si vede presto. ;-) :-) |
Caro Sandro, |
Mio carissimo amico! |
La parte migliore è stato lo scambio di sguardi al veleno tra Antonio e Livia, senza dimenticare la risposta del ragazzo a la "Tiè! Pigliatelo in quel posto!" verso la considerazione ben poco aristocratica della donna. Te lo devo dire: è stata una reazione tanto attesa quanto perfettamente resa, dico davvero. Sembrava proprio una scena di un episodio della miglior serie TV drammatica. Per il resto, comincio a pensare che ci sia un qualcosa che stia nascendo tra Melissa e Antonio, ma non sono bene perché lo penso, sarà per i modi gentili coi quali si rivolgono e quella sensazione di complicità che non può derivare certo solo dal fatto che sono parenti, eh. E con la proposta molto interessante da parte dell'anziano parente, direi che il momento di gloria di Antonio sta proseguendo alla grande, sperando che continui ancora per qualche tempo, perché se lo merita. Ne ha passate troppe, ha diritto ad una pausa e a qualche soddisfazione. Ma ho la sensazione che così non sarà... Si leggerà e si scoprirà. In conclusione, ancora una volta ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e, spero, ci si vede presto. ;-) :-) |
Buonasera. |
Ciao! :) |
Buongiorno! non so se mi sia piaciuto di più il tuo argomentare sull'amore, quello sull'odio, o se la cosa che mi ha colpito, più di ogni altra, sia stata la lenta scoperta dell'avvenimento tanto temuto che avrebbe coinvolto Antonio da lì a pochi minuti. |
Che bella cosa vedere Maria e Roberto che familiarizzano ed imparano ad essere buoni amici. Chissà... magari il destino avrà in serbo per loro un regalo inaspettato... non dico altro, ma credo che sarebbe il perfetto coronamento di un desiderio di vita nuova, dopo tante sofferenze! |
Amico mio! |
Ritagliarsi una mezz'oretta sta diventando più difficile del previsto, ma rieccomi qua. Scusa per i vari ritardi, cercherò di rimediare nel tempo più breve possibile e mi rimetterò in pari. Ti dirò questo: l'intero capitolo potrebbe essere un degno episodio di soap opera o di un serie TV drammatica che si può dividere in due momenti molto distinti. Il primo sulla "confessione" di Antonio ad una partecipe Maria e ad un muto ma altrettanto partecipe Roberto, il secondo sulla storia di Stefania, ch'altro non è che una giovane Maria. Il regista dovrebbe puntare l'attenzione sul singolo personaggio intento a raccontare, in particolare sul volto, sulle espressioni, dal movimento della più ruga allo sguardo più vivo a quello più assente, alla nascita e alla morte di una lacrima e di quelle che seguiranno. La sceneggiatura mi ricorda molto uno dei tanti celebri e unici film del regista e sceneggiatore svedese Ingmar Bergman: poca azione, a volte nulla, e tante parole, fiumi di parole, parole di anime travagliate e sole e disperate che hanno dei bisogni e non sanno come soddisfarli. È l'introspezione in prima persona. Mi è piaciuto questo capitolo, più dei precedenti, come potrai capire dal mio riferimento al Bergman. La parte più interessante è stato il racconto di Stefania e la reazione per nulla inaspettata di Sergio e la controreazione di Maria. Stefania e Maria, due anime che hanno amato un uomo ch'altri non era se non una maschera molto interessante e ammaliatrice. Ma se Stefania ha avuto una minima reazione, quasi spontanea, di natura, non voluta fino in fondo, non quanto potrebbe credere, è Maria a sorprendere tutti con la sua reazione, arrivata in ritardo, molto in ritardo, ma arrivata. A gran voce, con incredibile potenza devastante. Una reazione viva, vera, così vera che ha mosso Antonio, inerme spettatore fino a quel momento. Sì, questo è forse il tuo miglior capitolo, ma ho la sensazione che il meglio debba ancora venire. Ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e, spero, ci si vede presto. ;-) :-) |
Ciao! :) |
Buongiorno! |
Caro Alessandro, |
Ciao anche qui! |
Ciao! |