Una Londra di inizio Novembre fa da cornice al dolce risveglio di Louis e Harry.

One-Shot | Iron Man | Commedia
«No. Non lui» negò con decisione.
«L’hai descritto accuratamente»
«Ti ho detto di smetterla, non chiamerò il Consulente»

Dylan ha avuto un incidente da bambina e nell'ultima notte che dovrà passare in ospedale le verrà recapitata una lettera. Chi è il ragazzo che gliel'ha lasciata? Cosa succede se esegue i passi nella lettera? Ma la domanda è sareste in grado di mettere la vostra vita a repentaglio per salvare il mondo e non solo per il vostro pianeta?

« Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima… Tu, Itachi, hai intravisto la mia vera anima, intrappolata in quello sporco bozzolo cartaceo, soltanto guardandomi negli occhi? »
« Tu credi che sia facile… Che si tratti di un dono divino, quello di leggere nel cuore e nell’anima di una persona grazie a questi occhi... Per me è solo una maledizione… »
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Era lecito sottolineare che sia lei che Itachi non provavano alcun tipo di amore l’uno nei confronti dell’altra, né erano propensi a donarselo quasi si trattasse di un regalo di bassa lega.
Disprezzo. Amarezza. Risentimento. Dolore. E un pizzico di sfuggente odio. Queste erano le sensazioni, gli stati d’animo che turbinavano incessantemente nelle loro anime.
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« Non esiste un espediente del genere. Si deve convivere con il male, perché più tardi ripagherai con gli interessi. »
« Ricordati che la tua realtà è la mia realtà. Qualsiasi tua astratta illusione rappresenta un modo per far sì che io continui ad accrescere quell’eterna fantasia. »
[One shot]
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Tutto comincia a Liverpool e...

Silena e Marcus credono che il loro fratellino abbia volutamente deciso di rompere qualunque contatto con loro perché non li ritiene in grado di fargli vivere la vita agiata che vuole. I due non sanno però che Drew non si è lasciato il suo passato alle spalle per un capriccio.

"... Dici che potremmo concederci il lusso di sentirci, e di tanto in tanto di vederci anche? Senza promesse, senza dare un nome a questa cosa, solamente non perdersi di vista, non dimenticarci l’uno dell’altra. Dici che possiamo?”.
“Dico che possiamo, bambina” le disse sulla bocca.

Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto quello che poteva desiderare il principe era viziato, egoista e cattivo.
Accadde però che una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe una rosa in cambio di un riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore.
Storia basata sul film disney La Bella e La Bestia

Quel giorno, vi era uno strano silenzio, che mai qualcuno avrebbe giurato di poter sentire, sulla Sunny. Di solito vi erano sempre gli schiamazzi di Rufy o Usop in sottofondo, ma questa volta no.
Silenzio.
[ZoSan]

[...]Tsunade sorrise dell'entusiasmo mal celato di Shizune. -Molto bene. Dopo un anno di lavori e sacrifici... Ci siamo riuscite!- esclamò entusiasta, allargando il sorriso. Shizune le sorrise di rimando, rilassandosi. - Oh, non si preoccupi! Sarà un successo!- Tsunade rise. Una risata nervosa. -Si spera...- disse più a se stessa che a Shizune, calmandosi e sospirando. -A proposito... Naruto ha già distribuito i volantini per la città?-[...]
Salve a tutti! Ero nidaime93, sono ChangeableGirl. Ho deciso di cambiare account per fare una “svolta”. Delle vecchie storie vi informo che riprenderò soltanto questa.

Dopo aver ripreso la sua solita freddezza il verde si girò verso il capitano che lo guardava con uno sguardo abbastanza arrabbiato nella quale si intravedeva un leggera punta di gelosia.
Quello sguardo portò lo spadaccino a ricordare una discussione che avevano avuto in passato:
“guarda che ti ho visto sai, non ti azzardare a rifarlo”
“perché non dovrei scusa mi sembrava di essere stato chiaro con te mentre ti dicevo che mi piaceva, e poi sono il capitano non prendo ordini da te”
“ah si, come pensi avrebbe reagito se gli avessi toccato il sedere prima che ti fermassi”.

Si tratta del mio primo racconto vero e proprio. E' una "bozza" che spero di migliorare con le critiche dei lettori. Da sempre appassionato di mitologia ho deciso di creare una storia che mescolasse le divinità di ogni religione e cultura con uno dei miti che più mi attira: il mondo sotterraneo di Agartha.

Eccolo là. Nell’angolo più nascosto del parco, in fondo, sul muretto; un po’ bevendo, un po’ fumando. Il movimento è sempre lo stesso, su, giù, su, giù. La lattina di birra stretta da una mano pallida, sporca, unghie nere - calli dappertutto - arriva alle labbra, le bagna, le screpola. Alza gli occhi, una goccia che gli scende dalla bocca, mi vede. Il mio è un sorriso timido, accennato, cerco di non farmi vedere. Il suo è attraverso gli occhi.

Primo esperimento (forse anche ultimo) di una Rodolphus/Bellatrix con vari, sparsi e infinitamente presenti riferimenti alla Bellatrix/Voldemort ispirata alla canzone "She loves you" dei Beatles. Il punto di vista appartiene a Rod che descrive il suo amore per Bella e l'amore di questa per Voldemort, che puntualmente non la fila manco di striscio perchè impegnato a ideare/programmare/riferire l'uccisione del piccolo Potter.