Dormivo, di un sonno profondo, ti stavo sognando ed ero contento, poi un forte boato cambiò per sempre la mia vita ... la distrusse.
Eccomi di nuovo qui, spero che anche questa vi piaccia!!!

Un enorme meteorite chiamato Kassandra 114 si sta avvicinando inesorabilmente alla Terra. Il mondo è nel panico, sembra che non ci sia più un domani. Ma sarà veramente così?

Filtra, lo desidero.
Viaggia, ti prego.
Naviga tra gli spazi, ti prego.
Fatti strada, ti prego.
Combatti, ti prego.
Resisti, ti prego.
Arriva, ti prego.

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è sentito intrappolato. Circondato da mura (in questo caso di marmo), spesse e dure, che ti soffocano. Ognuno di noi ha lottato per abbatterle.
Cosa succederebbe se qualcuno decidesse di arrendersi? Se smettesse di lottare?
 
Mini- Drabble scritta in un momento di pura apatia, quando i pensieri sfuggono di mano e… si arriva a questo xD… Buona lettura :)

[Spoiler] Dovevano sconfiggere Byakuran.
Per il Decimo.
Per suo padre.

Lavi e Kanda si risvegliano in posti in cui non ricordano di essere stati, e con orrore si rendono conto che il mondo intorno a loro è cambiato. Cercando ognuno di scoprire cosa è successo all'altro si ritroveranno a cedere ai propri sentimenti, risucchiati nel vortice degli eventi. Questo li porterà a vivere qualcosa che non avrebbero dovuto, peggiorando la situazione.
[Yaoi LaviYuu, come sempre.]
[Fanfiction Classificata 1° al Contest "Le 22 Stelle" indetto da souseiseki sul Forum di EFP]
[Fanfiction Classificata 2° e Vincitrice del premio "Originalità" al Contest "Le Sette Barriere Psichiche" indetto da My8Rose e giudicato da Bimba_Chic_Aiko sul Forum di EFP]
[Fanfiction Classificata 3° e Vincitrice del premio "Personaggi" al Contest "Da una Citazione" indetto da Ribrib20 sul Forum di EFP]
[Fanfiction Classificata 3° al Contest "Distopie - Futuro Alternativo" indetto da Rota23 sul Forum di EFP]

Fitta lama di un rasoio
Piegata in due dall'orrore
dei miei globuli rossi
Quando io voglio non posso
E tra le realtà promesse
Lì giacciono i sassi
Quelli sono Sempre gli stessi
E poi contali, sono i passi
Verso madre Demenza,
I sassi sono la mia scienza.
I sassi sono il futuro.
Il mio cervello è un muro.
Vaffanculo.

Era una di quelle sere tranquille. I vari impegni di lavoro conclusi, ora poteva stare a casa a rilassarsi sul divano, guardando qualcosa di poco impegnativo, sonnecchiando. Sho Sakurai amava quei momenti di relax, starsene in panciolle dopo tanto lavoro.

-Nome: Emily
-Patologie: Schizofrenia

I mostri possono avere molte forme.
Non è detto che il mostro sotto al letto sia orrendo, viscido e spaventoso.
Qualche volta è un vecchietto che ti offre una caramella, qualche volta una amica dai falsi sorrisi, a volte può essere un tuo parente.
I mostri hanno molti volti.
Qualche volta, hanno pelle di pesca, occhi dolci e fragili e una voce vellutata, ma tutti hanno una cosa in comune: percepiscono le debolezze dell' animo umano, i suoi peccati, e si ergono a giudici delle proprie prede.
Qualche volta, i mostri sono dentro di noi.
Nathan e Michael, coinquilini, l'uno l'opposto dell' altro.
Se Nathan esce da un passato difficile e combattuto, è schivo ed associale, Michael è solare, popolare, sorridente, gentile.
Ma cosa si nasconde dietro a quegli (apparentemente) innocenti sorrisi?
Una piccola one shot con finale a sorpresa, che scava all' interno dell' animo umano.
QUINTA CLASSIFICATA AL CONTEST: "Malia: il canto delle sirene" indetto da Yuko Chan sul forum di EFP

Non è semplice vivere con una persona del genere.
Ma l'importante è non ridere a voce troppo alta.
[AkaKuro, in un futuro non ben precisato]

I nostri eroi avranno a che fare con un problema che nemmeno il più temerario riuscirebbe a fronteggiare...

"I can't remember the last time I've seen my own eyes, or the color of my skin.
Do you know what it's like to feel ugly all the time?"
A volte riuscivo ad acquistare lucidità, una scarsa cognizione del tempo e del luogo che mi permetteva semplici riflessioni sul mio stato nel lasso di pochi minuti delucidanti. “Cosa mi sto facendo?” mi ponevo quasi sempre domande stupide e scontate. Ma in realtà non mi sentivo malata. Forse ne ero veramente convinta - stavo bene, mi sentivo bene, sarei stata bene. Che assurda bugia.

Eravamo migliori amici, ma quando avevamo undici anni lei è sparita, lasciandomi solo il suo ricordo.
Ora che ho diciotto anni ho scoperto che lei non è sparita, è sempre stata nella stessa città.
E ora mi trovo qui, davanti a questo edificio dove è stata rinchiusa.

-Ciao Kat…-
-Oh, Harry. E’ da tanto che non mi vieni a trovare-
-Si, sai com’è… Il mio lavoro occupa molto tempo…-
-Già, essere un cantante di fama mondiale ruba molto tempo anche per venire a trovare la persona con cui hai vissuto per quasi tutta la tua vita!-