Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 503 recensioni.
Positive : 502
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
20/02/21, ore 14:05

Ritengo che questo squarcio di storia sia il più triste nella vita della povera Oscar.
Premetto che lo svedese non mi piace, quindi sono di parte.
Non mi piace perché lo trovo un bel po' farfallone: vede una splendida donna entrare nel salone e cosa fa?! La invita a ballare.
Le spiegazioni possono essere due: si dimentica del suo grande amore per Maria Antonietta oppure la riconosce immediatamente e con il suo tocco da elefante non si esonera di puntualizzare alla sua malcapitata che è il suo migliore amico. Non contento di ciò, umilia nuovamente la bellissima bionda andando a palazzo e dicendole: "Se solo avessi saputo che donna siete ..."
Ora mi chiedo ... ma i gentiluomini di allora erano tutti così? Ma no! Per fortuna che il nostro André era un uomo, un uomo vero e non indossava certo gli abiti raffinati dello zoticone svedese.
Scusatemi ma io adoro André.
Da ragazzina mi chiedevo sovente perché Oscar non ha indossato una sola volta un abito femminile per André?
Oggi dico che non ne aveva bisogno, André l'amava così com'era.

Sempre brava Agrifoglio, aspetto il prossimo sasso.

Recensore Master
19/02/21, ore 18:53

Stupendo questo sasso. Oscar prova a leggersi dentro ma è come se lo facesse con lenti sfocate. Si vede sbagliata, originale, controversa. E se lei stessa non vede la propria bellezza, come può Fersen? Eppure proprio dietro a lei c'è un innamorato che non osa parlare. Bravissima.

Recensore Master
19/02/21, ore 11:07

Ciao Agrifoglio... bellissimo questo tuo dare voce alla Oscar delusa e amareggiata dopo il ballo. Una Oscar peraltro molto insicura, non solo del suo essere donna, ma anche della sua bellezza, specie rapportata a Maria Antonietta, pur dimenticando l'apprezzamento che il conte stesso ne fa parlando di lei con la sedicente duchessa straniera (peccato davvero, quel "miglior amico" che smonta tutto il discorso!). Mi è piaciuta molto la definizione che fa di se stessa, ossia quel labirinto di contraddizioni in cui solo André non avrà timore di perdersi... non concordo del tutto sul giudizio finale riguardo a Fersen, invece, perché sia nella realtà storica sia nella finzione non esiterà a mettere in pericolo la propria vita per la salvezza della donna amata, (senza contare che prima ancora, per lo meno nell'anime, andrà a combattere in America per mettere a tacere le voci e interporre un oceano tra lui e la Regina). Più slancio di così! Ovviamente ciò non toglie che fosse molto più facile, per un uomo come lui, farsi abbagliare dalla bellezza di Maria Antonietta che da quella androgina di Oscar.
Alla prossima
Silvia
(Recensione modificata il 19/02/2021 - 11:07 am)
(Recensione modificata il 19/02/2021 - 11:09 am)

Recensore Master
18/02/21, ore 22:27

Uno dei momenti più brutti della vita di Oscar, assieme allo strappo di André!

Recensore Master
18/02/21, ore 20:23

Una amara constatazione, un giudizio troppo severo verso se stessa.
Oscar, un labirinto di contraddizioni, come hai scritto.
A presto!

Recensore Master
18/02/21, ore 11:30

Cara Agrifoglio, aspettavo un tuo nuovo sasso e devo dire che in questo hai dato una visione disincantata, da parte della stessa Oscar, del famoso ballo, nel quale aveva sperato, in un primo momento, di poter fare breccia nel cuore di Fersen, il quale mentre ballava con lei aveva negli occhi, oltre che nel cuore, solo la donna che quel cuore lo aveva rubato tanto tempo prima, con la sua bellezza e la sua armonia. Oscar scientemente sembra osservarsi con occhio esterno e ammettere che un uomo come Fersen, dotato di pochi slanci, difficilmente avrebbe potuto comprendere una donna come lei, con il suo vissuto, con le sue complicazioni e le sue difficoltà di rapportarsi ad un mondo al quale non apparteneva, quello femminile, e al quale mai sarebbe appartenuta. Lei aveva fatto una scelta ponderata tanto tempo prima per poter essere libera di scegliere per se stessa, di autodeterminarsi, come invece alla donna da lui amata non era permesso, anche se era la moglie di un re. Difficoltoso sarebbe stato per Fersen cercare di afferrare l’unica rosa bianca che viveva ed era cresciuta fra i grovigli di una vita, mentre la regina era un fiore che era stato colto in un prato verdeggiante. Sempre puntuali questi tuoi sassi che delineano con precisione i personaggi vari di cui narri. Un caro saluto e a presto!

Recensore Master
18/02/21, ore 10:24

Un capitolo veramente superlativo cara Agrifoglio, da incorniciare!
Credo che Oscar davanti a quella fontana che tutti ricordiamo alla fine della puntata 25, pianse , non solo per l' orgoglio ferito, la delusione e il senso di frustrazione derivato dalle parole del bel conte, ma soprattutto colpevolizzo' se stessa per la sventatezzza, l' impulsività di una decisione " di pancia" assolutamente contro ogni logica di buon senso.
"Chi sono io, come potevo ambire a tanto? Fersen è innamorato della regina, cosa potevo pretendere? Il suo migliore amico ....era gia molto!"
Da queste dolorose riflessioni si fa strada l' unica possibile soluzione: Fuggire.
Da Fersen, Maria Antonietta, André.....tutto ciò che le ricordi di essere donna e di ave bisogno di un appoggio.
Una tempesta di incertezze dici? Non lo so se l' hai pensata da te oppure no,comunque quest' affermazione si trova nel secondo libro dedicato ad Oscar. Fabbri Editore...1983.
Complimenti in entrambi i casi😊.
A presto
ERRATA CORRIGE: nella foga della recensione ho commesso un errore stupido. Nel libro le due affermazioni sono entrambe presenti: Un labirinto di contraddizioni, una tempesta di incertezze. Entrambe le espressioni infatti,indicavano lo stato d' animo di Oscar dopo la famosa sera del ballo.
Complimenti di cuore a te, sei eccezionale!!!
(Recensione modificata il 19/02/2021 - 09:24 am)

Recensore Master
18/02/21, ore 09:38

Mi colpisce molto questo sasso.
Come pretendere che gli altri vedano in noi ciò che noi stessi ci rifiutiamo di vedere?
Come esigere che essi colgano la nostra essenza, se quella stessa essenza è da noi stessi, in primis, calpestata?
È una Oscar ferita, critica con se stessa questa. Una Oscar che si guarda dentro e probabilmente quel che vede le piace poco.
Come biasimare il suo amato Fersen per averla chiamata "amico"? Il suo cuore appartiene al più profumato e delicato fiore di Francia.
Può Oscar eguagliare tanta bellezza?
No. Non può.
Questo è ciò che crede.

E non sa che, mentre il suo cuore ferito sanguina, c'è un altro cuore silenzioso, altrettanto sanguinante, che morirebbe per lei.

Mi hai colpito molto....

Recensore Master
18/02/21, ore 01:32

Oscar al ballo con Fersen ebbe una tremenda doccia fredda.
Eppure qui rivive quei momenti in maniera analitica, razionale.
Come poteva, lui, scorgere una femminilità che neppure lei stessa scorgeva?
Perché avrebbe dovuto lasciare un giardino rigoglioso per cercare tra i rovi l'unica rosa bianca?
Lei era contraddittoria e non convenzionale lui con scarso slancio.
Un altro bel sasso, complimenti.
(Recensione modificata il 18/02/2021 - 01:40 am)

Recensore Junior
17/02/21, ore 23:57

Ciao Agrifoglio, finalmente leggo di Oscar, e che bel componimento su di lei 🙂...hai descritto con tanta delicatezza i suoi pensieri, quella benedetta sera del ballo in cui voleva semplicemente essere come tutte le altre, anzi meglio delle altre, più bella delle altre, per poter conquistare Fersen..ma lui giustamente "aveva già il cuore della donna fra le donne di quel secolo, e così , non essendo uomo dai grandi slanci, non abbandona il suo giardino rigoglioso per una rosa bianca in un groviglio di rovi"..mi è piaciuto molto come descrivi la loro situazione, di oscar e di Fersen..lei un labirinto di contraddizioni, una bellezza non convenzionale ( tale si sente lei..) e lui che non riesce a vedere in lei quello che neanche lei stessa riesce a scorgere..Davvero brava, più brava del solito, in questo tuo ritratto di Oscar ♥️👏👏👍

Recensore Veterano
01/02/21, ore 10:46

Napoleone relegato su uno scoglio, ma non solo col corpo, soprattutto è la sua anima ad essere imprigionata. Di fronte al vuoto e alla desolazione l'unica cosa che gli resta è la memoria delle imprese eccezionali compiute in gioventù. Complimenti come sempre.

Recensore Veterano
26/01/21, ore 23:27

Napoleone Bonaparte confinato a Sant'Elena, ripensa alla sua straordinaria epopea, al suo genio incontrastato in battaglia. Una delle figure storiche più importanti dell'umanità, che sicuramente avrebbe meritato un destino e una morte degna della sua grandezza. Il desiderio era vivere gli ultimi anni della sua vita nelle americhe, una realtà che lo affascinava tanto. purtroppo gli inglese non gli hanno saputo tributare il giusto onore delle armi e l'hanno fatto marcire su uno scoglio dimenticato da Dio. Grazie Agrifoglio per esserti ricordata di lui.

Recensore Master
23/01/21, ore 07:44

E brava! Si tratta dunque di Napoleone!
Poche righe per descrivere la vita di questo personaggio storico.
Sempre eccellente,alla prossima.

Recensore Master
21/01/21, ore 22:15

Poche parole, prima misteriose, ad ogni riga si potrebbero riferire ad un personaggio diverso.
Ma alla fine, il quadro è chiaro, solo una risponde a tutte le tue parole.
A presto!

Recensore Master
21/01/21, ore 22:13

Conciso e dififcile all'inizio, chairo sul finale. Sei bravisisma con i misteri e le parole.
A presto!