-Dal Cap.15-
...Kuroobi si preparava per un altro attacco devastante, i suoi occhi fissi nei miei, senza alcun segno di esitazione. "Gyojin Karate: Yabusame!" gridò, e le sue mani si mossero come frecce, puntando a colpirmi con la velocità e la precisione di uno squalo in caccia. Potevo sentire la pressione dell'aria mentre le sue mani si avvicinavano, ma non mi feci intimidire.
Con una combinazione di forza e agilità, contrattaccai. I miei pugni si muovevano come l'acqua, assorbendo l'energia dei suoi attacchi e restituendola con colpi fluidi e imprevedibili. La nostra lotta divenne una sfida di resistenza e abilità, con nessuno dei due che cedeva terreno. Ogni colpo che scambiavamo era un messaggio, un dialogo tra guerrieri che si rispettavano e che si spingevano oltre i propri limiti.
"Non dimenticare che mi ha allenato Jinbe in persona," dissi, con un sorriso divertito mentre bloccavo uno dei suoi attacchi con una parata precisa.
Kuroobi non rispose a parole, ma il rispetto nei suoi occhi era evidente. Il suo sguardo diceva tutto: riconosceva la mia forza, il mio impegno, e sapeva che non ero più la stessa Yume di un tempo. E mentre continuavamo a combattere, sentii...