Non mi vedo tornare
e non so
dove
mi sono persa.

Un breve componimento introspettivo sui pensieri di Sasori, ispirato da un'immagine di Cocol_Sasso_97. Che cosa prova un'essere che di umano ha solamente qualche vago ricordo ? Cosa può mai celarsi dietro quegli occhi ? Chissà...

Un'introspezione in terza persona su Jilga Nnoitra, sul vuoto della sua esistenza riempito col fragore delle battaglie, e sul fioco raggio di luce che Neliel getta su di essa e che lui finirà col rifiutare perdendo gli ultimi brandelli della sua umanità.

Le foglie danzavano al ritmo del vento. Un vecchio albero era il loro palco e io la loro unica spettatrice "Sei  bella - sentii una voce melodiosa alle mie spalle - e hai un buon profumo" continuo' la voce misteriosa. Ora le sue labbra sfioravano il mio orecchio e le sue braccia circondavano la mia vita "non pretendevo di meglio" sussurro'.

La storia ha come protagonista un personaggio immaginario inventato da me. Ho realizzato la storia di modo che potesse essere incastonata perfettamente negli avvenimenti che vanno dal Principe Mezzosangue alla fine dei Doni della Morte, come se fosse una storia successa, ma omessa dalla scrittrice della saga, cercando di renderla avvincente e di esaltare le caratteristiche di un altro personaggio attraverso gli occhi della protagonista. Ho cercato di mantenere intatti tutti i personaggi presenti nei romanzi/film, spero possa piacervi, fatemi sapere cosa ne pensate ;) Buona lettura a tutti.

“Maestro, vorrei sapere come vivono i pesci nel mare.”
“Come gli uomini sulla terra” (Anonimo)
[one shot partecipante al Try 1D Contest Slash]

[Coppie principali: UsUk, PruAus, Franada, Spamano. Presenti anche FrUk, GerIta, GreJap, e chi più ne ha, più ne metta!]
Ehi tu! Si proprio tu mio caro lettore. Se pensi che questa sia una delle mie tante storie disgustosamente orribili partorite dalla mia mente malata, beh è esattamente così. Ovviamente sta a te se decidere se continuare a leggere oppure no, io ti avverto solo che cercherò di convolgerti al massimo nella mia storia! E adesso, three, two, one..
«AAH!»
Un urlo squarciò l'atmosfera calorosa che si era creata alla festa inaugurata da un francese troppo sicuro del suo charme. Tutti gli invitati corsero verso la provenienza di quella palese richiesta d'aiuto per capire ciò che era appena successo ed appena si affacciarono videro una scena macabra e disgustosa, tanto che, alcuni degli ospiti si allontanarono in preda a conati di vomito, altri rimasero a guardare quello spettacolo a dir poco raccapricciante.

Terza classificata al contest "Pesca la coppia" indetto da EstherGreenwood e giudicato da Dark Sider sul forum di EFP.
Forse Lysander non se n'è mai andato, forse è ancora lì, tra la neve. Forse la sta chiamando, le crepe negli occhi verdi che provano a confessarle una verità taciuta per sempre.
Storia partecipante al contest "Pesca la coppia" indetto da Eshtergreenwood e giudicato da Dark Sider sul forum di EFP.

Eh sì, ci sono ricascata... la passione per Remus, che credevo morta e sepolta è tornata a farsi sentire... quindi ecco a voi una piccola flashfic per inaugurare il mio ritorno nel mondo di hp!!!
Ha gli occhi verdi, lei.
Occhi dello stesso colore di un prato d’estate, circondato da una cascata di fiori di campo di un arancione acceso.
Ha gli occhi verdi, lei.
Occhi più dolci della miglior torta di zucca di Hogsmeade.

[Miss Fisher\'s Murder Mysteries]
La situazione stava diventando davvero imbarazzante.
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Partecipa al COW-T #12 col prompt interruzione.

“Vi ho osservati e non solo voi: tutto ciò che succedeva al mondo, per ottocento anni, con i miei ragnetti.” [Arachne, capitolo 26]
Semplicemente i pensieri di questi fedeli sudditi in quegli ottocento anni di attesa.

Una luce rossa, improvvisa, lo fa quasi sobbalzare sul proprio sedile: deve aver superato un posto di blocco, un appostamento di pattuglia della onnipresente e dilagante polizia. Non si è accorto di essersi appisolato stancamente, dopo quell’ennesima e lunghissima giornata di sfiancante lavoro, e il male leggero alla guancia indolenzita gli suggerisce di aver passato troppi minuti di totale abbandono contro il finestrino della propria vettura.
Dev’essere stato un momento in cui ha abbassato la guardia, e tutto il peso delle sue occhiaie si è fatto sentire tra palpebre e mal di testa.
Sbadiglia e torna ad appoggiare la spalla infreddolita contro lo schienale morbido della vettura, recuperando la giacca e cercando un poco di calore per le ossa tremanti. Guarda in avanti, verso il traffico del rientro serale.
Neanche ad aver automatizzato completamente tutti i mezzi di trasporto, da quelli pubblici a quelli esclusivamente privati, ha liberato l’umanità dalla piaga dell’ingorgo: è un po’ l’ironia amara che tinge di colore l’umorismo di chi si ritiene sagace.
Lui, di certo no.
[Keito!Centric - KuroShu]

[Tha case files of jeweler Richard]
Il dolore può badare a sé stesso, ma per capire il pieno valore della gioia bisogna avere qualcuno accanto con cui condividerla.
(Mark Twain)
[Richard x Seigi]

L’unico rumore in quella vallata di sangue era quello della pioggia che sbatteva contro i corpi esanimi dei cadaveri a terra. Al centro di quella strage, gli occhi rossi di una giovane donna guardavano vitrei la scena attorno a loro. La pioggia le aveva lavato il sangue dal volto e impregnava il vestito di seta scarlatto. Guardò il cielo notturno, senza stelle e senza luna, mentre le gocce di pioggia le sferzavano il viso. Cadde in ginocchio in una pozza di sangue e si piegò su se stessa, le braccia incrociate sul petto, i capelli corvini bagnati di sangue. Spostò lo sguardo sull’uomo accanto a lei, gli occhi spalancati e la mano protesa verso il cielo, in un ultimo atto disperato, i capelli biondi mossi appena dal vento gelido. -Cloud...- farfugliò la donna sopravvissuta.- cosa ho fatto?- Lui esalò un ultimo respiro e abbassò il braccio. -CLOUD!!!!-

Gli occhi si aprono nel buio della notte. L’avete sognato e le immagini sono ancora chiare nella vostra mente...
Quando il sogno è così nitido da non poterlo scindere dalla realtà, forse bisogna domandarsi se sia soltanto un sogno.