“No Spence, io voglio farlo, non posso continuare a farmi del male, non posso continuare a soffrire per lui, il mio cuore è abbastanza distrutto e se continuerò così non riuscirà ad andare avanti”.

[Berlin]- Lis.
- Sì, Timo?
- Sei tutto ciò che mi rimane, tu… Tu non poi andare via! – si alzò, le braccia lungo i fianchi, le lacrime agli occhi. – Sei la mia migliore amica… Chi ci sarà con me? Chi mi farà ridere? E Abel… Io non sono come te e Michael, non sarò mai in grado di esserlo. Ti prego, Lis. Io…
Lisbeth sospirò, abbassando lo sguardo. – Timo, calmati.
- No, Lis. Non ci riesco. Impazzirò, cazzo.
- Tu sei forte, non è vero che impazzirai.
- Io non sono forte! – l’urlo riecheggiò per tutta la Spree. Una lacrima scese dagli occhi di entrambi. – Io… Io ho paura, Lisbeth. Se ne sono andati tutti. Mamma, Rolf, quello stronzo codardo di mio padre, Michael… Gregor. – pronunciare quel nome gli fece ancora più male. – Non puoi sparire anche tu. Non sparire…
Il ragazzo tornò a sedersi, le ginocchia al petto, la testa tra di esse. – Io non sono forte. Siete voi a credere che io lo sia.
BROTP Timo/Lisbeth.
Li adoro.
Advice: leggete ascoltando "New Ways" dei Daughter.
Enjoy

Una lettera di Marinette per Adrien, potrà mai cambiare qualcosa?
Storia partecipante al contest #caromiraculertiscrivo

- Non mi toccare Conor
- voglio solo aiutarti
- lo so, ma non ce la faccio, perdonami
Difficile fare un introduzione in una storia così..
Per capire meglio, leggimi

Era buffo come fossi arrivata su quel letto di ospedale tremante, mia madre mi guardava con lo sguardo perso, non aveva mai visto la situazione così, in modo così realistico.
Probabilmente pensava ai pericoli per quel ragazzo che non poteva dire di aver avuto un figlio, se qualcuno lo avesse scoperto il suo lavoro sarebbe saltato.
Nessuno avrebbe ben capito che a soffrirne di più ero io, ma d’altronde chi ero per mettermi contro di lui, la sua fama confronto alla mia misera vita, era frustrante.
La cosa peggiore era che ricordavo tutto alla perfezione.

Evvai con gli scritti estremamente depressi! Ma non spaventatevi, sono solo 269 parole.
Vegeta - mi duole dirlo - in questa scena si abbandonerà a un triste destino tra le serrate braccia di Goku. Enjoy!

Episodio 6X14 "Difficile da dimenticare".
Spike si trova nella sua cripta con gli occhi fissi sulle pagine di un vecchio libro, mentre una voce silenziosa si leva nel vento, portando alle sue orecchie verità inattaccabili.
"Povero Spike. Siedi in un angolo della cripta come fosse casa tua. Ma non lo è, vampiro. La brezza della scura notte ti scandisce la negazione in modo chiaro, quasi derisorio, perché è sotto un metro di umido terreno il posto in cui dovresti dimorare. Non fra pareti di pietra."
Buona lettura!

Aveva avuto il pretesto per uccidermi due volte, ma non lo aveva fatto.
[VMIN]

Era un dato di fatto: la settimana appena conclusasi non era stata delle migliori per il Cancro.
Secondo dato di fatto: anche quella che stava per iniziare non prometteva particolarmente bene.
Ultimo, non per importanza, dato di fatto: l’oroscopo, come sempre, aveva ragione.
[dedicata a Pampa ♥]

Un altro spoiler per chi non ha visto la terza puntata dell'ottava stagione. Io vi ho avvisati xD u.u

❝Io sono un essere umano!❞
❝Non più.❞

"Piove ormai da ore. Il suono delle campane appare funesto, un richiamo della morte per i molti che dovranno seguirla. Quelle campane suonano ogni giorno, anche nei giorni di sole.
Anche nei giorni di pace."

fanfic per il mio amore gaara .... alcune riflessioni...

«Hai intenzione di dirmi il tuo nome o no?».
A quella richiesta, gli occhi del ragazzo l’abbandonarono nuovamente, lasciandola sola e stordita. «No, sinceramente», quasi borbottò, prendendo il primo sorso di quello che si ostinava a definire drink.
Alexa si sforzò di non arricciare il naso con aria infastidita. «Vedi che sei un gran maleducato, allora?», chiese poi, piegando le labbra carnose in un grosso sorriso – l’ennesimo.
Sperava che il suo tono fintamente indispettito potesse bastarle a riattirare su di sé quegli occhi meravigliosi, ma quella volta il ragazzo che le sedeva al fianco decise di non darle più soddisfazioni. «Come ti pare», snocciolò semplicemente a bassa voce, giocando a rincorrere goccioline di condensa sul bicchiere freddo con la punta delle dita lunghe e affusolate.
Per un lungo attimo, Alexa si perse ad osservarle, immaginando fin troppo vividamente la sensazione che quegli stessi polpastrelli avrebbero potuto farle se premuti forte sulla pelle sensibile dei suoi fianchi larghi o anche sulle sue labbra schiuse nell’attesa spasmodica di un bacio che sapeva però avrebbe tardato ad arrivare.
[...]
«Puoi chiamarmi come vuoi, Occhi Belli», gli concesse. «O dovrei dire Zayn?».

Con domani termina l'ennesimo tour in giro per il mondo: un po' in America, un po' in Europa, poi si torna in America, poi si torna in Europa... Un ciclo continuo che dura per un anno buono.