Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_
Io credo che questo sia tra i tuoi Sassi più belli. C'è tutto il rammarico, il dolore, l'amarezza della povera Marie, una donna semplice che ha provato con tutte le sue forze a tenere il nipote lontano da un amore impossibile, secondo il suo modo di pensare addirittura sconveniente, perché mai un servo avrebbe dovuto alzare lo sguardo sulla sua padrona. Non ha tenuto le distanze, André, e lei lo ha visto perdersi dietro a un sogno, lo ha visto distruggersi dietro una bottiglia e infine gli è sopravvissuta. Una sconfitta cocente per il vero Generale di casa Jarjayes. |
Ciao ^^ |
"Se solo l’avessi chiamata Madamigella…" |
Nanny non la vuol proprio capire: l'amore travalica tutto, e André non si sarebbe salvato solo mantenendo le distanze. |
Ciao Agrifoglio, sei tornata con un bellissimo sasso che riguarda la nostra cara Nanny, la quale aveva sempre visto, dall’alto della sua espsrienza, che il rapporto fra i suoi due ragazzi era troppo stringente e rischiava di diventare sempre più personale, quando avrebbe dovuto mantenere una giusta distanza. Lei ha sempre visto l’amore di André per Oscar crescere di giorno in giorno, preoccupandosene, ma non riuscendo ad evitarlo. Ora con la morte del nipote ha finito le sue lacrime perché con lui termina la sua famiglia che era tutto ciò che le rimaneva. Le tue parole sono sempre precise e puntuali che fanno pervenire al lettore tutto il dolore di una anziana donna, che ora si ritrova sola e che sentirà per i giorni che le restano la mancanza di entrambi i suoi ragazzi che ha amato come fossero suoi figli. Complimenti. A presto! |
Cara Agrifoglio, un capitolo davvero triste , doloroso pur nella sua brevità. Nonna Marie assiste alla dipartita del nipote una scena straziante che per fortuna l' anime e il manga ci hanno risparmiato. Perdere un nipote se possibile è forse ancora più doloroso che perdere un figlio perché l' età avanzata acuisce la sofferenza e il senso di devastazione interiore.... sensi di colpa e i rimorsi per ciò che si sarebbe potuto/ dovuto evitare. Ma la povera Nanny non coglie o preferisce negare la potenza e la vastità dei sentimenti di André per Oscar. Chiamarla Madamigella, continuare a darle del lei e mantenersi a debita distanza non gli avrebbe impedito di amarla e dare la vita per lei sebbene non potesse mai diventatare sua. Bellissimo lavoro, complimenti💖 |
Se l'avesse chiamata madamigella,i suoi sentimenti non sarebbero stati diversi; non sarebbe servito a mantenere le distanze da quell'amore a cui Andrè non si è potuto opporre. |
Dolce, dolce nonnina! Chissà se André sarebbe riuscito ad evitare il suo destino se avesse mantenuto le distanze? Probabilmente no, ma lei si appiglia anche all'impossibile, era l' unico affetto che le era rimasto. Complimenti. |
Molto bello, i pensieri della nonna sono così dolci e ingenui, certamente chiamarla madamigella non avrebbe cambiato il loro destino Eppure a volte ci si aggrappa a cose banali per prendere tregua dall'ineluttabile. Bravissima. |
Piccolo, corto e doloroso. Appare tutta la forza e la fragilità della povera Nanny. Tutto il suo dolore. |
Ciao, |
Un bel sasso originale, gli ultimi momenti di vita della Du Barry. Per un momento, sulle prime righe avevo anche pensato a Jeanne quando viene marchiata, ma poi i riferimenti alla morte, al sangue e alla fine di Maria Antonietta (e non dimentichiamoci che Jeanne mai avrebbe detto di essere plebea!)non danno adito a dubbo di sorta. Confesso che è stato uno dei personaggi che ho odiato di più nella serie, eppure non ho potuto fare ameno di compatirla grazie al tuo ritratto. Un saluto e alla prossima! |
La contessa du Barry fu l'ultima amante di Luigi XV,ebbe pochi anni di sfarzo e poi un esilio dorato. Cercò nel suo piccolo di aiutare la monarchia, nonostante i precedenti. Nel momento ultimo non è stata all'altezza di Maria Antonietta, dopo tutto quest'ultima era regina di sangue, e lei no. Ottimo lavoro. Brava. |
Come sempre brava. Asciutta e misurata, perfetta. |
L'ultimo confronto con Maria Antonietta; ne esce sconfitta. La si può condannare per la condotta,ma non per la paura di trovarsi faccia a faccia con la morte. |