Louis non lo sentiva da quel giorno. Il giorno della sfuriata che era stata la causa del loro non parlarsi più e della successiva rottura del gruppo. La sua sfuriata. Perché non ce la faceva più. Non ce la faceva davvero più a nascondersi e a fare finta di nulla. Stava male, da troppo tempo, e ancora oggi non si pentiva di quella sfuriata che aveva distrutto tutto il suo futuro e quello degli altri. Era otto anni che si era dichiarato e stava bene con se stesso. Otto anni di pace.

Avremmo potuto essere felici. Noi tre, il nostro amore e nessun altro.
Gli ultimi, disperati secondi di vita di Lily Evans.

Emma si guardò intorno, seduta al tavolo della mensa si sentì per la prima volta in settimane una normale Teenager. Accanto a lei suo fratello e Stiles stavano parlando della imminente partita di Lacrosse, Alyson e Lydia stavano parlando di una festa a cui Lydia voleva andare. E quando Isaac si mise a sedere accanto a lei, appoggiando il vassoio del pranzo sul tavolo e poi circondandole le spalle con un braccio per poi scoccarle un bacio sulla fronte, il suo sorriso aumentò ancora di più.
Era la calma dopo la tempesta. Solo poche sere prima stavano lottando tutti e sei per la loro vita e per la vita delle persone che amavano. I padri di Alyson, Stile e la sua madre e Scott avevano rischiato di essere l'ennesimo sacrifico del Darach, non che la loro professoressa di inglese. L'apha pack aveva provato ad uccidere per l'ennesima volta Derek, con scarsi risultati. E ognuno di loro chi più chi meno aveva fatto la loro parte per salvare la situazione.

"Lo pensa, ma non lo dice. Non lo dice con nessuno perché lei deve sembrare perfetta. E mentre lo pensa osserva anche una lacrima silenziosa e solitaria scivolarle lungo la guancia. E sorride controvoglia e contro ogni senso, sconfitta, perché il rimmel si è rovinato. Ma non c’era nulla di cui preoccuparsi perché, in fondo, andava tutto bene."

La ragazza allora fece un respiro profondo, depose le tazze e la teiera sul tavolo della cucina e versò il tè. Mescolo il suo e ne bevve un sorso. Harry intanto non si era ancora alzato dalla poltrona in cui era seduto e la osservava intensamente. La castana sentiva gli occhi verde smeraldo del ragazzo su di lei, ma si impegnava a tenere i suoi fissi sulla tazza.
Hermione si decise a parlare.
Salve a tutti!! Abbiate pietà, è la prima storia che pubblico! Spero che la apprezziate e(perchè no?!) recensiate! Un abbraccio!

-Chiudi la bocca!- disse ridendo.
-Tanto non mi vede- dissi con gli occhi ancora puntati su di lei.
Diedi una gomitata al braccio del riccio,facendogli segno di dirmi il nome di quella ragazza. Sussultò,e poi ritornò normale.-Alexandra- rispose lui serio.-Alexandra...- disssi senza rendermene conto.

Taemin aveva sbuffato, indicando a Minho, che aveva fatto tutto quel discorso sul loro essere simili a quei morti, le strade dove erano presenti gli zombie che un tempo vivevano a Seoul come esseri umani e non come bestie assassine.
Quei due poliziotti dovevano essere davvero idioti per non aver capito cosa stava succedendo, con tutti i film che avevano girato negli anni non avevano ancora capito che si trattava di zombie? Veri e propri zombie.
“Sono degli zombie, dei non-morti, non ve ne siete accorti?” [JongKey]

Mi siedo alla tua scrivania, guardandomi intorno. Qui dentro ti sento forte e chiaro, come un’impronta fresca sul fango dopo un acquazzone. Ti vedo ovunque poso lo sguardo. Le lacrime mi bruciano gli occhi. Non voglio più piangere, Shinichi, non voglio soffrire più. A volte ti sento così vicino che immagino che tu sia lì, sotto il mio tetto, che mi sorvegli e mi proteggi. Ma quando mi sveglio, tu non ci sei mai.

L’ onore è andato. La voglia di vivere è andata. Il coraggio pare una cosa inutile. Hai perso la tua vita sotto gli occhi attoniti di tuo figlio. Lascerai che lui faccia lo stesso? 2° classificata al contest "Riflesso di virtù tradita" indetto da storyteller lover.

"Everything is gonna be alright", Tutto andrà bene... e tu ci credi.

Il nome di Harry spuntò sul mio display. Cosa voleva Harry? Perché mi stava chiamando?
“Torno subito..” affermai uscendo dalla classe per rispondere alla chiamata.
“Harry che vuoi? Sono in classe..”
“Zayn devi venire in ospedale… Liz..” il tono preoccupato di Harry mi fece spaventare.
“Che è successo?” chiesi allarmato.
“Non lo so.. eravamo al parco e poi lei ha avuto forti dolori di pancia. Ho chiamato l’ambulanza ma non mi hanno fatto salire.” disse agitato.
“Arrivo subito.” dissi chiudendo la chiamata.
***
La storia era all'origine una os che ho deciso di dividere in tre parti perché altrimenti era troppo lunga.
La storia appartiene alla seria 'Afraid of love' ed è il seguito di 'Innamorarmi? No, grazie.' e 'You could just kiss me.'

"Sono una fottuta sognatrice ragazzi, una fottuta sognatrice.
e resterò fottuta, perchè tutto quello che avrò non saranno nient'altro che sogni."
Purtroppo la vita non è una favola, e non c'è sempre un lieto fine.

[Tanaka x Nishinoya]
"Per Ryuunosuke tutto era un gioco, si consideravano fratelli e non c'era nulla di particolarmente scandaloso nell'invitarlo a casa sua il sabato sera, nel dormire nello stesso futon o nel vederlo il giorno seguente con un paio di suoi abiti addosso.
Per Tanaka si trattava di un'amicizia, forse l'amicizia più importante della sua vita e proprio per questo era piuttosto chiaro che l'eccentrico numero cinque della Karasuno non avrebbe mai considerato Yuu più di un compagno di squadra o una sorta di fratello acquisito."

Dopo la morte di mia cugina sono cambiata, è nata una nuova Elena: più forte, indipendente e coraggiosa. Faccio parte di una società ora, la società di Justin Bieber. La società russa mi ha portato l'unica cosa che ormai mi era rimasta: la mia famiglia. La pagheranno, fosse l'ultima cosa che faccio prima delle mia fine.