Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_
Ritengo che questo squarcio di storia sia il più triste nella vita della povera Oscar. |
Stupendo questo sasso. Oscar prova a leggersi dentro ma è come se lo facesse con lenti sfocate. Si vede sbagliata, originale, controversa. E se lei stessa non vede la propria bellezza, come può Fersen? Eppure proprio dietro a lei c'è un innamorato che non osa parlare. Bravissima. |
Ciao Agrifoglio... bellissimo questo tuo dare voce alla Oscar delusa e amareggiata dopo il ballo. Una Oscar peraltro molto insicura, non solo del suo essere donna, ma anche della sua bellezza, specie rapportata a Maria Antonietta, pur dimenticando l'apprezzamento che il conte stesso ne fa parlando di lei con la sedicente duchessa straniera (peccato davvero, quel "miglior amico" che smonta tutto il discorso!). Mi è piaciuta molto la definizione che fa di se stessa, ossia quel labirinto di contraddizioni in cui solo André non avrà timore di perdersi... non concordo del tutto sul giudizio finale riguardo a Fersen, invece, perché sia nella realtà storica sia nella finzione non esiterà a mettere in pericolo la propria vita per la salvezza della donna amata, (senza contare che prima ancora, per lo meno nell'anime, andrà a combattere in America per mettere a tacere le voci e interporre un oceano tra lui e la Regina). Più slancio di così! Ovviamente ciò non toglie che fosse molto più facile, per un uomo come lui, farsi abbagliare dalla bellezza di Maria Antonietta che da quella androgina di Oscar. |
Uno dei momenti più brutti della vita di Oscar, assieme allo strappo di André! |
Una amara constatazione, un giudizio troppo severo verso se stessa. |
Cara Agrifoglio, aspettavo un tuo nuovo sasso e devo dire che in questo hai dato una visione disincantata, da parte della stessa Oscar, del famoso ballo, nel quale aveva sperato, in un primo momento, di poter fare breccia nel cuore di Fersen, il quale mentre ballava con lei aveva negli occhi, oltre che nel cuore, solo la donna che quel cuore lo aveva rubato tanto tempo prima, con la sua bellezza e la sua armonia. Oscar scientemente sembra osservarsi con occhio esterno e ammettere che un uomo come Fersen, dotato di pochi slanci, difficilmente avrebbe potuto comprendere una donna come lei, con il suo vissuto, con le sue complicazioni e le sue difficoltà di rapportarsi ad un mondo al quale non apparteneva, quello femminile, e al quale mai sarebbe appartenuta. Lei aveva fatto una scelta ponderata tanto tempo prima per poter essere libera di scegliere per se stessa, di autodeterminarsi, come invece alla donna da lui amata non era permesso, anche se era la moglie di un re. Difficoltoso sarebbe stato per Fersen cercare di afferrare l’unica rosa bianca che viveva ed era cresciuta fra i grovigli di una vita, mentre la regina era un fiore che era stato colto in un prato verdeggiante. Sempre puntuali questi tuoi sassi che delineano con precisione i personaggi vari di cui narri. Un caro saluto e a presto! |
Un capitolo veramente superlativo cara Agrifoglio, da incorniciare! |
Mi colpisce molto questo sasso. |
Oscar al ballo con Fersen ebbe una tremenda doccia fredda. |
Ciao Agrifoglio, finalmente leggo di Oscar, e che bel componimento su di lei 🙂...hai descritto con tanta delicatezza i suoi pensieri, quella benedetta sera del ballo in cui voleva semplicemente essere come tutte le altre, anzi meglio delle altre, più bella delle altre, per poter conquistare Fersen..ma lui giustamente "aveva già il cuore della donna fra le donne di quel secolo, e così , non essendo uomo dai grandi slanci, non abbandona il suo giardino rigoglioso per una rosa bianca in un groviglio di rovi"..mi è piaciuto molto come descrivi la loro situazione, di oscar e di Fersen..lei un labirinto di contraddizioni, una bellezza non convenzionale ( tale si sente lei..) e lui che non riesce a vedere in lei quello che neanche lei stessa riesce a scorgere..Davvero brava, più brava del solito, in questo tuo ritratto di Oscar ♥️👏👏👍 |
Napoleone relegato su uno scoglio, ma non solo col corpo, soprattutto è la sua anima ad essere imprigionata. Di fronte al vuoto e alla desolazione l'unica cosa che gli resta è la memoria delle imprese eccezionali compiute in gioventù. Complimenti come sempre. |
Napoleone Bonaparte confinato a Sant'Elena, ripensa alla sua straordinaria epopea, al suo genio incontrastato in battaglia. Una delle figure storiche più importanti dell'umanità, che sicuramente avrebbe meritato un destino e una morte degna della sua grandezza. Il desiderio era vivere gli ultimi anni della sua vita nelle americhe, una realtà che lo affascinava tanto. purtroppo gli inglese non gli hanno saputo tributare il giusto onore delle armi e l'hanno fatto marcire su uno scoglio dimenticato da Dio. Grazie Agrifoglio per esserti ricordata di lui. |
E brava! Si tratta dunque di Napoleone! |
Poche parole, prima misteriose, ad ogni riga si potrebbero riferire ad un personaggio diverso. |
Conciso e dififcile all'inizio, chairo sul finale. Sei bravisisma con i misteri e le parole. |