Malec | Divergent!AU
“Eppure, io ero convinto di non avere nulla di speciale.
Schietto, timido, voglio bene ai miei fratelli e ho poca voglia di stare in mezzo alla gente: un normalissimo Candido. Beh, forse non proprio normale, dato che ho fin troppi scheletri nel mio armadio.
La città in cui vivo è divisa in cinque Fazioni, ma non le amo particolarmente: ci limitano, e nel mio caso sono la cosa più scomoda che possa capitarti.
Però se tengo la bocca chiusa non potrà accadermi nulla di male. Giusto?”
Alexander Gideon Lightwood si sbaglia: la sua semplice vita viene completamente stravolta dopo il Test Attitudinale, rendendola quasi come un vero e proprio thriller.
Aggiungete dell'azione, intrighi, cospirazioni e qualche battito cardiaco di troppo.
Che ne verrebbe fuori?

seokjin non sa chi sia il ragazzo con il sistema solare attorno alla testa, ma è dannatamente sicuro che sia un s a c c o carino.
((il primo capitolo è la fanfiction principale ; tutti i capitoli dopo sono piccole ff bonus !))
!! TRADUZIONE !!

"Dicono che grandi occhi raccontino sempre grandi bugie. E' vero, bambino?"
"Solo a chi ne incrocia lo sguardo, non a chi li possiede."
"E tu lasceresti che i tuoi grandi occhi mi tentino con le loro bugie?"
"Dipende."
"Da cosa?"
"Dal divertimento che ne ricaverei da quelle bugie, hyung."
Jeon Jungkook non era un ragazzo comune. I suoi grandi occhi vedevano cose, striscianti di notte sotto ai letti per spaventare nel sonno. Vedeva figure scure, i cui visi putridi gli sorridevano nel buio mentre allungavano le dita scarne per afferrarlo. Quegli occhi erano la sua maledizione e lui non sembrava preoccuparsene. Fino a quando un diario nascosto nel suo zaino non lo invita a recarsi in un paese sperduto di Daegu.
La casa caduta dei Min non sembrava spaventosa tanto quanto il suo insolito proprietario.
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ATTENZIONE: La storia contiene scene macabre e linguaggio forte.
ATTENZIONE PT 2: Se avete sempre voluto leggere una Demons!AU sui bts, prego cliccate sul titolo.
YOONKOOK in the house

[HopeKook]
Voltai lo sguardo verso la spalla che era stata toccata e chi si trovava dietro si me ne approfittò per strapparmi l’album da disegno dalle mani.
[...]
“Aish, il mio naso è davvero così brutto, ragazzino?”
Scattai in piedi e mi ritrovai davanti al ragazzo, in quel momento aveva un espressione che era un misto tra il divertito e l’infastidito.
“Comunque,”- disse restituendomi l’album da disegno – “riguardo al tuo disegno, fa schifo”
[...]
Sorrisi. Era così strano come fino a pochi secondi prima detestavo il ragazzo seduto davanti a me, e come ora avrei voluto passare giorni interi a parlare con lui e tutto questo solo a una stupida frase che probabilmente aveva letto sulla carta dei baci perugina.
[...]
Hoseok mi fissò per qualche secondo negli occhi e in quel momento notai quanto erano belli e profondi i suoi, di occhi.
Avvicinai il mio viso ulteriormente al suo e lo baciai.

Sul fatto che prima o poi i miei genitori si sarebbero separati, ormai era chiaro a tutti. E sinceramente non potevo che esserne felice. Non ne potevo più di sentire mamma e papà litigare in piena notte, schivare oggetti contundenti che volavano già di prima mattina, e poi passare all’ignorarsi per tutta la giornata. Insomma, ne andava della mia sanità mentale.
Di conseguenza era palese che prima o poi si sarebbero lasciati, lo immaginavo. Ma non potevo di certo predire che mamma lasciasse definitivamente il cognome Heartphilia e che si risposasse. Anche se questo avrei dovuto perlomeno sospettarlo, dopotutto Layla sembrava la personificazione della perfezione. Ma la mia fervida immaginazione di scrittrice non poteva arrivare a tanto: mamma non poteva sposarsi con un Dragneel!
Se prima mi sembrava di vivere in una clinica psichiatrica, la mia nuova famiglia decisamente troppo allargata, era praticamente un manicomio…
~
«Scommettiamo che entro la fine dell’anno tu e Natsu vi mettete insieme?» ghignò la mia migliore amica.
Inarcai un sopracciglio. «Scommettiamo che entro la fine dell’anno io quello lo ammazzo?»
«Andata.» Levy mi sorrise divertita.
«La posta in gioco?» chiesi, guardinga.
«La reputazione.» le sue labbra si curvarono in un sorriso sadico.

Chi era quello che vedeva in quell'orribile specchio a forma di stella? Impossibile. Non poteva essere Magnus, Alec era sicuro di... essere Alec.
Si guardò ancora una volta, e poi alzò una mano, pensando che non avrebbe visto niente dallo specchio, invece anche la mano di Magnus riflessa si alzò. Sospirò ancora e poi si diede uno schiaffone fortissimo, che lo avrebbe fatto piangere, se non fosse già stato sul punto di farlo.
Il riflesso fece la stessa cosa.
Non aveva senso, non era possibile, Alec era nel corpo di Magnus?
[..]
“Non ci credo” urlò Magnus dalla finestra.
Si era svegliato alle sette a causa della sveglia partita con ben trenta minuti di anticipo; Presidente non era saltato sul letto a fargli le solite coccole; casa sua che non era più casa sua.
“Cosa cazzo è successo?” urlò di nuovo Magnus, o meglio il suo cervello, dal corpo di Alec.
“Non ne ho la più pallida idea” Alec scosse la testa che non era sua. “Sei nel mio corpo mentre io sono nel tuo.. In più hai uno di quei problemi mattutini che non ho intenzione di...placare. E non so come risolvere la cosa. Dimmi che è un incubo!".

'Harry, viene dalla North Pacific, per lei siamo come immondizia. E' la piccola innocente e ricca biondina che non ha preoccupazioni, eccetto ciò che deve comprare con la sua carta di credito illimitata'. Roteai gli occhi. Sapevo pochissime cose su Scarlet, ma ero sicuro che non fosse così.  'Vuole quei ragazzi che indossano la camicia a quadri e che le possono comprare diamanti senza alcuna ragione. Non ragazzi come noi che, cosa possono offrirle, un pò di droga? Cosa pensi che vorrà? Droga o una collana di diamanti?' 
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''Pensi davvero che potresti convincere Scarlet a dormire con te?'  Zayn chiese con le sopracciglia alzate.  'Yep' 'Ok, scommettiamo'  disse Zayn con un sorriso diabolico.
Avevo 2 mesi. 2 mesi per conquistare la fiducia di Scarlet per poi perderla a causa di una scommessa.
TRADOTTA DA UNA FF AMERICANA, CON OLTRE 800 RECENSIONI.

Una chiacchierata con le amiche, un patto da poter fare solo con lui.
DAL TESTO: - Lucy perché io?-
Mi ha chiamato per nome, significa che è preoccupato e che l'argomento per lui è serio
-Perché sei il mio migliore amico, mi fido di te-
Un silenzio tombale cala nella mia stanza, ed io mi sento morire ma del nulla pentita di averglielo chiesto, sollevo appena gl'occhi, osservandolo di sottecchi noto che ci sta riflettendo e la cosa mi spaventa e mi turba al contempo, mi delude il fatto che io sia così poco appetibile ai suoi occhi, di solito non perde occasione nel "divertirsi" con la ragazza di turno
-Sei certa di poterlo fare?- chiede d'un tratto sorridendo, si solleva dal letto avvicinandosi a me azzerando le distanze
-Mettimi alla prova no?- sbotto io determinata
-La tua è una proposta davvero indecente bimba- dice ammiccando, mettendo in risalto quella fossetta, noto solo ora di quanto sia invitante -Accetto-...

Angeli e demoni stanno combattendo una guerra nel sud. Da qualche parte nel regno di Lawrence un diabolico Re demone governa sulla sua gente. Gli intensi allenamenti che sta dando al figlio, il governare su un intero regno e le discussioni che ha con il demone padrone Crowley mettono molta pressione su Re John, ma ha i suoi angeli schiavi a rendere tutto migliore. Puliscono, cucinano, crescono i piccoli demoni e in ogni caso sono usati come schiavi sessuali.
Ogni demone ha un pensiero fisso, giusto? Così è normale che ogni demone nella contea abbia un angelo assegnato a sé, per fargli fare quello che vuole. Ma a quale costo? Gli angeli si ribelleranno? I demoni troveranno un modo per liberarsi di loro una volta per tutte? O non vogliono liberarsi di loro dato che sono i loro schiavi?
[deamonprince!Dean/angelslave!Castiel]
[Sabriel inclusa]
 

Castiel studia arte. Almeno, questo è quello che dice quando si presenta, chiedendogli di posare per lui.
Dean ha una borsa di studio completa grazie allo sport, non è sicuro di quello che vuole dal futuro ed è segretamente un nerd della letteratura europea.

AU; Destiel; Dean&Castiel --- Chuck è uno scrittore e uno dei suoi romanzi viene trasformato in un'opera teatrale. Dean inizialmente vi recita un po' di controvoglia, finché non trova una rosa in camerino dopo il secondo spettacolo.

Salve a tutti! La vostra Krizia, resuscitata dopo un sacco di tempo, ritorna con una nuova storia e un sacco di idee per le fic già pubblicate! Detto questo, vi propongo una novità. Natsu e Lucy vivono in un universo parallelo, sono adulti e il loro unico problema sembra essere il fatto di vivere entrambi schiavi delle loro emozioni...
“Ehi”
Lucy si stropicciò gli occhi con una mano, portandosi a sedere sul letto mentre con la mano libera continuava a reggere il lenzuolo che ricopriva il suo corpo nudo dalla vista del compagno.
“Buongiorno Natsu”
“Sarebbe un giorno ancora più buono se tu smettessi di coprirti con quel lenzuolo”
Curiosi...? Buona lettura ;)

-Non volevamo farti sentire braccato, Haz- disse a quel punto Liam -Volevamo solo dirti che è normale, che tu ti senta strano, all'idea che Louis sia tornato in città dopo tutti questi anni-
-Strano dici?- sibilò Harry, alzando lo sguardo freddo su di lui -Io mi sento strano quando la cena mi resta sullo stomaco, o quando un libro non finisce come mi aspetto. No, io non mi sento strano, io mi sento fottutamente incazzato- sbattè un pugno sul bancone, in un gesto così poco da lui che i suoi amici trasalirono -Lui non doveva tornare, chiaro? Doveva starsene nel suo mondo, dovunque cazzo fosse, là dove non sono mai riuscito a trovarlo-
-La domanda successiva sarebbe stata chiederti come l'avessi presa, ma direi che sei stato piuttosto chiaro- mormorò Liam a quel punto, nervosamente.
(Harry/Louis) (Zayn/Perrie) (Accenni Liam/Sophia, Harry/Nick)

New York-Mullingar-Ibiza-SanTorini-Parigi
Cinque posti diversi per cinque amiche che separandosi vivranno un' estate diversa, la loro estate.

-BooBear...- mi buttai in ginocchio prendendomi la testa tra le mani e tirandomi i ricci.
-Smettila Harry- disse con tono brusco prendendomi per un polso, strattonandomi e facendomi alzare.
I nostri visi erano vicinissimi, quasi si sfioravano.
-Non mi trattare così ti prego- implorai.
-Hai tutto ciò che vuoi...hai tutto tranne noi....- sussurrò sulle mie labbra prima di farle sue.