Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_
Ed è subito sera. La vita sfugge via e non si può tornare indietro. |
Ciao Agrifoglio. Sono lieta di leggere un altro capitolo di questa tua storia composta da sassi lanciati in uno stagno. La protagonista é Maria Antonietta dove ho apprezzato il riferimento poetico in questo contesto. Mi sono immersa nell'atmosfera attraverso le parole scelte come le volte, i marmi, i giardini dove mi ha colpita l'espressione "la tana del serpente." Purtroppo, come scritto, di errori ne sono stati commessi fino alla tragica fine. Sempre interessante leggere i capitoli di questo tuo scritto e saró curiosa di leggere il prossimo. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Ciao Agrifoglio, |
Sei l'esempio che non bisogna per forza prolungarsi per trasmettere quello che intendi,come in ogni sassolino ,rendi bene i tuoi pensieri, qui riflessi di Maria Antonietta. Bella la metafora della tana del serpente,abbellita da opulenza e e ricchezza. |
Che bella la tua raccolta di sassi. |
Ciao Agrifoglio, mi fa molto piacere tu sia tornata a lanciare " virtualmente " i tuoi sassi,era da tanto che non aggiornavi questa raccolta, un po" dimenticata,forse per lasciar spazio al ruggito della Leonessa e al suo antagonista più grande. Dopo questa premessa, volevo dirti che la famosissima poesia di Quasimodo è davvero molto indicata per parlare di Maria Antonietta, " trafitta" da molti raggi luminosi direi abbaglianti, tali da offuscare la visione reale di ciò che stava accadendo in quegli anni a corte. L' impreparazione ,la superficialità , l' ingenuità fecero il resto. Un colpo di grazia la sua condanna alla ghigliottina. Non ce ne parli ma il tuo breve testo emoziona senza troppe parole. Complimenti! |
Povera Maria Antonietta! |
Ciao Agrifoglio, bentornata coi sassi... Questa è Maria Antonietta che ripercorre la propria vita attraverso le parole di Quasimodo... La sua vita fu un turbinìo di eventi e la sera giunse troppo in fretta e troppo violenta. Complimenti e a presto. |
Povera regina Maria Antonietta, che descrive il suo dolore con le parole di Quasimodo, se non sbaglio. |
Ciao Agrifoglio. In questo capitolo emerge, come scritto nel titolo, la bramosia di Jeanne. Mi piace come stia analizzando diverse sfumature del suo essere nei diversi capitoli. Emblematica l'espressione riguardo il fatto di regnare all'Inferno che servire in Paradiso come e anche quella riguardante il mondo dorato. La ricchezza non riesce a colmare quello che Jeanne purtroppo sente nel vuoto della sua anima. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Ciao Agrifoglio. Hai ben rappresentato i pensieri di Jeanne che ricorda il passato confrontandolo con la situazione miserabile nella quale si trova. Un passato che desidera ritorni con tutta se stessa. In tutto questo considera la sorella fortunata perché non è ancora cosciente di quella che è la sua situazione familiare e perché non ha conosciuto quel passato che Jeanne tanto rimpiange. Ma quest'ultima ha le idee chiare, come scritto nel finale vuole riprendersi tutto, ma sappiamo a che prezzo. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Ciao Agrifoglio. Hai ben descritto i pensieri della madre di Oscar nel suo stato fisico e mentale in questo frangente, dove sono emblematiche le parole riguardo il fatto che un desiderio tanto prepotente sarebbe degenerato in follia. Tutto converge poi nel desiderio di morte della donna nel vedere la decisione del marito e il destino della figlia. L'annientamento del corpo e dell'anima. Sempre interessante leggere questi capitoli e stimolanti le tue risposte. Un caro saluto. |
Ciao Agrifoglio. Leggendo il titolo mi sono chiesta "chi rimane?" Ho letto con interesse riguardo il Conte di Fersen con il suo dolore nel pensare al terribile destino dell'amata. Fersen non è purtroppo stato vicino a Maria Antonietta nel momento più tragico della sua vita. Mi fa piacere abbia scritto anche riguardo questi momenti, dove ogni volta è bello riflettere leggendo i diversi capitoli. Un caro saluto. |
Ciao Agrifoglio. Il titolo mi ha affascinata e come non immaginare quale fosse questa sera, a un ballo. Mi sono immersa nei pensieri di Oscar, dove è emblematico quando dice riguardo il perché il Conte dovrebbe vedere in lei quello che non scorge in se stessa. Il confronto poi con Maria Antonietta, dove mi è potente l'immagine del giardino rigoglioso e dell'unica rosa bianca tra i rovi. Sempre interessante leggere quello che scrivi riguardo i diversi personaggi e questo capitolo mi è piaciuto davvero molto. Un caro saluto. |
Ciao Agrifoglio. Ho riconosciuto subito Napoleone e mi fa piacere abbia scritto anche di lui. In questo capitolo hai inserito un'immagine suggestiva che ben rappresenta questo capitolo, il sentire dell'uomo in questo frangente della sua vita. Mi hanno colpita le parole "volontà illimitata" in modo particolare ma anche tutte le altre che hai scelto lo descrivono bene. Purtroppo non c'è castigo peggiore per l'uomo in quello che sta vivendo in questo momento, la staticità al posto di vasti orizzonti. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |