«Stai facendo di tutto per convincermi a darti ragione.»
«Ma proprio no.»
«Un susseguirsi di tragedie?»
«Mai dire mai.»
Elena si concesse un minuto di pausa, non tanto perché stesse considerando le parole di Atsushi ma perché voleva fargli credere che lo stesse facendo. Dall’altra parte del minuto, Elena scrollò le spalle. «Non penso di essere così sfortunata.»
Qualsiasi cosa ci fosse nel suo futuro, non poteva essere così tragico.
Elena, Atsushi, le bugie e le assenze.
(O anche: dovrei dire ‘Buon Natale, buone feste e tante care cose’, ma qui c’è solo angst.)
‣ Storia partecipante al Calendario dell’avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna.
‣ Storia candidata agli Oscar della Penna 2025 indetti sul forum Ferisce la penna.

Papà

Svegliarsi in un mondo vuoto e silenzioso. Esiste un incubo peggiore dell'essere totalmente in solitudine?

È il suo alone, una vampa di candore abbagliante, che ti ferisce gli occhi.
È un’isola, quel letto, al centro di una fluttuante dissolvenza in toni di bianco.
Bianche lenzuola, bianche pareti, bianchi teli protettivi su bianchi mobili pieni di angoli. Il guizzo bianco dei suoi denti, mentre arriccia le labbra in quel suo sorriso sghembo.
[a Deb ♥ ~ Slash - 400 parole]

Louis conosce la bellezza: la combinazione di qualità che soddisfa i sensi estetici. Egli crea quella combinazione ogni giorno nei vestiti, li disegna mentre studi moda all’UNI. Il taglio del disegno, il colore del tessuto, la complessità della cucitura, unite insieme per creare qualcosa di stupefacente. Fino a che lo studente che studia scienze, con le gambe lunghe e un sorriso con delle favolose fossette, accetta di fare il modello per lui. Louis trova così la bellezza in persona. Harry pensa solo che Louis abbia bisogno di qualcuno che gli faccia vedere quanto è bello.

Difficile capirci qualcosa. Distopia. Necessario andare a sentimento. E sospendere l'incredulità.

Una breve immersione nella frustrazione e nella disperazione di Teru Mikami, il 28 gennaio, in uno stanzone ghiacciato, spettatore di un dio che muore.

Dal testo. I had all and then most of you, some and now none of you
Take me back, to the night we met.
Quanto facevano male quelle parole. Aveva riascoltato quella canzone un'infinità di volte. Ed era proprio come diceva la canzone. " Avevo tutto di te, poi la gran parte, poi qualcosa e infine nulla di te. Riportatemi indietro, alla notte in cui ci incontrammo. "
Solo il tempo le avrebbe dato le giuste risposte.
Non era più amore.

Gilderoy Allock si era estinto nel mistero di un incantesimo.
Un involucro vuoto leggeva lettere inviategli da perfetti sconosciuti.
Non aveva idea di chi fossero o del perché lo amassero così tanto, ma sapeva che non lo avrebbero mai abbandonato
{Drabble partecipante al contest "Crying with the drabbles - Seconda Edizione" indetto da Alyssia Black}

"Mu, non mi riconosci?"
Questa notte è venuto da me un fantasma.

Spoiler 4x23
"Ti ho ripetuto che ti amo, ma evidentemente per te non è abbastanza."

Spoiler 4x23
Questa storia è il continuo di "Dissolversi..."
"Non ho potuto non scrivere i pensieri di Kate, dopo aver visto il promo della 5x01
Continuo a guardarti dormire.
Seguo il tuo profilo con lo sguardo, le pieghe della pelle del tuo viso stropicciate contro il cuscino, la tua espressione serena."

[Post 1x13]
Ormai Simon non sapeva più chi – o cosa – fosse. Non era umano, quello era certo, ma non era nemmeno un vampiro – non uno vero. Di giorno si rintanava nella sua camera a fissare il soffitto e di notte si aggirava per le strade senza sapere bene cosa fare.

Una storia sulla compresisone temporale. Quando le realtà si sovrappongono,è difficile capire cosa è reale.

La fine di un amore.