Una poesia sulla neve, fatta quando avevo 9 anni. Nient'altro.

Salve a tutti!
Oggi ricompaio con la mia prima crossover nell'Universo di EFP. Spero tanto vi piaccia. :)
"Faceva freddo. Molto freddo. Il respiro di tre giovani si condensava in morbide nuvolette di vapore.
Era mattino presto e la brina ricopriva i prati del parco come una collana di perle.
Alla ragazza non era stato facile convincere Ezio e il Dottore a fare una passeggiata con lei nel parco alle sei di mattina. Solo che non voleva stare sola alla vigilia di Natale."
Un piccolo appunto: NON HA ALCUNA IMPORTANZA se non conoscete Doctor Who. Il personaggio sopra citato (il Dottore) non farà spoiler di alcun genere. Garantito.
Spero in recensioni numerose e sopratutto positive!

Sulla base Beta-013, il corpo debole e la salute cagionevole di Kay la condannavano ad una delle caste meno privilegiate -per non dire più bistrattate- della società. Essere malati, su Beta-013, era sinonimo di debolezza e meschinità; voleva dire essere un Outsider. Non avrebbe mai potuto amare qualcuno, mai e poi mai.
E non avrebbe mai potuto toccare la neve.

Tratto dal Testo
“Sai InuYasha, so cosa si prova” dico a un tratto.
“Di cosa stai parlano?” chiede.
“So cosa si prova a essere chiamata mamma”.
Solleva il mento per voltarsi verso di me, mentre non distolgo lo sguardo dalla neve.
“Come fai a saperlo” chiede curioso.
“Perché una volta ho avuto un figlio”

Coppia: TsukiKage (TsukishimaxKageyama)
Dal testo:
"Neve.
Non era la prima volta che Kageyama la vedeva, ma era la prima volta che la paragonava ad una “storia d'amore”, ovvero la sua. Perché sì, il suo rapporto con Tsukishima era come la neve: freddo, instabile e semplice."

"Le parole evocano spesso ricordi, sentimenti, emozioni, fantasie. Scegli tra quelle proposte qui di seguito quella che preferisci e costruisci il tuo tema stabilendo il titolo che ti sembra più adatto: MARE - RISPETTO - NATURA - INVERNO"
Questa storia nasce per un tema.
Dopo mezz'ora passata a fissare il cielo azzurro fuori dalla finestra, ecco che nella mia mente scocca una scintilla. La prima frase, e quella conclusiva. Poi tutto è venuto naturale.
L'ultima parola è quella che ho scelto, e da qui nasce Neve.

shottina molto pucciosa kiba/hinata ^^ (scusa la scarsa fantasia ma ultimamente oido le sinitesi )

Neve
Una canzone stupenda di marco Mengoni mi ha dato ispirazione a questa poesia
Mentre la ascoltavo mi e venuta in mente
Dedicata al periodo che sto vivendo ora

Mai avrebbe immaginato che potesse lasciarsi travolgere in quel modo... desiderava solo che quegli attimi insieme potessero durare in eterno. Ma erano solo attimi, tanto rari... così intensi.

[Storia classificata V al contest "L'Olimpo" di Vogue, vincendo anche il premio Originalità] Un week end romantico. La neve che sembra rovinare tutti i loro piani. La voglia di realizzare tutti i propri desideri.

"«Cosa c’è? Non ti piace la neve, Malfoy?» il biondo fece una smorfia a metà tra il disgustato e l’arrabbiato, reclinando appena gli angoli della bocca e cercando, invano, di scostare dai propri capelli quei fiocchi di ghiaccio che vi erano ricaduti sopra. Erano umidi, freddi, e gli rendevano la pelle appiccicosa: Draco Malfoy aveva una vera e propria repulsione verso la neve, tanto più se questa gli veniva letteralmente spalmata addosso da una nata babbana troppo allegra."
[Fanfiction partecipante al "The One Hundred Prompt Challenge" con il prompt 18. Neve]

Finn è nato a nuova vita quando ha lasciato l'ordine, quando è diventato la persona che è adesso. La neve cade e lo trasforma in qualcosa di splendido, candido e brillante.

Neve.

"Ma per me rimani l’uomo perfetto,anche con la tua immensa sbadataggine,la tua permalosità,la tua impulsività,le tue orecchie rosse…tutto questo ti ha reso il mio principe azzurro… Continua a nevicare… Dolci petali scendono leggeri e si posano sulla mia pancia,il mio pancione… Vorrei proprio che tu potessi vedermi adesso…sembro una mongolfiera… Ci credi?...sono già arrivata ai 9 mesi…"

Nevicava.
Fiocchi enormi e bianchi cadevano lentamente e innevavano il terreno.
Faceva freddo e nessuno si azzardava ad uscire.
Jimmy Page era chiuso nello studio di registrazione.
Ore prima aveva programmato di tornarsene a casa, peccato che la neve avesse cambiato i suoi piani.