Quegli occhi…
Era quasi impossibile sostenerli.
Solo pochi prediletti vi riuscivano.
Era un uomo cupo, silente e poco amichevole.
Tutto il contrario del suo Rufy.
Eppure…non riusciva a non incrociare il suo sguardo freddo…

« OLIVIER ARMSTRONG x SCAR »
Tutti, dal primo all’ultimo monaco Ishvariano, erano impegnati buona parte del giorno nei più disparati compiti per riportare allo splendore originario l’intera regione. Si aprivano scuole e orfanotrofi, si costruivano case, si curavano malati, si assistevano gli invalidi, si restauravano i tempi distrutti dalla guerra e si faceva rinascere l’amore distrutto dall’odio e dalla violenza. Lui stesso, Scar, si concedeva poco tempo per sé stesso, se non per le sue preghiere e le sue invocazioni di perdono quotidiane.
Chi poteva essere, in una giornata del genere, a far visita solenne al Gran Sacerdote di Ishval?
«Guarda chi si rivede!» quella voce fragorosa ed energica, quell’inconfondibile accento nordico.
Ghiaccio e fiamma, come i loro occhi.
Inscindibili e opposti.
Si può vivere solo di sé stessi? Si può vivere senza sentimento alcuno?
~ And I’ve always lived like this, keeping it comfortable,
distance, and up until now I’d sworn to myself that I’m content with loneliness...
Because none of it was ever worth the risk, but you are the only exception.
[Paramore]

E se la perfezione a cui tanto aspiri fosse molto più vicina di ciò che pensi, Shirou?
Seconda oneshot shonen-ai di Inazuma, stavola una Shirou X Gouenji. Anche se questa mi soddisfa meno rispetto a quell'altra... Enjoy!

[Cherrybomb]
Una serata come tante, una pasticca diversa dal solito, i Luke e Malachy di sempre.
Una pwp senza pretese.
*
Si può dedicare una pwp? Bha. Tanto so che ShadeFlash non si scandalizza, sopratutto stasera. Per te e il tuo "animalescamente" :)

"Codardo"
Non credeva che un bimbo, di appena tredici anni, fosse capace di fare simile cosa.
Non che a lui importasse.
Lo considerava viziato e troppo esigente!

Nata con la testa che esplodeva di rumore e le gambe che non smettevano di muoversi.

Non si sapeva proprio spiegare perché quella ragazza riuscisse a tranquillizzarlo e allo stesso tempo renderlo consapevole della parte peggiore di se.
Lei nella sua perfezione riusciva solo a renderlo ancora più inadeguato.
Sbagliato.
Eppure non riusciva a farne a meno.
Come respirare durante un incendio.
Sapere di non poterlo fare ma avere comunque la necessità di farlo.
La Granger era come quell’aria che gli mancava e che non poteva respirare.
Che non avrebbe mai potuto respirare. Che non si meritava di respirare.
Questa storia ha partecipato, classificandosi nona, al contest indetto da Fabi_Fabi, "Battleship - costruisci il tuo pacchetto" nel Forum di EFP.

"What I don’t deserve
The blood of innocence burning in the skies...”
Jill, partner, brucerai per sempre nel mio cuore.

Molti credono che la paura dell’oscurità sia dovuta al non sapere ciò che vi si nasconde,
in realtà pochi sanno che è colpa della luce.

Gli ultimi istanti della vita di Raptor, bruciato da un amore che non ha mai conosciuto.

(spoiler 2x09)
Eric, Godric, Sookie. E il sole che sta per giungere. Piccola riflessione su Eric e il suo dolore veemente.
"Le lacrime cadono rigandoti le guance – eppure non le percepisci nemmeno: è da tempo che la tua pelle non conosce più quelle piccole perle sanguigne che scivolano via per la sofferenza."

Ormai era come ipnotizzata da lui, come se oltre ai suoi occhi potesse vedere ciò che agli altri non era permesso vedere. Ed era così. Lei vedeva l’Inferno. Cominciava ad essere attratta da quella visione, vedeva milioni e milioni di persone immortali, prese nel fiore degli anni come lei e che conservavano tutta la loro bellezza e la loro giovinezza. ‘Tutto ciò che hanno, non lo perderanno mai, Alexis, io ho colto l’occasione e ora ho ciò che voglio, ora posso avere te’. Non rinunciare a ciò che ti sto offrendo. Erano le parole che le aveva detto mentre lei osservava rapita quello scenario di dolore ma di gioia.

“Lei è un pervertito!” urlò Edward, quando tornarono a guardarsi negli occhi.
“E non vuoi fare contento questo pervertito sul letto di morte?”.
“Cazzo” lo interruppe, puntando la schiena all’indietro come un gatto.
“E, comunque…” Roy balbettava, soffriva “… sono un pervertito che ti ama”.
“Dio, che scusa di merda”.
Roy x Edward