Niente. Solo un sogno -un delirio- e Severus Piton.
È autunno, dopotutto.
Classificatasi seconda al Planets' contest di Bubi.

«Infatti la mia osservazione sulla segretezza si riferiva esclusivamente all’aggettivo citato poc’anzi; e nemmeno quello sarebbe poi tanto rischioso, non dopo che la tua imperdonabile sconsideratezza nel trattare di Charles Augustus Milverton passò completamente sotto silenzio. Il paragrafo al quale mi riferisco ha però un problema di diversa natura: mostra un’immagine del tutto distorta di me.»

Avete presente quelle ore di lezione che non passano mai?.. ecco.. durante una di quelle ore è nata questa cosa. Sono personalissimi pensieri riguardanti i danni celebrali subiti a seguito di incontri con persone non troppo normale a mio parere..xD non ci avete capito niente immagino.. ma per chiarimenti vi rimando alla storia..xD A presto!!

Raccolta di drabbles/flashfics a tema quarantena. Perché la sanità mentale è messa a dura prova, in questo periodo.

Un'introduzione donerebbe a questa mirabolante opera un pizzico di senso in più, ed è per questo motivo che non ve ne sarà una.

Una notte insonne, Archie inizia a dare di matto nella mia testa e ... ecco qui il risultato!

Una favola che ha come protagonisti Harry e Draco, ovviamente. Harry è la Cenerentola della situazione, ma Draco non è il solito principe!Il tutto è ambientato in un'atmosfera di puro delirio fiabesco con rimandi ai racconti disneyani, con una piccola citazione dreamworkiana, più famosi.
< Dicevamo? Oh sì, Draco agitò la sua bella bacchetta con molta grazia. Quella sera chi si lagnava era un ragazzo dai capelli neri. Non c’erano voluti incantesimi per gli addominali. Si chiamava Harry, sembrava diverso dai soliti tristi sguatteri. Aveva un’aria più elegante, più attraente. E quando aveva ultimato la sua magia, gli aveva rivolto un sorriso smagliante da pubblicità di dentifrici. Ovviamente se solo ci fossero pubblicità di dentifrici nei cartoni animati.>

Una piccola poesia, dedicata al personaggio della Rowling che più ispira la mia fantasia...

non ci resta che ripetere al’infinito la stessa frase per amore della fantasia .

“È pazzo, dottore?”; fu talmente imprevista che W. non poté fare a meno di domandare: “Chi?”, mentre il suo collo si allungava di diversi metri ed assumeva una tenue sfumatura blu
cianosi.
“Mio figlio”

Stralcio di pensiero

Trascinereste mai un bellicoso mezzodemone dell'epoca Sengoku alla festa di compleanno della vostra migliore amica, con l'intento di spacciarlo per un normalissimo essere umano?...

Una banca. Uno psicopatico. Una motosega.