Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 503 recensioni.
Positive : 502
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
02/06/23, ore 20:27

Bisogna superare ostacoli per diventare grandi. Allenarsi per diventare più forti. Le esperienze negative segnano.
Napoleone ha superato se stesso. Poi il Destino l'ha punito, per la sua hybris.
Brava, il sasso ha colpito nel segno.
 

Recensore Junior
02/06/23, ore 16:00

Napoleone, narcisista di grande levatura e intelligenza, non avrebbe mai perdonato le "ingiustizie " subite in gioventù, infatti la fece pagare a uomini e Nazioni. Complimenti.

Recensore Junior
31/05/23, ore 19:03

Povero Napoleone, vittima illustre, ma pur sempre vittima, del bullismo a testimonianza del fatto che questi fenomeni purtroppo sono sempre esistiti! Ci si accanisce sul soggetto estraneo al gruppo o su quello diverso ed il branco è sempre spietato. Poi magari, proprio come dice Napoleone, i suoi detrattori (e tutti i bulli) sono forti in gruppo e deboli singolarmente però intanto i danni sono stati fatti e la violenza si perpetua di generazione in generazione. Napoleone per alcuni versi era la vittima ideale perché era solo e diverso, ma è anche vero che non era una vittima passiva perché era molto forte e pieno di risorse ed a volte gliele suonava pure ai bulli. Alla fine, ed è questo l’effetto perverso del bullismo e di ogni altra forma di violenza, Napoleone ha reagito accentuando anziché smussando i suoi aspetti più problematici e diventando un tiranno. Se avesse avuto dei compagni di corso meno deficienti la storia sarebbe stata diversa? I tuoi pezzi offrono sempre molti spunti di riflessione!
Bretzel Salato

Recensore Master
30/05/23, ore 16:25

Ciao Agrifoglio. Dopo aver commentato l'ultimo capitolo della tua storia "la leonessa di Francia" questo capitolo capita proprio a proposito. Il protagonista è Napoleone dove ben emerge il suo desiderio di gloria in contrapposizione a quanto vissuto che ho ben immaginato attraverso le tue parole. Belle le immagini scelta dove mi è piaciuta i modo particolare la seconda tra luce e ombra. Apprezzo sempre questi sassi. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 30/05/2023 - 04:26 pm)

Recensore Master
29/05/23, ore 17:14

"Corso di nascita e di carattere, farà una grande carriera, se i tempi e le circostanze lo favoriranno": così scrisse del giovane Buonaparte (ancora con la U) un suo docente dalla vista lunga all'école Polytechnique.
Bello davvero questo "sasso": mi è piaciuto molto.
A presto.
d

Recensore Master
29/05/23, ore 11:07

Un ragazzo frustrato e bullizzato, ecco chi era Napoleone in accaddmia. Non bello, basso di statura, non incuteva ancora quel rispetto che avrebbe sprigionato dopo, ma ha già un granitico desiderio di rivalsa che lo porterà lontano. Complimenti.

Recensore Master
29/05/23, ore 09:28

Ciao Agrifoglio,
sono finalmente tornati i tuoi sassi, con i quali, nel corso del tempo, ci hai mostrato vari personaggi della Storia; questa volta è toccato a Napoleone, del quale ci hai restituito un ritratto che mette pienamente in risalto tutta la sua personalità, la quale deve essersi forgiata e delineata proprio durante gli anni della scuola militare, dovendosi confrontare con nobili, pieni di boria ma privi di ingegno, che non avevano pertanto le sue abilità, ma che venivano meglio considerati. Avendo dovuto combattere già dai primi momenti, per non rimanere vittima di chi lo bullizzava, e per affermarsi, ha alimentato il suo ego a dismisura portandolo ad essere conosciuto nel Mondo e nella Storia per le imprese che aveva compiuto, e non tutte positive, dato che avevano portato morte e distruzione con le guerre intraprese per mostrare la sua forza e il suo potere.
Sempre interessante leggerti. A presto!

Recensore Master
29/05/23, ore 06:46

Si può capire la volontà di rivalsa di Napoleone, vittima di bullismo già ai suoi tempi: quei bulli sono stati in parte responsabili di due secoli (e oltre) di guerre, conseguenze delle sue imprese!

Recensore Veterano
30/09/22, ore 22:57

Agrifoglio....mi incantano i tuoi pensieri e le tue poesie....mi piace il modo ed il linguaggio in cui ti esprimi

Recensore Junior
14/09/22, ore 11:59

Quanto sono pericolosi i serpenti se sono occultati da marmi pregiati, volte affrescate e giardini lussureggianti? Saprebbe rispondere Maria Antonietta che dopo un’esistenza di errori e di illusioni approdò al porto niente affatto sicuro di una sera buia e senza speranza, fatta di prigione e di morte.
Davvero molto bello!
Green Tourmaline

Recensore Junior
13/09/22, ore 22:10

Che bella questa raccolta di sassi lanciati in uno stagno!
In questo troviamo Maria Antonietta alle prese con un bilancio davvero poco lusinghiero della sua esistenza con tante delusioni e tanti errori ed un serpente rintanato e nascosto che l’ha aspettata al varco con le fauci spalancate. Quando arriva la sera della nostra vita non possiamo farci nulla ed i rimpianti servono davvero a poco.
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
13/09/22, ore 19:07

La regina Maria Antonietta rilegge la sua vita passata sulla falsa riga di “Ed è subito sera” di Salvatore Quasimodo. Gli inganni, il lusso, la tana del serpente, gli errori si susseguono in un vortice che toglie ad ognuno la speranza. E sera fu.
Alla prossima!
Math Point

Recensore Junior
13/09/22, ore 11:47

Un triste destino compendiato in poche essenziali parole così come da poche ed essenziali parole è composta la poesia di Quasimodo Si vede tutto lo strazio della regina travolta dalla furia cieca dei rivoluzionari e ridotta ormai ad una donna invecchiata precocemente e prigioniera nel suo stesso palazzo .Avrebbe potuto fare meglio? Sicuramente sì e ciò aggiunge dolore al rimpianto

Recensore Junior
11/09/22, ore 11:24

Questa è una Jeanne disillusa, ha perso tutto. È stata marchiata e umiliata. Lei che aveva sempre disprezzato la rassegnazione della madre ora, nel momento più buio, ne sente la mancanza. Bella.

Recensore Junior
10/09/22, ore 23:01

Bella questa raccolta di sassolini lanciati in uno stagno! Ho dato una scorsa veloce, ma mi riservo di proseguire la lettura a ritroso.
Qui abbiamo Maria Antonietta che in una retrospettiva della sua vita capisce amaramente di essersi sbagliata su tutto o quasi. Inizialmente per colpa degli altri che, forse per convincerla ed ammansirla dato che aveva la testa dura e non si applicava ai doveri di buon grado, la fecero credere in un Eldorado inesistente. Successivamente per sua stessa colpa perché preferì rifugiarsi nelle illusioni piuttosto che guardare direttamente la tana del serpente.
Di errori ne furono commessi tanti e come insegna la poesia di Quasimodo fu subito sera.
Che triste destino, povera donna! Il sasso invece è bello, complimenti ed a presto!