Osserva dall'alto la scena che segue sentendosi vagamente un guardone o un pazzo, ma il sottile senso di irritazione e fastidio nel vedere i gesti della ragazza prevale decisamente sui sensi di colpa.
E la curiosità è così acuta che non potrebbe spostare lo sguardo neanche morto, gli mancano solo i pop-corn.
La moretta si avvicina piano di qualche passo sorridendo sorniona e accarezzando un braccio del ragazzo, ondeggia con i fianchi tanto da rischiare che un'anca le voli via e si morde piano il labbro inferiore.
Potrebbe sinceramente vomitare per quella scena, ma si trattiene, trattenendo anche il fiato in attesa delle prossime mosse di quella ragazzetta e delle contromosse del riccio.
“Aspetta” la allontana il ragazzo quando si rende conto che sta per essere baciato.
Sveglio il ragazzino pensa sarcasticamente
(...)
E' consapevole d'essere attraente e considerato bello da molti, così si limita a fissare il ragazzo fino a che quello non si alza abbandonando il suo tavolo e sedendosi sullo sgabello accanto al suo.
Le mani incrociate sotto il mento, un sorrisino sfacciato, come il suo, e come quegli occhi, verdi, che lo fissano.
“Harry” dichiara porgendogli la mano “Tu?”
“Louis” replica