Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_
Bisogna superare ostacoli per diventare grandi. Allenarsi per diventare più forti. Le esperienze negative segnano. |
Napoleone, narcisista di grande levatura e intelligenza, non avrebbe mai perdonato le "ingiustizie " subite in gioventù, infatti la fece pagare a uomini e Nazioni. Complimenti. |
Povero Napoleone, vittima illustre, ma pur sempre vittima, del bullismo a testimonianza del fatto che questi fenomeni purtroppo sono sempre esistiti! Ci si accanisce sul soggetto estraneo al gruppo o su quello diverso ed il branco è sempre spietato. Poi magari, proprio come dice Napoleone, i suoi detrattori (e tutti i bulli) sono forti in gruppo e deboli singolarmente però intanto i danni sono stati fatti e la violenza si perpetua di generazione in generazione. Napoleone per alcuni versi era la vittima ideale perché era solo e diverso, ma è anche vero che non era una vittima passiva perché era molto forte e pieno di risorse ed a volte gliele suonava pure ai bulli. Alla fine, ed è questo l’effetto perverso del bullismo e di ogni altra forma di violenza, Napoleone ha reagito accentuando anziché smussando i suoi aspetti più problematici e diventando un tiranno. Se avesse avuto dei compagni di corso meno deficienti la storia sarebbe stata diversa? I tuoi pezzi offrono sempre molti spunti di riflessione! |
Ciao Agrifoglio. Dopo aver commentato l'ultimo capitolo della tua storia "la leonessa di Francia" questo capitolo capita proprio a proposito. Il protagonista è Napoleone dove ben emerge il suo desiderio di gloria in contrapposizione a quanto vissuto che ho ben immaginato attraverso le tue parole. Belle le immagini scelta dove mi è piaciuta i modo particolare la seconda tra luce e ombra. Apprezzo sempre questi sassi. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
"Corso di nascita e di carattere, farà una grande carriera, se i tempi e le circostanze lo favoriranno": così scrisse del giovane Buonaparte (ancora con la U) un suo docente dalla vista lunga all'école Polytechnique. |
Un ragazzo frustrato e bullizzato, ecco chi era Napoleone in accaddmia. Non bello, basso di statura, non incuteva ancora quel rispetto che avrebbe sprigionato dopo, ma ha già un granitico desiderio di rivalsa che lo porterà lontano. Complimenti. |
Ciao Agrifoglio, |
Si può capire la volontà di rivalsa di Napoleone, vittima di bullismo già ai suoi tempi: quei bulli sono stati in parte responsabili di due secoli (e oltre) di guerre, conseguenze delle sue imprese! |
Agrifoglio....mi incantano i tuoi pensieri e le tue poesie....mi piace il modo ed il linguaggio in cui ti esprimi |
Quanto sono pericolosi i serpenti se sono occultati da marmi pregiati, volte affrescate e giardini lussureggianti? Saprebbe rispondere Maria Antonietta che dopo un’esistenza di errori e di illusioni approdò al porto niente affatto sicuro di una sera buia e senza speranza, fatta di prigione e di morte. |
Che bella questa raccolta di sassi lanciati in uno stagno! |
La regina Maria Antonietta rilegge la sua vita passata sulla falsa riga di “Ed è subito sera” di Salvatore Quasimodo. Gli inganni, il lusso, la tana del serpente, gli errori si susseguono in un vortice che toglie ad ognuno la speranza. E sera fu. |
Un triste destino compendiato in poche essenziali parole così come da poche ed essenziali parole è composta la poesia di Quasimodo Si vede tutto lo strazio della regina travolta dalla furia cieca dei rivoluzionari e ridotta ormai ad una donna invecchiata precocemente e prigioniera nel suo stesso palazzo .Avrebbe potuto fare meglio? Sicuramente sì e ciò aggiunge dolore al rimpianto |
Questa è una Jeanne disillusa, ha perso tutto. È stata marchiata e umiliata. Lei che aveva sempre disprezzato la rassegnazione della madre ora, nel momento più buio, ne sente la mancanza. Bella. |
Bella questa raccolta di sassolini lanciati in uno stagno! Ho dato una scorsa veloce, ma mi riservo di proseguire la lettura a ritroso. |