Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 503 recensioni.
Positive : 502
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
16/10/19, ore 18:51

Appropriato più che mai, nell'anniversario dell'esecuzione di questa infelice regina, vittima di un sistema corrotto e ormai (fortunatamente) alla fine.

Recensore Veterano
16/10/19, ore 18:39

Bellissima la tua sintetica ma efficace ricorrenza a quella che è stata l'ultima ora della Regina: hai raccolto in poche rime tutti i suoi pensieri prima di salutare Rosalie, col dono di questa semplice rosa, e avviarsi al patibolo.

Soprattutto nelle rime "le Alpi austriache, la gioventù, quella che ero e che più non sarò... l’innocenza perduta e la dignità ritrovata..." dove ripercorre tutti gli errori e le mancate scelte che ha dovuto fare prima ancora di comprendere il suo destino.

Non poteva poi mancare l'ultimo pensiero, rivolto proprio ad Oscar, in "A Voi Amica mia, raggio di luce quando la notte si fa cupa..." che ricorda un pò lo stesso pensiero che Fersen, anni dopo sotto la pioggia (Ep. 40 dell'anime), rivolge in preghiera al ricordo di Oscar, nella speranza che gli possa dare il coraggio perduto.

Molto bella, i miei complimenti!

Recensore Master
16/10/19, ore 14:03

Cara Agrifoglio, il potere delle drabbles è la capacità di saper condensare con poche sapienti ed essenziali parole concetti profondi come in questo tuo lavoro dove, a quella rosa di stoffa, vendono affidati i pensieri della regina di Francia che vede scorrere davanti agli occhi tutta la sua vita, dal suo arrivo in gioventù dall’Austria, agli splendori della corte e agli errori commessi, agli amori vissuti e alla presa di coscienza finale nel constatare dove l’ha condotta il suo comportamento, e unica che spicca è quella rosa di stoffa a dimostrazione di una delle poche cose vere della sua esistenza, una amicizia sincera verso una persona, Oscar, che avrebbe solo e sempre voluto che lei diventasse una buona sovrana per il suo popolo e che ora la aspetta alla fine del suo cammino come un faro che le rischiara il percorso che suo malgrado deve compiere. Bello e sentito questo tuo componimento. Complimenti e un caro saluto.

Recensore Master
16/10/19, ore 10:01

Veramente sublime e commovente questa lirica!
Stanotte, in prima lettura Io avevo inteso " A voi amica mia " come un pensiero rivolto a Rosalie cui Maria Antonietta porge la rosa destinata alla tomba di Oscar, poi ho compreso meglio, è un messaggio rivolto ad Oscar, senza intermediari.
Maria Antonietta quel terribile 16 agosto 1793 si ritrova a rivivere tutta la sua vita: speranze vane, dolori , errori, intemperanze. Momenti di gloria e abissi di solitudine e disprezzo . Pesanti calunnie e umiliazioni infamanti.
La dignità rimasta integra.
La sovranità perduta ma non doma.
La rosa di stoffa testimonia tutto di lei e il pensiero di Oscar che l'ha preceduta nel regno dei morti,rende l' attesa al patibolo meno angosciosa.
Alla fine dei suoi giorni Maria Antonietta perdono' certamente Oscar, per non essele stata accanto come avrebbe voluto .
L' ultimo pensiero è per lei , come per un amore antico, mai del tutto spento.
I miei complimenti più sinceri! Un pensiero d' amore veramente indicato in questo 16 ottobre 2019!
(Recensione modificata il 16/10/2019 - 10:06 am)

Recensore Veterano
16/10/19, ore 00:28

Una poesia in prosa, un lirismo, una profondità eccezionali. Hai colto i sentimenti più reconditi e veri di Maria Antonietta giunta alla fine della propria vita. Mille sfaccettature ha avuto la Regina, tanti pessimi consiglieri un unico faro di riferimento. Brava veramente, oserei dire che ti sei superata.

Recensore Veterano
07/10/19, ore 16:02
Cap. 2:

Davvero originale, questo senso di colpa descritto con una tale sensibilità che non avevo neppure capito si trattasse di Alain. Inizialmente credevo fosse il Generale, ma leggendo meglio intuivo che solo Alain poteva essere allo stesso tempo un uomo "rude e alla buona", insensibile perché "aveva ascoltato, ma non aveva capito…"

Oscar ad esempio, non aveva bisogno di essere ascoltata, se non dalla sensibilità dell'unico uomo che voleva al suo fianco (André).
Diane invece rappresenta un po' la fragilità e la debolezza, il timore e la paura, l'antitesi della forza d'animo e della sicurezza manifestate invece dalla maggior parte delle protagoniste di Rose of Versailles.
Ad esempio, a differenza di Rosalie (che nonostante l'indole facilmente impressionabile resta comunque una donna forte, riuscendo a sopravvivere sia alla povertà che alla Rivoluzione) Diane è invece una ragazza che si lascia immediatamente ingannare dalla crudeltà della vita e della società del suo tempo.

Come sempre, ti faccio i miei complimenti!

Recensore Master
03/10/19, ore 06:44
Cap. 2:

È un pugno allo stomaco questo tuo brano: per l'accorato dolore di Alain, roso dai rimpianti e dal rimorso per le sue assenze, per il contrasto tra quella bambina con il fiocco rosa che stringeva fra le braccia e la giovane donna inerte e senza vita, distesa sul letto (immagine che accentua il distacco legato alla morte), con i segni violacei del collo a ricordare implacabilmente la causa della sua fine. Dopo un inzio lento, in forma di quasi di preghiera, il finale è un rutilante flusso di pensieri (non per niente la punteggiatura è quasi assente), che evoca immagini in rapida successione, quasi dei flash in stile cinematografico. Devo dire che, se era un esperimento, mi è piaciuto molto. Alla prossima Silvia

Recensore Master
03/10/19, ore 00:45
Cap. 2:

Ciao Agrifoglio, In effetti chi ha recensito per prima ha ragione, è difficile intuire a colpo d' occhio chi sia il secondo personaggio di questa tua raccolta. Non lo hai citato nelle note personaggi perché vuoi farci delle "sorprese " , in corso d' opera e non sappiamo mai chi sarà il prossimo destinatario del pensiero amoroso. Alain qui denota immediatezza, nostalgia , sentimenti genuini. Sotto la scorza ruvida e severa del soldato ribelle e scanzonato si nasconde un uomo dall' animo sensibile che " ha pene atroci da soffocare ", tuttavia con gran coraggio e forza d' animo non si piega alla disperazione e va avanti. Quanto gli costi mascherare così le sue pene lo sa lui solo. Grazie, bellissimo lavoro. Buona notte

Recensore Veterano
03/10/19, ore 00:18
Cap. 2:

Hai reso così bene i sensi di colpa e il desiderio di perdono di Alain, del momento in cui ricorda la sorella, l'alternanza di visione: viva, vitale, bella dolce, con le fragole tra le labbra e poi esanime tra le sue braccia . La richiesta di perdono è struggente, è un uomo rude che non ha capito i suoi problemi e ha perduto la persona a lui più cara.

Recensore Master
02/10/19, ore 23:52
Cap. 2:

Ciao Agrifoglio, come al solito poche parole per uno scritto potente che ci fa vedere in tutto il suo dolore un Alain che non riesce a non sentirsi in colpa per la morte della sorella. L'ha osservata crescere, l'ha tenuta sulle ginocchia, l'ha sentita parlare senza però ascoltarla davvero non comprendendo in tal modo il suo male di vivere che l'ha portata a cingere il suo collo delicato con un cappio, lui sempre in mille altre faccende affaccendato, disponibile per tutti ma non per comprendere lei, non si è accorto di nulla e della tragedia che ne è conseguita non potrà mai perdonarsi. Ti aspetto con il prossimo pensiero, Un caro saluto.

Recensore Master
02/10/19, ore 22:05
Cap. 2:

Bello! Ho riconosciuto subito il nostro Alain, così forte all'apparenza ma pieno di sensi di colpa nel profondo del cuore per aver ascoltato ma in fondo mai capito la sua triste e disperata sorellina.

Recensore Master
02/10/19, ore 20:20
Cap. 2:

Il nastro ed il livido intorno la collo mi fanno alla sfortuna Diane.
L' uomo rude e alla buona suo fratello Alain.
Uno scritto carico di potenti emozioni in poche righe, ma dense liriche.
Mi è piaciuta molto, alla prossima.

Recensore Master
02/10/19, ore 20:13
Cap. 2:

Non ho ben capito di quale personaggio si parli, ma è comunque commovente.

Recensore Master
26/09/19, ore 00:00

Spero che con il ritorno alle vicende della Leonessa, tu non abbandoni questa raccolta! Trovo che nelle frasi incisive e pulite tipiche di questo genere, infatti, ( che, seppur in maniera diversa ricorda un po' un'altra tua raccolta del passato, ben più corposa e famosa), tu dia il meglio di te. Tra l'altro, rispetto ai personaggi di ''Scorre la Senna, scorre lenta'', qui usi il presente, che conferisce maggior pathos alle parole del personaggio ritratto.
In questo primo schizzo, in particolare, troviamo Jeanne: personaggio a me francamente antipatico, ma allo stesso tempo indubbiamente tragico. È proprio nel momento della sua caduta in disgrazia, che il suo pensiero torna a quella madre vituperata, rinnegata, abbandonata... che però, per l'appunto, resta sua madre. A questo proposito, immagino che tu abbia preso spunto dal personaggio storico e non dalla brava Nicole La Moliere dell'anime, per fare il parallelo madre-figlia... oppire ti riferisci semplicemente alla povertà che Jeanne rifuggì tutta la vita e che Nicole per lei rappresenta?
In ogni caso, è uno scritto intenso e accattivante. Alla prossima!
(Recensione modificata il 26/09/2019 - 12:05 am)
(Recensione modificata il 26/09/2019 - 05:48 am)

Recensore Master
22/09/19, ore 15:55

Carica di rimpianti e rabbia la tua Jeanne Valois. Scritto molto bene,ne evidenzi l'anima in bilico tra la cattiveria e la tenerezza. Mi sembra di aver capito che è una raccolta, curioso di conoscere il prossimo protagonista. Brava.