Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_
Maria Antonietta definiva se stessa come la più sfortunata tra le regine e di fatti non aveva tutti i torti. In mezzo a tanto dolore ed a tutte le tribolazioni che le inflissero i rivoluzionari seppe conservare la sua dignità regale anche senza la corona ed il mantello. |
Avrebbe potuto essere una grande Regina ma,purtroppo, è diventata il capro espiatorio degli errori commessi da altri e ben prima che salisse al trono. Fu eroica e caparbia, a modo suo, cercando di non perdere la dignità del suo status. Sempre molto brava. |
Ciao Agrifoglio. Sono lieta di tornare a commentare questa raccolta. Hai espresso con poche parole riguardo Maria Antonietta in quei terribili momenti. Nonostante tutto ha mantenuto la sua dignità nell'essere la Regina di Francia. Apprezzo il tuo saper passare dai toni drammatici come in questo caso a quelli scherzosi come nella tua storia "scusi, le sembro normale?" Spero a presto con un altro tuo capitolo di questa storia. Un caro saluto. |
E’ con la tua consueta sensibilità che ci descrivi gli ultimi strazianti momenti della regina Maria Antonietta .Me la sono immaginata nella carretta sgangherata che sobbalza ,in mezzo agli insulti della folla mentre tenta di farsi coraggio……… L’unica soddisfazione e che qualche mese più tardi Robespierre e Saint Just sperimenteranno con successo la stessa situazione ahahahahah!!!!!!! |
E’ molto toccante questo pezzo in cui Maria Antonietta recita a se stessa una sorta di mantra per farsi coraggio. Non sono una foglia, non sono la pioggia, non sono una lepre, non sono una vigliacca, sono Maria Antonietta. |
È stata una grande Regina e lo ha dimostrato maggiormente nel momento del trapasso. Sempre brava ed incisiva. A presto. |
Ciao Agrifoglio, |
Un triste giorno per la regina, ma forse è anche la fine di tutti i suoi mali. |
Carissima Agrifoglio, |
Il lancio di questo sasso ci porta in uno dei periodi meno conosciuti della vita di Napoleone quando, ancora ragazzino, frequentava l’accademia militare e doveva condividere il suo tempo ed i suoi spazi con dei compagni non sempre simpatici. Siamo stati tutti a scuola e sappiamo di cosa si tratta, ma quello era un collegio dove si viveva e non una semplice scuola dalla quale si tornava a casa ed in più Napoleone aveva un forte divario da colmare rispetto agli altri studenti che approfittavano delle sue carenze per vendicarsi della sua superiorità ed anche del suo caratteraccio. Lui da parte sua se la lega al dito e giura a se stesso che arriverà il giorno in cui la situazione si capovolgerà e sarà lui a risplendere ed a dettare le regole. |
Un sasso che offre diversi spunti di riflessione dedicato a Napoleone che coltivò delle ambizioni e dei sogni quando era a casa sua, in Corsica, ma che dovette confrontarsi con la dura realtà una volta uscito dalla comfort zone, quando non c’erano più parenti e amici a gridargli ‘bravo’ in coro. Il primo affacciarsi dei bambini sul mondo ed il contatto con gli estranei alla famiglia non sempre è gratificante. Napoleone conobbe il lato più aspro dell’uscire di casa ma seppe farne carburante delle sue aspirazioni. |
Napoleone sogna la gloria a coronamento di un’ambizione precoce nata quando era ancora un bambino ed a compensazione di un presente carico di solitudine e di umiliazione. |
E chi l’avrebbe mai detto che il giovane Napoleone condivise i problemi dei comuni mortali? Se persino lui che era il più grande dei condottieri fu vittima di presuntuosi e prepotenti allora c’è speranza per tutti! Ed i suoi compagni di corso da grandi cosa avranno detto? Io non sono nessuno ma ho bullizzato l’imperatore in persona! |
Povero Napoleone della serie anche gli imperatori piangono ahahahahah!!!!!!!! |
In questo sasso, troviamo Napoleone colto in un uno dei tanti momenti no durante il suo soggiorno alla scuola militare. L’immagine è quella di un bambino – ragazzino lontano da casa sua e quindi costretto a crescere prematuramente, per giunta bullizzato da compagni di corso che lui ritiene inferiori ma che intanto possono vantare natali più elevati e maggiore ricchezza. Tutti insieme possono illudersi di essere più forti quando magari esorcizzano soltanto le inquietudini e le incertezze tipiche dell’età. Napoleone però non dimentica sia perché oggettivamente è difficile farlo sia perché non ha un carattere umile e quindi le umiliazioni subite gli bruciano più del normale. |