Recensioni per
Sassi lanciati in uno stagno.
di _Agrifoglio_
Eh sì, signor Generale. Forse le cose potevano andare diversamente, chi lo sa. |
Ciao Agrifoglio, è un sasso doloroso quello che hai lanciato, mostrandoci il Generale che ha perso la sua battaglia più importante che si è concretizzata con la morte della figlia per la quale aveva voluto un destino da maschio per alimentare il suo orgoglio di avere avuto finalmente l’erede tanto desiderato e portare avanti il prestigio del suo casato. Ha voluto sostituirsi ad una autorità superiore quando ha assistito alla nascita dell’ennesima figlia e si è ribellato pensando che tutto il creato ce l’avesse con lui. Ora, volgendo lo sguardo indietro nel tempo, cosa gli resta di tutto ciò che ha fatto durante la sua vita? Solo l’illusione di aver cresciuto un figlio degno del suo ego che si scontra però con l’amara e dolorosa realtà della perdita della figlia della cui mancanza si struggerà per il resto dei suoi giorni non potendo ormai più rimediare e poterle dire quanto fosse sempre stato orgoglioso di lei. Il ricordo dei morti viene portato avanti dalle persone che sono rimaste in vita e il Generale dovrà scontrarsi ogni giorno con questa realtà pesante come un macigno. Mai una volta nel tuo scritto il Generale nomina Oscar, ma le attribuisce le caratteristiche di maschio, erede, figlia, forse perché il pronunciare il suo nome rendeva più lancinante e vera la mancanza di Oscar. Anche questa volta hai utilizzato poche parole ma di sicuro effetto a disegnare un personaggio di spessore non sempre decifrabile. Un caro saluto. |
Ecco il nostro generale: stringato, asciutto, impietoso. Con sé stesso. Alla fine solo un padre che ha perso la figlia. La peggiore punizione per i suoi peccati. Brava. |
Purtroppo da come ce lo descrivono le cronache dell'epoca ,Luigi sedicesimo era un uomo goffo,impacciato non adatto a tenere una nazione sulle spalle,anche come marito non era eccellente,se pensiamo che non è riuscito a consumare il matrimonio se non dopo sette lunghi anni. |
Povrero re Luigi, un animo buono e nobile intrappolato in un corpo che non gli rende affatto giustizia! |
Povero Luigi! Fin da piccola quando guardavo le puntate di Lady Oscar in Tv provavo pena e tenerezza per questo ragazzotto goffo e impacciato, nonché consorte della bellissima Antoinette e futuro re di Francia. Sono assolutamente convinta che lui sapesse bene dell' innamoramento di lei per lo svedese ma,comprendendo la sua situazione non abbia mai voluto infierire nonostante i pettegolezzi e le maldicenze dei palazzi e dei bassifondi . Hai tratteggiato con sapienza e leggerezza il profilo di un Re che trovò la gloria solo dopo la sua prematura e drammatica scomparsa. Bene |
Molto sensibile, questa forma di "complesso di inferiorità" del Re Luigi XVI, che forse già ha capito quali sono le preferenze della sua consorte e magari anche chi è, questo fortunato, a cui lei volge le attenzioni (Fersen). |
Ciao, |
Un uomo che è al potere, ma l ' inadeguatezza che sente lo rende ancora più umano, umile e amabile. |
Ah, devo ammettere che questo “sasso” mi ha proprio colpito. |
Non è andata altrettanto bene al suo fratellino, lasciato barbaramente morire in cella, abbandonato a sé stesso e alle sue piaghe. |
Che meraviglia! È arrivato André, e ora la sua infanzia sarà più fresca e leggera. |
Ciao Agrifoglio ben tornata con i tuoi sassi. Quanto dispiacere e quanta amarezza in queste poche righe che Luigi XVI re di Francia esprime facendo una disamina di se stesso in rapporto a sua moglie così bella e volitiva. Sapeva già dall’inizio, quando li hanno fatti sposare, che la loro unione non avrebbe potuto essere più che un matrimonio di stato, contratto tra due potenze per pacificare e rendere più forti e sicuri i rispettivi regni. Un re che comunque è sempre stato ben voluto dal popolo che aveva invece in odio l’Austriaca che non era mai riuscito a sentire come la propria regina forse perché era una straniera che lei per prima non si è mai sentita francese. Luigi ha cercato di essere un buon regnante, nonostante tutto, ma complice la disastrosa situazione finanziaria del suo regno, che aveva ereditato, non gli ha facilitato per nulla le cose. Il popolo e la Storia lo ricorderanno per la enorme dignità dimostrata dichiarandosi innocente per le colpe ascrittegli, allorché condannato dal tribunale rivoluzionario, ha dovuto affrontare Madame Ghigliottina con un ultimo pensiero però rivolto a tutti i francesi ai quali augurava che la sua morte potesse portare quella felicità e quella prosperità tanto agognata dal popolo. Altro interessante ritratto da te proposto. Un saluto. |
Ed eccola qui, Jeanne, che dopo il suo percorso torna esattamente al punto di partenza, e si rende conto che, forse, ci è sempre rimasta. |
Devo essere un po' tocca, ho dovuto leggere le altre recensioni per capire. Ma tu sei veramente fantastica con questa raccolta che fa indovinare al lettore, di volta in volta, il personaggio. |