Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 503 recensioni.
Positive : 502
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
23/10/23, ore 22:55

Maria Antonietta definiva se stessa come la più sfortunata tra le regine e di fatti non aveva tutti i torti. In mezzo a tanto dolore ed a tutte le tribolazioni che le inflissero i rivoluzionari seppe conservare la sua dignità regale anche senza la corona ed il mantello.
Questo sasso è molto commovente ed emozionante, complimenti!
Green Tourmaline

Recensore Junior
23/10/23, ore 01:30

Avrebbe potuto essere una grande Regina ma,purtroppo, è diventata il capro espiatorio degli errori commessi da altri e ben prima che salisse al trono. Fu eroica e caparbia, a modo suo, cercando di non perdere la dignità del suo status. Sempre molto brava.

Recensore Master
20/10/23, ore 16:17

Ciao Agrifoglio. Sono lieta di tornare a commentare questa raccolta. Hai espresso con poche parole riguardo Maria Antonietta in quei terribili momenti. Nonostante tutto ha mantenuto la sua dignità nell'essere la Regina di Francia. Apprezzo il tuo saper passare dai toni drammatici come in questo caso a quelli scherzosi come nella tua storia "scusi, le sembro normale?" Spero a presto con un altro tuo capitolo di questa storia. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 20/10/2023 - 04:18 pm)

Recensore Junior
18/10/23, ore 20:00

E’ con la tua consueta sensibilità che ci descrivi gli ultimi strazianti momenti della regina Maria Antonietta .Me la sono immaginata nella carretta sgangherata che sobbalza ,in mezzo agli insulti della folla mentre tenta di farsi coraggio……… L’unica soddisfazione e che qualche mese più tardi Robespierre e Saint Just sperimenteranno con successo la stessa situazione ahahahahah!!!!!!!
Sei sempre bravissima !!!!!!!!!!

Nuovo recensore
18/10/23, ore 13:38

E’ molto toccante questo pezzo in cui Maria Antonietta recita a se stessa una sorta di mantra per farsi coraggio. Non sono una foglia, non sono la pioggia, non sono una lepre, non sono una vigliacca, sono Maria Antonietta.
Gli ultimi anni di vita della regina furono terribili e gli ultimi mesi furono addirittura da incubo, ma lei seppe trovare in se stessa quella forza morale che, in passato, era sempre latitata.
Bravissima!
BdP

Recensore Master
17/10/23, ore 14:46

È stata una grande Regina e lo ha dimostrato maggiormente nel momento del trapasso. Sempre brava ed incisiva. A presto.

Recensore Master
17/10/23, ore 14:05

Ciao Agrifoglio,
è bello per me ritrovare questi tuoi sassi che un po’ sono diventati anche di tutti i tuoi lettori.
Questa è una data particolare, un anniversario quanto mai doloroso, che ci riporta a quel giorno in cui la regina di Francia ha terminato il suo percorso in terra francese nel modo più drammatico che si potesse immaginare. Tu hai fatto un perfetto ritratto di lei e dei suoi ultimi pensieri terreni, tramite i quali abbiamo potuto vedere come i dolori e le avversità avessero inciso su di lei e, conseguentemente, di che pasta fosse fatta: non ha tremato, non ha pianto, non ha esitato e non ha avuto paura di consegnarsi al suo carnefice. In questa circostanza si è dimostrata all’altezza come mai forse è stata considerata: lei straniera, che probabilmente non si è mai sentita francese come il popolo che l’aveva accolta, e che auspicava che qualcosa potesse cambiare, migliorare, grazie anche ad una mentalità e una cultura diverse; purtroppo l’essere stata, in un certo modo, quasi scaraventata in quella corte fatta di pettegolezzi e apparenza non le ha giovato, e per sua indole non è stata in grado di imporsi e di imporre il suo pensiero, seguendo una corrente che l’ha portata sull’orlo del baratro, odiata dal suo popolo che ormai in lei non vedeva altro che la causa di tutti i mali. Niente le è stato perdonato e la Regina di quei momenti che stava per incontrare un Giudice più alto ne era purtroppo ben conscia.
Grazie per questo ritratto forte e pieno di umanità al contempo. Un caro saluto.

Recensore Master
17/10/23, ore 11:05

Un triste giorno per la regina, ma forse è anche la fine di tutti i suoi mali.

Recensore Master
17/10/23, ore 05:32

Carissima Agrifoglio,
di te come Autrice apprezzo la versatilità, perché non è davvero da tutti cimentarsi con successo sia nelle long (e la tua "Leonessa" era una long davvero vastissima e così particolare), sia nelle drabble. Questa, poi, arriva in un triste anniversario, che proprio oggi mi era sfuggito, e che recupero adesso.
Maria Antonietta, almeno nella morte, ha rivelato la sua tempra: ha pagato, da adulta, piegata, malata, la leggerezza della prima gioventù, che la rese invisa ai francesi. Ma già al tempo della "semiprigionia" della famiglia Reale alle Tuileries, quella vecchia volpe di Mirabeau disse: "Il Re ha un solo vero uomo accanto a sé, e quell'uomo è sua moglie". Niente male per la "sciocchina" austriaca, arrivata nel 1770 senza saper scrivere scioltamente né il francese né il tedesco!
Pare che Robespierre abbia voluto affrettare processo ed esecuzione per evitare il rischio che la "vedova Capeto" morisse in carcere a seguito delle sue sempre più violente metrorragie. Una morte triste e terribile, affrontata con dignità, che tu ci restituisci,
Ciao, e complimenti per il ritorno dei "sassi".
d

Nuovo recensore
06/06/23, ore 16:36

Il lancio di questo sasso ci porta in uno dei periodi meno conosciuti della vita di Napoleone quando, ancora ragazzino, frequentava l’accademia militare e doveva condividere il suo tempo ed i suoi spazi con dei compagni non sempre simpatici. Siamo stati tutti a scuola e sappiamo di cosa si tratta, ma quello era un collegio dove si viveva e non una semplice scuola dalla quale si tornava a casa ed in più Napoleone aveva un forte divario da colmare rispetto agli altri studenti che approfittavano delle sue carenze per vendicarsi della sua superiorità ed anche del suo caratteraccio. Lui da parte sua se la lega al dito e giura a se stesso che arriverà il giorno in cui la situazione si capovolgerà e sarà lui a risplendere ed a dettare le regole.
Questo sasso è molto ben lanciato e ci mostra nitidamente la genesi di un tiranno.
BdP

Recensore Junior
06/06/23, ore 01:37

Un sasso che offre diversi spunti di riflessione dedicato a Napoleone che coltivò delle ambizioni e dei sogni quando era a casa sua, in Corsica, ma che dovette confrontarsi con la dura realtà una volta uscito dalla comfort zone, quando non c’erano più parenti e amici a gridargli ‘bravo’ in coro. Il primo affacciarsi dei bambini sul mondo ed il contatto con gli estranei alla famiglia non sempre è gratificante. Napoleone conobbe il lato più aspro dell’uscire di casa ma seppe farne carburante delle sue aspirazioni.
Green Tourmaline

Recensore Junior
05/06/23, ore 19:52

Napoleone sogna la gloria a coronamento di un’ambizione precoce nata quando era ancora un bambino ed a compensazione di un presente carico di solitudine e di umiliazione.
Ambizione e rivalsa, queste sono state le linee guida che hanno sempre indirizzato le azioni di Napoleone portandolo sulle vette del mondo e poi alla disfatta. Brava!
Alla prossima!
Match Point

Recensore Junior
04/06/23, ore 02:20

E chi l’avrebbe mai detto che il giovane Napoleone condivise i problemi dei comuni mortali? Se persino lui che era il più grande dei condottieri fu vittima di presuntuosi e prepotenti allora c’è speranza per tutti! Ed i suoi compagni di corso da grandi cosa avranno detto? Io non sono nessuno ma ho bullizzato l’imperatore in persona!
Sempre molto belli questi sassi, complimenti sinceri!

Recensore Junior
03/06/23, ore 11:08

Povero Napoleone della serie anche gli imperatori piangono ahahahahah!!!!!!!!
Oppure bisogna dire poveri bulli visto il soggetto? Perché la vendetta del futuro imperatore non avrà tardato a manifestarsi ed infatti so che tirava pugni e lanciava pietre a raffica…………
Bello questo sasso mi mancava un po’ questa raccolta che non segue un filo logico ,ma fa brillare dei flash su vari personaggi immortalati in momenti particolari della loro esistenza !!!

Recensore Junior
03/06/23, ore 00:44

In questo sasso, troviamo Napoleone colto in un uno dei tanti momenti no durante il suo soggiorno alla scuola militare. L’immagine è quella di un bambino – ragazzino lontano da casa sua e quindi costretto a crescere prematuramente, per giunta bullizzato da compagni di corso che lui ritiene inferiori ma che intanto possono vantare natali più elevati e maggiore ricchezza. Tutti insieme possono illudersi di essere più forti quando magari esorcizzano soltanto le inquietudini e le incertezze tipiche dell’età. Napoleone però non dimentica sia perché oggettivamente è difficile farlo sia perché non ha un carattere umile e quindi le umiliazioni subite gli bruciano più del normale.
Come al solito questo sasso è ben lanciato e colpisce precisamente nel segno.