Era domenica e Yuugi Mouto non poteva di certo starsene in casa a studiare strategia o, tantomeno, studiare. Aveva deciso di fare un giro in città, ma se ne pentì amaramente. Yami infatti, piantava i piedi a terra (si fa per dire) davanti ogni negozio, costringendo anche il suo partner a farmarsi.
"Hey Aibou," lo chiamò lo spirito "Guarda!" disse, indicando qualcosa nella vetrina di un negozio dall' allegra insegna colorata...
Questa e' la mia seconda fic e... non ho la ben che più minima idea di come abbia fatto la mia mente malata a farsela venire...
A voi i commenti!

Ciao a tutti!
Non fatevi ingannare dal titolo! Non sono impazzita!
Se anche voi come Thorin non siete dei botanici allora vi consiglio di godervi questa one shot, che racconta un piccolo episodio della vita quotidiana di Bilbo e Thorin.
Una buona lettura.

Quando si perde qualcuno che si ama, si cerca in ogni modo di far finta che non sia vero. I personaggi appartengono a J.K.Rowling, la storia non ha scopo di lucro

Lee, Fred e George creano un po’ di scompiglio tra gli studenti con le loro Orecchie Oblunghe. Lee si distacca accidentalmente dal gruppetto e si imbatte nel professor Piton. Tra i due nasce una breve discussione che si sarebbe conclusa con una punizione per Lee, se Fred e George non fossero intervenuti in suo aiuto.
Fanfic classificatasi prima al contest "Conversazioni fuori dal comune" indetto da Ystava =D

Spoiler dell ultimo episodio!
Eji è tornato in Giappone, ha un regalo per Ash... Ma la realtà purtroppo è un'altra ...

"-Pensavo ad un modo alternativo per scambiarci le ragazze...- confessò George, restando sdraiato a fissare il soffitto, illuminato dalla debole luce dell’alba. La fasciatura all'orecchio era piuttosto fastidiosa e la ferita gli provocava prurito, ma per fortuna il dolore era diminuito, grazie al misto di erbe che Molly gli aveva fatto trangugiare. -Dici che con la Polisucco sarei completamente uguale a te?-."
Missing Moment ambientato nel settimo libro, dopo che George ha perso l'orecchio. Buona lettura a tutti, fatemi sapere cosa ne pensate, bacioni, Hermione92.

Non si accorse delle lacrime calde e salate che gli scorrevano troppo veloci sulle guance e che sembravano non avere mai fine, non si accorse neppure di stare urlando a squarciagola a pieni polmoni, ancora troppo incredulo e spaventato per ciò che era appena successo. L’unica cosa di cui era cosciente, l’unica cosa che desiderava più di ogni altra cosa era Juvia; Juvia stretta a sé, in una morsa talmente stritolante come se la ragazza potesse entrare in lui. “Juvia è già entrata in te” gli ricordò la sua mente fredda, ed istintivamente le sue mani si serrarono violentemente su quelle di lei, talmente tanto che le avrebbe provocato dolore se fosse stata cosciente. Fu un impulso improvviso e scatenato dal terrore più puro: l’unica cosa che sapeva era che non riusciva ad immaginarsi una vita nella quale lei non fosse presente.
SPOILER CAPITOLO 499!

"Tutte le foto erano lì, nel cruscotto, dove le aveva lasciate, aspettando di essere guardate da occhi che non dovevano più essere solo i suoi."
Una Flashfic di 351 parole ambientata nel personalissimo universo dei BTS, quello dei loro MV.

Gli abitanti di quel posto non sapevano molte cose sui Janko, tranne che erano di origini giapponesi e che il più anziano, il signor Matsumoto, era arrivato in America molti anni fa, con sua moglie e le sue tre figlie. Poco più tardi però, la signora Yoshiko era morta a causa di una malattia, si diceva che avesse troppa nostalgia della sua terra d’origine, ma nessuno versò una lacrima per lei, né se ne interessò. Anzi, la maggior parte della gente in quella città pensava quasi che fosse stato un bene la morte della signora Janko, perché era una donna anormale. Giravano strane voci su quella famiglia, molti pensavano che fossero una misteriosa setta satanica, con poteri terribili, e che fossero in grado di chissà quali cose. Insomma, i Janko non furono mai ben visti fin dal loro arrivo, ma la situazione era veramente peggiorata qualche anno prima, quando decisero di mettersi contro tutti quanti per loro scelta…

Non gli era rimasta ormai alcuna ragione per vivere e questa consapevolezza, invece di ristagnare nel suo animo come un morbo, così come aveva fatto sino ad allora, gli trasmetteva un senso di pace che pensava di aver dimenticato tanto tempo addietro.
E i fievoli respiri del corpo accanto al suo sembravano volergli dire che il suo compagno provava quella stessa serenità.
[Piccola flash-fic, priva di alcuna pretesa. Per maggiori dettagli, guardare all'interno. Buona lettura!]

" Se ti ritiri, invecchi.
Se esiti, muori.
Se muori, tutto ciò che porti sulle spalle verrà distrutto. "
I pensieri di Ichigo, catapultato in una realtà totalmente diversa da quella a cui era abituato.

“Sai, ho fatto un sogno” mormora Rin, accarezzando la spalla di Nitori con lo stesso braccio che lo cinge. L'altra mano è stretta nella sua.
“E cos'hai sognato?” sussurra il ragazzino.
“Ho sognato che tu... eri un oreo. Di dimensioni da oreo. Cioè, eri tra due biscotti di cioccolato, e tu eri la crema bianca. Allora io aprivo i biscotti... – lascia la frase in sospeso, avvicinando le labbra all'orecchio di Aichirou – E ti leccavo tutto” sussurra, quasi inudibile.

Cosa potrebbe accadere se Albus Severus Potter facesse assaggiare al suo migliore amico Scorpius Hyperon Malfoy dei biscotti babbani comunemente chiamati "Oreo"? E se quest'ultimo ne diventasse dipendente così tanto da trovarsi costretto a "chiederne qualcuno" a Rose Weasley?