Sei una strana miscela di conforto e dolore, tutto insieme. Sei, per esempio, lo yogurt scaduto nel mio frigo quando non ho voglia di vivere.
Sei anche i calzini usati con i quali zampetto in giro.
Sei la casa che respiro e l’aria che vivo.

« E tu pensi che io non abbia le palle per cospargerti di marmellata? » aveva chiesto immergendo due dita nel barattolo e spalmandole poi sulle labbra del ragazzo.
Quello aveva annuito, passandosi la lingua sulle labbra e catturando tutta la confettura che poteva.
« Eh, no! Quella marmellata era la mia! » aveva cinguettato, spalmandola nuovamente sulle sue labbra.
Gli aveva baciato le labbra, le aveva succhiate, mordicchiando leggermente.
« Perché le cose hanno un altro sapore al contatto con la tua pelle? »
« Perché io le rendo migliori, ovvio. » aveva esclamato con aria spavalda nonostante fosse diventato rosso, rosso quasi quanto le ciliegie.
« Direi che potresti anche smetterla di tirartela così... »
Brian aveva scosso la testa.
« Non è nel mio stile, Vee. » aveva esclamato con sufficienza « Ma non dovevi cospargermi di marmellata, o sbaglio? »

Questa shot partecipa all'iniziativa 2010 : A year together del Collection of Starlight. I pensieri della Kris mentre ammira bellamente il suo Robert che dorme mentre sono a letto *_*

E se la mamma prendesse carta e penna e facesse uscire fuori tutti i suoi ricordi? Ricordi di te, di lui...di voi?
"I sogni son desideri di felicità" dice Cenerentola.
Sognare non ha mai fatto male a nessuno. E' anche gratis.

Come vi sentireste se la persona che amate, oltre ad essere del vostro sesso, fosse uno spietato stronzo?
E' questo il problema del piccolo Kyle, un ragazzino alle prime armi con la propria sessualità e con un migliore amico un po' "problematico".

L'amore è speranza. Bisogna crederci, sino alla fine. Anche se sembra impossibile.

Lo guardai negli occhi, ormai pieni di lacrime, mi era mancato, come potrebbe mancare il sole all' estate o la pioggia all' inverno, LUI era il mio primo amore, e l’unico. Fanculo a tutti, io lo amo.

-Non esattamente- sussurro ai suoi capelli, riprendendomi da quello stato catatonico. –Mi piace qualcuno.- preciso. –Ha gli occhi più belli del mondo, la voce cristallina ed i capelli pieni di riccioli. E’ la perfezione: non perché lo vedono così i miei occhi innamorati, è oggettivo.- faccio una pausa, ha ancora il volto premuto sul mio petto. Vorrei vedere i suoi occhi. –Ed è il mio chitarrista preferito.-

Questa storia parla dell'amore del principe di Asgard Loki e della sua vecchia amica d'infanzia Bisù che per un periodo di 10 anni ha vissuto sulla terra per seguire i genitori a cui era stato dato un ordine dal re di Asgard, Odino. Quando Bisù tornerà su Asgard si innamorerà del suo vecchio amico Loki. "Ci eravamo isolati in una dimensione tutta nostra. Eravamo così vicini eppure così lontani, eravamo soli eppure tutti ci fissavano, i nostri occhi facevano l’amore ma i nostri corpi non si sfioravano"
(scusate per la mia inesperienza ma è la prima FF che scrivo, spero che vi piaccia)

finale alternativo della Long 'Unlucky in love.'

Mi chiamo Naminè e sono un nessuno.
Non posso provare emozioni... O si?

Essendo fallita la terapia, mi misero sotto antidepressivi facendomeli ingerire a forza assieme al cibo, ma non potevano controllarmi 24 ore su 24, no? Così adottai la tecnica delle due dita in gola e non appena mi lasciavano libero correvo in bagno per liberarmi di tutto quello -molto poco, ovviamente- che avevo ingerito contro le mie volontà.
Più il tempo passava, più il mio corpo cedeva. Le braccia erano pressoché inesistenti, come le gambe, il viso letteralmente scavato e persino i capelli persero quel bel colorito che prima possedevano, divenendo spenti, come tutto il resto del corpo, come la mia anima.
Però io continuavo a farmi schifo e non notavo tutti quei cambiamenti, non capivo quanto quell'autodistruzione gravava sulla mia vita: volevo cambiare e ancora non ci ero riuscito. Volevo che il Kim Kibum di prima non esistesse più, volevo essere completamente diverso, mi facevo ribrezzo.
[JongKey]

"«Non è il mio eroe!» “Oh, eccome se lo è! È molto di più, è il punto di riferimento, la mia ancora di salvezza.” "
Piccola shot che ci porta indietro di qualche anno, quando Kate Beckett e Richard Castle erano ancora semplicemente Kate Beckett e Richard Castle e non "A writer and his muse".

'Mamma.. ti posso chiedere una cosa?'
'Si..' gli risposi.
'Chi era il tuo idolo da giovane?' chiese
Sorrisi rispondendogli 'Justin Bieber'
'Papà era il tuo idolo?' mi chiese.

Il castano aveva osservato la scena dal suo posto accanto ad Harry e vedendo Zayn triste e pensieroso sul divano, abbassò lo sguardo. Sapeva che il ragazzo era giù di morale per colpa sua e questo non faceva altro che farlo star peggio, più di quanto non stesse.