Anni fa, durante le vacanze estive, rimasi orfano.
I miei genitori furono uccisi in un omicidio.... un ragazzo che aveva fatto irruzione nella nostra casa... probabilmente per rubare un qualche oggetto di valore..

''Dal capitolo 15''
I miei occhi ora vedevano solo un ombra,nera,che occupava i miei pensieri,come un vuoto.
''Sai che ti amo?''
''Ti fidi di me?''
''Andiamo a Londra solo io e te per due settimane''
''Sei bellissima''
La sua voce roca rimbombava in testa,ma improvvisamente quel sorriso fragile ritornò in lacrime.
''Vattene''
Avevo perso tutto,Lui,tutta la mia vita.
La mia vita ora era un crepuscolo,non c'era nè il giorno nè la notte,una vita immersa in parole di dubbio ''forse'',''ma''.Parole che non erano capaci di lasciarti un sorriso ma nemmeno una lacrima.
Una vita incapace di capire la risposta ad una domanda forse troppo complicata ''Sarà ancora mio?''

HARRY
Non capivo cosa mi stesse prendendo ma era una cosa che volevo fare da tutta la giornata.
La presi per i fianchi e la sbattei delicatamente contro la porta, guardai per un istante le sue labbra, le avevo desiderate tutto il giorno e adesso potevano essere mie. Senza pensarci troppo mi ci fiondai e lei sembrò ricambiare. Le nostre lingue si intrecciavano dentro le nostre bocche mentre giocavano.

-primo capitolo
«Stavo per diventare un vampiro.»

Una ragazza, 17 anni, un ragazzo e degli occhi verdi. Quegli occhi verdi smeraldo che le ruberanno il cuore. Lei apparterrà a lui e lui a lei, e insieme si apparterranno, almeno per un po'.

- C’era una campagna verdeggiante
Era piena di margherite in fiore
Sia di primavera che d’estate
E d’autunno, d’inverno tutto
Era bianco, nemmeno le cicale
Accompagnavano il paesaggio,
Ma solo un secondo per la Luce
Di tornare al brillare sul campo
Verde smeraldo -

Lui, Auror Scelto... la cui unica motivazione di vita è il suo lavoro, ossessione maniacale...Lei, Agente del Ministero...la cui vita è spezzata in due...

La superficie fredda del muro lo colse all'improvviso, con una spaventosa velocità, sbarrò gli occhi color arancio e cercò il nemico:
un ragazzo magro lo fissava, glaciale, con quelle iridi verde smeraldo che risaltavano tra la pelle arrossata.
Respirò un paio di volte, ipnotizzato, per poi aggrapparsi a quella muta certezza:
era successo di nuovo.
[ Kimimaro x Juugo ] [AU] [Prologo]

Avanzò nella notte e solo quando si ritrovò davanti l’enorme nave capì di essere arrivata.
Sorrise: un sorriso furbo, soddisfatto. Con un salto agile salì sul ponte della nave e si guardò in giro: non c’era nessuno; avanzò verso la cabina del capitano.
Sentì uno spostamento d’aria dietro di sé e si voltò all’istante. La mano sinistra scattò alla pistola che teneva al fianco. Scrutò gli angoli bui, ma non sentì i passi felpati che si spostavano alla sue spalle. Solo quando si ritrovò puntato al collo un pugnale si rese conto che era caduta nella trappola del suo nemico. Si concentrò per cercare di capire chi stava affrontando: sentiva la lama fredda del pugnale sfiorarle la pelle del collo, e una mano grande, di certo di un uomo, le teneva la testa all’indietro prendendola per i capelli biondi. Sentì il respiro caldo sulla fronte e constatò che l’uomo era molto più alto di lei. Capì anche che il corpo del ragazzo era ben allenato, lo sentiva, pigiato contro il suo, e solo i suoi vestiti la dividevano da degli addominali e dei muscoli allenati. Fece per prendere la pistola, ma il suo nemico

due arcinemici depressi, troppo alcol, e un po'di erba.

Non mi era nota la parola dipendenza
fino a quando divenni schiava del suo profumo.
E davvero, non importa quello che è stato,
quello che non funzionava e quello che non funzionerà.
Io volevo lui, in quel momento.
Perché lui era il sogno che mai mi aveva colta nel sonno.
Non sono mai stata una sognatrice.
Credere nella realtà va bene
Ma non avere neanche un sogno ti lacera l'anima.
Ed era stato così.
Fino a quel momento

Ritorno primaverile di Bilbo e Baudelaire, di rosa e d'azzurro.

[Nemesis]
Non ho nessun dio, eccetto il Demone Basilisco, sono devota a lui e non posso fare a meno di esserla.
E' nella mia natura.
Sono una prescelta.
Sono una portatrice di malattia e morte, di sofferenza e scompiglio.
Sono un Demone Emerso.
[Nemesis, Francesco Falconi]

Le due entrarono e si avvicinarono alla macchina del caffè e mentre parlavano una voce nuova fece capolino dalla porta d’ingresso, entrambe si voltarono e fu la prima volta che Chanel lo vide, aveva la sua stessa divisa tranne per il giacchetto, era giallo fluo e sul petto, dove lei aveva scritto paramedico lui aveva scritto “medico”.
si avvicinò con un sorriso e porse la mano prima alla ragazza e poi a Chanel
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Eren non riusciva più a capire cosa stesse succedendo. Un attimo prima era a bordo del suo motorino, diretto a casa dopo un'estenuante giornata passata tra le mura dell'università, e quello dopo... non riusciva a ricordare.
«Veloci! Dobbiamo fare presto o il ragazzo non ce la farà!»
Quelle furono le ultime parole che Eren riuscì a percepire tra il fischio delle sue orecchie e il suono squillante della sirena di un'ambulanza. Poi l'oblio lo colse a braccia aperte, nero e viscoso come la pece e soffocante come la morte.
{Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it}