Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_
Che meraviglia! Ho rivisto la puntata giusto l'altra sera. |
Povero Luigi, goffo e complessato che tanto di più vorrebbe donare alla sua sposa ma non si sente all'altezza. Credo non si sentirà a proprio agio mai in vita sua, tranne che alla fine quando sul patibolo si renderà conto di essere stato il Re di Francia. Brava |
A me, ha sempre fatto pena re Luigi. |
Povero Luigi, Delfino e non ancora Re. Grassottello, impacciato, sgraziato, con un nonno ancora decisamente sessualmente attivo e con il quale non ha alcuna probabilità di competere come potrebbe trasformarsi da anatroccolo in cigno? Poverino, mi ha fatto tenerezza. Oggi sarebbe vittima dei bulli. Brava, bel lavoro. |
Luigi XVI e i suoi complessi. Conosciamo poco di questo timido re, che se no non quello che abbiamo visto nell'anime, ma ma si dice fosse sinceramente affezionato a sua moglie Maria Antonietta che, in quanto a charme, era il contrario del marito. Ma alla fine ha dimostrato il suo coraggio e la sua statura di Re in punto di morte col suo discorso da persona innocente a tutti i francesi che hanno assistito al suo omicidio di Stato con la ghigliottina. Era diventato una figura ingombrante per il proseguo della rivoluzione. Mansueto, timido, impacciato questo si dice che fosse, aveva ereditato il titolo giovanissimo senza forse essere ancora all'altezza di un Regno in dissesto che aspirava a risollevarsi dalla miseria e dalle sue ingiuste storture. |
Arrivo in ritardo, ma questa ennesima perla va proprio commentata! È Oscar a parlare stavolta, quattordici anni dopo quella fatale sera di Natale, piovosa e plumbea, in cui fu deciso il suo Destino. Un Destino che, tuttavia, ora più che mai sente congeniale, perché le apre possibilità altrimenti precluse alle persone del suo sesso, dandole l'illusione della libertà. Appare però chiaro, già in queste poche righe, quanto alla base di tutto ci sia il desiderio di compiacere il padre, espressione di un complesso edipico (anzi, di Elettra) che continuerà a condizionarne le scelte per buona parte della sua vita. Bellissimo l'ultimo verso (per me sono tutte poesie, per questo parlo di versi), indirizzato ad André, l'unico punto fermo della sua esistenza. |
Intenso il pensiero di Oscar alla soglia del suo primo incarico da adulta. È sicura di sé, sa quello che è e quello che non vorrebbe mai essere, ma sa anche che è grazie ad André se ha un po'di equilibrio. Brava, buone feste. |
Povera Oscar! |
Mi associo a Madam Grandier riguardo la scelta di Oscar. |
Sembrerebbe che Oscar non voglia deludere il genitore,ma in fondo compie la sua scelta,consapevole che questo le darà la libertà e il non dover sottostare come le altre donne della sua epoca. |
Speravo di trovare qualcosa da leggere dedicato al Natale e, in fondo, al suo compleanno. Cara Agrifoglio, non deludi mai! In poche righe la consapevolezza di una scelta e di una svolta, dettate dall' amore x il proprio genitore e dal desiderio di quella libertà che da donna non avrebbe avuto. Ma poi sembra affiorare anche il bisogno di non essere da sola in questo salto nel vuoto, da qui il pensiero rivolto ad André. Mi sarebbe piaciuto che anche il personaggio originale fosse stato più cosciente di questo e non avesse sottovalutato l importanza di un umile attendente... I miei applausi, oltre all' augurio di buone feste! |
Ciao Agrifoglio, bellissimo e intenso questo tuo sasso natalizio, dove Oscar osserva l’atmosfera di festa che sta vivendo tra ghirlande fiorite e neve che cade dal cielo e voltandosi indietro con la memoria rammenta quando quattordici anni prima piovesse e il suo augusto genitore nella sera della sua nascita aveva deciso il destino che la sua ultima figlia avrebbe dovuto seguire per diventare il suo perfetto erede. Da allora sono trascorsi appunto quattordici anni e lei ora sta compiendo una scelta che le avrebbe cambiato la vita ma vuole al contempo che il Generale suo padre sia fiero di lei ora e sempre, sperando di non deluderlo mai. Penso che uno sguardo lo abbia anche rivolto alla madre dicendole che lei vuole decidere per se stessa e non subire i dettami altrui vivendo come le donne del tempo in una gabbia fatta di abiti e divieti. In una parola vuole vivere con la libertà di potersi gestire e qui si rivolge all’unica persona che aveva sempre capito quella sua esigenza di indipendenza, sperando in cuor suo di poterlo avere al suo fianco come era sempre stato durante la loro gioventù insieme. André la sua certezza paragonato alla certezza della stella di Betlemme. Un vero regalo di Natale per noi lettori. Un augurio e un saluto. |
Semplicemente stupenda non c'è altro da dire! |
Il primo Natale da adulta di Oscar; ha capito che la sua scelta di vita diversa sarà la sua libertà. |
Davvero ermetica questa poesia, ho faticato a capire che si trattasse di Oscar ma i dettagli qui non mancano: |